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LIBRO 6 LA LOGICA DELLE SCIENZE MORALI

Capitolo 1: Osservazioni introduttive

Ai tempi di Mill, era in corso una controversia tra libertà e necessità, si discuteva se l'uomo avesse potere decisionale oppure se le sue azioni fossero predeterminate, quindi questa libertà di arbitrio fosse a sua volta una cosa predeterminata, causata dagli antecedenti da una sorta di necessità nomica (riguarda 2 fenomeni, es c'è il fuoco, ci metto la mano fuoco, mi brucio).

Uno dei sostenitori del determinismo è Owen, il quale sostiene che la volontà di fare qualcosa è data da circostanze che non possiamo evitare.

Mill rifiuta la necessità nomica, inoltre il determinismo priverebbe l'uomo della sua libertà, condizione che sarebbe umiliante per l'uomo, sia della responsabilità delle proprie azioni.

Per Mill, il ruolo della volontà, la volizione, permette di porre in essere nuovi antecedenti che, uniti alle leggi causali,

possono dar vita a una previsione del comportamento umano. Ad esempio, le circostanze possono indurci a modificare il nostro carattere, ad agire in un certo modo, ma in realtà ciò avviene grazie all'esperienza. Se fosse come dice il determinista, non proveremmo nemmeno a cambiare, dato che tutto è predeterminato. Cosa che non facciamo, non ci sentiamo obbligati a non poter cambiare il nostro carattere perché tutto è determinato; ma ci sentiamo liberi di tentare, alla luce dell'esperienza, di modificarlo. Mill cerca di attuare una chiarificazione concettuale e un'argomentazione metodologica (il metodo resta valido). Sostiene che si sia confusa la necessità con la causalità. Il libero arbitrio non è incompatibile con l'esistenza di leggi causali del mondo sociale. La parola necessità implica che sì, ci sono certe cause troppo potenti da contrastare, ad esempio, con le nostre decisioni. Delle leggi

generali.Ad esempio la morte per attacco cardiaco. Ma ci sono altre circostanze in cui nonostante queste cause, il fenomeno può essere alterato, anche grazie alle nostre decisioni. Come la morte di veleno.-Esempio pedagogia: So che ci sono delle modalità educative con buone possibilità di giovare al bambino, le applico [necessità per bambino], possiamo prevedere che crescerà bene, ma non è detto che il bambino diventerà un'ottima persona, perché ha una volontà, e può scegliere volontariamente di diventare un gangster.- In economia Mill distingue tra leggi della produzione, modalità oggettive, non posso produrre di più solo volendolo; ma accanto, c'è l'aspetto della distribuzione: come scelgo di distribuire il prodotto, quello fa parte della volontà umana.Quindi le leggi relative all'uomo sono leggi causali di tendenza, poiché le leggi generali a volte (non sempre,per comprendere meglio la scienza della natura umana: la legge di causa ed effetto. Questa legge sostiene che ogni evento ha una causa che lo precede e un effetto che lo segue. Nella scienza delle maree, ad esempio, l'attrazione lunare è la causa principale che determina l'effetto delle maree. Tuttavia, ci sono molte altre circostanze che influenzano il modo in cui le maree si manifestano, rendendo la previsione approssimativa. Lo stesso principio si applica alla scienza umana. Anche se possiamo identificare alcune cause principali che influenzano il comportamento umano, come la nostra decisione e il libero arbitrio, ci sono molte altre variabili che rendono difficile una spiegazione precisa dei fenomeni complessi che riguardano l'essere umano. Quindi, dobbiamo accettare che la scienza della natura umana è inevitabilmente imperfetta e inesatta, proprio come la scienza delle maree o la meteorologia. Tuttavia, l'uso della legge di causa ed effetto ci aiuta a comprendere meglio i processi che guidano il comportamento umano e a fare previsioni approssimative sulla base di queste conoscenze.

successivamente. Si è parlato di cause maggiori e cause minori, di leggi principali e di fattori disturbanti. Ma quali sono le leggi principali nel caso delle scienze sociali? Per Mill sono le leggi della psicologia individuale. Però Mill fa questo ragionamento che sembra intuitivo: partiamo dalle leggi più semplici, che sono quelle della psicologia individuale, per poi, tramite composizione, immaginare di spiegare i fenomeni più complessi. Essa (la scienza umana) raggiungerebbe l'ideale perfezione della scienza, se si ponesse in grado di predire come un individuo penserebbe, sentirebbe o agirebbe nella vita. Quindi, le leggi fondamentali sono proprio quelle della psicologia individuale; è tramite queste leggi che si può cercare, tramite composizione, di arrivare poi a spiegare i fenomeni della società.

Capitolo 4: Le leggi della mente

I fenomeni della mente sono i sentimenti ("ciò che si sente", l'impressione) della

nostra natura, sia fisici chementali. Quindi si distingue in:

  • leggi della mente, gli stati della mente sono causati da altri stati della mente
  • leggi del corpo, stati della mente prodotti da stati del corpo, se ne occupa la scienza fisica, non è direttamente studio della psicologia.

Nella seconda sezione si pone un problema che risolve in maniera analoga a quello sulla libertà e sulla necessità. Mill si chiede se sia corretto pensare che tutti gli stati mentali sono determinati e causati non da altri stati mentali, bensì dalla sottostante matrice fisiologica o biologica.

Ma se così fosse, non potremmo propriamente parlare di leggi della mente, non avremmo leggi psicologiche, che sappiamo prevedono nessi causali tra stati mentali.

E anche se fosse vero il riduzionismo, ignoreremmo totalmente le caratteristiche disturbanti che causano lo stato mentale.

Esistono uniformità di successione fra gli stati della mente, che si possono accertare con

l'osservazione e l'esperimento. Ma non sappiamo cosa sta alla base di queste successioni, quindi neanche le leggi fisiologiche sono ammissibili come causa. Meglio assumere l'esistenza di leggi della mente, per continuare la ricerca. Esistono uniformità di successione fra gli stati della mente, che si possono accertare con l'osservazione e l'esperimento. Ma non sappiamo cosa sta alla base di queste successioni, quindi neanche le leggi fisiologiche sono ammissibili come causa. Meglio assumere l'esistenza di leggi della mente, per continuare la ricerca. Ogni qualvolta uno stato di coscienza sia stato eccitato in noi, può essere riprodotto in noi senza che sia presente nessuna di quelle cause che l'hanno eccitato per la prima volta, in uno stato di coscienza che ha un'intensità inferiore rispetto allo stato in cui si è verificato la prima volta. Possiamo ricordare tramite l'immaginazione. Il modo in cui queste

Idee si associano tra loro forma le leggi della psicologia associazionistica.

Idee simili tendono a eccitarsi vicendevolmente. Se due impressioni sono simultanee, allora tutte le volte che ricorre una di queste impressioni tende a eccitare l'idea dell'altra.

Maggiore intensità in una delle due impressioni fa sì che ecciti l'altra con maggior frequenza.

Queste leggi sono troppo astratte per poter spiegare i fenomeni del comportamento individuale o collettivo (poiché si combinano molti fattori che potremmo non conoscere o non tenere in considerazione).

Capitolo 5: L'etologia o scienza della formazione del carattere

L'Etologia è la scienza del carattere: e comprende sia la formazione del carattere individuale sia quello collettivo (nazionale).

Può essere chiamata "scienza esatta della natura umana" e le sue verità non sono generalizzazioni approssimate (come nelle leggi empiriche = verità non assolute).

ma sono delle vere e proprie leggi.leggi dell’etologia devono essere ipotetiche e affermare “tendenze” e non fatti: perciò non devono asserire chequalcosa accadrà sempre e certamente. Sono leggi inesatte, approssimate perché sono troppi i fattori causaliminori che vengono ignorati ma che concorrono alla formazione del carattere.

Mentre la psicologia è una scienza d’osservazione ed esperimento, che accerta le leggi semplici della mente ingenerale, l’etologia è una scienza deduttiva, che rintraccia l’azione delle leggi semplici della mente incombinazioni complesse di circostanze. In sostanza, l’etologia è una scienza deduttiva, una conseguenza dellapsicologia che è una scienza sperimentale.

Il metodo d’indagine dell’etologia è il metodo deduttivo: perché il carattere umano e l’insieme dellecircostanze che lo formano è un fatto di elevata complessità. Le

Le leggi della formazione del carattere sono leggi derivate che risultano dalle leggi generali della mente e possono essere ottenute per deduzione da quelle leggi generali, supponendo un dato insieme di circostanze e poi considerando quale sarà, secondo le leggi della mente, l'influenza di quelle circostanze sopra la formazione del carattere (circostanze fisiche e morali). In poche parole: i fenomeni sociali possono essere studiati solo con il metodo ipotetico deduttivo perché non è possibile applicare direttamente i canoni dell'indagine sperimentale. Perciò usiamo gli axiomata media anziché tentare deduzioni dalle leggi della mente.

Axiomata media = sono le leggi intermedie dell'etologia. I principi dell'etologia sono chiamati "axiomata media" (principi medi = come li avrebbe chiamati Bacone) della scienza della mente perché questa scienza è distinta dalle leggi empiriche che risultano dalla

sempliceosservazione e dalle generalizzazioni più alte.§ Bacone ha osservato che il valore di ogni scienza è costituito dagli “axiomata media”.Ed enuncia come regola universale che l’induzione deve procedere dai principi più bassi ai principi medi e daquesti ai principi più alti, senza lasciare il minimo spazio alla scoperta di nuovi principi per mezzo delladeduzione.Mill -> dice che Bacone avesse torto perché se pensiamo a scienze deduttive come la meccanica, l’astronimia..è evidente che i principi superiori e quelli medi non sono affatto derivati da quelli inferiori, ma viceversa. (meccanica= leggi del movimento: le leggi superiori sono state accertate scientificamente per prime).L’ etologia è una scienza di cause: possiamo applicare i canoni dell’induzione con la quale vengono accertate leleggi di causazione. Perciò è consigliabile accertare per prime le leggi di causazione

più semplici, che sono necessariamente le più generali e poi dedurre da esse i principi medi. Il grande problema dell'etologia è quello di dedurre dalle leggi generali i principi medi.
Dettagli
A.A. 2020-2021
21 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariateresa200127 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Barrotta Pierluigi.