vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I CODICI
I codici generalmente sono fonti di cognizione perché rendono note le norme che disciplinano un certo ambito dell'ordinamento. Secondo alcuni avrebbero anche una funzione produttiva della normatività specifica di un settore dell'ordinamento. Ma in realtà la vera fonte di produzione in tal caso è la legge che istituisce il codice.
Il contenuto del codice trova la sua formazione nella dottrina giuridica: il codice è una realtà giuridica che esprime il profilo normativo derivato dall'indirizzo scientifico ed è caratterizzato dal fatto che l'atto legislativo che lo promulga recepisce un contenuto normativo nel quale il profilo prescrittivo non è indipendente da un profilo teorico-scientifico.
Il primo codice della storia è il Corpus Iuris giustinianeo, che si presenta subito come fonte di cognizione, raccogliendo e tramandando materiale giuridico. Il codice attuale invece si fonda sull'idea che la
La normatività dipende dalla volontà del titolare della sovranità: il codice è la fonte di diritto per eccellenza. Il codice civile è stato commissionato con l'idea della perennità del regime fascista e doveva riflettere quella struttura di società civile da cui questo voleva trarre legittimazione. Il Regime pensava di potersi realizzare con un diritto privato ideologicamente identificabile. La peculiarità di tale codice è aver oltrepassato la storicità della sua origine: il codice del 1942 ha mostrato un'autentica longevità dovuta all'avvento della costituzione e al processo di decodificazione. Per il primo punto, bisogna riferirsi al profilo della legittimità costituzionale delle sue disposizioni e allo sviluppo della società italiana del dopoguerra che trova fondamenta giuridiche nella Costituzione. Quanto alla decodificazione, ha luogo soprattutto negli anni più recenti e investe
la centralità normativa del codice.Conflitto si risolve non con la forza ma con l'atto di giurisdizione e poi perché la monarchia assoluta non è compatibile con la società civile perché quest'ultima si fonda sul diritto e non sulla forza. Nello stato di diritto di Kant, il nodo centrale è la libertà. Kant ritiene che ognuno debba potersi determinare secondo propria volontà. Libertà è decidere secondo volontà in modo che la propria azione sia tale da essere universale cioè possa essere scelta da tutti (come indice di universalizzazione). La Legge è la regola, è ciò che mette in relazione ogni uomo con gli altri. Se la legge è universale, il fondamento riguarda l'obbligatorietà delle leggi positive, poste dall'uomo. Se esse non sono universalizzabili, perché provenienti da un atto umano, come possono essere obbligatorie? Qual è il fondamento dell'autorità del legislatore?
E' il diritto a legittimare il potere, proprio perché fonda lo stato di diritto. La legge universale è il diritto, che nello stato legittima il potere. Dunque l'autorità dello stato si fonda sulla sequenza LIBERTÀ - DIRITTO - LEGGE e si giustifica nell'assolvere alla funzione razionale di confermare l'ordine giuridico che struttura le relazioni intersoggettive. Per quanto riguarda il livello giuridico, bisogna distinguere tra Stato di Diritto e diritto dello Stato. Se il primo identifica una forma di Stato, il secondo identifica le norme che si definiscono giuridiche perché poste dall'autorità statale. Lo Stato di diritto è sempre un sistema in cui le decisioni politiche sarebbero sottoposte a un meccanismo formalizzato di positivizzazione normativa, le procedure. E poiché le procedure sono poste dallo Stato stesso, lo Stato di diritto trae origine dal diritto dello stato. Le prospettive in base alleQuali si parla di dimensione giuridica dello Stato di Diritto sono due: positivizzazione del diritto da un lato (Hegel) e significato e ruolo della forma. Una valenza formale non permette di apprezzare il significato che lo stato di diritto contiene, ma la considerazione di un profilo sostanziale apre delle problematiche che vanno oltre la sua stessa dimensione storica.
Una considerazione formalistico-procedurale, non consente di discutere di alcunipresupposti sostanziali: Forsthoff dice che se si insiste sul concetto di Stato di diritto in modo formale, si assicura la certezza della libertà garantita dalla legge e l'assoluta tutela che lo Stato garantisce a ciascuno. Nella sua prospettiva il sapere del giurista garantisce la giuridicità dei contenuti. Il paradosso della forma è che essa da un lato vincola il giurista, dall'altro non ha importanza orientativa sull'effettiva portata normativa dell'atto.
Il positivismo trova le sue basi nella
filosofia hegeliana e si fonda sull'idea della Legge che governa e dunque sul primato della legge. Diritto positivo è ciò che è posto e determinato dal pensiero, ma non tutto ciò che ha forma di legge è Diritto perché la volontà del legislatore nel contingente può essere determinata dal capriccio. Nella dottrina giurispositivista questa equazione è stata resa reciprocabile in modo che se Diritto = Legge, anche Legge = Diritto. Capitolo 9 La scienza del diritto si prefigge di conoscere secondo criteri di verità il diritto che viene posto dall'uomo mediante atti di volontà. La teoria generale invece parte dal presupposto che il diritto non ha una propria essenza. La scienza del diritto ha un'estensione nel tempo plurisecolare: nel medioevo la scientia iuris fondata su glossa e commento, si costruisce elaborando la razionalità del corpus iuris, ma durante il periodo illuministico, la scienza dellalegislazione si costruisce incontrasto con la cultura romanistica e in particolare è oggetto di contrasto proprio il corpus iuris, perché per gli illuministi oggetto della scienza della legislazione era solo la volontà del principe illuminata dalla ragione. Nella modernità la scientia iuris si fonda sul diritto naturale, mentre la Rechtswissenschaft tedesca oppone all'astratta ragione una razionalità naturale storicamente concreta. Dal Medio Evo all'illuminismo la scientia iuris ha costruito il ius comune, partendo dal Corpus, la cui longevità è dovuta alla razionalità, dato che il suo destinatario è l'uomo in universale. La natura dell'uomo è conoscibile secondo un modello induttivo: la verità dei moderni è idealistica, esiste ma è la ragione che può coglierla. L'ideale razionale non è più il Corpus, ma l'oggetto dato dalla capacità.investigativa della ragione.Il diritto è una regola che dà senso razionale al relazionarsi della soggettività (diritto privato), ed è volontà