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Idea di Dio nell'Uomo
Ma per spiegare come nasce nell'uomo l'idea di Dio, Feuerbach indica quindi tre motivi per cui l'uomo ha bisogno di Dio:
- Il primo motivo è che Dio rappresenta la personificazione immaginaria della qualità della specie. L'uomo è finito, contingente, come individuo, ma come specie si crede eterno, infinito e onnipotente.
- L'altro motivo è che nell'uomo volere e potere non coincidono, perché l'uomo è un Dio nel desiderare (i suoi desideri sono infiniti), ma la capacità di realizzazione è finita. Quindi Dio diventa l'Ente (l'Essere) in cui Potere e Volere coincidono. Infatti, Dio è onnipotente.
- Infine, Dio nasce nell'uomo dal sentimento che l'uomo ha di dipendenza nei confronti della natura. L'uomo infatti sente che non può fare a meno di alcune risorse della natura, come l'acqua, il sole, il sale (presso i Maya) e...
porrel'infinito nel finito: l'uomo deve riporre in sé quelle qualità infinite e divine (sapienza, volontà e amore umano) che aveva posto in Dio. 21
IDEALISMO HEGELIANO E TEOLOGIA
Secondo Feuerbach, la filosofia di Hegel è una forma di teologia mascherata/razionalizzata, perché non è altro che la traduzione in chiave filosofica/speculativa della religione. Infatti, al posto del Dio trascendente, in Hegel abbiamo un Dio immanente/assoluto che chiama Spirito (o anche Ragione). Quindi la filosofia di Hegel è l'ultimo rifugio della teologia e la critica ad Hegel equivale ad una critica completa alla religione: lo Spirito di Hegel è analogo al Dio della Bibbia, cioè non è altro che il fantasma di noi stessi, è il frutto di un'alienazione.
FILOSOFIA DELL'AVVENIRE
La critica a Hegel e la critica alla teologia si devono tradurre in un nuovo tipo di filosofia: una filosofia dell'avvenire in una
Forma di filantropismo (è ora che l’uomo passi dall’amore per Dio all’amore per l’uomo). La filosofia dell’avvenire deve basarsi su diversi principi.
Il primo principio è che dall’amore per Dio bisogna passare all’amore per l’uomo. L’uomo non è solo autoconsapevolezza, autocoscienza e ragione, ma prima di tutto, secondo Feuerbach, è un essere concreto/naturale/biologico, “un animale di sangue e di carne”. Infatti si rifiuta di considerare l’uomo come astratta spiritualità, come aveva fatto Hegel. Però, considerare l’uomo come entità biologica non vuol dire che la filosofia di Feuerbach sia un mero materialismo, come è stata definita fino a non molto tempo fa. In realtà Feuerbach fa una celebrazione dell’amore, inteso come quella passione fondamentale che è un tutt’uno con la vita e che è in grado di aprirci verso il mondo.
L'Amore è la prova ontologica della nostra esistenza e dell'esistenza di un oggetto al di fuori della nostra testa. Secondo Cartesio, possiamo dubitare di tutto e i sensi ci possono ingannare, ma se siamo in due questo è più difficile. E anche per Feuerbach, l'amore per l'altro mi rende certo della mia esistenza. Inoltre l'uomo è soprattutto un essere sociale, come diceva Aristotele che parlava dell'essenza sociale dell'uomo. TEORIA DEGLI ALIMENTI Da qui nasce l'importanza della teoria degli alimenti. Feuerbach è famoso per la celebre frase "l'uomo è ciò che mangia". Con questo, non voleva ridurre l'uomo a materia (cibo), ma aveva capito la profonda unità psicosomatica dell'uomo: per migliorare le condizioni spirituali e morali degli individui, bisogna partire dagli elementi e dalle condizioni materiali. Infatti si rivolgeva in particolare a coloro che cercavanoDi convertire le popolazioni del terzo mondo e diceva "se volete far migliore il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato dategli un'alimentazione migliore". Tutto ciò è stato ripreso e rivalutato negli ultimi anni da una branca della medicina che studia l'importanza della nutrizione, anche per sconfiggere le malattie.
IMPORTANZA STORICA DI FEUERBACH
La traduzione della parola feuerbach in tedesco è corrente di fuoco: infatti Feuerbach esercitò un'azione esplosiva. Marx disse che per un certo momento eravamo tutti feuerbachiani, cioè seguaci di Feuerbach, proprio perché inaugurava una nuova religione dell'umanità, era fondatore dell'ateismo e anche in ambito teologico diede da pensare a tutta la teologia, in particolare a quella protestante.
MARX
VITA E OPERE
Marx nasce a Treviri nel 1818 da una famiglia ebrea. Il giovane Karl riceve un'educazione di stampo razionalistico e liberale. Si
iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza a Bonn e a Berlino. Si laurea in filosofia all'Università di Jena. Si dedica al giornalismo politico. In seguito all'interdizione del giornale da parte del governo, è costretto a trasferirsi a Parigi. Si sposa. A Parigi stringe amicizia con Engels. Espulso dalla Francia, si trasferisce a Bruxelles. Matura il distacco dalla filosofia tedesca, che si concretizza nell'Ideologia tedesca (1845). Pubblica a Londra il Manifesto del Partito Comunista (1848). Viene espulso dalla Germania e si rifugia a Parigi e poi a Londra. I successivi anni furono molto difficili e tormentati da problemi economici. Nel 1866 redige il primo volume del Capitale. Muore nel 1883. Ha vissuto una vita continuamente sacrificata, anche per i suoi ideali. Non fu solo un filosofo, ma anche un rivoluzionario, come disse Engels nel discorso che fece sulla tomba dell'amico.
Fra le opere fondamentali: Lineamenti di filosofia del diritto, Tesi su Feuerbach,
Manoscritti economico-filosofici, Ideologia tedesca e soprattutto Manifesto del Partito Comunista e Capitale. CARATTERISTICHE GENERALI DEL MARXISMO Le caratteristiche generali del marxismo sono:- Carattere globale dell'analisi di Marx: che spazia dall'economia, alla storia, al diritto, alla sociologia. Marx non si lascia ingabbiare in nessuna delle discipline e degli ambiti del sapere.
- Impegno pratico: per tutta la vita Marx perseguì l'ideale che la filosofia doveva tradursi in prassi, in azione concreta. Da qui la critica che lui faceva a Feuerbach e agli ideologi della sinistra, di sopravvalutare le idee: l'intellettuale invece doveva impegnarsi nella pratica, come facevano i presocratici (Talete, Eraclito), che erano filosofi e anche uomini politici.
- Le influenze culturali che sono alla base del marxismo: la filosofia classica tedesca (da Hegel a Feuerbach), l'economia politica borghese/classica (da Schmidt a Riccardo) e il pensiero socialista.
utopista.Marx crea una sintesi unica di tutte queste influenze.
CRITICA A HEGEL
La critica più importante che Marx rivolge ad Hegel e alla sua filosofia è la stessa che Feuerbach rivolgeva ad Hegel, ossia quella riguardante il misticismo logico, cioè di aver invertito i rapporti di predicazione, facendo soggetto ciò che nella realtà è predicato e viceversa. Quindi, misticismo logico è la definizione che Marx dà alla filosofia di Hegel, poiché intende il procedimento per cui le istituzioni, invece che apparire per quelle che sono concretamente, non sono altro che manifestazioni di una realtà spirituale. Quindi, l’idealismo fa del concreto la manifestazione dell’astratto. Infatti, Hegel al posto di Dio pone la Ragione.
Altra critica è il giustificazionismo: Hegel in base a questo suo metodo giustifica la realtà politica esistente. Marx accetta però il metodo dialettico di Hegel, che ritiene la grande
scoperta di Hegel. Solo che, secondo Marx, è basata sulla testa e non sui piedi: infatti il soggetto della dialettica non è più lo Spirito, l'autocoscienza, la Ragione, ma diventa l'economia.
CRITICA ALLO STATO MODERNO E AL LIBERALISMO
La critica di Marx allo Stato moderno e al liberalismo è attuale. Viene ripresa un po' la filosofia di Hegel, che nella sezione dell'etica aveva distinto tra società civile e Stato: lo Stato doveva inglobare la società civile, come una famiglia in grande. Tuttavia, lo stato moderno non riesce a imbrigliare la società civile e a indicarle fini superiori (benessere della comunità), perché lo Stato moderno è una macchina (definizione di Marx) costruita dalla borghesia, durante e dopo la Rivoluzione francese, per imporre i propri interessi e la propria visione del mondo. Quindi il cielo dello Stato è puramente illusorio, perché lo Stato si abbassa a tutelare
gli interessi dei cittadini, in particolare a quelli appartenenti alle classi più forti. La civiltà moderna, che riflette questa visione di Stato e che ne è una conseguenza, è la società dell'egoismo e dell'atomismo, dove gli individui puntano ognuno al proprio successo e benessere, senza tener presente il benessere di tutti.IDEALI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: LIBERTÀ, UGUAGLIANZA E FRATERNITÀ
I tre ideali, della dichiarazione dei diritti del cittadino maturata durante la Rivoluzione francese, cioè Libertà, Uguaglianza e Fraternità, non vengono accettati da Marx. Per quanto riguarda la Libertà, nella dichiarazione era intesa come il potere di fare tutto ciò che non nuoce all'altro. Però questa è una libertà in senso negativo, perché non è la libertà di fare ciò che promuove il benessere dell'altro. L'Uguaglianza invece è
intesa come puramente giuridica (formale), non di tipo economico/sostanziale. L'ideale della Fraternità non viene attuato nella società moderna, che è il luogo di incontro e scontro dell'interesse.