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Estratto del documento

CLASSE DIRIGENTE.

Per Mencio se il mondo va male non è colpa del popolo ma di

chi ha la responsabilità di governo (è contro la guerra di

conquista perchè porta catastrofi).

Idea di Mencio del futuro: ha fiducia nel futuro "se fai quanto è

bene, nelle future generazioni vi sarà qualcuno che regnerà da

autentico sovrano"; è un' utopia nella sua epoca, parla in

termini profetici, ha speranza nel futuro (spirito messianico).

Tutti i suoi temi sono legati alla politica, al buon governo= è la

preoccupazione fondamentale (etica e politica), hanno un idea

di dover cercare la sovranità capace di creare un mondo

armonioso.

Senso del destino: è la nozione di mandato celeste, Tianming=

è l'idea di qualcosa di inevitabile, l'uomo di valore accetta

qualsiasi cosa (tema non apprezzato dai moisti)= serenità di

fronte al fato, non è nelle mani dell'uomo (AMOR FATI= libertà

morale del Junzi)

Progetto confuciano: progetto di un mondo possibile creato sui

cardini del senso dell'umanità e della giustizia.

Semplicità della via= sia Mencio sia Confucio dicono che la via

del Ren è semplice, è una via vicina e facile.

Il linguaggio confuciano parla del senso comune, insiste sul

comune e sul semplice= comincia da ciò che è vicino a te e

potrai cambiare il mondo (diverso dai legisti e moisti).

Stoicismo= "fra morte prematura e in età avanzata non c'è

differenza. tu renditi perfetto e attendi il decreto" : non curarti di

ciò che non è nelle tue mani, sottolinea il senso del limite, però

c'è qualcosa che è in potere degli esseri umani, la loro

possibilità di perfezionarsi.

Santità interiore= l'ideale menciano è quello di un re come un

santo, l'homo di valore è in pace con se stesso e con gli altri

(accento mistico), il cuore del santo contiene il mondo intero.

I "sudditi" del Cielo= Mencio fa una graduatoria di una serie di

persone diverse ma con scalini diversi: •buoni servitori dello

stato (che compiacciono solo il sovrano);

•i buoni servitori dello stato che non pensano solo a

compiacere il sovrano;

• sudditi del Cielo: attuano quello che può essere esteso al

mondo intero;

•grandi uomini: perfezione, proiettano la perfezione sul mondo

è una gerarchia etica, fondata sulla norma etica. Sono

comportamenti che partono dal particolare per arrivare

all'universale (l'uomo che vale di più è quello che fa qualcosa

per il mondo intero).

C'è dissimetria tra potere politico-SOVRANO e norma etica-

JUNZI= potere conflittuale tra sovrano e il suo ministro, non c'è

coincidenza tra l'uomo di potere e quello di valore, chi ha la

virtù NON ha il potere, chi ha il potere NON ha la virtù, l'ideale

sarebbe l'unione di morale e potere in un unico individuo,

quello sarebbe il sovrano perfetto.

C'è anche l'idea che l'esercizio del potere deve essere

indirizzato al bene del popolo.

Mencio dal suo libro fa trasparire l'idea della sua ambizione=

ma considerando la realtà lascia il compito alle generazioni

successive.

Egli da un immagine squallida degli imperatori del tempo.

Una dimensione "in alto e al di sopra"= l'uomo di valore ha una

vocazione al governo ma non se ne rallegra, si rallegra di:

•armonia familiare (il mondo si ordina a partire da qui);

•sapere di non avere nulla di cui vergognarsi di fronte al cielo e

agli uomini (l'uomo di valore si sente appoggiato se realizza la

morale dentro di sè, , è una dimensione al di sopra delle

condizioni umane);

•ruolo educativo: è la terza cosa che da gioia all'uomo di valore,

prepara il futuro avvento di chi potrà governare sul mondo (non

è il potere a dargli gioia)

Mencio ha il mandato celeste pedagogico= non c'è una regalità

degna di questo nome quindi il maestro deve preparare il

progetto politico volto al futuro.

Scelta fra vita e giustizia= Mencio antepone alla vita la

giustizia, è una scelta morale (suicidio stoico).

Problema della verità= in Cina è un problema che si pone in

ordine processuale\documentale

Xunzi, RITI

Stato di natura: conflitto che genera la lotta= vengono istituite le

norme di condotta= l'ordinamento rituale è differenziato

(ripartizione in base alla gerarchia sociale), però mette fine allo

stato di natura in cui tutti combattono contro tutti, i desideri

vengono saziati, non vengono cancellati ma si trova una

MISURA.

I desideri umani (sono illimitati), vanno commisurati, vanno

educati, devono trovare un limite= condividere ciò che hanno

su una scala misurata.

C'è un idea della società molto differenziata.

Esempio della lunga marcia= sono morti in tantissimi, i dirigenti

si sono salvati solo perchè non camminavano, venivano

trasportati in palanchino: partito comunista cinese

CONFUCIANO.

I rapporti di Xunzi con Li Si (primo ministro dell'imperatore,

legista) e Han Fei (legista)= erano suoi allievi.

I legisti condividono l'idea di Xunzi ma per loro la leggere è

SCRITTA, per Xunzi invece sono Riti, norme non scritte ma

consuetudinarie.

Per i confuciani le leggi sono diverse per i legisti invece uguali

per tutti.

Antropologia dei legisti= condividono con Xunzi un immagine

pessimista della natura umana, le motivazioni della natura

umana risiedono nell'interesse egoistico.

Affinità dei legisti con Macchiavelli e Hobbes: l'idea dello stato

di natura come guerra di tutti contro tutti\ l'idea di fare i conti

con la realtà effettuale, non parlano di come il mondo dovrebbe

essere ma di com'è.

Han Fei si rifiuta di parlare di amore e di senso dell'umanità,

non è l'amore a produrre obbedienza ma il timore (solo che

quando il popolo vive troppo nella paura finisce per non averne

più e si ribella, il sovrano quindi non deve farsi odiare).

Legismo come ideologia totalitaria: il sovrano non è figlio del

Cielo ma è il Cielo stesso \\ devi denunciare il padre se va

contro la legge , la logica va al di sopra del rapporto familiare

(diverso dai confuciani).

La logica del legismo è che la legge deve essere

TOTALMENTE IMPERSONALE.

Damnatio Memoriae: demonizzazione postuma dei legisti, a

partire dagli Han, sono visti male, come malvagi anche se il

confucianesimo imperiale è un ibridazione.

9\04

Termine filosofia: termine generico , nasce in Grecia "ricerca

della conoscenza" \ amore del sapere, implica un

atteggiamento di ricerca.

Nozione di verità: aletheia= è qualcosa che va ricercato.

La filosofia è anche una pratica sociale e politica.

Il pensiero dell'oriente in che cosa si distingue da quello

occidentale? il termine filosofia viene coniato in Giappone solo

nell'800 (neologismo), poiché i giapponesi iniziano ad

interessarsi al mondo occidentale e in particolare al pensiero

tedesco, questo neologismo sarà copiato anche dai cinesi:

TETSUGAKU "disciplina che affronta i principi fondamentali del

problema concreto e reale della vita umana e che si occupa del

principio supremo della realtà".

Per il cinese antico le procedure di logica non hanno suscitato

molto interesse.

•coincidenza di dimensione estetica e filosofico-religiosa:

pensiero filosofico e religione in Giappone sono convergenti.

In oriente c'è permeabilità delle tradizioni, diverso dall'univocità

occidentale (monoteismo esclusivo).

1- coincidenza delle antinomie (degli opposti), idea molto forte

che gli opposti vengono costruiti come complementari non

come esclusivi : essere e nulla\ nascita e morte\ ecc.

2"i fiori del vuoto" caducità: ogni realtà è transitoria, il mondo è

una realtà labile, IDEA DELL'IMPERMANENZA, la realtà non è

fatta di cose permanenti e durature (insostanzalità).

Rapporto tra pensiero e linguaggio: lingue alfabetiche

occidentali= struttura logico-sintetica che mira alla conoscenza

tramite la definizione della cosa nominata (il logos esprime

direttamente e esaurientemente la cosa di cui è il nome);

lingue orientali: struttura dialogico-analitica che mira a stabilire

una relazione tra il locatore e la cosa nominata, non mirano

dunque all'ideazione , ma a indicare l'esperienza intellettuale e

non, che il rapporto con la cosa produce nell'uomo= è un

esperienza vissuta, non c'è enfasi sul nominale ma sulle

relazioni con la realtà.

-I contatto con l'occidente: "Sakoku" 1639-1854= due secoli di

chiusura alle influenze esterne, a partire dalla metà dell'800

invece c'è una svolta, il Giappone scopre la potenza

dell'occidente e decide di impadronirsi della sua

potenza\sapienza.

-Relazionalità costitutiva: non si parla del singolo ma delle

relazioni= l'essere umano è pensar come concretizzazione di

relazioni e ogni cosa è il prodotto di un interdipendenza : rete di

relazioni= la relazione è ciò che prevale su tutto. Ogni cosa è

prodotta dall'interdipendenza originaria, senza inizio e senza

fine.

Incontri inter culturali: Buddhismo e daoismo= incontro

fondamentale per la formazione del pensiero filosofico e

religioso giapponese.

Concezione del Vuoto costitutivo di daoismo e buddismo, si

incontra con il sentimento della transitorietà, dell'impertinenza e

dell'inconsistenza dei fenomeni che è elemento caratteristico e

fondativo dell'identità culturale giapponese.

I KAMI: •piuttosto che spiriti inerenti alle cose i Kami sono le

cose stesse intese come realtà animate dotate di vita propria;

• concezione della natura come organico fondamento spirituale

di tutta la realtà è alla base della forma mentis giapponese;

• 8 milioni di Kami, numero simbolico, non sono quantificabili;

• non si tratta di panteismo: non ogni cosa è Kami, ma qualsiasi

cosa ritenuta dotata di forza propria (benevola, neutra,

maligna);

• si può' trattare di animali, elementi naturali, manufatti;

• "qualsiasi cosa apparisse straordinariamente impressionante,

possedesse qualità di eccellenza, di virtù, e ispirasse un

sentimento reverenziale era chiamato Kami";

• il riconoscimento di questa qualità vitale intrinseca è elemento

peculiare della sensibilità estetica e religiosa giappo

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
50 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/23 Storia dell'asia orientale e sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pakush di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Religioni e filosofie dell'Asia orientale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Crisma Amina.