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Le funzioni del parlare e dello scrivere
Le funzioni del parlare e dello scrivere sono spesso diverse. La maggioranza dei linguisti riconosce la priorità della lingua parlata sulla lingua scritta, specificandola in base ai seguenti tratti:
- Dal punto di vista filogenetico: storicamente la lingua parlata precede quella scritta
- Dal punto di vista ontogenetico: l'acquisizione dell'orale da parte del bambino si realizza prima di quella dello scritto
- Dal punto di vista della prassi: la comunicazione si effettua principalmente per mezzo dell'articolazione fonica
- Dal punto di vista socioculturale: l'orale, più dello scritto, evidenzia l'organizzazione e l'interazione sociale e culturale
- Dal punto di vista interno: la lingua parlata dispone di mezzi paralinguistici solo parzialmente trasferibili nella lingua scritta
Quale è il parlato "canonico"? Occorre rifarsi alla situazione canonica dell'enunciazione, caratterizzata dal...
- Il mezzo fonico-acustico dell'orale:
- Scarsa pianificazione
- Impossibilità di cancellazione
- Non tratti situazionali - permanenza
- Ricorso a mezzi paralinguistici
- Frammentarietà nella costruzione del discorso
- Corrispettivi linguistici - autocorrezioni, "modulazioni", tendenza alla ridondanza, prosodia
- La presenza di un contesto di enunciazione comune:
- Ricorso a mezzi non linguistici
- La compresenza di parlante ed interlocutore/i
“miste” sono le forme di comunicazione mediata da computer: il mezzo è quello scritto, ma molte caratteristiche linguistiche riflettono quelle del parlato, come l’immediatezza, la scarsa pianificazione… caratteristiche tipologiche dei testi. Le stessi incidono sulla particolare produzione linguistica, rendendo più o meno rilevanti determinate dimensioni di variazione come la presenza di uno o più parlanti, la presenza di ascoltatori senza diritto di parola, la distanza fisica tra gli interlocutori, l’argomento, il sesso, il gruppo etnico.
Capitolo 4: I livelli della lingua
4.1 Premessa
Con "lingue" si intendono le parole competenza e esecuzione. Distinzione tra lingue e parole.
Con "lingue" si intende il sistema linguistico sottostante al comportamento linguistico di una particolare comunità linguistica, mentre con "parole" si intende ogni comportamento linguistico o manifestazione materiale, attualizzazione della lingua.
La "lingue" corrisponde alla lingua della collettività.
come sistema di riferimento collettivo, parole sociale, astratto, mentre la competenza corrisponde all'esecuzione linguistica concreta realizzata da un individuo. Con competenza si intende il sistema di regole, interiorizzato dal parlante, che consente di produrre e comprendere un numero infinito di frasi diverse in una data lingua (quindi sul piano della lingua astratto; a differenza della parole però la competenza è individuale e non sociale). Con esecuzione si intende l'atto di realizzazione concreto nel comportamento linguistico reale, definito dall'insieme delle restrizioni che caratterizzano gli usi della competenza (quindi sul piano della parole). Con competenza comunicativa si intende la capacità del parlante d'impiegare adeguatamente le varietà della lingua nelle diverse situazioni. La competenza testuale riguarda invece la formazione e la comprensione di testi. La competenza emotiva rende conto del fatto che ciascun parlante possiede una gamma di emozioni e sentimenti che influenzano il modo in cui utilizza la lingua.abilità comunicative acquisite, convenzionali, affettivo-relazionali, che gli consente di interagire scorrevolmente, di negoziare e risolvere i conflitti interazionali e di perseguire diversi obiettivi nella conversazione; riguarda anche la nostra capacità, nella comunicazione, di cogliere e decifrare gli indizi legati alle emozioni.4.5 Lessico e semantica
4.5.1 Componenti del lessico. Creazione ed organizzazione lessicale
Lessico - numero dei lemmi/parole di una lingua. Vocabolario comune - Il lessico di una lingua varia fra le trenta e le cinquantamila parole. Il lessico è caratterizzato da una continua espansibilità. Una forma linguistica si costruisce sempre a partire da un'altra forma già esistente nella lingua. Prestito - Un ruolo cruciale nel lessico di ogni lingua gioca il prestito da altre lingue. Ogni lingua è infatti estremamente ricettiva rispetto a perturbazioni e spinte esterne, che variano a seconda dei periodi storici, degli influssi culturali, del...
La lingua e particolarmente il lessico di una data comunità sociolinguistica è sempre in movimento: da una parte si tratta di nominare nuovi oggetti/entità per rendere conto di nuove esperienze, scoperte, organizzazioni, dall'altra di venire incontro a bisogni comunicativi psicologici e sociali. Charaudeu distingue tre tipi di situazioni che presiedono alla creazione lessicale: - la situazione di specializzazione che si definisce per il fatto che dei soggetti sociali comunicano tra loro all'interno del loro quadro socio-professionale, sviluppando un vocabolario specializzato, conosciuto dagli specialisti all'interno dei diversi settori. - la situazione di volgarizzazione che si definisce in base al fatto che certi soggetti, più o meno esperti, si rivolgono ad altri soggetti non-esperti sviluppando un vocabolario parallelo o una trasformazione di senso. - la situazione di quotidianità.definita dagli scambi dei soggetti al di fuori del• vocabolario quotidiano,quadro tecnico-socio-professionale sviluppando un dallecaratteristiche miste, con un forte valore funzionale in quanto serve a descriverefatti d’esperienza comune e diffuso dai media, oltre che dagli scambi quotidianistessi.
La creazione lessicale riguarda quindi sia la forma (morfologia) che il senso (semantica)delle parole e si pone tra le esperienze esterne, le elaborazioni cognitive individuali esociali ed il codice lingua.
Strettamente correlata alla creazione del lessico è la sua organizzazione ecampo lessicalecategorizzazione; ad esempio, un è l’insieme di parole che nominanocolazione, pranzo, cenacose tutte appartenenti allo stesso dominio concettuale: fannopasti.parte tutti dello stesso dominio
4.5.2 Relazioni di senso e forme di rappresentazione del significatoLa categorizzazione del lessico avviene in ogni lingua in base a relazioni di senso, che,pur codificate
diversamente in ogni sistema linguistico specifico, seguono alcune sistematicità, messe in rilievo a partire dalla semantica strutturalista.
In particolare sono stati individuati dei principi di tra cui:
- gradazione, la cioè il fatto che alcuni gruppi di parole possano essere disposti in scala
- sinonimia, la cioè lessemi diversi possono avere lo stesso significato
- antonimia, la cioè il fatto che due lessemi abbiano significato opposto o quasi
- opposto come superordinato l'iperonimia/iponimia che riguarda le relazioni di inclusione: un (o sopra-ordinato) subordinati sotto-ordinati), fiore raccoglie i (o come rispetto a margherita, oleandro, rosa, lantana, anemone.
Un approccio strutturalista alla descrizione del significato è l'analisi che si basa su tratti semantici pertinenti che differenziano il significato di una parola da quello il senso di ogni
lessema può essere analizzato in un insieme di componenti di un'altra di senso più generali, alcuni dei quali saranno comuni a parecchi lessemi diversi nel maschio, adulto, umano).
All'interno della famiglia di teorie corrispondente alla intesa essenzialmente come "teoria della comprensione", sono state proposte diverse forme per rappresentare il significato:
- i modelli mentali
- le reti semantiche
- i frames
- gli spazi mentali
In una prospettiva semiotica come quella di Violi vengono integrate tre dimensioni: quella intralinguistica, cognitivo-inferenziale deittico-referenziale.
Nella versione referenzialista tradizionale, il rapporto tra significato e referente non è diretto, ma "mediato" dal significante secondo la classica rappresentazione del triangolo semiotico.
Con i filosofi Kripke e
Putnam si afferma invece il senza mediazione tra segno e referente, relativamente ai nomi propri e ai nomi di sostanza e specie naturale, negando il contenuto di pensiero associato ad un'espressione e concependo appunto come diretto il rapporto tra un nome e il suo referente. A differenza dei linguaggi formali, caratterizzati da rigida corrispondenza tra forme e ambiguità: significati, il linguaggio naturale presenta diversi tipi di sintattica, lessicale, semantica, pragmatica. Alcune distinzioni: - Senso e riferimento: si tratta di una distinzione fondamentale introdotta da Glottob Frege. Il riferimento di un'espressione corrisponde a ciò a cui essa si riferisce, mentre il senso è il contenuto concettuale associato all'espressione. - Sintattica: riguarda la struttura grammaticale delle frasi e delle parole all'interno di una lingua. - Lessicale: riguarda il significato delle parole e dei loro rapporti all'interno di una lingua. - Semantica: riguarda il significato delle frasi e delle espressioni all'interno di un contesto specifico. - Pragmatica: riguarda l'uso pratico del linguaggio e le implicazioni comunicative che possono derivare da esso.