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DISTRETTI INDUSTRIALI

Principali aspetti comuni dei distretti industriali sono:

  • Tradizioni artigianali: Istituzioni già attive o vicinanza a centri di ricerca e università specializzate (es. silicon valley).
  • Tessuto fiduciario: Identità locali distinte e collaborative.
  • Istituzioni e servizi: Adeguamento di istituzioni e servizi alle economie esterne e abilità a produrre beni collettivi.
  • Risorse normative: Possibilità di mettersi in proprio e creare relazioni industriali istituzionalizzate.

I distretti industriali sono stati anch'essi soggetti al cambiamento dei nuovi mercati data la globalizzazione. Quindi, vi è stato un incremento delle esportazioni dai paesi in via di sviluppo che ha portato ad una sfida dei distretti industriali avanzati. Le produzioni di minore qualità sono state quelle più colpite anche se in alcuni casi delle imprese leader sono riuscite a prendere le redini ed internazionalizzarsi. In alcuni casi

L'occupazione operaia è diminuita ma aumentata l'occupazione nei servizi. Importante diventa quindi che queste reti imprese preesistenti riescano ad internazionalizzarsi in quanto anche i paesi in via di sviluppo sono in fase di creazione di questi sistemi di imprese.

DISTRETTI HIGH-TECH:

Nei paesi avanzati, le produzioni legate ai distretti high-tech (biotecnologie, media, telecomunicazioni) sono aumentate. Queste imprese si caratterizzano per un elevata spesa in ricerca e sviluppo e di personale specializzato in questa attività. Importante è la divisibilità del processo produttivo data l'incertezza delle traiettorie tecnologiche e la variabilità del mercato. Fattori di sviluppo sono:

  • Accesso alla ricerca e possibilità di collegamento con strutture scientifiche.
  • Fornitori specializzati di beni e servizi per le imprese come marketing e assistenza a start-up.
  • Qualità del contesto atta ad attrarre specialisti altamente
istruiti e istituzioni ricche. I distretti high-tech, inoltre, devono essere capaci di generare nuovi prodotti costantemente quindi la produzione di un nuovo bene risulta facile e meno costosa. Si può quindi parlare di costruzione sociale dell'innovazione radicata nel contesto locale. Tuttavia, il contesto sociale formativo è di minor impatto in quanto, in fin dei conti, le decisioni di operare in un determinato luogo devono essere prese da soggetti operanti nelle strutture scientifiche che devono mettere in conto diversi fattori. Inoltre, fondamentale è la spinta di organizzazione di intermediazione come governi locali e regionali per sostenere settori più promettenti. LA TRASFORMAZIONE DELLE GRANDI IMPRESE: Dopo i distretti industriali, anche le grandi imprese hanno iniziato a sperimentare modelli di produzione flessibili in paesi come la Germania ed il Giappone. Innanzitutto è importante contestualizzare il fenomeno data l'instabilità e la

La progressiva frammentazione dei mercati riduce le prevedibilità ed aumenta i rischi legati al cambiamento. Le aziende iniziano quindi a riorganizzarsi con l'obiettivo di fornire più prodotti, dato anche la scoperta di nuove tecnologie della comunicazione.

Inizia quindi una fase di allontanamento dall'assetto gerarchico ad un'apertura delle collaborazioni esterne con le seguenti implicazioni:

  • Ridurre la separazione tra concezione ed esecuzione, con un conseguente decentramento dell'autorità per avvicinare le unità operative ai cambiamenti del mercato. Ciò per raccogliere ed elaborare più velocemente le informazioni. Da un punto di vista finanziario, le imprese si trasformano in holding che controllano diverse società.
  • Cambia l'organizzazione interna al fine di eliminare le risorse ridondanti (scarti, accumuli). Vi è un'elevata cooperazione degli operai e maggiore qualificazione.
  • L'azienda...
si apre all'esterno con una maggiore collaborazione con i subfornitori. Subfornitori che hanno maggiore capacità di apprendimento, flessibilità e costi ridotti. - Il ruolo dell'ambiente (fattori culturali ed istituzionali) rende le società più embedded e influenzate dal territorio. - Le capacità di apprendimento sono potenziate, favorite dalla cooperazione tra strutture. In Giappone, ciò rende l'impresa più simile alla comunità, coinvolgendo i lavoratori nell'impresa. In Germania, l'esistenza di forti organizzazioni sindacali e di rigidità del lavoro, portano a investire maggiormente nella formazione di lavoratori qualificati difficilmente licenziabili. Importante è valutare che il grado di collaborazione esterna è dato da fattori culturali e istituzionali o anche politiche pubbliche a favore della cooperazione. La sperimentazione di modelli flessibili da parte delle grandi imprese, haportato ad una convergenza tra i distretti e le imprese centralizzate. Nasce quindi il concetto di produzione diversificata di qualità. La grande impresa si trasforma quindi in impresa-rete la cui rete funziona come apprendimento tramite le relazioni e interazioni con il mercato dipendenti dall'ambiente sociale attorno. Fondamentale è differenziare il carattere dell'apertura: - Una esternalizzazione per ridurre i costi, non si accompagnerà ad investimenti interni. - Una diffusione del modello in vari settori, se porta a legami di governance, favorirà le relazioni anche con enti esterni per lo scambio di informazioni. La globalizzazione ha inciso fortemente sulle imprese, data la crescente liberalizzazione degli scambi, si formano imprese-rete transnazionali. Il mercato si integra e tende a diventare globale mentre il processo produttivo si disintegra e viene delocalizzato. Si sviluppa una catena globale del valore dove il processo produttivo è.

diviso in fasi delocalizzate (design europa, produzione brics). Ciò dato sia dallosviluppo delle tecnologie di comunicazione e dalla divisibilità del processo produttivo. L'impatto checiò ha sui paesi in via di sviluppo dipende dal rapporto dell'azienda appaltatrice (se crea rapporto disubordinazione o coordinazione).

L'ECONOMIA INFORMALE:

Le difficoltà del fordismo e il ridimensionamento della protezione sociale hanno accresciuto la forzadell'economia informale specialmente nelle regioni più deboli. Il fenomeno si può definire comel'insieme di attività di produzione e distribuzione di beni e servizi che sfuggono alla contabilitànazionale. L'economia informale può essere distinta in diversi tipi in base ai seguenti requisiti:

  • Economia criminale: Produzione con modalità che violano la legge.
  • Economia sommersa: Produzione di beni o servizi illegali.
  • Economia domestica: Produzione

di beni di autoconsumo. Le difficoltà del fordismo, hanno portato ad una crescita della disoccupazione, portando a un adattamento dei lavoratori ad azioni illecite. Inoltre, la ricerca di costi più bassi porta alcune aziende a delocalizzare in luoghi con costi più bassi dati dall'economia informale, anche grazie allo sviluppo di tecnologie. I sistemi di welfare fallimentari, inoltre, hanno portato ad incrementare l'autoproduzione familiare e lo sviluppo di scambi e reciprocità. Gli scambi e la fiducia hanno anche un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'economia informale in quanto soggetti più strettamente collegati saranno più propensi a effettuare scambi illegali.

Dal lato della produzione, invece, le variabili che portano all'aumento dell'economia informale sono:

  • Risorse cognitive: Diventa più facile organizzare attività autonome se esistono conoscenze adeguate.
  • Risorse normative: Se il grado di

La regolazione delle attività economiche è troppo elevato e le strutture di controllo poco sviluppate, vi sono troppi vincoli allo sviluppo di attività formali.

Risorse morali: Grado di accettazione culturale di fenomeni illegali. Importante è anche il radicamento culturale di soggetti come ad esempio gruppi marginali.

Soluzioni possono comprendere:

  • Via alta: Innovazione e flessibilità del lavoro, favorendo le reti di impresa.
  • Via bassa: Rafforzare la competitività del prezzo e diminuire il costo del lavoro.

La nuova sociologia economica:

COSA È:

Le trasformazioni del modello fordista hanno portato allo sviluppo di una nuova sociologia economica a livello micro, approfondendo le forme di organizzazione produttiva flessibili. Importante era analizzare le varietà di modelli e l'organizzazione economica.

Caratteri sono le dimensioni delle imprese, le forme di collaborazione mentre sul lato sociologico spiccano i ruoli autonomi di reti.

di elaborare tutte le informazioni disponibili. I costi di transazione includono i costi di ricerca, negoziazione e monitoraggio delle transazioni, nonché i costi di opportunità legati alla scelta di una determinata transazione rispetto ad altre alternative. Questi costi possono essere influenzati da fattori come l'asimmetria delle informazioni, la fiducia tra le parti e la presenza di norme sociali e istituzioni che facilitano o ostacolano la collaborazione economica. Fattori culturali e politici: Oltre ai costi di transazione, i fattori culturali e politici possono influenzare le dinamiche economiche. La cultura di una società può influenzare le preferenze dei consumatori, le norme sociali e le aspettative di comportamento economico. Allo stesso modo, le politiche governative possono influenzare l'ambiente economico attraverso la regolamentazione, la tassazione e le politiche di sostegno all'impresa. In conclusione, l'approccio neoistituzionalista economico considera l'importanza delle istituzioni, dei costi di transazione e dei fattori culturali e politici nel determinare le dinamiche economiche. Questo approccio mette in discussione l'idea tradizionale di impresa come entità definita dalla tecnologia e sottolinea l'importanza delle reti di collaborazione e dei fattori umani nella creazione di valore economico.

di risolvere problemi e la tendenza all'opportunismo e mancanza di onestà. Questa incertezza, i vincoli derivanti da fattori umani e l'opportunismo, fanno parte dei costi di transazione. Importante per l'impresa è l'internalizzazione per ridurre i costi. Di contro, esistono costi della gerarchia nelle imprese che, con la crescita delle dimensioni, possono portare a conflitti interni nelle transazioni. I fattori umani sono quindi variabili.

Esistono anche fattori ambientali legati specialmente alla specificità delle risorse, cioè il grado di specializzazione degli investimenti. Se i rapporti tra un'azienda committente ed una subfornitrice necessitano di un elevato investimento dell'ultima, il contratto avrà una maggiore specificità. Un'elevata specificità porta a rischi di sfruttamento. Per questo, si richiedono strutture di governo per i rapporti bilaterali divisi in frequenza:

- Durante un tradizionale

e specificità sono formate da una serie di elementi che le caratterizzano. Questi elementi includono: - Il tipo di merce o servizio scambiato: ad esempio, beni di consumo, beni durevoli, servizi professionali, ecc. - La quantità di merce o servizio scambiato: ad esempio, il numero di unità di un prodotto o il numero di ore di lavoro fornite. - Il prezzo o il valore della merce o del servizio scambiato: questo può essere espresso in denaro o in un'altra forma di valore. - Le condizioni di pagamento: ad esempio, se il pagamento avviene immediatamente o in un momento successivo. - Le condizioni di consegna: ad esempio, se la merce viene consegnata direttamente al cliente o se viene spedita. - Le condizioni di garanzia o di reso: ad esempio, se il cliente ha diritto a un rimborso o a una sostituzione in caso di difetti o problemi con la merce o il servizio. - Eventuali clausole o condizioni speciali: ad esempio, se ci sono restrizioni geografiche o limiti di utilizzo per la merce o il servizio. Questi sono solo alcuni esempi di elementi che possono essere presenti nelle transazioni occasionali. La specificità di ogni transazione dipenderà dalle esigenze e dalle circostanze delle parti coinvolte.
Dettagli
A.A. 2019-2020
28 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fabiocavaliere99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sartori Laura.