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Alcuni mutamenti nella storia del francese e dello spagnolo

Nei loro secoli di storia le lingue romanze non sono rimaste intatte, né sono privi di numerosi prestiti lessicali, ma anche di mutamenti fonetici e morfosintattici. Il francese e lo spagnolo hanno modificato molto la situazione medievale, al contrario dell'italiano, in cui si possono leggere opere medievali senza troppi problemi, nel francese se non si ha una specifica competenza delle lingue antiche la lettura risulta impossibile.

Alcuni esempi di mutamenti che hanno reso il francese classico e moderno differente da quello medievale si possono rintracciare nell'indebolimento delle uscite consonantiche in -t, -s ed -nt che avevano importanti funzioni morfologiche. La caduta della -s rimane nello scritto per la distinzione tra il singolare e il plurale, mentre nel parlato si indebolisce, ad eccezione dei casi di liaison. La distinzione del numero però è troppo importante perché se ne possa fare a meno.

così si aggiunge un elemento che precede il nome, spesso l'articolo. La perdita di -s ha gravi conseguenze anche nella coniugazione verbale, dal momento che le prime 3 persone del presente finiscono per avere lo stesso suono, anche questa volta il recupero avviene tramite un nuovo elemento a sinistra, il pronome soggetto a cui si fa ricorso tutte le volte che è necessario fino a diventare obbligatorio. Quando la distinzione dei numeri dei nomi e quella delle persone nei verbi vengono espresse non più mediante desinenza ma mediante un elemento prefissale a sinistra, il francese muta la sua natura anche dal punto di vista tipologico. Inoltre nei testi medievali era assai frequente l'ordine OVS, questa caratteristica si perde man mano che il soggetto diventa sempre più frequente e poi obbligatorio a sinistra del nome. Anche lo spagnolo subì enormi mutamenti alla fine del medioevo. Lo spagnolo medievale usava l'opposizione tra sorde e sonore non solo.

nelle occlusive maanche nelle affricate e nelle fricative. Il sistema entra in crisi perchè entra incrisi la distinzione di sonorità: in ogni coppia l'elemento sonoro confluisce inquello sordo.In epoca moderna, in conseguenza di questi mutamenti, lo spagnolo che giàpossedeva un sistema vocalico più semplice di quello di molte altre linguesorelle, semplifica anche il sistema consonantico, che finisce per usarel'opposizione tra sorde e sonore soltanto per le occlusive, ha solo un'affricata

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e possiede un fonema sconosciuto alle altre lingue romanze; per un totale di17 fonemi o ancor meno in alcune regioni.

27 IL RAPPORTO CONTINUO CON IL LATINO

Il rapporto delle lingue romanze con il latino non è solo un rapporto difiliazione, in quanto le prime derivano dal secondo, ma anche di influenzaininterrotta nei secoli del latino sulle lingue figlie, in ragione del fatto che illatino

rimasti come termini tecnici o specialistici. Il latino è rimasto lingua della scuola, della chiesa e della cultura per tantissimo tempo. Solo il romeno è rimasto al margine perché nei Balcani la lingua della chiesa ortodossa è il greco o lo slavo ecclesiastico. Lo status del latino però è cambiato nel corso dei secoli, all'inizio si poteva considerare il registro alto di un sistema diastratico e diafasico il cui le divergenze andavano accentuandosi fino ad arrivare in pieno medioevo ad una situazione di diglossia, man mano il latino passava allo status di lingua straniera, ma conservando ancora il prestigio culturale e quello religioso. L'esempio evidente di questo rapporto di dominanza è la presenza di prestiti lessicali. Bisogna distinguere tra termini latini di origine che sono staticamente presenti nella lingua parlata e sono riconoscibili in quanto hanno subito mutamenti fonetici caratteristici della lingua romanza, e prestiti che erano assenti dalla lingua parlata e vi sono rimasti come termini tecnici o specialistici.

Rientrati come colti osemicolti, non subendo evidenti mutamenti. Ad esempio "orecchio" da AURICULA ma "auricolare". Solo una piccola parte dei prestiti latini viene assunta dalle lingue romanze senza alcun adattamento. Si tratta per lo più di termini religiosi o scientifici. La possibilità di prendere a prestito termini latini, sempre a disposizione delle lingue romanze, ha prodotto un gran numero di coppie di parole che hanno la stessa origine ma diversa trafila storica, una volta patrimoniale e l'altra di prestito. Ad esempio: angoscia e angustia, comprare e comparare, mezzo e medio. Il rapporto secolare con il latino come lingua di superstrato culturale ha infine un altro significato per le lingue romanze, esso infatti diventa lingua centripeta con la tendenza a far somigliare le lingue romanze tra loro.

IL RAPPORTO CON IL GRECO

Il latino aveva avuto per secoli rapporti con il greco e ne aveva assorbito non pochi elementi che poi restituiva non come

Grecismi ma come parte integrante del patrimonio latino. In epoca altomedievale il greco antico aveva conosciuto una certa evoluzione e in questa situazione continuò ad influire sul latino, anche per il prestigio politico e culturale di Bisanzio. Attraverso il latino sono dunque pervenute alle lingue romanze molte parole di origine bizantina, in genere come prestiti colti. Alla rilevanza politica ed amministrativa dei bizantini dobbiamo parole come duca, despota, catasto. Accanto a questi termini penetrati dal greco alle lingue romanze in genere, vi sono alcuni grecismi locali nella aree in cui il greco è un importante sostrato, come in Sicilia e nell'Italia meridionale.

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29 'IL RAPPORTO CON L ARABO

Le parlate arabe della penisola arabica avevano avuto contatto con il latino perché l'impero romano aveva posseduto per secoli una fascia settentrionale del deserto. Ma si trattava di un popolo lontano.

Le cose cambiano con l'immediata espansione che già nel 711 portò gli eserciti arabi alla conquista della penisola iberica. Questo processo storico ridusse di molto l'area della Romània e creò in Spagna, in Sicilia e nelle altre aree di meno stabile conquista una vera e propria Romània arabica. L'arabizzazione era stata così profonda che in molte aree al momento della riconquista non c'erano più persone di lingua romanza e dopo la riconquista la popolazione indigena adottò lentamente il romanzo. In queste aree l'arabo è un vero e proprio sostrato delle lingue romanze. Ma l'influsso linguistico arabo ha altri due canali: da un lato l'interesse dei latini per la scienza araba, dall'altro il commercio mediterraneo tra paesi arabi e paesi romanzi. La riconquista della Spagna ha determinato fenomeni di ripopolamento e di cambio di lingua su tale scala che le parole di origine araba sono numerosissime.

Poche e discusse sono le influenze sintattiche, per lo più si parla di influsso lessicale e comporta sistematici adattamenti, sia perché l'arabo possiede solo 3 vocali, sia perché possiede consonanti ignote alle lingue romanze, che vengono sostituite con quelle che hanno luogo di articolazione vicino ad esse. Il tratto più caratteristico è che gli arabismi iberici integrano l'articolo arabo "al". Pertanto quasi tutti gli arabismi spagnoli cominciano per a- assente nelle parole corrispondenti entrate in Sicilia.

Nei più di mille anni di storia le lingue romanze sono state in costante rapporto tra di loro, questo rapporto ha però avuto nel tempo significative differenze di intensità e soprattutto mutamenti nei rapporti di prestigio. In una prima fase medievale, dall'epoca carolingia fino al 1400, il francese antico ha avuto un prestigio particolare, strettamente collegato alla

feudale e cortese. Al di là della letteratura la prova della dominanza del si rintraccia nella quantità di prestiti che questa lingua dona alle (eccezion fatta per il romeno), ma anche alle , nei dialetti tedeschi, nel neerlandese e nel medioinglese. L' ha moltissimi , molti dei quali riferibili alla , come , , (damoiselle), (destrier). I francesismi si riconoscono perché formalmente si sottraggono alle norme di dal latino all' e seguono invece quelle dal latino al . I dialetti italiani meridionali e siciliani, esposti all'influenza diretta dei hanno, oltre ai francesismi generali, parecchi loro prestiti come , (macelleria). Assai più ridotta, ma non trascurabile, è nella stessa epoca l'influenza dell', dovuta al prestigio.della poesia lirica. Ne è esempio da parolasperanza da esperansa. Pagina 27 di 38
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Le conquiste che la casa d'Aragona fece nel meridione d'Italia e nelle isole durante gli ultimi secoli del medioevo ci hanno portato, inoltre, un gruppo di catalanismi che a volte resta nei dialetti, altre giunge a penetrare nell'italiano. Ne sono esempio parole come addunàrisi (da adonarse), muccaturi (da mocador), ma anche aguzzino.
Con la fortuna europea di Petrarca e Boccaccio ed in secondo luogo anche di Dante, comincia attorno al 1400 una fase di grande prestigio dell'italiano, che dura fino a Tasso e, limitatamente nel teatro, fino a Goldoni o Puccini. Ne sono un esempio i numerosi italianismi che in questo periodo rientrano nelle altre lingue come adagio, opéra nel francese, banca, belleza nello spagnolo.
Nel Cinque e Seicento si afferma anche la fortuna europea dello spagnolo, legata al predominio politico e militare.ma anche alla moda e alla cultura sono esempi alfiere, baciamano, bizzarro, creanza...Dal 1500 in poi anche il portoghese esercita una certa influenza sulle altre lingue, soprattutto come mediatore di americanismi. Dal 1700 il francese torna ad essere in tutta Europa una lingua dominante nelle relazioni internazionali, nella vita aristocratica e nella cultura, mantenendo questo prestigio fino alla prima guerra mondiale, soppiantato poi dall'inglese. Questa nuova influenza giunge fino al romeno, il quale, ristabiliti i contatti con l'occidente, trae dal francese molte parole utili alla vita moderna. La romanizzazione dell'America Latina e gli americanismi. Nella storia moderna delle lingue romanze, la loro diffusione in America è un grande fenomeno, poiché ha coinvolto milioni di persone di lingue diverse in spazi molto ampi. Cristoforo Colombo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
38 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di filologia e linguistica romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Radaelli Anna.