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Plasticità del muscolo liscio
NB: SE LA STIMOLAZIONE È DI BREVE DURATA SI AVRÀ: AUMENTO DEL CALCIO, FOSFORILAZIONE DEI PONTI, CONTRAZIONE FASICA SIMILE ALLA SCOSSA; SE LA CONTRAZIONE È TONICA CIOÈ LA STIMOLAZIONE È DI BREVE DURATA IL CALCIO, DOPO UN INIZIALE AUMENTO, VIENE RIPORTATO NEL RETICOLO SARCOPLASMATICO E DIMINUISCE, LA DIMINUZIONE DEL CALCIO NON DETERMINA UN DISTACCO DEI PONTI BENSI IL MECCANISMO DEL BLOCCO DEL PONTE E QUINDI SI AVRÀ UNA CONTRAZIONE TONICA SENZA UN GRANDE CONSUMO DI CALCIO E SENZA LIBERAZIONE DI ATP. QUESTO VUOL DIRE CHE IL MUSCOLO LISCIO PUÒ ESSERE STIMOLATO IN MANIERA FASICA O TONICA.
Quando si è parlato del muscolo scheletrico si è affrontata la relazione lunghezza/ tensione ovvero che la tensione ottimale si ha con la lunghezza del sarcomero a riposo, inoltre l’aumento della tensione dipende dal numero dei ponti che si formano. Nel muscolo liscio però questa relazione non è
valida perché il muscolo liscio è molto plastico, per cui la tensione varia in base all'alunghezza; nel senso che, anche se la fibra è più lunga, la tensione prima aumenta e poi diminuisce. Non è possibile quindi avere un rapporto preciso tra lunghezza e tensione nel muscolo liscio e questa proprietà è chiamata plasticità del muscolo liscio.
L'energetica del muscolo liscio risulta essere uguale a quella dello scheletrico con una eccezione: si considera il muscolo liscio come un muscolo a fibre bianche, cioè un muscolo che ha poca attività aerobica e più attività anaerobica; di conseguenza sviluppa ATP soprattutto durante la glicolisi anaerobica. Il muscolo liscio viene influenzato da diversi segnali: si può avere una contrazione perché esistono delle fibre muscolari lisce che hanno un'attività elettrica spontanea, oppure adoperando i neurotrasmettitori rilasciati a loro volta.
del SNA (acetilcolina e noradrenalina), oppure può essere stimolata da degli ormoni come l'ossitocina, oppure mediante i vari agenti paracrini ed infine anche dallo stiramento. Tutti questi fattori agiscono sempre con l'aumento del calcio! Un esempio di questa attività tonica che non dipende tanto dalla noradrenalina o meglio dal SNA, è proprio quella del muscolo liscio delle arteriole o degli sfinteri precapillari: questi infatti sono scarsamente innervati, nel senso che le variazioni del flusso dipendono essenzialmente da meccanismi di feed-back locale cioè quando aumenta l'anidride carbonica, o aumenta H+, o diminuisce l'O2, vi è una vasodilatazione indipendente però dal SNA. Ci sono delle cellule muscolari che hanno un'attivazione spontanea ovvero dei cicli spontanei di depolarizzazione e ripolarizzazione, queste sono dette onde lente. Se una depolarizzazione raggiunge la soglia parte la contrazione cioè.Il potenziale d'azione; quindi sono delle depolarizzazioni che se arrivano ad aprire canali per il calcio determinano un potenziale d'azione e quindi la contrazione. Addirittura esistono delle cellule muscolari lisce che ad ogni ciclo sono in grado di determinare un potenziale d'azione e vengono denominate pacemaker (hanno la stessa funzione delle cellule pacemaker localizzate nel nodo seno atriale del cuore).
DIFFERENZE TRA FIBROCELLULA MUSCOLARE LISCIA E SCHELETRICA
FIBROCELLULA LISCIA
- DIMENSIONI: Φ 2-5 μm
- L: 20-50μm
- NUCLEO: mononucleata
- SARCOMERI: no
- INNERVAZIONE: Ortosimpatico/parasimpatico
FIBROCELLULA SCHELETRICA
- DIMENSIONI: Φ 10-150 μm
- L:
- NUCLEO: polinucleata
- SARCOMERI: Si
- INNERVAZIONE: Motoneuroni somatici
IL SANGUE
Il sangue è un tessuto liquido ovvero una sospensione di cellule in un sistema colloidale che viene chiamato plasma. Il sangue è formato da cellule, frammenti di cellule (le piastine) e dal plasma. Il siero è invece un liquido giallognolo costituito dal plasma.
privato della fibrina, è visibile nelle escoriazioni. Il volume del sangue corrisponde a circa il 7% del peso, quindi se si considera un soggetto di 70kg questo avrà circa 5L di sangue. QUALI SONO TUTTE LE FUNZIONI DEL SANGUE- Trasporto di gas respiratori
- Difesa da sostanze estranee mediante leucociti
- Emostasi delle piastrine e fattori della coagulazione
- Regolazione pressione osmotica
- Termoregolazione
- Regolazione del pH
- Trasporto sostanze nutritive
frazionecorpuscolata; i valori normali siaggirano intorno al 45% nell'uomo ed 7al 42% nella donna. L'ematocrito è maggiore nell'uomo rispetto che nella donna perché l'uomo possiede più globuli rossi. L'ematocrito può aumentare anche in maniera fisiologica peresempio in casi di ipossia per coloro che abitano in altura.
Come detto in precedenza il volume del sangue è di circa 5L , di questi 2,25 L sono costituitidagli eritrociti mentre 2,75 L dal plasma. Quando viene prelevato il sangue è necessario chenella provetta siano presenti degli anticoagulanti, per esempio i chelanti del calcio oppurel'eparina. L'eparina è un mucopolisaccaride e possiede un'attività anti trombinica, cioè inibiscela conversione della protrombina in trombina; quest'ultima è quella responsabile dellaformazione del coagulo.
La VES è la velocità di eritrosedimentazione, cioè
è la velocità con cui gli eritrociti si aggreganoe precipitano. La VES aumenta soprattutto in caso di malattie infettive, nei tumori, nelle malattie epatiche e renali. In queste condizioni patologiche gli eritrociti tendono ad agglomerarsi ed a formare delle pile di moneta; tutto ciò accade perché, riducendosi le forze di repulsione, gli eritrociti tendono ad aggregarsi tra loro e precipitano con una velocità maggiore rispetto a quella di una persona “normale”. L’aumento dell’aggregazione tra gli eritrociti si verifica inoltre con l’incremento di alcune proteine plasmatiche come per esempio il fibrinogeno e le gamma globuline. Il valore medio della VES è di circa 12mm/h
La viscosità del sangue è un indice di resistenza del flusso e risulta essere pari a 4-5 volte quella dell’acqua; l’aumento della viscosità si ha con l’aumento dei globuli rossi o con la diminuzione della componente liquida.
Il pH è compreso tra 7,35-7,40. Quando si effettua un prelievo osservando il plasma di un paziente si possono stabilire in modo molto orientativo delle probabili patologie: - siero torbido: eccesso di lipidi - siero rosso vivo: accentuata emolisi - siero giallo / arancio: possibile patologia epatica Il 90% del plasma è costituito da H2O, il 10% è invece costituito da una serie di sostanze: le proteine plasmatiche, sostanze organiche ed inorganiche, gas respiratori ed inerti. Le proteine plasmatiche hanno diverse proprietà: - Determinano la pressione osmotica, quindi sono importanti per lo scambio tra i capillari e i vari tessuti. - Intervengono nel mantenimento del pH. - Contribuiscono alla viscosità del sangue. - Sono dei trasportatori perché moltissime sostanze come gli ormoni e farmaci vengono infatti trasportate da esse. - Intervengono nella coagulazione e nei processi immunitari. - Fungono da riserva di.amminoacidi.Sono sostanze anfotere quindi in grado di dissociarsi sia come acidi che come basi perché hanno sia il gruppo NH2, capace di legare gli H+, sia il gruppo COH capace di liberare gli H+ ed il loro comportamento dipende dal PH del mezzo.
La funzione più importante delle proteine plasmatiche è quella colloido-osmotica, ma per capire fino in fondo il perché è necessario fare un passo indietro e parlare di filtrazione ed osmosi, 2 fenomeni strettamente collegati.
La filtrazione, per definizione, è il passaggio passivo di liquidi grazie alla pressione idrostatica; sorge spontaneo però chiedersi cos'è la pressione idrostatica? Per spiegare questo fenomeno è necessario parlare di osmosi. Quando si è parlato di osmosi, si è considerato un tubo a U dove era stata inserita una membrana che consentiva solo il passaggio dei liquidi; in particolare i liquidi passavano dal reparto con una concentrazione di
soluto più bassa ad un reparto con una concentrazione di soluto più alta, fino a quando la pressione idrostatica non raggiunge la pressione osmotica. L’altezza della colonna rappresenta la pressione osmotica. La pressione idrostatica, quindi, corrisponde al peso della struttura liquida dell’acqua.
Ora, nel caso specifico, quando parliamo di pressione idrostatica nei vasi parliamo della pressione che esercita l’azione di pompa cardiaca. Questa è la filtrazione, cioè il passaggio dei liquidi in virtù di una pressione idrostatica, è un trasporto passivo di conseguenza non interviene né la concentrazione né la differenza di potenziale ma solamente la pressione idrostatica che tende a portare i liquidi dai capillari fino all’intestino fino all’ interstizio! Questo passaggio di liquidi dai capillari all’interstizio viene inibito da una forza uguale e contraria che è quella dovuta alla presenza delle
proteine plasmatiche, cioè dallapressione osmotica. Quindi, in pratica, ci sarà equilibrio tra la pressione idrostatica che tenderà aportare i liquidi fuori e quella osmotica che tenderà a portare i liquidi dentro. A livello capillare esistono2 forze che si bilanciano una che tende a perdere liquidi cioè la pressione idrostatica e l’altra che tendea recuperarli cioè la pressione osmotica delle proteine anche perché la membrana non è permeabilealle proteine e quindi queste rimangono all’interno dei vasi infatti il plasma rispetto al liquidointerstiziale si differenzia solo per la presenza delle proteine che risultano assenti nel liquidointerstiziale.( Liquido interstiziale più plasma insieme formano il liquido extracellulare detto anchemezzo interno). Attraverso l’endotelio questi liquidi tendono a passare dal sangue all’interstizio per lapresenza di una pressione idrostatica ( determinata dal cuore),
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