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SECREZIONI DEL DIGERENTE

L'apparato digerente produce in media dai 6 ai 10 L di secrezioni al giorno, che sono il risultato di un'attività mediata tra diversi tipi cellulari posizionati in diversi punti del tratto digestivo. La digestione e l'assorbimento dei materiali ingeriti sono facilitati dalle secrezioni, che hanno funzioni meccaniche e protettive della mucosa gastrica. In generale, si producono: - 1/1.5 L di saliva - 2/3 L di succhi gastrici - 1/2 L di succhi pancreatici - 0.5/1 L di succhi biliari - 2/3 L di secrezioni intestinali La quantità di acqua prodotta è funzionale anche al mantenimento dell'omeostasi; quindi, la perdita di grandi quantità di acqua può portare a gravi danni.

SUCCO GASTRICO

Il succo gastrico è una soluzione acquosa composta da diversi elettroliti e proteine. Queste vengono prodotte in diverse zone della parete gastrica. Le aree prese in considerazione sono: - Area cardiale: produzione di muco e bicarbonato - Areaossintica: produzione di HCl, pepsinogeno, lipasi gastrica, fattore intrinseco- Area pilorica: produzione di muco e gastrina è molto importante in quanto è l'unico elemento in grado di digerire la vitamina B12. L'HCl, oltre ad attivare il pepsinogeno in pepsina, ha il compito di abbassare la carica batterica presente all'interno dello stomaco (alcuni batteri, come l'Helicobacter pilori sfuggono all'azione dell'HCl). Il pepsinogeno, che viene appunto attivato in pepsina, serve per una prima digestione delle proteine, andandole a tagliare partendo dal centro. La lipasi gastrica, invece, è necessaria per la digestione dei trigliceridi: va infatti a tagliare gli acidi grassi in posizione dispari. GHIANDOLA OSSINTICA La ghiandola ossintica è rappresentata da un'invaginazione della mucosa di superficie e contiene diversi tipi di cellule, posizionati in un ordine specifico anche per le loro
  1. trasportatial lume tramite granuli di zimogeno
  2. Si trovano anche cellule staminali usate per il turnover delle cellule anziane o morte.
  3. SECREZIONE DI ACIDO
  4. Le cellule parietali si trovano in due diversi stadi: a riposo o in fase di secrezione.
  5. In fase di riposo troviamo un canalicolo abbastanza sottile che sbocca nel lume. Inoltre, troviamo delle tubulo vescicole contenute nel citoplasma. Nella membrana di queste sono presenti pompe H+/K ATPasi (pompa di idrogenioni) che servirà per espellere acido nel lume.
  6. Nella cellula parietale, a livello basale, troviamo anche tre tipi di recettori:
    • Muscarinico M3 per il legame con acetilcolina
    • H2 per il legame con l'istamina
    • CCK per legame con gastrina
  7. Dopo l'attivazione della cellula tramite recettori appena descritti,
  8. In fase di secrezione, le tubulo vescicole si fondono con il canalicolo. Per cui, il canalicolo che dà sul lume innanzitutto si allarga e su di esso vengono esposte le pompe H+/K+ ATPasi.
  9. Il meccanismo
di formazione dell'acido non è del tutto chiaro perché abbiamo due teorie: La prima teoria afferma che all'interno della cellula vanno ad accumularsi CO2 derivante dal metabolismo cellulare e acqua. Queste due componenti vanno a reagire in presenza di anidrasi carbonica (enzima presente all'interno delle cellule parietali) formando inizialmente acido carbonico. Questo poi si dissocerà naturalmente in ione bicarbonato (HCO3-) e H+. Questo verrà quindi pompato nel lume tramite lo scambio con K+ (pompa H+/K+ ATPasi = antiporto). L'ione bicarbonato invece sarà diretto al torrente ematico e verrà scambiato con uno ione cloro. Questo cloro verrà trascinato dall'H+ tramite trasporto attivo secondario e insieme formeranno HCl- La seconda teoria afferma che H2O si dissocia naturalmente in ione H+ e ione OH-. Quest'ultimo in presenza di CO2 tramite anidrasi carbonica verrà convertito in ione bicarbonato. H+ verràusato per protonare H2O e formare H3O+, che insieme al cloroluminare formerà HCl + H2O. Il flusso di ioni bicarbonato nel flusso ematico formerà la cosiddetta "marea alcalina", ovvero il pH del sangue venoso uscente dallo stomaco sarà più basico. Il numero diidrogenioni che entrano nel lume gastrico e il numero di ioni bicarbonato che entrano nel torrente ematico sono uguali (rapporto stechiometrico 1:1). Il K+ usato dalla pompa H+/K+ ATPasi è derivante dalla cellula stessa che prima usa una Na+/K+ ATPasi presente sulla membrana basale che accumula potassio all'interno, pompa poi questo esce per gradiente di concentrazione a livello luminale. Possono risultare dannosi in quanto l'HCl, se venisse a contatto con la cellula e il sangue, un abbassamento di pH significativo, portando a danni della barriera, danni tissutali che possono anche sfociare in ulcere gastriche. Per combattere tutto ciò, abbiamo la

BARRIERA MUCOSALE GASTRICA, che si divide in:

  • Barriera pre epiteliale: muco insolubile prodotto dalle cellule mucose di superficie che contiene ioni bicarbonato, in grado di tamponare l'HCl (si riformano CO2 e H2O)
  • Barriera epiteliale: rappresentata dalla stessa membrana, in particolare dalle code idrofobiche dei fosfolipidi di membrana che la rendono poco permeabili agli ioni. Questa è però attraversabile dai FANS (farmaci antidolorifici non steroidei, che sono di per sé acidi deboli non ionizzati, ma dentro la cellula si dissociano)
  • Barriera post epiteliale: costituita dalla marea alcalina formata dallo ione bicarbonato presente nel sangue che va a tamponare

INDUZIONE DELLA SECREZIONE ACIDA alla secrezione

L'induzione avviene sia per via diretta che per via indiretta. La via DIRETTA prevede una terminazione del parasimpatico derivante dal SNC (nervo vago) che libera acetilcolina sui recettori muscarinici M3 delle cellule parietali

(fase cefalica 30-40%). Le risposte indotte in fase cefalica sono innescate da stimoli olfattivi, visivi, gustativi. Le vie INDIRETTE invece sono:

  • Una che prevede l'attività delle cellule G, che dopo stimolazione parasimpatica liberano gastrina e questa andrà ad agire direttamente sui recettori CCK delle parietali.
  • La stessa gastrina può andare ad agire sulle cellule enterocromaffini, che libereranno istamina che andrà a legarsi ai recettori H2 sulla parietale.
  • La terminazione simpatica può agire sulla liberazione del polipeptide attivante l'adenilato ciclasi (PACAP) che stimola la cellula ECL a liberare istamina per attivare la parietale.

La presenza di queste diverse vie testimonia la presenza del fenomeno di potenziamento, per cui si sommano gli stimoli provenienti da diverse vie di trasduzione in modo che la produzione di acido sia più o meno intensa. Quindi la somma di piccoli fenomeni da grandi risposte.

Oltre alla fase cefalica abbiamo

Anche fase gastrica e fase intestinale nella stimolazione allasecrezione acida.

Fase gastrica: 50-60% delle risposte; la secrezione è indotta da diversi tipi di stimoli: l'arrivo di prodotto nel lume dello stomaco ne provoca una distensione meccanici delle pareti, attivando tensiocettori e quindi un riflesso tipico vago vagale chimici chemiocettori si attivano in seguito a variazioni di pH date dal bolo all'interno dello stesso prodotto ci sono sostanze che fungono esse stesse da diretti stimolo, come la caffeina.

Fase intestinale: rappresenta il 5-10% delle risposte; anche qua gli stimoli sono di diverso tipo: meccanici come per lo stomaco, anche qui l'arrivo di prodotto stimola i tensiocettori, e quindi un riflesso vago vagale stimoli metabolici l'assorbimento di specifiche sostanze derivanti dal prodotto, quali gli amminoacidi, promuove la secrezione di HCl.

CONTROLLO DELLA SECREZIONE ACIDA

Abbiamo un meccanismo a feedback negativo esercitato

Dalla SOMATOSTATINA a causa di variazioni pH. Se il pH luminale si abbassa di molto, si attivano le cellule D, che secernono l'inibizione somatostatina e inibiscono la produzione di gastrina da parte delle cellule G. La diminuzione della gastrina porta quindi all'eliminazione di un importante fattore di stimolazione acida. Quando, invece, il pH aumenta (ad esempio perché abbiamo mangiato) allora le cellule D si disattivano e non viene prodotta somatostatina, lasciando le cellule G libere di secernere gastrina. Questo meccanismo a feedback negativo è presente sia nello stomaco che nel duodeno. A livello duodenale abbiamo però anche l'intervento di altri fattori, che non sono nervosi ma ormonali, ovvero gli ENTEROGASTRONI, che si attivano a seguito di contatto della mucosa con acido, acidi grassi, soluzioni iperosmotiche e inibiscono la secrezione gastrica.

SECREZIONE DI PEPSINOGENO: La secrezione di pepsinogeno avviene tramite le cellule principali delle ghiandole ossintiche gastriche.

Il pepsinogeno sarà convertito in pepsina, la sua forma attiva, solo tramite idrogenioni e in ambiente a pH inferiore di 5. La stimolazione delle cellule principali avviene principalmente da fibre parasimpatiche del nervo vago, che liberano acetilcolina sugli effettori direttamente. Il parasimpatico può anche andare a stimolare le cellule G in modo che la gastrina stimoli la secrezione di pepsinogeno, ma nell'uomo il ruolo della gastrina risulta marginale. È più importante il ruolo che lo stesso acido compie: attiva sì il pepsinogeno in pepsina, ma ne determina anche la secrezione. In particolare, va a potenziare l'attività vagale e induce secrezioni di grandi quantità di pepsina solo in presenza di sufficiente acido. Quindi, la secrezione acida è strettamente legata a quella di pepsina ed è influenzata dal pH.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
172 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aaur di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Onofri Franco.