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Innato:regolato geneticamente.

Quali comportamenti sono regolati geneticamente?

La volontà di parlare, la deambulazione, non è così innata ma viene anche appresa come nel caso dei bambini lupo.

Ma non è necessario solo l’apprendimento ma bisogna seguire delle tappe innate. Apprendimento e innatismo

dunque sono fondamentali per il linguaggio, la semplice predisposizione non basta. I bambini bilingue hanno le tappe

di acquisizione del linguaggio più lente perché sono esposti a regole grammaticali diverse, e faranno una fusione fra le

due grammatiche. Solo intorno ai 4 anni riusciranno a distinguerle. Chomsky è fra i sostenitori dell’innatismo del

linguaggio. Già Aristotele aveva affermato che ciò che differenzia l’uomo dagli animali è il linguaggio, non il linguaggio

in generale ma il linguaggio articolato, che impiega i fonemi(suoni base della lingua) e le sillabe per produrre parole

con un significato. Gli animali possono riprodurre il linguaggio articolato ma non come noi, perché dipende da una

costituzione anatomica, tipicamente umana, perché noi produciamo molti suoni con le labbra, gli uccelli con il becco o

gli scimpanzè con le labbra dure e rigide non ci potrebbero mai riuscire. Le strutture anatomiche umane rendono il

linguaggio una capacità unica. Chomsky ha affermato che il linguaggio è una facoltà innata specifica di una specie e

non appresa(specie-specifica). Il linguaggio è un’organizzazione intellettuale,il modo attraverso cui organizziamo e

diamo forma al nostro pensiero, senza linguaggio non avremmo pensiero. Inoltre per Chomsky l’organizzazione che il

linguaggio da al pensiero non può essere attribuita a organi periferici, perché la componente biologica non è

importante per il linguaggio(cervello, apparato respiratorio, tratto vocale), ma sono importanti le modalità intellettuali

attraverso cui ordiniamo e costruiamo il nostro pensiero. Il linguaggio è indipendente dall’intelligenza generale, dare

forma linguistica al pensiero dipende dal fatto che il linguaggio è una caratteristica tipica della nostra specie. Il

linguaggio è una facoltà che viene prima di tutto, anche dell’intelligenza. Il linguaggio è caratterizzato dall’aspetto

creativo, ovvero ci permette di usare in maniera illimitata strumenti (fonemi) che in realtà sono di numero limitato. A

caratterizzare il linguaggio è dunque l’uso infinito di strumenti finiti. La critica a Chomsky afferma che si dovrebbe

dimostrare che la creatività è presente solo nel linguaggio umano. Questo è vero, dunque da questo punto di vista la

definizione dell’innatista è legittima. Però l’aspetto biologico che egli mette da parte è in realtà centrale per

l’acquisizione del linguaggio (tappe innate) e per il nostro sviluppo cognitivo. L’esclusione biologica è una pecca della

teoria chomskiana. Senza il nostro tratto vocale sopra-laringeo è impossibile parlare, saremmo come gli animali, privi

del linguaggio articolato che caratterizza il sapiens.

Ricorsività:creatività

Il comportamentismo considerava variabile solo il comportamento, dunque bisognava studiare il cambiamento

comportamentale dell’uomo. Tutto ciò che è nella mente, non essendo materiale, per il comportamentista non è

studiabile. Siamo negli anni ’40 ’50 del ‘900. Attraverso il condizionamento si studia il comportamento (Pavlov

condizionamento classico). È possibile spiegare l’acquisizione del linguaggio tramite condizionamento attraverso

l’associazione: chiedo al bambino di portarmi la palla, se ha compreso il significato mi porterà la palla.

Funzionalismo: noi possiamo capire cosa succede nella mente dell’individuo attraverso l’introspezionismo, ovvero la

descrizione da parte del soggetto che sta eseguendo un compito sperimentale, di quello che sta facendo. Si chiede di

descrivere cosa sta avvenendo all’esterno per studiare il processo interno. In realtà è poco affidabile perché ognuno

valuta ciò che vede in modo diverso, soggettivamente, mentre la scienza vuole arrivare ad una valutazione universale.

L’alternativa all’introspezione per studiare la mente è il comportamento, attraverso i cambiamenti comportamentali

esterni studio l’interno. Ma per il comportamentista i processi mentali non sono studiabili.

La mente è vista come una black box, scatola nera, a cui non si può accedere. Si viene così a definire il paradigma delle

scienze cognitive che studiano i processi attraverso cui l’uomo produce conoscenze e conosce il mondo

esterno:lettura, memoria, tatto, emozioni, attenzioni, processi linguistici… La psicologia, l’informatica, la linguistica, la

filosofia, le neuroscienze, l’antropologia(studio dell’uomo nel suo ambiente sociale), studiano questi processi.

L’informatica in particolare perché vuole riuscire a creare una macchina che si avvicina quanto possibile all’intelligenza

umana (intelligenza artificiale). Gli anni ’50 sono importanti per le scoperte scientifiche quali il DNA nel 1953, per lo

sviluppo di un settore che si basa sull’elettrofisiologia del cervello, e perché è possibile individuare corrispondenze,

connessioni tra i processi mentali e le attivazioni del cervello. Si è compreso che la visione di un oggetto non comporta

un’attivazione diffusa del cervello, ma solo di alcuni punti; una funzione mentale produce un’attivazione specifica del

cervello, nel caso della visione ad esempio la parte posteriore. Questo è il contesto scientifico in cui nascono le scienze

cognitive. L’antropologia si collega all’informatica perché si è cercato di far collegare discipline diverse ma che

studiano entrambe l’uomo. Il legame non è chiaro ancora oggi. Si vuole creare un’unica metodologia per queste

discipline, affinché i risultati di una possano essere utilizzati anche da un’altra. Ma la questione è ancora oggi

dibattuta. Le scienze cognitive consideravano i processi mentali come procedure che l’uomo metteva in atto.

Metodologia: ricerca, metodo d’indagine.

Procedura: seguire una ricetta, allacciarsi le scarpe, è una sequenza di tappe che devono essere seguite per arrivare

allo scopo finale.

Il linguaggio è un sistema specie-specifico di intelligenza. L’approccio allo studio del linguaggio può definirsi

aristotelico-darwiniano-chomskiano.

La specie-specificità etologica: comportamento determinato da adattamenti filogenetici sotto forma di coordinazioni

ereditarie e di meccanismi scatenanti innati (Eibelsfeldt 1995).

Innati: un comportamento già posseduto geneticamente dalla specie sotto forma di meccanismi innati.

Etologia: psicologia applicata agli animali.

Forme stenotopiche:l’apprendimento è determinato dalla struttura biologica e dall’ereditarietà genetica.

Forme euritopiche: comportamento acquisito.

Non esiste alcuna specie completamente formata dall’ereditarietà genetica, e nessuna specie completamente formata

tramite il contatto con l’ambiente. Le due forme sono miscelate.

La vespa scavatrice è un esempio stenotopico. Scava un nido nella terra e depone il cibo dove poi deporrà le uova. Se

viene interrotta ricomincia da capo e non da dove è stata interrotta. È un atto istintuale. Altro esempio è l’araneus

diadematus. Mayer ha allevato dei ragni appena nati in tubicini di vetro non permettendo loro di tessere i loro fili.

Dopo la prima muta ha liberato i ragni e ha constatato che questi erano in grado di tessere ragnatele che eguagliavano

per bellezza e precisione quelle dei ragni nati liberi.

L’uomo è specialista della non-specializzazione (Lorenz 1959): l’uomo è la specie più euritopica, perché è in grado di

adattarsi più facilmente all’ambiente.

Il mondo alla rovescia: i paradossi della locomozione ad esempio gli unertam, una famiglia di più generazioni vittime di

una rara malattia genetica, che non permette loro di essere bipedi, sono quadrupedi; il machaco Natasha che

cammina la maggior parte del tempo in posizione eretta. L’evoluzione dell’uomo da quadrupede a bipede ha

permesso la liberazione e l’uso delle mani, che è una funzione impossibile per il quadrupede.

Correlati morfologici centrali: aree del linguaggio

Correlati morfologici periferici: tratto vocale sopra-laringeo.

Il notro tratto vocale sopra-laringeo è detto ricurvo a due canne:una orizzontale che va dalla bocca alla faringe e una

verticale dalle fessure vocali fino al palato molle. Negli uomini la faringe è più lunga rispetto a quella degli animali,

quindi abbiamo un abbassamento della laringe, che parte da più sotto. L’abbassamento della laringe permette di

modulare i suoni, produciamo sequenza formantiche quando parliamo, e corrispondono alla capacità fonatoria alla

massima potenza, dunque produciamo suoni alla massima potenza. Noi umani abbiamo un elevato numero di

sequenze formantiche rispetto agli animali. La modulazione dei suoni avviene perché facciamo passare l’aria nel tratto

vocale frapponendo degli ostacoli in modo involontario. L’aria incontra l’ostacolo (le corde vocali), e inizia a vibrare

producendo la parola. Su questo meccanismo si fonda la produzione di linguaggio. A ogni sequenza corrisponde un

suono. L’allungamento della faringe amplia e amplifica i suoni. Quando parliamo i muscoli della faringe la stringono o

la allargano, ad esempio nella “ i “ di birra stringiamo la faringe ma allarghiamo il tratto vocale, cambiando la

geometria del tratto vocale (stringere, allargare). È un canale flessibile e possiamo decidere a quale sequenza deve

vibrare l’aria. Questo vantaggio ha uno svantaggio pericolosissimo per la nostra specie: producendo linguaggio

utilizziamo strutture che non servono solo per il linguaggio ma anche per altro. Il tratto vocale è una struttura che il

linguaggio ha riutilizzato per produrre linguaggio articolato (tratto vocale per nutrirsi e respirare). È impossibile

respirare e inghiottire, se ci riuscissimo ci affogheremmo, per questo il tratto vocale risulta svantaggioso. L’epiglottide

chiude il canale della respirazione e il cibo si dirige nell’esofago. Se il cibo passa nel canale della respirazione perché ad

esempio cerchiamo di parlare mentre stiamo inghiottendo, si ha il soffocamento. Negli animali non c’è nessun rischio

di soffocamento perché riescono a mangiare e respirare contemporaneamente per la conformazione del tratto vocale

più alto, per cui il canale respiratorio viene chiuso completamente. La stessa cosa avviene nei neonati per i primi tre

mesi di vita, successivamente avviene l’abbassamento della

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher venera19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del linguaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Pennisi Antonino.