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Fondamenti di psicologia generale – Emozioni Pag. 1
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Approcci principali nello studio delle emozioni

Seppure gli psicologi sociali sono convinti dell'importanza delle emozioni nella vita sociale, in quanto influenzanti i nostri atteggiamenti verso noi stessi e verso gli altri, sono, in realtà, non concordi nell'attribuire la natura delle emozioni. Ci sono tre approcci principali nello studio delle emozioni: l'approccio biologico, l'approccio cognitivo e l'approccio costruzionista.

L'approccio biologico

Molto spesso tendiamo a collegare le nostre emozioni alla nostra fisiologia. Già Darwin, studiando le emozioni presenti negli animali, vide come queste avevano valore adattivo di sopravvivenza, come la paura, per esempio, che ci permette di allontanarci da un pericolo. Volendo ricercare la tipologia delle emozioni nell'uomo, purtroppo, dal punto della fisiologia, seppur potendo suddividere tra sentimenti positivi e negativi, non è stato possibile identificare le emozioni stesse.

Per questo motivo

sono stati messi a punto metodi alternativi, come la riunificazione di emozioni ritenute basilari in categorie di base, così come è stato fatto in una ricerca estensiva in cui si sono individuati 135 termini a carattere emotivo a formare le categorie di base quali: rabbia, paura, tristezza, amore e gioia.

Molto interessante è la ricerca sull'universalità delle emozioni. Infatti, non solo queste sono importanti sul piano sociale, giacché tramite esse noi comunichiamo, ma siamo predisposti a farlo geneticamente.

A tal proposito una ricerca di Ekman sull'universalità della mimica facciale, ha evidenziato come individui di culture diverse le sappiano dare identico significato.

Anche i bambini sembrano geneticamente predisposti ad esprimere e a capire le emozioni. Vi è il fenomeno denominato l'ipotesi del feedback facciale, ove i nostri sentimenti sono rafforzati dalla consapevolezza della nostra espressività, così,

Il sorriso rafforza il nostro sentimento di felicità. L'approccio cognitivo. L'approccio biologico ha come limiti quello di poter classificare le emozioni e nella ricerca delle cause delle stesse. Infatti, secondo l'approccio cognitivo, gli stati fisiologici sono ambigui e possono essere diversamente percepiti e ciò determina l'emozione. In tal filone teorico vi è la teoria bifattoriale delle emozioni di Schachter. Egli afferma che, in realtà, non ci sono grosse differenze tra le emozioni, tutte sono accompagnate da uno stato di eccitazione fisiologica generalizzata, come primo fattore, che attraverso la classificazione cognitiva (secondo fattore) vengono identificate. La classificazione

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Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Prestifilippo Eraclide.