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MEMORIA
Köhler condusse una serie di esperimenti sull'intelligenza dei primati, in cui gli scimpanzé dovevano trovare una soluzione per raggiungere uno scopo (es. afferrare una banana posta al di là delle sbarre della gabbia servendosi di due canne come strumento). Köhler osservò che gli animali compivano una serie di prove ed errori, ma poi arrivavano improvvisamente alla soluzione, per un processo di pensiero che potremmo tradurre come Intuizione.
L'interpretazione di Köhler si opponeva a quella degli psicologi che ritenevano che la soluzione di un problema dipendesse dall'associazione di esperienze precedenti, da una catena di prove ed errori.
Sebbene vi fosse effettivamente una serie di prove ed errori, quello che risaltava, e che Köhler voleva mettere in evidenza, era la proprietà del pensiero per cui vi era una ristrutturazione di tutte le esperienze passate e delle condizioni presenti, che andava al di là della
il pensiero concreto è la base su cui si sviluppa il pensiero astratto. Wertheimer ha osservato che nei popoli primitivi, il concetto di numero era legato a oggetti concreti, come ad esempio le dita delle mani. Solo successivamente, con l'evoluzione del pensiero umano, si è sviluppato il concetto astratto di numero, indipendente da oggetti fisici. Wertheimer ha anche studiato il concetto di "gestalt", che si riferisce alla percezione di un oggetto o di un'immagine come un tutto organizzato, anziché come una serie di parti separate. Ad esempio, quando vediamo una figura complessa, come un volto, percepiamo immediatamente l'intero volto, anziché analizzarlo in singoli elementi come occhi, naso e bocca. In conclusione, sia Köhler che Wertheimer hanno contribuito allo studio delle proprietà del pensiero umano, evidenziando l'importanza dell'intuizione e della percezione delle forme organizzate.Il pensiero concreto si realizza in strutture legate al contesto e solo in seguito si forma un pensiero astratto. W. faceva l'es. di un bambino indiano cui era stato chiesto di tradurre la fase "oggi l'uomo bianco ha ucciso sei orsi" e che si rifiutava di farlo perché nessun uomo bianco avrebbe potuto uccidere sei orsi in un giorno.
Il pensiero è 'produttivo' quando produce soluzioni non sulla base di semplici associazioni, di prove ed errori solamente, ma quando affronta il problema riconcependolo attraverso una ristrutturazione completa di tutti gli elementi in campo. Wertheimer denominava questa nuova posizione, da cui si ristrutturava il problema, centramento, per cui si arriva ad una nuova visione della situazione, più profonda, che comporta cambiamenti nel significato funzionale degli elementi, nel loro raggruppamento. Köhler approfondì inoltre, l'effetto von Restorff che dimostrava che il ricordo di una traccia
èfunzione delle altre tracce apprese (per cui uno stimolo in una lista è ricordato peggio se èsimile a tutti gli altri, mentre è ricordato meglio se ha delle caratteristiche differenziali). Una trattazione sistematica dei processi della memoria nell'ottica gestaltista fu fornita da KOFFKA. ---La Psicologia Topologica--- All'interno della teoria della forma si sviluppò la concezione sistematica dei processi psichici elaborata da LEWIN, denominata “Teoria del Campo” o “Psicologia Topologica”. I principi della Gestalt cui Lewin si riferì erano quelli generali di totalità, campo, interazione; ma la focalizzazione delle sue ricerche sugli aspetti psicodinamici piuttosto che su quelli cognitivi della vita psichica da una parte, e l'impiego della topologia per descrivere in modo rigoroso e formale le azioni umane e la dinamica dei gruppi dall'altra, hanno posto l'opera lewiniana in una posizione.autonoma rispetto alla scuola di Berlino. 8LEWIN:Nei confronti delle concezioni secondo cui un evento psichico (una reazione) è causato direttamente da uno stimolo, sicché si creano associazioni di stimolazioni specifiche con reazioni ben determinate, Lewin affermò fin dai suoi primi lavori che i processi psichici si attuano in funzione di una dinamica interna alla psiche stessa e non solamente in funzione di stimoli esterni.
Lewin precisò che la condizione necessaria del verificarsi di un evento psichico, in qualsiasi modo esso si svolga, è sempre la presenza di certe energie psichiche che conseguono di regola alla formulazione di un proposito o al presentarsi di un bisogno. Lo stimolo esterno può attivare un processo psichico, ma questo riceve internamente l'energia necessaria al suo svolgimento.
L'attività psicologica è considerata una totalità di fatti coesistenti e interdipendenti, retta dai principi dinamici.
propri di un campo di energia. Il campo dello psicologo non è lo spazio di vita, che è definito come la totalità dei fatti che determinano il comportamento (C) di un individuo ad un certo momento. Nello spazio di vita (S) si rappresenta la totalità degli eventi psicologici possibili. Si può quindi affermare che il comportamento è funzionale (f) dello spazio di vita, esprimendo questa relazione con la formula C=f(S) che si può meglio precisare scrivendo: C=f(P,A), poiché lo spazio di vita include la persona (P) e l'ambiente psicologico (A). Il Comportamento è quindi funzione della interazione tra la persona e l'ambiente psicologico, che non va inteso come mondo fisico, ma come lo spazio di vita psicologico di cui un individuo ha un'esperienza soggettiva più o meno cosciente. Lo Spazio di Vita include tutti i fatti che esistono per la persona, bisogni, scopi, convinzioni, fatti dinatura politica, economica e sociale, in pratica tutto ciò che potrebbe avere un effetto diretto sul comportamento. L'Ambiente Psicologico è quella parte di tale spazio di vita o spazio psicologico che racchiude le persone, le attività, gli oggetti con cui un individuo, in un particolare momento della propria vita interagisce. Si tratta di un'interazione psicologica, non fisica; se una persona sta compiendo una certa attività, ad esempio lavora, la sua persona è in interazione con quest'attività che costituisce in quel momento una regione del suo ambiente psicologico. Quando passa ad un'altra attività vi è una dislocazione nel suo ambiente psicologico, quella che Lewin chiama locomozione, da una regione all'altra. Anche la persona, nell'eccezione lewiniana, comprende un insieme di regioni: le due principali sono la regione percettivo motoria, relativa ai processi percettivi e motori dell'individuo, eLa regione interna-personale è relativa ai processi dinamici e cognitivi. La regione interna-personale può essere a sua volta divisa in altre sotto-regioni separate ma comunicanti.
I principi teorici elaborati da Lewin furono verificati in una serie di esperimenti famosi che conservano tutt'oggi il loro valore empirico. (es. studiando il comportamento di ragazzi di 10-11 anni sotto la guida di un leader autoritario o democratico o permissivo, si trovò che questo clima sociale artificiale induceva delle risposte differenti, indipendenti dalla volontà del singolo ragazzo: mancanza di iniziativa e aggressività nel clima autoritario, deconcentrazione e disinteresse nel clima permissivo, collaborazione e amicizia nel clima democratico).
L'altro grande settore di ricerca affrontato da Lewin nel periodo americano fu la Psicologia Sociale, di cui è considerato uno dei maggiori teorici della prima metà del Novecento.
Furono due le branche
principali avviate da Lewin: da una parte la dinamica di gruppo:- il gruppo che costituiva l'unità di analisi della psicologia sociale, era definito in modo gestaltista e dinamico: il gruppo è qualcosa di diverso dalla somma dei suoi singoli membri, ha struttura propria, fini peculiari, e relazioni particolari con altri gruppi. Quel che né costituisce l'essenza è l'interdipendenza tra i suoi membri, essa può definirsi come una totalità dinamica, ciò significa che un cambiamento di stato di una sua parte interessa lo stato di tutte le altre. Il grado di interdipendenza delle frazioni del gruppo varia, può dipendere dall'ampiezza, dall'organizzazione... dall'altra la ricerca-azione, detta anche ricerca attiva o partecipante:
- fu indirizzata allo studio di problemi sociali concreti e alle strategie di intervento e di soluzione. Il legame tra dinamica di gruppo e ricerca-azione si concretizzò nella
fondazione dei Training-groups (gruppi di formazione) nel 1947, per la formazione dei leader alla progettazione e alla soluzione dei problemi e dei conflitti sociali in un clima di cooperazione democratica da maturarsi nel gruppo, quale prospettiva reale per il cambiamento delle dinamiche psicologiche individuali e sociali.
Sebbene l'impianto teorico delle ricerche di Lewin sia stato abbandonato abbastanza presto, e sia stato spesso criticato l'uso della topologia come un modo artificioso di descrivere e raffigurare i processi psichici, il significato storico delle sue ricerche rimane nel tentativo da una parte di studiare in modo integrato i processi dinamici e i processi cognitivi in situazioni concrete e non nell'ambiente innaturale del laboratorio, e dall'altra di collocare queste ricerche in un'ottica di intervento sui reali problemi psicologici e sociali degli individui.
La concezione aristotelica e la concezione galileiana in psicologia Lewin opponeva due
concezioni diverse della ricerca scientifica, quella aristotelica e quella galileiana, e riteneva fondamentale il passaggio dalla prima alla seconda. La SCIENZA ARISTOTELICA era una scienza "classificatoria", volta all'elenco degli oggetti e degli eventi naturali aventi caratteristiche comuni, e alla descrizione della loro natura essenziale o sostanza sulla base di tali caratteristiche. La SCIENZA GALILEIANA è invece una scienza "genetico-condizionale" volta alla formulazione delle leggi che regolano il verificarsi di un evento in funzione di variabili definite. Per Lewin la psicologia era ancora allo stadio della scienza aristotelica: era una scienza classificatoria, che spaccava la vita psichica in campi separati (intelligenza, memoria, affettività, ecc.) e ricercava delle caratteristiche comuni a una certa classe di comportamenti o di individui (ad es. il comportamento dell'uomo adulto normale rispetto al bambino o all'uomo adulto con disturbi mentali).di superare questa frammentazione e di cercare una visione unitaria dell'essere umano. Per fare ciò, la nuova psicologia si basava su un approccio scientifico, ispirato al metodo di Galileo Galilei. Questo metodo prevedeva l'osservazione e l'esperimento come strumenti per comprendere i processi mentali e comportamentali. Inoltre, la nuova psicologia si proponeva di studiare l'interazione tra mente e corpo, considerando l'essere umano come un sistema complesso in cui mente e corpo sono strettamente legati. Per raggiungere questi obiettivi, la nuova psicologia utilizzava diverse metodologie di ricerca, come l'osservazione diretta, l'esperimento di laboratorio e l'analisi statistica dei dati. In conclusione, la nuova psicologia di stampo galileiano si proponeva di superare la frammentazione delle conoscenze psicologiche e di cercare una visione unitaria dell'essere umano, utilizzando un approccio scientifico basato sull'osservazione e l'esperimento.