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Estratto del documento

I

trascrizione fonetica, quello a cui normalmente si fa riferimento è il cosidetto IPA.

Nei vocabolari, prima della definizione, tra parentesi quadre si ritrova una riproduzione della parola

con questo alfabeto un po’ “strano”.

Gli alfabeti fonetici sono nati, scientificamente, alla fine dell’Ottocento per la necessità di

trascrivere, il più fedelmente possibile, le forme di lingua, sia perché nell’Ottocento si è molto

Appunti di Alberto Longhi, Matr. 837296

sviluppata la Fonetica sia perché la costituzione di atlanti linguistici hanno dato un grosso impulso

alla necessità di trascrivere il parlato e di trascrivere il più fedelmente possibile lingue che non

avevano scrittura e non erano conosciute nell’Occidente.

Prima che venisse inventato il registratore, ci si è affidati ad una trascrizione che cercava di rendere

nel modo più fedele possibile con delle grafie non tradizionali (i segni alfabetici sono insufficienti

per compiere questo lavoro), ma con degli alfabeti speciali elaborati che aggiungono forme di

con l’intento specifico di trasporre con precisione i

diversi alfabeti, facendo uso di segni particolari,

singoli foni.

3/10/2012

L’IPA presenta diverse versioni: ce ne sono di più vecchie, e di più nuove.

La distinzione tra consonanti e vocali è primaria.

Il numero delle vocali è molto superiore rispetto a quello che presenta una lingua come l’Italiano: il

processo articolatorio è un processo continuo; e siccome il movimento teoricamente non è

in realtà non c’è nessuno stacco fra gli spazi dei suoni che vengono indicati nel trapezio

interrotto,

vocalico: ce ne sono anche altri riproducibili in uno spazio intermedio, il che significherebbe un

continuum (che effettivamente è la fonazione) operativamente non identificabile in ogni caso. Per

questo l’alfabeto fonetico riporta un alto numero di possibilità di identificare i foni, non illimitato:

per questo ci sono continue revisioni di questo alfabeto, perché si cerca di migliorare le cose.

Nelle vocali accanto ai due parametri di altezza (indicata anche come apertura: la posizione della

lingua in basso corrisponde anche alla maggiore apertura del canale orale) di posizione (anteriorità e

posteriorità) si può notare come il trapezio risulti asimmetrico, nel senso che lo spazio posteriore è

uno spazio ridotto (e questo per il solo fisiologico motivo che la lingua è più mobile nella parte

anteriore, mentre nella parte posteriore è attaccata ad una radice).

Le vocali indicate, tranne lo Schwa, sono tutte riportate in coppia, perché riflettono le due

possibilità relative alla posizione delle labbra (arrotondate/non arrotondate).

Si può quindi definire l’arrotondamento delle labbra come un terzo parametro (anche con suoni che

in Italiano risultano abbastanza strani).

Le vocali della parte posteriori in Italiano sono arrotondate.

Si comincia già ad inserire il concetto di vocali di una lingua: cosa vuol dire quando si dice, per

vocali dell’Italiano»?

esempio, «le In realtà, mentre si parla, si sovrappongono e incrociano due

piani: quello della Fonetica come riproduzione/articolazione (fatta dall’apparato fonatorio, che è

comune a tutti gli esseri umani, e che quindi prescinde poi dalla lingua che l’individuo in questione

parla) e quello della categorizzazione di suoni che ogni lingua poi, all’interno di questo continuum,

opera in maniera autonoma. Quando si dice che si hanno della abitudini articolatorie, queste sono

dovute al fatto anche che in qualche modo la propria lingua categorizza delle aree di suono, che

sono quelle all’interno delle quali, anche se con variazioni, ci si muove.

vocali dell’Italiano»

Quindi, dire «le non vuol dire che un italiano non possa pronunciare tutte le

vocali che sono indicate nel trapezio vocalico (cosa che può fare benissimo): si intende solo che

all’interno dell’Italiano si selezionano delle categorie come aree.

Altro aspetto che le vocali presentano è un altro dei tratti importanti nell’articolazione fonetica, che

è la caratteristica di avere/non avere la vibrazione delle corde vocali: la vibrazione produce suoni

sonori, e la non-vibrazione produce suoni sordi.

Appunti di Alberto Longhi, Matr. 837296

Esiste anche una scala di sonorità.

Le vocali sono, assolutamente, sonore, il massimo della sonorità.

si intende semplicemente il flusso d’aria

Per consonanti «polmonari» che esce.

A differenza delle vocali, l’articolazione delle consonanti prevede una qualche interferenza, un

turbamento, del flusso dell’aria che può risultare quindi ostruito completamente o parzialmente.

A seconda della localizzazione di questo ostacolo, si avrà il luogo di articolazione; a seconda del

tipo di ostruzione, si avrà il modo di articolazione. Vengono rispettivamente indicati nelle tabelle

l’apparato fonatorio partendo, da una parte

degli alfabeti fonetici: hanno una progressione che segue

verso l’esterno, e, da una parte, procedendo a tappe verso l’interno.

Gli spazi bianchi nelle tabelle indicano foni teoricamente riproducibili (nel senso che l’apparato

fonatorio potrebbe produrre, ma tuttavia non si sono riscontrati nelle lingue conosciute), mentre

quelli scuri sono caselle in cui è rappresentata l’impossibilità di un’articolazione (proprio per come

è fatto l’apparato fonatorio).

L’apparato fonatorio presenta tutta una serie di asimmetrie, prevalenze di traduzione di alcuni suoni

rispetto ad altri, e così via.

I labiali sono quei suoni consonantici che vengono prodotti con la chiusura di entrambe le labbra, le

labiodentali sono quei suoni che vengono prodotti con una chiusura costituita dal labbro inferiore e

dai denti superiori.

Nell’arco del palato vi sono tre punti in cui la chiusura viene data dalla lingua (parte anteriore) che

chiude contro una parte del palato: quindi, se chiude toccando la parte superiore del palato, si

avranno le dentali.

Le clusive (più comunemente occlusive) sono quei suoni in cui la chiusura del canale fonatorio è

totale, ovviamente per un tempo brevissimo. Le occlusive si distinguono in bilabiali ([p] sorda, e [b]

sonora).

Dentali sono i suoni di [t] sorda e [b] sonora.

Le retroflesse sono un po’ come le dentali, però la punta della lingua è girata all’interno.

Le velari indicano una chiusura della parte posteriore della lingua contro la parte posteriore del

palato: [x] sorda e [γ] sonora.

all’uvula, e questi suoni sono delle occlusive ancor più arretrate,

Le uvulari si riferiscono e sono

presenti soprattutto nelle lingue arabe; si tratta di suoni molto gutturali.

Il suono [ʕ] è probabilmente un elemento che fa sembrare lingue come il Tedesco lingue «dure».

nasali, nella loro articolazione, presentano l’uvula abbassata in modo da consentire al flusso

Le

d’aria di passare anche attraverso il naso (si parla anche di risonanza delle cavità nasali). Se la

cavità nasale è ostruita, il suono che verrà fuori sarà la bilabiale corrispondente al suono.

Di certi suoni non si ha la percezione, perché sono suoni condizionati.

[Mentre si pronuncia un suono, l’apparato fonatorio si sta già preparando per pronunciare quello

successivo; allora si ha un movimento continuo in cui quindi un suono è in qualche modo

dipendente dagli altri, e in questa dipendenza ci possono essere degli adattamenti alla posizione

degli organi fonatori per il suono che segue.]

Nella scala di occlusione si trovano poi le vibranti, quei foni in cui l’occlusione (cioè la chiusura) è

data da una serie di rapidi movimenti: si avranno quindi più rapide occlusioni e aperture.

Le monovibranti sono quelle consonanti che hanno un solo tocco (come quel tipo di R pronunciato

a Venezia). Si intendono quei foni in cui l’occlusione

Le fricative sono una grande categoria. è parziale: il

canale quindi si restringe senza impedire, però, al flusso d’aria di passare. I suoni di tipo fricativo

Appunti di Alberto Longhi, Matr. 837296

sono assimilabili in qualche modo ai fruscii; le fricative sono diverse a seconda della posizione di

restrizione: si ha quindi una restrizione di tipo bilabiale (non consueta in Italiano: il [β] è la B

spagnola).

Le labiodentali in Italiano sono frequentissime: si ha la [f] sorda e la [v] sonora.

La fricativa di tipo alveolare è definita anche sibilante, [s] sorda e [z] sonora.

Le laterali sono quei suoni in cui l’occlusione è data solamente al centro del canale (mentre i lati

restano aperti). L’italiano

Le ortografie storiche riflettono relativamente quella che è la natura fonetica.

frequentemente utilizza certi suoni, che si trovano citati in maniera molto cursoria alla fine delle

le affricate sono una categoria di foni che in Italiano c’è frequentemente,

tabelle: suono doppio

costituito da un’occlusione ed una fricazione. Dal punto di vista fonetico, sono una combinazione di

due suoni.

I diacritici sono degli espedienti grafici per riportare certe caratteristiche di alcuni suoni.

I suoni in cui l’aria viene risucchiata dentro prendono il nome di ingressivi.

la dentale viene articolata con un’aspirazione successiva.

Ci sono alcune lingue in cui

8/10/2012

Mentre la Fonetica è la considerazione e la descrizione dei suoni della lingua dal punto di vista della

loro fisicità (consista questa nella produzione o nella possibilità di misurare attraverso macchine), la

Fonologia si occupa della funzionalità dei suoni della lingua all’interno del sistema, all’interno del

quale le unità minime sono le cosiddette categorie fonologiche.

I fonemi sono le unità minime di questo livello di analisi, non ulteriormente scomponibili.

L’iter euristico che porta a suddividere l’oggetto d’indagine in livelli di analisi, fa la strada inversa

a quella dell’iter euristico naturale: quando si presenta la disciplina si parte dalle unità più piccole

per andare poi a quelle superiori fino a costituire tutte le possibili frasi generabili.

Le unità minime, a ciascun livello, sono costituite per andare a formare mettendosi insieme le entità

del livello immediatamente superiore: quindi, i livelli di analisi sono gerarchicamente organizzati; e

le unità minime del livello di analisi della Fonologia sono costituite in modo da poter formare le

unità minime del livello immediatamente superiore, cioè della Morfologia.

Sostanzialmente i suoni che funzionano per opporsi fra di loro nel sistema, a livello linguistic

Dettagli
A.A. 2016-2017
49 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alberto.longhi55 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Marinetti Anna.