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B
EQUAZIONE TRAIETTORIA PARABOLICA IDEALE
Ovviamente l'equazione del moto del proiettile non tiene conto del moto reale che viene incontro a
resistenze (del mezzo fluido), ovvero la resistenza dell'aria.
Quindi in condizioni reali la traiettoria non è mai una parabola, ma:
- la distanza orizzontale del tratto in salità è più ampio di quello in discesa
- la quota è più bassa
- la gittata è più piccola
- il tempo di discesa è più lungo
FONDAMENTI DELLA MECCANICA – LAVORO ED ENERGIA
LAVORO ELEMENTARE
➢ Sia F la forza agente su un punto P all’istante t e dl lo spostamento del punto nell’intervallo di
tempo infinitesimo dt fra gli stanti t e t+dt. Si definisce lavoro elementare compiuto dalla forza F su
P nell’intervallo [t, t+dt], e si indica con dL, grandezza scalare risultante dal prodotto della forza F e
dallo spostamento dl
Il lavoro caratterizza la forza agente su un punto, in relazione allo spostamento subito dal punto
stesso.
Il lavoro è elementare, cioè compiuto dalla forza in un tempo infinitesimale, perchè con un
intervallo di tempo piccolo la forza diventa costante in modulo direzione e verso.
Quando viene applicata una forza e il punto si muove, viene compiuto lavoro.
Il lavoro è il prodotto dell'effetto complessivo di una forza rispetto allo spostamento di un corpo
durante l'applicazione della forza stessa. Quindi, nel caso di una forza costante F che agisce su un
oggetto mentre percorre una distanza x, il lavoro compiuto dalla forza è il prodotto della sua
componente Fs lungo lo spostamento per l'intensità dello spostamento: F=Fx s;
se F forma un angolo con s, si avrà Fs=Fcos, ed il lavoro può essere scritto L=Fs cos
Il lavoro è una grandezza compresa tra Fdl e -Fdl, passando per 0
EQUAZIONE DIMENSIONALE E UNITA' DI MISURA
L'unità di misura del lavoro nel SI è il joule ( j ), ed è uguale al N m, nel cgs è l' erg, ed è uguale
x
.
alla dina cm
x
LAVORO IN UN INTERVALLO DI TEMPO
➢ Il lavoro avviene in un intervallo di tempo finito [t1,t2] in cui il punto compie uno spostamento da
P1 a P2 lungo l’arco di traiettoria γ, e non è più definibile come il prodotto della forza per lo
spostamento.
Si suddivide la traiettoria γ in tanti spostamenti rettilei (approssimo una curva con una
spezzata)
Il lavoro compiuto dalla forza che spostare il punto dalla posizione P1 alla posizione P2, seguendo la
traiettoria γ, è uguale alla somma di tutti i lavori elementari che il punto fa, purchè gli spostamenti
siano infinitesimamente piccoli, tanto da poter considerare F costante.
Se F è costante, posso anche scrivere
Ma se la somma degli spostamenti è una semplice somma tra vettori, allora questa corrisponde allo
spostamento totale P1P2.
Riassumendo: Quindi si può dire che il lavoro L è dato dal prodotto
scalare tra la forza F e lo spostamento totale
-->
complessivo L
L = ‡ FL
Il lavoro totale compiuto da tutte le forze che agiscono su un oggetto , ivi incluse le forze di attrito
e le forze gravitazionali , è uguale alla variazione di energia cinetica dell' oggetto, dove per
energia cinetica si intende la misura del lavoro che un oggetto può compiere in virtù del suo
spostamento.
Il lavoro, viene compiuto dalle forze gravitazionali, dalle forze d'attrito e dalle forze applicate che
agiscono sull'oggetto. Le forze gravitazionali fanno parte delle forze conservative, forze che
danno luogo ad un'energia potenziale, che dipende solo dalla posizione del corpo, e permette di
calcolare il lavoro che le forze applicate ad un corpo possono fare quando il corpo stesso cambia
posizione.
➢ ENERGIA
E' la capacità di compiere lavoro.
Tipi di energia in meccanica:
• Energia cinetica K (Ec)
Energia (capacità di compiere lavoro) legata al movimento, al moto del punto e al fatto che
il punto materiale possiede una velocità.
Un punto solo per il fatto di avere una massa m e una velocità v è in grado di compiere una
quantità di lavoro pari a:
Capacità di compiere lavoro
legata alla velocità di P
Il movimento dei corpi è sfruttato per compiere lavoro e per produrre energia. Un corpo che
si è fermato, non è più in grado di produrre lavoro, ma ha prodotto energia cinetica.
L'energia cinetica è consumata per avere lavoro, il cosidetto TEOREMA DEL LAVORO,
secondo cui la variazione di energia cinetica di un sistema materiale in un qualsiasi
intervallo di tempo è pari al lavoro compiuto dalle forze agenti sul punto nello stesso
intervallo di tempo.
Energia potenziale U (Ep)
• Energia (capacità di compiere lavoro) legata alla posizione di un punto materiale all’interno
di un campo di forze conservativo.
h = quota rispetto ad un piano orizzontale di riferimento
r = distanza dal centro della forza elastica/gravitazionale
Una forza si dice conservativa se il lavoro che compie un punto materiale dipende
soltanto dalla posizione iniziale e dalla posizione finale del punto e non dalla
traiettoria che collega questi due punti. Ovvero, il lavoro compiuto dalla forza su
P1 per arrivare a P2 è sempre lo stesso, non importa la traiettoria.
Si può quindi dire che il lavoro è uguale alla differenza dei valori di P1 e P2.
L'energia potenziale dice quanto lavoro possiamo compiere spostando P1 a P2.
La forza peso è un esempio di forza conservativa, perchè è la stessa per qualsiasi traiettoria.
• Energia meccanica E (Em)
Somma dell’energia cinetica e dell’energia potenziale
Se un punto materiale è soggetto all’azione di sole forze conservative, allora la sua energia
meccanica si conserva costante nel tempo
All'inizio del lavoro l'energia è tutta potenziale;
man mano che il punto cade l'energia potenziale
è uguale all'energia cinetica. Al momento
dell'impatto l'energia diventa tutta cinetica.
L'energia meccanica finale è uguale a quella
iniziale
Ma in realtà esistono però delle forze dissipative, come l'attrito, che possono dissipare
energia meccanica, trasformandola in un altra forma di energia; quindi l'energia spesa da un
oggetto contro le forze d'attrito viene convertita in calore, cioè da energia meccanica ad
energia termica. Ora, essendo La il lavoro fatto dalle forze applicate e Q l'energia dissipata
dalle forze d'attrito:
La = (K - Ko) + (U - Uo) + Q
ossia il lavoro compiuto dalle forze applicate che agiscono sul sistema è uguale alla
variazione di energia cinetica e energia potenziale più l'energia dissipata in calore o
comunque trasformata in un'altra forma di energia.
L'energia cinetica e l' energia potenziale, sono dunque le due forme in cui si può presentare
l'energia meccanica di un corpo, che durante il suo moto variano da istante ad istante : K
varia se varia la velocità del corpo, U varia se il corpo si sposta, al passare del tempo, da
una posizione ad un'altra in cui U ha valori diversi; e sono messi in relazione dalla legge
della conservazione dell'energia, che stabilisce che se le forze che agiscono su un corpo
sono tutte conservative, la somma K + U si mantiene costante durante il moto : K + U = E
= costante, dove E=energia meccanica.
MECCANICA DEI SISTEMI
I corpi esistenti in natura, non sono semplici punti materiali, ma hanno una certa estensione; e le forze che
agiscono su di loro, non sono, di solito, applicate ad uno stesso punto, ma a punti diversi. Dal punto
materiale si passa a schemi più complessi; i sistemi materiali.
Il problema è capire come applicare i principi del punti materiali ai sistemi materiali. Questo problema è
ciò di cui si occupa la MECCANICA DEI SISTEMI.
Per introdurre le leggi (equazioni cardinali) è necessario fare delle premesse:
Premessa 1: CENTRO DI MASSA DI UN SISTEMA MATERIALE
● Il centro di massa o baricentro di un sistema è il punto geometrico corrispondente al valor medio
della distribuzione della massa del sistema nello spazio.
Ovvero, la massa del sistema occupa un volume nello spazio e il centro di massa è un punto
intermedio, un punto prettamente geometrico, della distribuzione e ne rappresenta il centro.
Di norma un sistema è costituito da tanti punti di massa m, e il centro di massa si trova secondo la
formula OC = vettore posizione del centro di massa.
E' uguale alla somma di tutti i prodotti della massa di
ogni punto per il rispettivo raggio, diviso la somma delle
masse dei punti del sistema (che non è altro la massa
totale del sistema).
Tutta l'operazione è un'operazione di media pesata.
Quindi; se
è il vettore posizione del centro di massa →
allora , è anche vero che
la sommatoria dei prodotti di m e r di ogni singolo
punto, è uguale al prodotto della massa del
sistema M per il vettore posizione OC. →
Dalla definizione di centro di mass, facendo le derivate si ricava che
POSIZIONE VELOCITA' ACCELERAZIONE
(derivata della (derivata
la posizione del : :
posizione rispetto al tempo) della velocità rispetto al tempo)
centro di massa la velocità del centro l'accelerazione del
dipende dalla massa di massa dipende centro di massa dipende
di tutti i punti e dove dalla massa di tutti i dalla massa di tutti i
questi sono localizzati punti e dalla velocità punti e dalla
con cui si muovono accelerazione di tutti i
all'interno del punti del sistema
sistema
Questa non è altro che il TEOREMA della QUANTITA' DI MOTO di UN SISTEMA MATERIALE, cioè la
somma dei prodotti delle masse dei punti per le rispettive velocità.
Ma la quantità di moto del sistema materiale si può anche esprimere come il prodotto della massa
del sistema per la velocità del centro di massa.
● Premessa 2: FORZE INTERNE E FORZE ESTERNE DEL SISTEMA
Dato un sistema di N punti materiali, chiamiamo forze interne quelle che si esplicano
vicendevolmente fra i vari punti del sintema, forze esterne quelle esercitate sui punti del sistema
da parte di elementi materiali che non fanno parte del sistema.
C'è quindi la distinzione tra elementi che fanno parte del sistema e elementi che non fanno parte
del sistema, e la definizione di quale sia il sistema da considerare è una decisione puramente
soggettiva.
Per il terzo principio della dinamica, le forze interne che si esplicano vicendevolmente due punti
sono uguali e contrarie, quindi la risultante (somma) delle forze interne agenti su un sistema &eg