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PARTE DUE

MULTICULTURALISMO E SOCIETA' SMEMBRATA

Il multiculturalismo antipluralistico

Il multiculturalismo viene inteso come un insieme di culture quindi esso è una tipologia di

pluralismo. Tuttavia se il pluralismo viene già considerato un valore prioritario vi è una rotta di

collisione tra i due termini, se una società è culturalmente eterogenea il pluralismo la incorpora

come tale, il pluralismo pregia la diversità e la ritiene feconda, tuttavia il pluralismo difende ma

frena la diversità evidenziando un minimo di integrazione. Al giorno d'oggi però vi è il

multiculturalismo antipluralistico che fonda le sue radici nel marxismo mettendoa fuoco l'egemonia

di una cultura rispetto ad un altra, questo si può riscontrare anche nel pluralismo americano nel

quale la lotta di classe viene rimpiazzata dalla lotta culturale e soprattutto vi è un aspetto di

negazione a tutto campo del multiculturalismo in quanto rifiuta il riconoscimento reciproco e separa

l'integrazione. Secondo Shelsinger l'America è composta da gruppi radicati nel loro carattere etnico.

Tuttavia è importante notare che vi era l'egemonia di una cultura nazionale dominante e che oggi c'è

un multiculturalismo che pur radicato nell'etnia è di stampo culturale.

Cultura, etnia e altro

E' importante evidenziare che la cultura dei multiculturalisti non è:

non è cultura colta

 non è cultura nel significato antropologico: cioè l'essere umano che vive nell'ambito di una

 cultura

non è un insieme di modelli di comportamento

 non è cultura politica

Sartori afferma che il concetto di cultura ha varie sfaccettature come ad esempio un identità

religiosa, etnica e a volte sessuale, occorre chiarire che diversità culturale non vuol dire diversità

etnica. Molto spesso la parola multiculturalismo viene associata al razzismo nei suoi sostenitori più

fanatici. Importante è la distinzione tra multietnico e multirazziale,etnia viene dal greco e razza ha

origini moderne, inoltre il primo termine ha accezione non solo razziale ma anche basatta su lingua,

costume e tradizione culturale. Il secondo invece si riferisce ad una identità biologica che parte dal

colore della pelle.Inotre il primo è usato in senso neutrale mentre il secondo con accezione negativa.

La politica del riconoscimento

Il multiculturalismo per emergere presuppone una società aperta che crede nel valore del

pluralismo, tuttavia questo presupposto viene misconosciuto dai fautori odierni del

multiculturalismo. Taylor nello scritto Multiculturalismo sembra ignorare l'esistenza del

multiculturalismo evidenziando un concetto differente ovvero quello di riconoscimento che ha

come concetti di contorno autenticità, identità e differenza ma senza riferimenti al

multiculturalismo. Seocnod Taylor la nostra identità è plasmata del riconoscimento, dal mancato

riconoscimento e dal misriconoscimento degli altri. Secondo Sarori il misriconoscimento può

indurre alla violenza strutturale anche senza violentatori, inoltre il mancato riconoscimento si

traduce in oppressione. Secondo Taylor inoltre tutte le culture meritano eguale rispetto, Sartori

critica questo aspetto affermando che considerare un eguale rispetto per tutte le culture vuol dire

adottare un relativismo assoluto che distrugge ogni accezione del valore in quanto se tutto vale nulla

vale e il valore perde ogni valore. Inoltre l'eguale valore non è privo di problemi. Questo argomento

è messo in evidenza da Walzer che evidenzia due tipi di liberalismo:liberalismo 1 che si identifica

con i diritti individuali in uno stato neutrale e il liberalismo 2 che fa riferimento ad uno stato

impegnato a far vivere una determinata nazione.. Walzer opta per il liberalismo 2, ma sserisce che

se il liberalismo 2 non convince occorre rientrare nel liberalismo 1 cioè da un sistema che controlla

e limita ad un sistema che ripristina la libertà nella sua modalità più devastante.

Riconoscimento, azione affermativa e differenze

La politica del riconoscimento è più che altro una nuova etichetta per l'affermative action, è

importante evidenziare che la politica del riconoscimento fa riferimento ad un trattamento

preferenziale che fò riferimento ad un entroterra filosofico. Il trattamento preferenziale fa

riferimento ad un tipo di politica correttiva e compensativa che ha lo scopo di cancellare le

differenze che svantaggiano(difference blindness), tutatvia secondo Sartori chi favorisce i

trattamenti preferenziali non è tenuto a favorire la politica del riconoscimento. L'affermative action

e la difference blindness sono entrambe forme di discriminazione e si somigliano nei loro

meccanismi di attuazione.La prima discrimina per cancellare le discriminazioni, tuttavia questo

porta ad uno sminuire dell'identità o reagisce affermando la sua superiorità. Questo crea

inevitabilmente degli sfavoriti che protestano e chiedono controfavori, oppure favoriti non accettati

dalla loro comunità ciò porta alla guerra di tutti contro tutti, quindi la differenza diventa un

problema in quanto ogni individuo è diverso da un'altro. Negli Stati Uniti l'affermative action viene

applicata solo ad alcune categorie come ad esempio neri, cinesi, giapponesi, donne, omosessuali.

Questo porta al non riconsocimento di un criterio oggettivo che determini quali discriminazioni

sono giuste, e questo porta le discriminazioni a diventare offensive,questo dimostra che le

differenze sono create dalla nostra mente che vengono di volta in volta recepite come differenze

rilevanti. Quindi non è vero che la negazione del rispetto nega le identità, poiché non ci può essere

negazione del rispetto se non esiste una entità da rispettare come tale a livello mentale. Si attua un

meccanismo volto alla creazione di una identità per poi dichairarla calpestata e scatenare le

rivendicazioni. La politica del riconoscimento a differenza del multiculturalismo crea una

ghettizazione delle diverse identità che porta ad una chiusura di esse.

All'indietro dalla legge dell'arbitrio

Taylor fonda la difesa del multiculturalismo sulle toerie di Rousseau, affermando che il cittadino è il

popolo. Secondo Rousseau la legge ci protegge nella misura in cui non consente eccezioni e non le

consente quando le leggi sono generali, invece la politica del riconoscimento è caratterizzata da

leggi sezionali che operano discriminazioni. L'uomo è libero solo quandomè sottoposto alla

impersonalità di regole generali perchè altrimenti torna ad essere sottoposto alla volontà di altri

uomini. Tuttavia questa verità è palesemente ignorata e negata dai multiculturalisti che negano i tre

principi su cui si fonda il costituzionalismo:

1) neutralità dello Stato: lo stato da uguale cittadinanza ed è quindi neutrale nei confronti dei

cittadini, è tenuto quindi come tale ad essere imparziale nelle strutture. Dal che non deriva in

alcun modo o che lo debbano essere le leggi. I governi democratici sono di regola governi di

parte e le leggi sono espressioni di governi di parte. Le leggi sono neutrali nel senso che si

applicano egualmente ma non devono essere tali nei loro contenuti. Esso inoltre è tenuto ad

essere tollerante ciò include l'accettazione di fatti ed opionioni che non rispettiamo,

ovviamente si tollera meglio ciò che si rispetta.

2) separazione dell'ufficio dalla persona: Si rifà al concetto di Stato di diritto come contenuto

essenziale del costituzionalismo. Quando la persona è l'ufficio ha il diritto di fare quello che

vuole, ma se è distinta da esso ne è vincolata

3) generalità delle leggi: la differenza tra le leggi dipende dalla loro inclusività in quanto non

consente eccezioni ed è applicabile a tutti, se cosi' non avviene è una elgge discriminatoria.

Il trattamento fiscale ad esempio si basa sull'eguaglianza proporzionale(cose eguali ad eguali

),le leggi fiscali sono generali per tutti coloro alle quali si applicano. Nella politica del

riconoscimento i trattamenti ineguali hanno ragion d'essere e non si trasformano da

eccezione a regola allora sono accettabili nei limiti poiché la proiezione della legge viene

dalla sua generalità. Tuttavia questi limit sono spazzati via dal multiculturalismo ma

rispettati nel contesto dell'azione affermativa, nel primo caso i trattamenti diseguali creano

esiti diseguali mentre nell'azione affermativa il trattamento diseguale persegue esiti uguali.

Cittadino e cittadinanza differenziata

La cittadinanza implica l'uguaglianza ma anche la cecità dello Stato nei confronti delle identità

culturali o etniche. Questo concetto cade se lo Stato-Nazione è in crisi o se è multiculturale. Il

cittadino eguale non dipende dalla natura dello Stato ma dalla sua struttura liberal-costituzionale. Il

principio della cittadinanza differenziata nel multiculturalismo si basa sul concetto di Stato ingiusto

che non vede e quindi opprime le differenze etnico-culturali. E' importante evidenziare la differenza

tra cittadino e suddito, quest'ultimo vive in sottomissione ed è oggetto del potere, al suddito si

impone la religione ed è quindi parte del patrimonio del Signore. Il cittadino invece nell'ambito dei

suoi diritti diventa padrone di se stesso, i diritti vengono divisi in politici, civili e sociali che

fondano lo status del cittadino, questi diritti non hanno una tripartizione convincente. Dalla

rivoluzione francese i diritti si dividono in diritti dell'uomo e diritti del cittadino, è importante

evidenziare la differenza tra diritti e privilegi. Nel medioevo i diritti erano considerati privilegi in

quanto erano in pochi ad usufruirne, la differenza sta nel fatto che i priviliegi diventano diritti nel

momento in cui diventano uguali per tutti ed estesi a tutti, i diritti del cittadino sono tali perchè sono

gli stessi per tutti. Quindi ciò che costituisce il libero cittadino è l'uguaglianza a differenza della

cittadinanza differenziata che si traduce in diseguale segmentazione. In Europa il multiculturalismo

è di importazione, secondo Taylor il multiculturalismo porta ad un sistema di tribù e a separazioni

disintegranti. Secondo la Zincone i diritti della cittadinanza sono mezzi efficaci per sottrarsi

all'arbitrio della fortuna e dei potenti, ma la cittadinanza differenziata porta al potere arbitrario.

Dahrnedoff afferma che i diritti di cittadinanza sono l'essenziale della società aperta, quindi essa

tende a spezzarsi suddividendosi in società chiuse.

Immigrazione, integrazione, balcanizzazione

In inglese chi proviene da un'altro Stato è un

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A.A. 2013-2014
10 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher r.greco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Gatti Roberto.