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SCHELETRICO
E' il tessuto corporeo maggiormente rappresentato e ammonta fino al 40-45% del peso
corporeo totale.
Le unità morfologiche che compongono il muscolo scheletrico sono le fibre muscolari.
Ciascuna fibra è avvolta da un avvolgimento connettivale → endomisio.
150 fibre che costituiscono un fascicolo sono avvolte da → perimisio.
L'intero ventre muscolare è avvolto da → epimisio.
Alle estremità di ogni muscolo le varie fasce muscolari si fondono e il tessuto connettivo si
organizza in modo da formare delle strutture rigide, i tendini, che permettono l'inserzione
del muscolo sui segmenti ossei. L'epimisio, che avvolge il muscolo continua avvolgendo i
tendini fino a fondersi con il periostio del segmento osseo.
I tendini sono le strutture che permettono al muscolo di trasferire la tensione prodotta dalle
fibre muscolari all'osso. Sono costituiti dal collagene che è una proteina fibrosa prodotta dai
fibroblasti, dotata di scarsa elasticità ma di alta resistenza meccanica.
I muscoli sono riccamente vascolarizzati. Il flusso ematico è soggetto a meccanismi di
regolazione che adeguano l'apporto di ossigeno e nutrienti in base alle necessità. La densità
dei capillari ematici nel distretto muscolare può aumentare dopo un adattamento a certi tipi
di allenamento.
2.2.1. Sviluppo e rigenerazione dei muscoli scheletrici
Le fibre muscolari si formano per fusione dei mioblasti. Con la fusione dei mioblasti anche i
loro nuclei si fondono infatti le fibre muscolari sono cellule multinucleate. Come i neuroni
le fibre muscolari sono incapaci di dividersi.
Ogni fibra muscolare è avvolta da una membrana, sarcolemma, che include la lamina basale
e la membrana cellulare. La lamina basale contiene:
fibre collagene che conferiscono solidità meccanica
– molecole proteiche che marcano la posizione delle giunzioni neuromuscolari
– cellule satelliti
–
Se una fibra muscolare è danneggiata, ma la membrana basale è ancora intatta, una nuova
fibra muscolare si svilupperà a partire dalle cellule satelliti.
2.2.2. Struttura della fibra muscolare
Il muscolo scheletrico viene anche chiamato muscolo striato per l'andamento regolare e
periodico delle due proteine miosina e actina.
Ogni fibra è costituita da fasci di fibre più piccole dette miofibrille (1-2 micron). Queste
sono a loro volta composte da miofilamenti detti sarcomeri.
Il sarcomero rappresenta l'unità contrattile di base della fibra muscolare (lungo 2,5 micron).
Ciascun sarcomero contiene due tipi di filamenti:
spessi: sono situati nella regione centrale creando le bande A. questi filamenti sono
– costituiti dalla miosina
sottili: contengono la proteina actina e proteine con funzione regolatoria come la
– troponina e tropomiosina e sono fissati agli estremi del sarcomero (linee Z).
I filamenti sottili si estendono dalle linee Z verso il centro del sarcomero dove interagiscono
con i filamenti spessi.
La banda I rappresenta la regione compresa tra le estremità delle bande A dei due sarcomeri
adiacenti e contiene la porzione di filamenti sottili che non si sovrappone con i filamenti
spessi.
La zona H è una stretta banda più chiara, situata al centro della banda A, nella zona
corrispondente allo spazio interposto tra le terminazioni dei filamenti sottili. Qui troviamo
solo filamenti spessi. Al centro della zona H e quindi del sarcomero si delinea la linea M che
contiene proteine di tipo strutturale e una proteina ad attività enzimatica importante per
l'energetica muscolare, la creatinfosfochinasi.
2.2.3. Sistema tubulare delle fibre muscolari
Le fibre muscolari striate sono provviste di un complesso sistema di canalicoli. Ogni
sarcomero è circondato da numerose vescicole interconnesse tra loro. Tale sistema è
denominato reticolo sarcoplasmatico (10% volume totale). Svolge la funzione di deposito di
ioni calcio.
Questo reticolo, alle estremità di ogni manicotto di vescicole, si espande formando le
cisterne terminali che sono collegate al sistema tubulare trasverso (costituito da una fitta rete
di tubuli T). I tubuli T avvolgono le singole miofibrille e sono in collegamento con
l'ambiente extracellulare.
2.2.4. Proteine muscolari
proteine contrattili
– proteine regolatorie
– proteine strutturali
–
Proteine contrattili
Miosina
I filamenti spessi sono il risultato dell'aggregazione di sei diversi poliptidi: un paio a catena
pesante (struttura ad elica attorcigliate l'una con l'altra) e due paia a catena leggera (ogni
paio è associato ad una testa).
La miosina esiste in numerose isoforme. Le isoforme delle catene pesanti della miosina
(MHC) dipendono dai geni e quindi hanno una diversa sequenza aminoacidica però con
struttura simile ed intercambiabile.
3 isoforme:
MHC-1 (fibre di tipo I)
– MHC-IIa (fibre di tipo IIa)
– MHC-IIx (fibre di tipo IIb)
–
Esistono poi fibre che contengono due isoforme delle MHC. Tali fibre sono dette “ibride” o
“miste” e sono fibre in fase di trasformazione tra un tipo e l'altro.
Actina
L'actina è una proteina globulare (actina G) presente in molti tessuti. A livello muscolare è
presente in forma polimerizzata formando una struttura a doppia elica (actina F) che
rappresenta la struttura base dei filamenti sottili. Nei filamenti sottili è presente ogni 2,7
micron una molecola di actina G che rende possibile l'aggancio con le teste della miosina.
Proteine regolatrici
Tropomiosina
Si trova nei filamenti sottili. In condizioni di muscolo rilasciato ha il compito di impedire
l'interazione tra miosina e actina bloccando i siti dove interagiscono. Affinchè la contrazione
possa avvenire la tropomiosina si deve spostare nelle scalanature del filamento sottile.
Troponine
Proteina formata da 3 subunità:
Troponinca C (TnC): lega il calcio. Ha quattro siti di legame per il calcio; 2 hanno
– molta affinità e quindi legano anche a concentrazioni basse di calcio, 2 hanno affinità
più bassa e possono legare solo quando la fibra muscolare viene attivata.
Troponina I (TnI): lega il complesso troponinico all'actina. Il legame tra TnI e actina
– dipende dalla presenza del calcio sui due siti di bassa affinità della TnC. Quando i
due siti non legano calcio, il legame TnI-actina è forte, mentre quando i due siti
legano il calcio il legame si stacca.
Troponina T (TnT): lega il complesso troponinico alla tropomiosina.
–
Proteine strutturali
Costituiscono il citoscheletro e l'impalcatura dei filamenti. Sono presenti elementi
trasversali che servono ad ancorare i filamenti spessi e sottili (proteina M, miomesina). Gli
elementi longitudinali sono le proteine della titina (unisce gli elementi trasversali della linea
M con le linee Z) e nebulina (è associata a ciascun filamneto sottile e regola la lunghezza
del filamento).
2.3. MECCANISMO DELLA CONTRAZIONE
Durante la contrazione i filamenti spessi e sottili non cambiano lunghezza, bensì scorrono
gli uni sugli altri → teoria dello scorrimento dei filamenti.
La forza che spinge i filamenti a scorrere viene generata dalla miosina. La testa della
miosina si attacca ai filamenti di actina sviluppando forza e fa scorrere il filamento sottile
verso l'interno del sarcomero.
Ad ogni ciclo di interazione la testa di miosina idrolizza una molecola di ATP che fornisce
l'energia necessaria al processo.
Durante una contrazione muscolare, una singola testa della molecola di miosina può
compiere molti cicli di interazione. Tutte le molecole di miosina del filamento spesso
interagiscono con l'actina e lo fanno in modo asincrono. Infatti quando una testa è attaccata,
un'altra è staccata, mentre un'altra ancora si sta staccando.
La forza sviluppata da una fibra muscolare dipendono dall'attività di tutte le teste di miosina
e il suo consumo energetico dalla somma di ATP utilizzato da tutte le teste.
2.4. ENERGETICA MUSCOLARE
La disponibilità di ATP nel muscolo è insufficiente per poter effettuare il lavoro meccanico
che i nostri muscoli sono costretti ad affrontare; infatti le riserve di ATP presenti
basterebbero per qualche contrazione.
La risintesi di ATP avviene per 3 vie:
Via della fosfocreatina: ADP + Pcr ↔ ATP + Cr
– Questa reazione (di Lohmann) identifica la via di produzione di ATP a partire da ADP
e PCr (fosfocreatina). Le scorte di PCr sono in grado di fornire ATP per non più di un
centinaio di contrazioni.
Via della glicolisi anaerobica: glucosio → 2 molecole di acido lattico + 4 di ATP
– Questa via di produzione si attiva quando l'apporto di O2 non sia sufficiente per la
glicolisi aerobica all'interno dei mitocondri. L'accumulo di acido lattico sta alla base
del fenomeno della fatica muscolare.
Via aerobica: glucosio + 36 ADP + 36 Pi + 6 O2 → 6 CO2 + 6 H2O + 36 ATP
– I risultanti trasportatori di H+ forniscono ATP tramite la catena respiratoria
intramitocondriale.
I diversi tipi di fibre hanno a disposizione i corredi enzimatici relativi alle vie di produzione
dell'ATP in proporzione diversa.
Fibre di tipo I: sistema di produzione di ATP per via aerobica estremamente efficiente con
un adeguato letto capillare per garantire il rifornimento di O2, carboidrati e lipidi; numero di
mitocondri elevato e lo scarso accumulo di acido lattico conferisce la caratteristica di fibre
poco affaticabili.
Fibre di tipo IIb: producono ATP per via anaerobica, molto velocemente, producendo anche
acido lattico. Risultano molto affaticabili.
Fibre di tipo IIa: caratteristiche intermedie.
Le fibre muscolari differiscono non solo dal metabolismo energetico e quindi
dall'affaticabilità ma anche da:
tipo di isoforma della miosina
– dimensioni, che determinano la facilità con la quale le sostanze e i gas diffondono tra
– il liquido extracellulare e il citoplasma
capacità della pompa del calcio del reticolo sarcoplasmatico.
– 2.5. SINAPSI NEUROMUSCOLARE E ACCOPPIAMENTO
ECCITAZIONE – CONTRAZIONE
2.5.1. Sinapsi neuromuscolare
La contrazione muscolare è provocata dall'insorgenza di potenziali d'azione a livello dei
motoneuroni α (situati nelle corna ventrali del midollo spinale). Gli assoni dei motoneuroni
(assoni motori) sono di grosso calibro e mielinizzati e permettono una conduzione rapida dei
potenziali d'azione.
Ciascun assone si suddivide in parecchie branche, ognuna delle quali diretta a una fibra
muscolare. In prossimità della fibra la branca assonale perde la guaina mielinica e si
suddivide in diverse ramificazioni che entrano in contratto in corrispondenza con la placca
m