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Filosofia morale - concetto di Dio dopo Auschwitz Pag. 1
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Dio dopo questa tragedia che non ha paragoni? storia. E allora come si concilia Auschwitz con un Dio

Per secoli, gli ebrei perseguitati affrontavano la morte creduto il signore della storia?

invocando la fedeltà a Dio, testimoniando la loro fede in Chi non intende rinunciare al concetto di Dio, chi non

Dio e la loro speranza di salvezza. Ad Auschwitz non vuole diventare ateo insomma, deve pensare questo

c’era posto per invocazioni del genere. Chi vi morì, non concetto in maniera completamente diversa dal passato.

lo fu a causa della fede professata. Non c’entrava nulla la Come?

Siccome di Dio non è possibile parlare con un discorso rammarica, si lamenta, soffre, per es. per l’infedeltà di

razionale, conviene allora, dice Jonas, affidarci al mito. Israele).

Non ricorreva al mito anche Platone? In secondo luogo, Dio è un Dio “diveniente”. Che vuol

Ebbene, il mito che narra Jonas è quello di un Dio che dire? Vuol dire che anche Dio fa esperienza del mondo,

nel momento in cui crea il mondo, nel momento in cui che Egli non è immutabile e impassibile; vuol dire che

“si abbandona all’avventura dello spazio e del tempo”, anche Dio è “toccato” dal mondo, e “toccato” significa

“non tiene nulla per sé”, cioè rinuncia alla sua potenza; che viene alterato, modificato, ecc.

anzi, “affinché il mondo fosse e fosse per se stesso, Dio In terzo luogo, Dio è un Dio che si prende cura delle sue

(rinunciò) al proprio essere”, insomma “ha alienato se creature, ma non alla maniera di un mago, che risolve

stesso a vantaggio del mondo” per poi ritornare a se tutto magicamente.

stesso alla fine dei tempi. Così, Dio si mette per così dire Infine Dio non è un essere onnipotente. Il concetto stesso

al di qua del bene e del male. Il mondo creato, poi, si di onnipotenza o potenza assoluta è logicamente assurdo,

evolve, da questa evoluzione viene l’uomo con la sua afferma Jonas, così come è assurdo il concetto di libertà

libertà e con la comparsa dell’uomo Dio diventa assoluta. Una libertà assoluta,e cioè una libertà che non

consapevole di se stesso. abbia di fronte a sé la necessità, sarebbe una libertà

Questo è il “mito ipotetico” raccontato da Jonas. Che vuota. Potenza assoluta significa potenza non limitata da

cosa vuol dire? nulla, ma se non è limitata da nulla vuol dire che non si

Innanzitutto che Dio soffre nell’atto di creare (non a esercita su nulla, una potenza senza oggetto, ma una

caso, ricorda Jonas, nella Bibbia si dice spesso che Dio si potenza senza oggetto su cui esercitarsi che potenza è? E’

una potenza vuota. Insomma, ogni potenza deve rivela, cioè si fa conoscere. E tuttavia, questo Dio

incontrare una resistenza, e anche la resistenza deve sarebbe del tutto incomprensibile se gli riconosciamo,

avere una qualche “potenza”. Per questo motivo, quando insieme, l’onnipotenza e la bontà. Ebbene, dice Jonas,

Dio ha creato il mondo, ha creato anche un a “resistenza” “dopo Auschwitz possiamo e dobbiamo affermare con

alla sua potenza, in altri termini ha rinunciato alla sua estrema decisione che una Divinità onnipotente o è priva

(vuota) onnipotenza. di bontà o è totalmente incomprensibile… Ma se Dio

L’idea tradizionale dell’onnipotenza di Dio non è può essere compreso, allora la sua bontà (a cui non

difendibile sul piano logico; ma non è difendibile possiamo rinunciare) non deve escludere l’esistenza del

neanche sul piano teologico, aggiunge Jonas. male; e il male c’è solo in quanto Dio non è

L’onnipotenza divina, dice, non può coesistere con la onnipotente”.

bontà assoluta di Dio, semplicemente perché sarebbe del Insomma dobbiamo abbandonare l’idea di un Dio

tutto incomprensibile. Solo di un Dio assolutamente onnipotente e accettare l’idea della bontà di Dio

incomprensibile si potrebbe dire che è onnipotente e contemporaneamente all’idea di un Dio che limita o è

buono al tempo stesso. Per rendere comprensibile Dio limitato nella sua potenza. Se è limitato o autolimitato

bisogna rinunciare o all’onnipotenza o alla bontà. Il Dio nella sua potenza, allora dobbiamo dire che Dio non

della tradizione ebraica non è un Dio misterioso o ferma il male non perché non lo vuole ma perché non

nascosto, è un Dio che si fa conoscere e che noi può, è impossibilitato. Dio ha rinunciato alla sua potenza

possiamo conoscere; non a caso abbiamo la Bibbia, che è concedendo all’uomo la libertà.

appunto la Rivelazione di Dio, o il Libro in cui Dio si

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Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher madame69 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Martelli Michele.