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DEISSI SPAZIALE E DEISSI TEMPORALE

Riflettiamo sull'avverbio Qui: qui è luogo in cui l'io parla, si capisce solo nel momento dell'elocuzione.

Riflettiamo su Ora: è il momento in cui avviene la conversazione tra Io e Tu.

Questi sono elementi deittici (Oggi, Ieri, ecc.): la spaccatura nel linguaggio ci consente in ogni momento di

essere garantiti e nello stesso momento di estendere ad una realtà che è esterna (passaggio dal Discorso

diretto al discorso indiretto).

In una frase come Giovanni disse che sarebbe venuto non parlo di me ma ha una sua componente deittica.

Giovanni pensò che sarebbe partito presto: elemento Condizionale passato indica che l'azione della

dipendere è successiva al dire di Giovanni ma non dice niente del quando lui sarebbe venuto.

Immaginiamo delle prosecuzioni;

Disse che sarebbe venuto ma non venne > è riferito al passato.

Disse che sarebbe venuto e in effetti ha confermato che arriverà domani > Prosecuzione perfetta.

Deissi VS anafora (o Anche Catafora)

 Personale

 Spaziale

 Temporale

Spesso nel testo (orale o scritto) gli studenti usano espressioni deittiche (es: Come ho detto poco fa/come

ho scritto sopra), qui siamo in ambito deittico, diamo indicazioni, in questi casi si parla di una Deissi

testuale: trattiamo il nostro testo come un mondo a sé, a cui diamo un'organizzazione sia cronologica che

spaziale per cui parleremo di una Deissi reale e una Deissi testuale.

Il termine Deissi testuale nasce negli anni '70-'80 e riguarda la ricerca sulla metafora come principio

comunicativo, con il cognitivismo si è sottolineato invece il potere della metafora: tutto il nostro parlare è

metaforico, legato al fatto che sono un essere umano nel mondo.

La Conte su ripresa di Bühler parla di Deissi fantasmatica: si tratta di un procedimento della testualità, si

indicano tutte quelle procedure attraverso cui noi diamo indicazioni come se fossimo in un luogo (Es: Pensa

di essere a Porta Nuova vai dritto giri a destra e trovi il Coin), si ricostruisce una situazione come se noi

fossimo presenti.

Abbiamo diversi tipi di anafora:

 Anafora mediata dalla grammatica;

 Anafora mediata dal lessico;

 Anafora mediata dall'enciclopedia (=insieme di conoscenze).

Anafora di cosa? Ripresa di cosa?

Anafora mediata dalla grammatica: cosa riprendono i pronomi? È vero che riprendono i nomi? O

riprendono sintagmi nominali? Tendenzialmente indicano la ripresa di tutte le qualifiche che ho dato al

nome:

 Es: Ho incontrato un uomo con la barba e gli ho chiesto come mai se la lasciasse crescere.

GLI: ripresa del nome uomo e dell'intero sintagma nominale Uomo con la barba,

Abbiamo un elemento esplicito, LA si riferisce solo alla Barba.

 Es: Carlo ha pensato di scappare ma io non credo che lo farà.

Lo riprendere l'intera azione, farà questa cosa, ha una sua funzione di ripresa.

 Es: L'uomo che ha dato il suo stupendo alla moglie è stato più saggio di quello che l'ha dato

all'amante.

Differenza nell'uso dei pronomi in questa frase: non si sta parlando del lo stesso uomo, né dello stesso

stipendio, nell'altro caso è un altro uomo generico.

Anafora coreferenziale, la più tipica, in cui il mio pronome riprende un'entità che io ho introdotto nel testo

e fa lo stesso rifermento. In una frase come Giovanni ha comprato una bicicletta. Essa è rossa, abbiamo la

Ripresa del riferimento. Il Riferimento si contrappone in linguistica al termine Senso (Sinn).

In L'uomo che ha dato il suo stipendio... intravedo in ogni parola una spaccatura tra significante e

significato, tra il nome e l'oggetto a cui si fa riferimento con il nome.

Significato del Sinn in una parola come sedia: posso fare rifermento ad una serie di oggetti anche simili

(come uno sgabello), ma non ci muoviamo nella stessa direzione di Saussure, il nome che ci compare e il

suo senso attuale. Questa distinzione con il Riferimento (Bedeutung) è legata ad un logico tedesco

chiamato Frege: quando noi parliamo di Riferimento capiamo immediatamente il riferimento a dei nomi;

egli però parla di un Riferimento anche per le proposizioni: quale è? Questo è stato denotato valore di

verità. Vediamo subito un esempio con i pronomi:

 Credevo di poter partire ma (ciò) mi è stato impossibile.

L'elemento pronominalizzato è "di poter partire": sarà possibile parafrasarlo con La possibilità di partire. In

questo caso il mio pronome (ciò - pronome soggetto) non riprende un nome, ma un'intera frase, quello che

io ho già definito come proposizione (il P - contenuto proposizionale).

Fondamenti 11/10

Abbiamo guardato l'anafora mediata dalla grammatica: all'interno di questa categoria che cosa può essere

ripreso? Abbiamo visto che ogni volta che siamo di fronte a un nome o a una frase abbiamo, secondo le

indicazioni di Frege, due possibili modi di guardare a loro:

 Sinn, la loro forma effettiva;

 Riferimento, nel fatto cioè che posso applicare questo nome o questa frase a una certa entità.

 Es: La stella della Sera, La stella del mattino e Venere

Hanno tre sensi diversi tuttavia il riferimento di queste tre espressioni è sempre uguale. Allo stesso modo

abbiamo in tutte le relazioni di Sinonimia abbiamo un duplice Sinn e un unico riferimento, es: Sale e Cloruro

di Sodio, il riferimento è lo stesso. Allo stesso modo posso dire: Mi dispiace che tu parta/della tua partenza,

abbiamo un nome che sintetizza il verbo con uno stesso riferimento.

Abbiamo visto sia un'anafora che riprende un riferimento sia un'anafora che riprende il senso:

 Anafora che riprende il senso - ci riferiamo sia a dei sintagmi nominali sia a delle frasi:

Es: Carlo pensa di essere il migliore ma io non lo credo

Lo riprende il riferimento della frase (Non credo che lui sia il migliore) e rimanda al costrutto proposizionale

ripreso nella dipendente.

Es: Stamattina mi ha scritto la signora responsabile dell'Erasmus e io le ho già risposto (Le sta per La signora

responsabile)

 Anafora che riprende il Senso: la distinzione tra Bedeutung e Sinn (fatta da Frege):

Esempio dei Pronomi pigri, in questo caso L'uomo che ha dato il suo stupendo alla mondo è stato meno

saggio di quello che non gliel'ha dato;

Quello / Glie / L rimando all'identico senso delle parole ma con un riferimento ad un secondo uomo, un

secondo stipendio ed una seconda moglie.

Terza possibilità di ripresa, Ripresa della Forma:

 Es: Ho visto un ornitorinco. Un cosa? Me lo può sillabare?

Lo si riferisce all'ornitorinco, ma si riferisce specificatamente alla parola come entità fisica o alla forma della

parola stessa? In questo senso di dice che si ha un Salto di supposizione - Condizione formale, come entità

fatta di suoni o lettere. Qui abbiamo la possibilità di ripresa non della proposizione ma dell'intero

enunciato, della forma dell'enunciato.

 Es: Dio è morto. A dirlo fu Nietzsche nella Gaia scienza.

DirLO non è il contenuto Dio è morto, ma la ripresa precisa dell'enunciato, non ciò a cui l'enunciato fa

riferimento.

 Es: Nel mezzo del cammin di nostra vita, a scriverlo fu Dante.

Lo riprende il verso di Dante ma non il suo contenuto poetico.

Anafora mediata dal lessico

Quali tipi possono essere ripresi? I sinonimi (SINONIMIA).

 Es: Giovanni credeva che Stoccolma fosse la capitale della Norvegia / Giovanni credeva che la

capitale della Svezia fosse la capitale della Norvegia

In questo caso la frase con il sinonimo non funziona.

Altri tipi relazioni di tipo lessicale oltre ai sinonimi: IPERONIMIA.

Iponimo è ciò che può sempre essere ripreso da un Iperonimo: la relazione semantica che struttura il

nostro lessico (es: Fiore, e sotto stanno il nome Fiore stanno Viole, Rose, ecc); il lessico è strutturato in

modo gerarchico, non è l'unica relazione esistente del lessico, questo tipo si presta per la ripresa.

 Ho comprato quelle rose perché quei fuori mi piacciono moltissimo

Il termine che costituisce l'iperonimo (fiori) ha estensione di riferimento molto ampia, di quanto non sia

l'estensione dell'iponimo.

RELAZIONE PARTE-TUTTO

La troviamo per esempio tra il sintagma nominale Casa e le sue parti: io posso dire:

 Sono andata a vedermi una nuova casa. Le finestre erano molto luminose ma le stanze erano

troppo piccolo.

Quando introduco un nome lo introduco come un tutto (la casa - Sono andata a vedermi una nuova casa,

introduco un nuovo referente quindi con l'articolo indeterminativo), proseguendo nel discorso le parti del

tutto risultano già determinate, perciò vengono introdotte con articolo Determinativo. Tutti gli elementi del

tutto risultano automaticamente determinate: dal punto di vista testuale la relazione di IPERONIMIA

consente la ripresa, per cui posso dire Ho comprato rose e altri fiori (ho questa possibilità di ripresa).

Relazione chiamata INCAPSULAZIONE

È quella relazione per cui dato un determinato sostantivo si pensa in modo automatico a qualche altra cosa

 Es: Ho sentito un nitrito e poco dopo ho visto un magnifico cavallo.

Siamo di fronte a elementi che ci introducono una certa direzione testuale, non siamo di fronte ad una

ripresa ma a delle catene testuali che si verificano nel lessico e che sono delle catene legate alle strutture

del lessico stesso. Questo tipo di relazioni ci apre una serie di campi metaforici (per esempio dire di una

persona che abbia ci dà un'informazione ben precisa su questa persona).

SINTESI: Per la ripresa parliamo di Sinonimia e Iperonimia;

Relazione Parte-tutto per capire meglio Iperonimia;

In parte ci serve l'Incapsulazione.

Un altro tipo di ripresa valutativa: GLI AXIONIMI.

 Es: Einstein invento la teoria della relatività. Quel genio si servi dell'aiuto matematico della moglie.

Quel genio riprende Einstein, non è solo una ripresa semplicemente neutra, dà anche un tipo di

valutazione. Ci mettiamo un po' a cavallo tra l'ambito del lessico e dell'enciclopedia (delle nostre

conoscenze).

Terzo problema di ripresa

 Es: Carla ha detto che sarebbe venuta ma non ha mantenuto la promessa.

Dicendo La promessa qualifichiamo il dire di Carla, il contenuto proposizionale in termini metacomunicativi,

siamo nell'ambito del lessico ma anche dell'azione di Carla (il suo dire ha avuto valore di Promessa).

All'interno dell'ambito dei giudizi abbiamo un'interessante possibilità di analisi comunicativa per chiarire

cosa è stato detto prima. Definiamo l'atto linguistico che Carla ha compiuto in modo assolutamente

esplicito, non qualifichiamo un'entità quanto un atto di dire.

Anafora mediata dall'enciclopedia<

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia_polly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di linguistica testuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Venier Federica.
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