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Il contratto sociale
Possibile attraverso il contratto, la sovranità, sotto la forma delle istituzioni politiche. Rousseau scrive che un popolo può donarsi ad un Re, quindi un popolo è tale già prima di sottomettersi al vero fondamento della società sarà, perciò, l'atto in virtù del quale si è formato (il sovrano, contratto). Il patto di tutti è simmetrico e reciproco, ma tale simmetria dovrà essere spezzata per non ricadere in quel meccanismo di violenza simmetrica, dovrà creare una dissimmetria, un sovrano che faccia osservare i patti e che usi la violenza in modo differente, che sia regolata dalla legge, che "caso" sostituirà la morale ormai divenuta.
La rivalità: Hobbes afferma che la rivalità fra gli uomini deriva dalla loro sostanziale uguaglianza, la differenza fra 2 uomini non è, infatti, così considerevole da far sì che l'uno
Rivendichi per sé un beneficio e che l'altro non abbia il diritto di pretenderlo; perciò, se 2 uomini desiderano la stessa cosa, diventano nemici, rivali. Il tempo della rivalità per una felicità è il presente, né il passato né il futuro, e quella della rivalità è una strada obbligata verso la violenza, che nella modernità si incarna nella politica.
All'interno della simmetria è quelloFuoriuscita dal codice: uno dei modi per creare una differenza di auto-sottrarsi dalla rivalità mimetica, di uscire dal codice della reciprocità, della mimesi. Ne sono un esempio il rapporto servo-padrone descritto da Hegel ed il concetto di tolleranza, dove il primo afferma che il servo esce dal codice del suo rapporto di subordinazione quando acquista la consapevolezza che solo il padrone dipende da questo rapporto, mente lui ne è libero. Nella tolleranza, invece, la differenza è già all'opera.
Il tollerante è, infatti, già più in alto e differente dal tollerato, poiché, rinunciando alla propria dimensione di contingente, si pone al di fuori del codice.
È Fuga in guerra: un diritto fondato su quello che Hobbes definisce criterio fondamentale di ogni ordinamento, la self-preservation, è una strada individuale di sopravvivenza che proprio in quanto individuale, non è in grado di interrompere la violenza.
La violenza è necessario l'aggiramento, l'inganno, il depotenziamento.
La densità: Per interrompere di una particolare caratteristica della violenza, la densità. La violenza ha bisogno di densità dei corpi, di ostacoli, quindi, ingannare la "densità" che la violenza presuppone vorrà dire non contrapporsi ad essa nella forma di un'altra violenza.
Isonomia: Hobbes afferma che il diritto è, o dovrebbe essere, una legge della distribuzione, una decisione
che eviti la rivalità, iso-nomia (spartizione in parti uguali), fin quando la spartizione potrà essere in parti uguali. L'isonomia cadrà nell'indifferenziazione o per la scarsità di risorse, o perché altri soggetti vorranno far parte della distribuzione o veder distribuite le risorse in modo diverso. Il di un'altra legge che decida sui criteri di decisione, di una diritto e la sua legge hanno bisogno "prima legge". 6 L'ignoranza del significato delle parole porta ad accogliere oltre alle Il significato delle parole: verità che non si conoscono, anche gli errori e le assurdità di quelli di cui ci si fida, senza rendercene conto. Da qui deriva il fatto di dare nomi diversi ad una stessa cosa, a seconda delle passioni che essa ci muove: chi approva un pensiero, per es., lo chiama opinione, mente chi lo Se l'affermazione al dominio o all'interesse disapprova lo chiama eresia. più palese fossecontrari a qualcuno, si sarebbe pronti a tacciarla di eresia, dice Hobbes.- L'indifferenziazione dell'umanità: I desideri e le altre passioni degli uomini non sono in sé peccato, né lo sono le azioni che ne derivano, finché non esiste una legge che le vieti, e ciò non può accadere finché non ci si accorda su qualcuno che la debba fare. Ci sono sempre sovrani in condizione di guerra e rivalità perenne, condizioni che creano un'indifferenziazione che non permette di distinguere fra aggressori e aggrediti. Proprio per questa indifferenziazione, appartiene ad ogni uomo tutto ciò che riesce a prendersi per tutto il tempo in cui riesce a tenerselo, è per questo che Hobbes afferma che si deve effettuare un patto in cui ognuno cede il proprio diritto di essere governato ad un uomo o ad una assemblea, a condizione che anche gli altri lo facciano.
- Nomadi: Bene e male, dice Hobbes, sono concetti variabili e provvisori,
regola ela securitasricadrebbe nell'indifferenziazione. Anche se in natura nulla è di diritto di uno piuttosto che di un altro, in presenza di un potere dove si stabilisce per diritto cosa sia di chi, si definisce giusto chi ha la volontà costante di dare a ciascuno il suo, ed ingiusto chi se ne vuole appropriare. Paura esperanza, scrive R. Bodei, potranno eliminarsi solo utilizzando maggiormente e in modo migliore la securitas.
L'invidia: Un individuo invidia all'altro quello che lui è o dà potenza; l'invidia oscilla dall'uno all'altro, vive di ambivalenze, la sua certezza è l'incertezza. Il disvalore che imputiamo all'altro quando possiede (o è) qualcosa, diventa valore se lo possediamo (o lo siamo) noi. Nel movimento verso l'abolizione di ciò che ci impedisce di avere quella tal cosa, spiega J. Gil, l'odio per la cosa si unisce all'amore per lo stesso oggetto invidiato.
Ci ha privato di quel che invidio 7
In un ipotetica corsa agli armamenti, ognuna delle 2 parti imputa all'altra di volere il conflitto, ognuno previene l'ingiustizia dell'altro, c'è quindi una mimesi dei 2. Le armi di A sono di disvalore di B ma valore per A, le armi di difesa di B saranno armi di offesa per A; quando A e B finalmente decidono di disarmare, la simmetria continuerà comunque: A disarmerà solo se e quando lo farà B (e viceversa).
La fiducia è semplicemente rischio dell'azione; una volta avvenuto il disarmo, grazie alla cooperazione tra i configgenti, ci sarà una pacificazione, e le leggi, inizieranno ad avere forza in una società in cui le armi sono affidate solo ai militari e agli apparati appositi.
È il diritto di proprietà: il diritto di godere e di disporre pienamente di un bene, nei limiti delle norme stabilite dall'ordinamento giuridico, ed è un diritto soggettivo.
Basato sull'esclusività: un soggetto è legittimo proprietario di un bene in quanto un altro soggetto non lo è. Il modello proprietario è costruito su una reciprocità negativa, poiché afferma che un soggetto riconosce l'altro come proprietario solo se, e fintanto che, l'altro lo riconosce a sua volta proprietario di altre proprietà; in questo sistema di reciprocità negativa non c'è, però, alcuna garanzia. Più avanza il processo di integrazione e stabilizzazione e più i soggetti tendono ad effettuare meccanismi individuali come l'invidia e la gelosia confronto verso gli altri gruppi sociali, i micro-conflitti vengono, così, amplificati fino a trasformarsi in vere e proprie tensioni sociali, dice Simmel.
L'antagonismo rivale: L'invidia, per Simmel, è alla base di una "eccitazione antagonistica" che deriva da una costante elaborazione delle
forme sociali, dei ruoli assegnati dagli altri, spesso confliggenti con la nostra rappresentazione dell'identità; l'antagonismo rivale consiste in questa vicinanza/distanza tra le 2 rappresentazioni.
L'alterità e la contingenza: Il problema che il sistema sociale si trova a dover risolvere è come rendere stabili le interazioni sociali davanti all'instabilità della doppia contingenza, ovvero quella situazione in cui ogni individuo assume il ruolo dell'altro, proiettando le proprie aspettative e desideri su questo (come afferma T. Parsons), creando un modello sociale basato sull'invidia. Il concetto di alterità si presenta in 2 diversi modi nella violenza della colonizzazione, e, T. Todorov, scrive che Colombo, al suo primo incontro con gli Indiani, può aver avuto 2 tipi di pensiero: 1) pensa gli Indiani come esseri umani completi e finisce, quindi, per assimilarli a sé ed a proiettare i propri valori su di essi.
2) parte dalla differenza, ma questa viene subito tradotta in termini di superiorità; entrambi i pensieri portano c