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Caravaggio e Caravaggismo, Fondamenti di storia dell'arte moderna Pag. 1
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Estratto del documento

I territori del sud che sono fortemente legati alla tradizione fiamminga e spagnola, accolgono

volentieri il nuovo naturalismo caravaggesco, e a Napoli nasce un filone naturalistico

importantissimo per gli altri centri italiani e anche stranieri.

Nel 1610 è a Roma, subisce di nuovo un arresto (per errore), e muore sulla spiaggia di Porto

Ercole, appena ottenuta la scarcerazione dal papa.

Il caravaggismo

- Caravaggio non creò una scuola né formò allievi, la polemica antiaccademica del suo

operare e la stessa tecnica esecutiva, impedivano che egli potesse assumere il tradizionale

ruolo di maestro;

- Tuttavia in un documento del 1606 Giovanni Buglione, parla di alcuni artisti “aderenti a

Caravaggio”, facendo il nome di Orazio Borgianni e Carlo Saraceni;

- Bisogna tuttavia distinguere due gruppi nei cosiddetti caravaggeschi:

A- Quelli che conobbero direttamente Caravaggio nel suo periodo più fiorente cioè quando

lavorò a Roma, è il caso del toscano Orazio Gentileschi e della figlia Artemisia, del

veneziano Carlo Saraceni e del romano Orazio Borgianni; questi prendono la lezione di

Caravaggio come uno spunto per elaborare un linguaggio autonomo e innovativo;

B- Quelli che operano a partire dal secondo decennio del diciassettesimo secolo (anche

fiamminghi e stranieri), questi portano ad una maggiore diffusione del caravaggismo, ma

questa è basata sul fraintendimento della lezione del pittore, come:

1- Bartolomeo Manfredi. Egli ha un’intuizione geniale: estrapolare dalle opere

caravaggesche soggetti e temi “preconfezionati” da riproporre come “quadri da vendere”,

destinati ad arricchire le collezioni dei ricchi borghesi; da qui le innumerevoli versioni dei

bari e dei musici riproposti però a figura intera, le ceste di frutta…; preferisce le opere

profane, da lui nasce il manfrediana methodus, cioè la volontà di usare i vestiti e la luce

delle opere caravaggesche.

2- Giovan Battista Caracciolo detto “Il Cerano”, viene da Napoli, la sua adesione al

caravaggismo è immediata ed entusiasta. Il gioco di luci a volte persino inquietante, non

viene usato come in Caravaggio per studiare la realtà ma per vitalizzare ed ammodernare

le figure statuarie costruite da un energico disegno;

3- All’affermazione della linea caravaggesca contribuisce anche il valenzano Jusepe de

Ribera detto “lo Spagnoletto” che giunge a Napoli nel 1616, egli esaspera fino

all’ostentazione aggressiva l’analisi della realtà e i guizzanti effetti di luce, spietata analisi

dei corpi flaccidi e grinzosi, è il principale diffusore del caravaggismo “tenebroso”, fatto di

contrasti netti, e dove i martìri dei santi e le scene mitologiche sono ugualmente sanguinosi

e violenti;

4- Bernardo Cavallino si dimostra sensibile all’interpretazione caravaggesca di Artemisia

Gentileschi, interpreta il caravaggismo in chiave più intima mettendo tenerezza e grazia a

posto dell’enfasi e del dramma.

Caravaggismo all’estero

All’estero la diffusione del caravaggismo viene portata da artisti che risiedono a Roma (gli

olandesi Gerrit van Honthorst, Dirk van Baburen, e il francese Valentine de Boulogne) che però

seguono la tendenza della riduzione della poetica del Caravaggio a pittura di genere.

Il caravaggismo è ben accolto in paesi come l’Olanda dove non solo rinnova la tradizione

pittorica locale ma è di fondamentale importanza per la formazione dei principali artisti cioè Jan

Vermeer e Rembrandt che sono considerati i suoi veri ededi.

Caravaggio è considerato come il maggior esponente del naturalismo, tale filone in Europa

viene considerato una corrente minore.

In Olanda nasce il caravaggismo di Ultrecht, ecco alcuni esponenti:

- Hendrick ter Brugghen

- è il primo ad arrivare in Italia, quando torna in Olanda fonda una scuola che si rifà ai

caravaggeschi;

1- Crocifisso;

2- Concerto (usa il lume della candela);

- Dirck Van Baburen

- Van Baburen è uno degli esponenti della scuola di Utrecht, un gruppo di tendenze

caravaggesche.

- Gherardo delle notti(Gerard van Honthorst)

1-L’allegro musicante

- Usa il lume della candela per creare il chiaro e lo scuro;

- Preferisce le cortigiane.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martolina89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bottacin Francesca.