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Processo "top-down"
Processo "dal sopra al sotto", in altre parole un particolare tipo di procedimento metodologico che anziché studiare la percezione partendo dai singoli dati sensoriali (come fanno i sostenitori delle "teorie del mosaico") fa il contrario.
Teoria di campo
Secondo tale teoria gestaltista ciò che noi percepiamo non è la somma di tante piccole attività sensoriali, quanto piuttosto un sistema dinamico (una sorta di campo fisico) nel quale tutti gli elementi sensoriali, ad un certo punto, iniziano ad interagire tra loro al fine di raggiungere un equilibrio.
Principi d'organizzazione percettiva
Wertheimer elencò e studiò alcuni principi d'organizzazione delle forme percettive, tra cui ricordiamo la "somiglianza", la "vicinanza", la "chiusura", la "buona continuazione" e il "destino comune".
Isomorfismo
(dal greco= "Uguale")
forma”) secondo la Gestalt tra quello che noi percepiamo e ciò che, nel frattempo,avviene nel sistema nervoso, vi è un i., vale a dire un’identità di tipo strutturale. In pratica nel nostro cervello si formauna specie di “mappa simbolica” raffigurante la nostra percezione in quel momento.
Insight: Kohler (1887-1967), attraverso i suoi studi sulle scimmie antropoidi, scoprì il concetto di i.(=intuizione),secondo il quale l’apprendimento è un meccanismo intuitivo che porta a scoprire, in modo apparentemente spontaneo,le relazioni tra i vari stimoli nel campo percettivo.
Pensiero produttivo: secondo Whertheimer (1880-1943) il pensiero è davvero produttivo non quando si limita asemplici associazioni per prove ed errori, bensì quando la soluzione del problema passa attraverso una ristrutturazionedi tutti gli elementi in campo.
C=f (A, P): secondo Lewin (1890-1947; anch’esso d’origini ebraiche e attivo
in USA) la psiche, con tutti i fattori, nonsolo cognitivi, ma anche emotivi, e gli oggetti dell’ambiente circostante costituiscono un <è insufficiente per la spiegazione dei processi superiori, per i quali si confàl’osservazione comparata dei fenomeni sociali.
Tempi di reazione: metodo ideato da Donders che consiste nel misurare il tempo che passa tra uno stimolo sensoriale(p.e. la luce) e una reazione motoria (p.e. l’atto di stringere una pinza).
Complicando progressivamente il compito esottraendo dal tempo di reazione complesso il tempo di reazione semplice corrispondente, si poté sperare di conoscereil tempo necessario per il nuovo processo (la “discriminazione dei colori” nel nostro esempio), richiesto dallacomplicazione dell’esperimento.
Volontarismo: secondo il v. wundtiano tutti i processi psichici passano attraverso quattro fasi:
- La sensazione,semplice stimolazione di un organo sensoriale;
- la percezione, che consiste nel processo che porta alla conoscenza dioggetti o avvenimenti esterni;
- l’appercezione, in cui l’esperienza cosciente è identificata,
La coscienza è l'esperienza soggettiva e consapevole del mondo esterno e interno. È una funzione complessa e sintetizzata dall'mente, un atto di volontà che suscita una reazione psichica e che è connotato dal libero arbitrio.
Gli elementi semplici della coscienza, secondo Titchener, sono divisi in:
- Le sensazioni, che formano le percezioni e corrispondono all'atto di coscienza concomitante alla stimolazione di un organo sensoriale periferico.
- Le immagini, che formano le idee e corrispondono a processi mentali relativi ad esperienze non attuali, come i ricordi.
- Gli stati affettivi, che formano le emozioni.
- I sentimenti, che come le sensazioni si "stemperano" qualora siano ripetuti.
Tali elementi hanno attributi comuni come la qualità, l'intensità, la durata e la chiarezza. Tuttavia, gli stati affettivi mancano di chiarezza e sono gli unici a poter essere piacevoli o spiacevoli.
Errore dello stimolo:
Secondo Titchener, consiste nel comune errore di molti psicologi alle prese con i loro esperimenti, di attribuire valori o significati ai dati dell'esperienza cosciente, i quali devono invece essere riportati nella loro nuda e cruda esistenzialità.
Funzionalismo: alcuni studiosi americani, tra i quali si segnalava il filosofo William James (1842-1910; USA), anziché considerare la mente come un ricettacolo di contenuti, preferirono prendere in esame le interazioni tra la realtà mentale e l'ambiente esterno in cui essa opera e con cui spesso entra in rapporto conflittuale. Secondo quest'indirizzo, noto come funzionalismo, la psicologia, memore dell'insegnamento della biologia e, in particolare, di Darwin, deve studiare i processi d'adattamento della mente nei confronti dell'ambiente. I principi
Fondamentale del funzionalismo saranno accolti qualche decennio più tardi anche da importanti scuole europee, in primo luogo quella cui fanno capo Claparède e Piaget.
I riflessi celebrali: Secondo Secenov (1829-1905), padre della riflessiologia russa, alla base dei comportamenti complessi vi è l'intervento di centri nervosi superiori, localizzati nel cervello. Lo studio dell'acquisizione dei contenuti e delle conoscenze basate sui riflessi sono oggetto di ricerca fisiologico. Compito della p. è lo studio dei contenuti dell'attività psichica. Tali contenuti (la lingua, i ricordi, ecc.) sono acquisiti durante lo sviluppo ontogenetico e sono quindi legati all'ambiente in cui l'individuo cresce.
Riflesso condizionato: studiando la fisiologia della digestione nel cane, Pavlov
(1849-1936; Germania) osservò che, se uno stimolo S, che normalmente provoca la risposta R, si associa ripetutamente un altro stimolo S2, che normalmente non produrrebbe la risposta R, allora, a seguito della ripetuta associazione, basta che si verifichi S2 affinché segua la risposta R. Questo è, in generale, lo schema del condizionamento rispondente. Così, per esempio, posto che normalmente il cane emette saliva quando gli viene somministrata carne in polvere, il rumore dei passi dell'inserviente da cui abitualmente gli è somministrato il cibo, potrà bastare, per effetto del condizionamento, a suscitare la salivazione (secrezione psichica).
Il condizionamento fu anche studiato dai comportamentismi sebbene in un'ottica diversa.
Lev Vygotskij: (1896-1934). Questi studiò in particolare la psicologia dello sviluppo e ritenne fondamentale l'interazione dell'individuo con l'ambiente storico e culturale in cui vive.
Il veicolo principale di questa interazione è il linguaggio. Secondo V., prima abbiamo un "linguaggio esteriore o realistico" (parliamo, cioè ad alta voce), poi un "linguaggio egocentrico" (pensiamo ad alta voce), ed infine un linguaggio "interiore o artistico" (siamo cioè in grado di pensare tra noi, senza bisogno di parlare). Famosa, a tal riguardo, la sua diatriba con Piaget. Comportamentismo: scuola psicologica nata nell'America del 1913 e tramontata, almeno nella sua forma originaria, intorno agli anni '50. Per il C., l'oggetto di studio della p. non è la mente, bensì il comportamento visto in un'ottica "molecolaristica" e studiato con metodi quali l'osservazione, i test, resoconti verbali, ecc. Suo fondatore è Watson (1878-1958; USA),l'importanza dei fattori interni e attribuisce tutto il comportamento agli stimoli ambientali. Secondo questa prospettiva, il comportamento è determinato esclusivamente dagli eventi esterni che lo precedono. Tolman, Hull e Skinner sono stati tre importanti psicologi comportamentisti che hanno contribuito allo sviluppo del comportamentismo. Tolman ha introdotto il concetto di "mappa cognitiva", sostenendo che gli organismi hanno una rappresentazione mentale dell'ambiente che li circonda e che utilizzano per orientarsi e prendere decisioni. Hull ha sviluppato una teoria matematica del comportamento, cercando di spiegare il comportamento in termini di stimoli e risposte. Skinner, invece, è noto per il suo lavoro sull'apprendimento operante e per l'introduzione del concetto di rinforzo nel modellamento del comportamento. Il funzionalismo, invece, è una prospettiva teorica che si concentra sullo studio delle funzioni del comportamento e delle sue conseguenze. Questa prospettiva considera il comportamento come un adattamento all'ambiente e si interessa principalmente alle funzioni che il comportamento svolge per l'organismo. Lo "Zeitgeist scientifico" si riferisce allo spirito intellettuale e culturale dell'epoca in cui questi psicologi hanno lavorato. Nel contesto del comportamentismo, si riferisce al clima intellettuale che ha favorito lo sviluppo di questa prospettiva teorica, caratterizzato da un'enfasi sull'osservazione empirica e sulla misurabilità del comportamento. In sintesi, Tolman, Hull e Skinner hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo del comportamentismo, influenzati dal funzionalismo e dallo "Zeitgeist scientifico" dell'epoca.