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DOMANDE A RISPOSTA MULTIPLA:

1) Se la standard deviation dei rendimenti del mercato è pari al 20%, e il beta di un portafoglio ben diversificato è 1,5, calcolatela standard deviation di questo portafoglio: a. 30% b. 20% σ = σ × β = 20% × 1,5 = 30% c. 15% d. 10% 2) Considerate i seguenti dati per una azione: Beta = 0.9; Risk-free rate = 4%; Rendimento del mercato = 14%; rendimento atteso dal titolo= 13%. Il titolo è: a. Sopravvalutato b. Sottovalutato ➔R = 0,04 + 0,9 (0,14 – 0,04) = 0,13 R = 13% c. Correttamente prezzato d. Non si può rispondere 3) Se il premio per il rischio di mercato è pari all’ 8%, secondo il CAPM il premio per il rischio di un titolo con beta pari a 1,7 deve essere: a. Meno del 12% b. Pari al 12% ➔1,7 × 0,08 = 0,136 13,6% c. Maggiore del 12% d. Non si può rispondere 4) Il costo del capitale per un progetto dipende da: a. il costo del capitale della impresa b. L’utilizzo che si fadel capitale. Il costo del capitale del settore. Il livello di finanziamento attraverso debito della impresa5) Se una impresa usa lo stesso costo del capitale per valutare tutti i progetti, quale situazione di verificherà con elevata probabilità?
I) L'impresa rifiuta buoni progetti a basso rischio;
II) L'impresa accetta cattivi progetti ad alto rischio
III) L'impresa accetta correttamente progetti con rischio nella media
a. I
b. I e II
c. I, II, e III
d. II

LA FINANZA AZIENDALE E IL MANAGER FINANZIARIO
RUOLO DEL MANAGER FINANZIARIO
(1) Raccolta di fondi dagli investitori (vendita di attività finanziarie)
(2) Investimento di fondi (acquisto di attività reali)
(3) Fondi generati dalla gestione degli assets (cash flow)
(4.a) Reinvestimento di fondi
(4.b) Restituzione di fondi agli investitori (interessi e dividendi)
Da un punto di vista finanziario, un'impresa è un insieme di attività reali, tangibili e intangibili. Per finanziare

L'acquisto di queste attività reali le imprese vendono diritti su queste attività e sui flussi di cassa che esse generano, facendo nascere le passività finanziarie (le passività delle imprese sono, invece, le attività finanziarie possedute dagli investitori).

Tipi di passività finanziarie:

  • Azioni;
  • Obbligazioni;
  • Prestiti.

Il manager finanziario si trova quindi davanti ad una serie di decisioni da compiere:

➔ Decisioni di INVESTIMENTO: Quali investimenti dovrebbero essere intrapresi (cioè quali attività reali acquistare)?

La "regola principale" è che bisogna sempre cercare di acquistare attività che valgono più del loro costo ("costo opportunità" compresi). Perciò, il valore attuale dei flussi di cassa attesi deve essere maggiore dell'investimento iniziale VAN > 0.

Il valore attuale dei flussi di cassa, come sappiamo, dipende da:

L'ammontare - La disponibilità temporale - Il rischio (tanto + il flusso di cassa è rischioso, tanto + aumenta il costo del capitale, tanto + cala il valore dei flussi di cassa attesi). • ➔ Decisioni di FINANZIAMENTO In che modo dovrebbero essere finanziati gli investimenti? Qua si cerca di vendere attività finanziarie che costano (per l'investitore) più di quel che valgono per l'impresa. Perciò, ➔ il valore attuale dei flussi di cassa promessi dalle imprese deve essere minore del finanziamento ricevuto VAN > 0 Tuttavia, è molto difficile che il VAN di una decisione di finanziamento sia maggiore di zero: perciò, in un mercato efficiente, si crea valore con gli investimenti ma non con i finanziamenti (cioè lo speculamento non crea valore). Inoltre, il mercato in cui si scambiano attività finanziarie è molto più competitivo di quello in cui si scambiano attività reali.

Le decisioni d'investimento e di finanziamento interagiscono e, perciò, il valore di un investimento dipende, oltre che dai flussi di cassa che genera, anche dalle modalità tramite cui è finanziato.

CHI È IL FINANCIAL MANAGER

Fino agli anni '70, nelle piccole imprese, il Direttore amministrativo si occupava di:

  • Bilanci
  • Rapporti con le banche
  • Gestione della liquidità
  • Fiscalità

A partire dagli anni '70, la crescita delle imprese si accompagna in genere alla formazione di una nuova figura professionale responsabile per il controllo di gestione: il controller, che si occupava di:

  • Contabilità dei costi
  • Budget di cassa
  • Piani economico-finanziari
  • Capital budgeting

Dagli anni '90, nelle grandi imprese, nasce il ruolo del Chief Financial Officer (CFO). A tale figura devono rispondere il tesoriere (cioè colui che gestisce la liquidità), il controller e il responsabile dei bilanci.

Il CFO è coinvolto anche nelle politiche di business development (politiche di sviluppo). MODELLI DI ARCHITETTURA FINANZIARIA L'architettura finanziaria nei "classici" manuali di finanza aziendale è ipotizzata così: - Imprese grandi - Quotate - Con proprietà diffusa - Finanziate tramite mercato dei capitali (quindi, più equity che debito) Questa architettura, tuttavia, non è quella prevalente in molti paesi: per esempio, in Italia c'è prevalenza di: - Imprese piccole/medie - Non quotate - Prevalentemente di proprietà "famigliare" - Finanziate tramite intermediari come le banche (quindi, più debito che equity) [N.B: Non esiste a priori un modello di architettura finanziaria di successo! Prima si pensava che il modello classico fosse quello migliore ma oggi c'è ancora molto dibattito su quale sia quello effettivamente più]

efficiente.

SEPARAZIONE FRA PROPRIETÀ E CONTROLLO:

Nelle grandi imprese quotate è molto frequente la situazione in cui chi è proprietario non è colui che prende le decisioni.

Vantaggi di tale situazione:

  • aumentano le potenziali fonti di finanziamento;
  • le imprese possono essere gestite da manager professionisti (che hanno spesso competenze maggiori rispetto alle proprietà famigliari problema della successione per le imprese famigliari).

Svantaggi:

  • gli obiettivi dei manager possono essere diversi da quelli degli azionisti (i manager tendono quindi ad essere autoreferenziali).

La separazione fra proprietà e controllo può quindi far nascere conflitti fra i principal (gli azionisti) e gli agent (i manager).

Queste situazioni possono manifestarsi in costi per l’azienda, chiamati costi di agenzia:

  • Quelli indotti dal fatto che i manager possono non massimizzare il valore delle azioni di un’impresa.

indotti dal fatto che gli azionisti devono controllare e influenzare il comportamento dei manager. Nei paesi anglosassoni gli azionisti non sono in grado di esercitare il controllo delle imprese quotate. Infatti, il numero degli azionisti è molto alto (perché si vuole crescere al di là della disponibilità di capitale del singolo azionista) e la proprietà diffusa fa nascere il modello della public company (nella realtà, quello di public company è un termine che indica in modo generico le imprese quotate ma, in realtà, non tutte le imprese quotate sono necessariamente public). Per esempio, nell'ottobre 2021, Jeff Bezos possedeva il 13.5% delle azioni di Amazon (con un valore della partecipazione 223 miliardi di $) ma, nonostante la quota sembra bassa, Bezos è president and chairman of the board of directors e chief executive officier. In Italia, ma non solo, la maggior parte delle imprese sono controllate da un numero

Il ristretto di azionisti (costituiti spesso da famiglie), che sono perciò in grado di esercitare il controllo su di esse. Il potenziale conflitto qui, infatti, si ha fra gli azionisti di maggioranza e gli azionisti di minoranza.

GLI OBIETTIVI DEI MANAGER

CONFLITTO TRA MASSIMIZZAZIONE DEGLI UTILI E MINIMIZZAZIONE DEL RISCHIO:

Quello di massimizzare l'utile (massimizzando i ricavi e minimizzando i costi) non può essere considerato un obiettivo univoco: per esempio, si parla di massimizzare gli utili correnti o quelli di lungo periodo? Che cosa si intende per "lungo periodo"? Che cosa si intende per utili (l'applicazione di principi contabili diversi determina utili diversi)? Qual è il trade-off tra utili correnti e futuri (secondo la finanza è il costo del capitale)?

La massimizzazione degli utili non può essere l'unico obiettivo da perseguire; bisogna, infatti, cercare contemporaneamente di minimizzare il rischio. E' necessaria,

quindi, una regola che ci permetta di conciliare i due obiettivi Regola dellamassimizzazione del Valore Attuale Netto delle decisioni finanziarie (di investimento e di finanziamento). Si parla, quindi, dimassimizzare il valore economico delle azioni, che dipende, infatti, non solo dal rendimento ma anche dal rischio (cioè dallavariabilità dei rendimenti).Se la massimizzazione del valore economico delle azioni è l’obiettivo di un’impresa, allora il manager deve sapere come si forma➔e da dove viene tale valore FINANZA AZIENDALE = studio dei principi di valutazione della convenienza economica delledecisioni di investimento e di finanziamento delle imprese. ➔[“Corporate finance is all about valuation” “la finanza aziendale è tutto ciò che riguarda la valutazione”]LE PUBLIC COMPANYNel modello tradizionale, l’assemblea dei soci nomina i membri del consiglio di amministrazione, i quali attraverso il

meccanismodelle deleghe gestiscono l'impresa oppure controllano il comportamento dei manager (da loro assunti o licenziati). Tuttavia, in presenza di mercati dei capitali efficienti, un azionista non deve per forza gestire un'impresa per massimizzare la sua ricchezza: può, infatti, delegare la gestione a un manager dicendogli di fare solo investimenti che abbiano un valore attuale netto positivo. La proprietà può dunque essere separata dal controllo e la public company diviene (almeno in teoria), la struttura proprietaria più efficiente.

Nelle public company i soci non sono in grado, se non attraverso comportamenti troppo costosi, di controllare il comportamento dei consiglieri di amministrazione, che una volta eletti di fatto non possono essere rimossi prima della scadenza del loro mandato e assumono manager che rispondono solo a loro. Quello del consigliere di amministrazione diventa, quindi, un ruolo autoreferenziale.

La pres

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
123 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jedistefy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Finanza aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sandri Sandro.