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Il corpo e l'anima del diritto
Mentre l'anima del diritto è costituita dai principi generali, il corpo è costituito dalla popolazione e dagli organi dello stato, con l'uomo che è visto come misura per tutte le cose.
Con il progredire delle scienze naturali ed in particolare della genetica, è mutato il concetto stesso di umanesimo: quello tradizionale difendeva il diritto e le libertà dell'individuo, quello attuale riguarda più la salvaguardia dell'individuo e della stessa umanità dai riflessi negativi che possono nascere in seguito alle scoperte già fatte o in fieri delle discipline scientifiche.
La domanda principale che si pone diventa la seguente: quale è il limite che il diritto pone alle manipolazioni genetiche? La normatività si incardina dentro la pensabilità di un katechon, di una soglia da non varcare.
Casi pratici specifici si rinvengono nel caso Welby (per quanto concerne l'eutanasia) e nel caso Perruche.
( per quanto concerne il diritto a non essere messo al mondo in presenza di gravi patologie prenatali).
Blurring of genres
Riguarda la “confusione” tra coppia materiale/immateriale trascendente/immanente.
Ed è qui uno dei punti più alti della riflessione del pensiero occidentale: a differenza degli onta (glienti per Anassimandro) solo dunque ciò che muove se stesso, in quanto non può abbandonare sestesso, mai cessa di essere in moto.
L’anima è immortale perché è l’archè, principio che genera tutto; e smetterebbe di essere tale sevenisse generato da qualcosa d’altro. È immortale allora ciò che si muove da sé ed è principio diogni movimento: questa è la ragione per cui ogni corpo il cui movimento è generato dall’esterno, èinanimato. Soltanto i corpi che ricevono il movimento dall’interno sono empsycha, animati.
Incidenti cartesiani:
L'archè sta tutta nell'idea di un corpo come campo semantico, in cui i tanti elementi hanno tutti rilevanza nella loro singolarità e nel loro intreccio. Anche il gioco dell'identità si ridefinisce nel campo del corpo. La soluzione è quella dell'identità che si trasferiva nel continuatore più prossimo. Immaginiamo che dopo la diaspora tre membri del Circolo si siano rifugiati ad Istanbul e che abbiano continuato a riunirsi perpetuando l'attività di Vienna. Il circolo di Vienna è a Istanbul fin quando non ci si accorge che nove altri membri sopravvissuti si sono riuniti negli Stati Uniti e hanno continuato a loro volta l'attività del circolo. Ora il circolo di Istanbul ha smesso di essere il continuatore più prossimo del circolo di Vienna nel momento in cui ci si accorge che il nuovo vero continuatore più prossimo era invece negli Stati Uniti.
Esempio della nave di Teseo: La nave di Teseo,
come tutti gli oggetti materiali, ha bisogno di manutenzione, ed in forza di ciò le sue travi malandate vengono sostituite con travi nuove, sino al punto che tutte le travi sono sostituite. Se le vecchie tavole sono state conservate e non distrutte, e con esse si è costruita una nuova nave, quale è l'autentica nave di Teseo, quella che ha conosciuto lavori di manutenzione nel tempo (identità contenitore), oppure quella che è composta di tutte le originarie parti della nave stessa (identità contenuto)? Il corpo umano è visto nella sua integrità come soggetto di diritto, ma contestualmente si assiste alla mercificazione con riduzione a mero oggetto di diritto delle parti del corpo umano separate dal resto del corpo, con ciò affermando sia il carattere di macchina del corpo sia il suo esatto contrario, e ribadendo e negando allo stesso tempo la disponibilità e proprietà del proprio corpo. Come si vede il problema?dell'identità del corpo umano. Il caso Moore ne è un esempio: a questo signore, malato di leucemia, sono state prelevate alcune cellule del corpo e ne è stata fatta una cultura. Questa cultura è stata sfruttata commercialmente dai medici che hanno prelevato le cellule. Chi è il proprietario di queste cellule, il proprietario del corpo da cui sono state prelevate o chi ha prelevato e manipolato le cellule stesse? Il conflitto era tra il proprietario del corpo e chi ne aveva valorizzato le relative informazioni (artifex). Si parla ancora di res corporales e incorporares. Costruttivismi. Il problema dell'identità ha due aspetti: quello legato alla specificazione e quello legato alla durata nel tempo. La natura, si sa, cambia nel tempo con un movimento ambivalente per cui le cose rimangono uguali e sono nello stesso tempo diverse. È proprio il carattere intertemporale che pone problemi alla definizione e alla regolazione.dell'identità che continua attraverso discontinuità: le cose, e le persone, diventano altro rimanendo le stesse.
La metafisica fantastica di Vico tende a raffigurare tutti gli oggetti del mondo che ci circonda in maniera antropomorfica, e cioè come parti di un corpo umano (ad es. si dice lingua di mare, labbro l'orlo di un vaso, bocca in genere qualsiasi apertura, ecc) in quanto vi è la tendenza dell'uomo a farsi regola dell'universo, ad auto-osservarsi, auto-regolarsi, auto-descriversi.
La grande ragione del corpo
Per Nietche la vera malattia del corpo è il disprezzo per il corpo stesso. Si parla poi della differenza tra riconoscimento e riconoscenza.
Corpo a corpo
La teoria di Elias Canetti parte dal presupposto che tutte le norme a protezione del corpo fisico nascono dalla "paura" di essere toccato, ed in forza di ciò vengono creati spazi di sicurezza tra i vari corpi, che si presentano come mulini a vento in una
immensa pianura. Infine il diritto è venuto acquistando effetto compensativo, nel senso che con la compensazione si traducono in danni risarcibili tutte le pene e sofferenze patite da chi è stato vittima di illeciti comportamenti altrui.
Economie politiche dei corpi. Si parla di come venivano trattati i corpi prima dell'Illuminismo e dall'Illuminismo in poi: come dice Foucault se il vecchio diritto di sovranità consisteva nel diritto di far morire o di lasciar vivere, il nuovo diritto sarà quello di far vivere e di lasciar morire.
Salviamo le possibilità. Qual è il limite del diritto? Oggi di fronte alla questione bioetica, il diritto si trova a dover regolamentare, scegliendo tra vietare, consentire o consentire a determinate condizioni, quello che la tecnologia ci dice che è possibile fare. Per questa via il compito del diritto spesso diventa quello di sancire che non possiamo fare tutto quello che per la tecnologia possiamo fare.
Quanto più è difficile la decisione che coinvolge valori propri di tanti altri sistemi (l'etica, l'economia, la religione ecc.) tanto più la regolamentazione giuridica sarà procedurale. In tal modo non si ha interferenza tra i valori propri del diritto con i valori propri di altri sistemi. L'identità del diritto statutta nella scommessa della sua differenza rispetto ad altri sistemi. Il linguaggio del diritto non potrà mai essere soltanto quello del divieto o soltanto del permesso; dovrà essere le due cose. Dove si tratta di scelta dovrà consentire che la scelta sia possibile. Dovrà lasciar liberi gli individui di scegliere nell'intera pienezza come soggetti morali. Il caso di Welby deve esser letto come un'occasione mancata per l'identità del diritto e la sua separazione dalla morale. TECNICA Rispetto al pensiero filosofico della tradizione giuridica, vi è stata una vera e propriarivoluzione apportata dalla tecnica. La macchina (=tecnica) costituisce il nemico della tradizione. Le invenzioni moderne, le macchine, le nuove tecnologie sono manifestazioni di una Potenza tecnica smisurata, alla quale gioco forza il diritto si è dovuto adeguare. Il doppio legame tra diritto e violenza Un altro importante principio generale che si è andato affermando nelle moderne democrazie è il trincio dell'uguaglianza. Secondo Benjamin il diritto ha un forte legame con la violenza. La violenza originaria, che è l'unica fonte creatrice del diritto, si trasforma da illegittima a legittima quando diviene espressione della maggioranza sociale dominante, che la codifica attraverso norme imperative. La vita del diritto sta tutta qui, in queste oscillazioni tra i due poli dell'ambivalenza (del diritto che pacifica usando la violenza, usa la violenza pacificando); la sua è una storia di giuste dosi da cercare tra i due opposti. Il giocodella dignità umana. La tecnica, infatti, non può essere considerata un fine a sé stessa, ma deve essere al servizio dell'uomo e del suo benessere. Questo principio è fondamentale anche nella gestione delle nuove sfide etiche che la tecnica ci pone, come ad esempio l'accanimento terapeutico o l'aborto. Nel caso dell'accanimento terapeutico, il principio della dignità umana ci impone di valutare attentamente se prolungare la vita di una persona attraverso interventi medici che possono causare ulteriori sofferenze, oppure permettere una morte dignitosa senza ulteriori prolungamenti. Questa decisione spetta a comitati etici che, basandosi su questo principio, valutano caso per caso. Anche nel caso dell'aborto, il principio della dignità umana è centrale. Si tratta di una questione complessa, in cui si scontrano il diritto individuale della donna e l'intangibilità del feto. La legge deve trovare un equilibrio tra questi due diritti, sempre nel rispetto della dignità umana. In conclusione, la tecnica deve essere sempre al servizio dell'uomo e dei suoi valori fondamentali, come la dignità. È attraverso la riflessione etica che possiamo trovare le risposte alle nuove sfide che la tecnica ci pone, garantendo il rispetto e la tutela della persona umana.del'ambivalenza: di quell'ambivalenza che vive della complicità dei contrari (es. giusto-ingiusto, bene-male) e che non può che oscillare tra di essi. La tecnica, come il diritto, vive dentro la società e opera al suo interno. Chiedere al diritto di vietare e fermare la tecnologia sarebbe contrario alla stessa funzione del diritto, che si negherebbe negando la possibilità dei diritti individuali e della solidarietà di cui si fa portatore. È la tecnica che conduce il gioco, ed il diritto deve seguire le evoluzioni tecniche in maniera positiva, per quanto concerne i problemi giuridici che si verranno a creare, come trapianti di organo (che può mettere in crisi l'idea proprietaria del corpo, ma non quella solidaristica a venire incontro a un altro essere) o manipolazioni genetiche, che devono essere permesse e regolamentate se indirizzate a fini di solidarietà. Il compito del diritto deve essere quindi quello di salvare ilmaggior numero di possibilità nonvietando ma consentendo, lasciando ad altri sistemi la gestione del tragico. Questo significa aprireragionevolmente alle possi