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7 N EOCRITICISMO E STORICISMO TEDESCO

7.1 Neocriticismo

7.1.1 Caratteri generali

• Ripresa di Kant: analisi delle condizioni di validità della scienza, della morale, dell’arte, della storiografia.

• Contro la lettura idealistica di Kant

• Contro il mito positivista del fatto e della neutralità dello scienziato.

• Contro lo psicologismo: la ricostruzione del processo psichico di conoscenza non ha carattere fondativo.

7.1.2 Scuola di Marburgo

• La scienza è fondata su un a priori: teorie imposte ai fatti, non induzioni imposte dai fatti.

• Viene ripreso il Kant della prefazione alla Critica della Ragion Pura, lasciando cadere la deduzione

trascendentale delle categorie, che non sono atemporali e definitive.

• Il fatto non è dato, è, bensì, in fieri, costituito da progressive determinazioni che non esauriscono mai la

cosa in sé.

7.1.3 Cassirer

• L’uomo è animal symbolicus: tra il sistema recettivo e quello reattivo è inserito un sistema di simboli (mito,

arte, linguaggio e conoscenza) attraverso i quali comprende il mondo in un modo mediato, strutturato,

organizzato che gli dà continuità, ordine e senso.

• Di tutti questi mondi simbolici la filosofia deve cogliere peculiarità, strutture, integrazione reciproca.

7.1.4 Scuola del Baden

• Teoria dei valori: a fondamento di ogni attività umana e della relativa critica filosofica sta un valore

universale e necessario (nel senso del Sollen, non del Müssen): anche la scienza è fondata su un valore

(verità), non solo la morale (bene) e l’arte (bello).

• Scienze nomotetiche e idiografiche.

• I fatti storici vengono scelti in riferimento a valori trascendentali.

• La scuola neocriticista del Baden prepara la riflessione dello storicismo in senso stretto.

7.2 Storicismo tedesco

7.2.1 Caratteri generali

• Storicismo critico, diverso dallo storicismo assoluto o comunque deterministico.

• Ricerca i caratteri specifici e fondamento della conoscenza storica a confronto con le scienze naturali:

distinzione storia e natura, generalizzazione e individualizzazione, chiarificazione e comprensione,

scientificità e necessario riferimento a valori.

7.2.2 Dilthey Scienze naturali Scienze dello spirito

Oggetto esterno: fenomeni naturali Oggetto interno: l’esperienza vissuta

(conoscente e conosciuto sono eterogenei) (conoscente e conosciuto sono omogenei)

Non hanno riferimento a valori Si riferiscono a valori, scopi, significati

Metodo: erklären (chiarire, spiegare) Metodo: verstehen (comprendere)

Sono entrambe sia generalizzanti che individualizzanti

• Nella conoscenza storica il soggetto conoscente rivive l’esperienza storica, comprendendo il significato:

dello spirito oggettivo (oggettivazioni dello spirito umano: testi, opere d’arte, città, giardini…)

o delle connessioni dinamiche (individui, istituzioni, epoche e civiltà storiche) unificate dal riferimento a

o un valore o sistema di valori storicamente determinato, ma oggettivo (non trascendentale come riteneva

Rickert, ma neppure soggettivo, cioè dello storico).

7.2.3 Il dibattito sui valori

Negli autori successivi viene approfondito il dibattito sulla funzione dei valori nella ricerca storiografica:

• Simmel ne mostra la relatività: i valori, indispensabili come categorie di ricerca, sono dello storico, non

oggettivi.

• Spengler interpreta la storia come un processo di fioritura e appassimento delle varie civiltà, ciascuna delle

quali è unificata da un sistema di valori relativamente assoluto, ma assolutamente relativo. La civiltà

occidentale si sta avviando al tramonto per la dissoluzione dei suoi valori etici e religiosi in nome della

democrazia, del socialismo, dell’egalitarismo relativista.

• Troeltsch e Meinecke reagiscono al relativismo storicista presupponendo un riferimento della storia,

ambito del relativo e del divenire, a Dio.

22 8 N

EOIDEALISMO

8.1 Croce

8.1.1 La critica di Hegel

• Ciò che è vivo di Hegel: la concezione della filosofia come:

pensiero concettuale (contro ogni intuizionismo o fideismo),

o universale (non soltanto generale, come gli pseudoconcetti delle scienze empiriche),

o concreto (che coglie la realtà come sintesi di opposti, cioè come organica connessione del finito

o all’infinito, contro ogni dualismo o coincidentia oppositorum,).

• Ciò che è morto di Hegel

La tripartizione del sistema: lo spirito non precede il proprio farsi, né esce da sé: non si danno una

o Logica e una Natura antecedenti la Storia come concreto farsi dello Spirito.

La confusione tra opposizione (=rapporto dialettico) e distinzione: nello spirito si danno gradi distinti,

o tra i quali non vi è rapporto dialettico di opposizione, bensì rapporto di connessione. La dialettica è

interna ad ogni grado.

8.1.2 Il sistema crociano

T 5 p. 206, leggere

• Nello Spirito si danno due attività: teoretica e pratica, ciascuna delle quali ha come oggetto l’individuale o

l’universale, nello Spirito si hanno pertanto quattro distinti, momenti o gradi.

• Mentre gli opposti si condizionano a vicenda, i distinti si condizionano nell’ordine (es.: non si può avere

attività pratica senza previa conoscenza). Nessuno dei momenti è cominciamento assoluto.

attività Distinti o gradi Ambito Studiati da Opposti

dell’individuale arte Estetica Bello, brutto

Spirito Teoretico conoscenza dell’universale filosofia Logica Vero, falso

dell’individuale attività economica Economia Utile, dannoso

Spirito Pratico volizione dell’universale attività morale Etica Bene, male

8.1.3 Estetica

• L’arte è intuizione, cioè conoscenza (teoretica, disinteressata) dell’individuale.

• Non va confusa con la percezione, cioè apprensione di fatti reali a scopo pratico. Occorre liberarsi del

significato corrente, baconiano, del termine conoscenza come capacità di dominio e uso delle cose: questa

rientra per Croce nell’ambito dell’economia.

• L’arte non cerca il vero, l’utile o il bene, ma solo il bello.

T 6 p. 207, leggere

• Il bello non sta nella forma, nel rispetto di regole retoriche o tecniche (questi sono aspetti pratici). Il bello

consiste nell’espressione del sentimento, ovvero nella sintesi di sentimento e immagine.

• Dove non si concretizza l’immagine, ovvero non vi è espressione, non vi è neppure intuizione.

• Il linguaggio nasce come espressione viva, poesia, non a scopo pratico (cfr. Vico).

• Grammatica, retorica, classificazione di generi hanno solo scopo pratico, non valore estetico; sono anatomia

dell’arte, non sua vita.

• Ritornando al punto di partenza, si può ora precisare che l’intuizione consiste nella conoscenza, senza

concetto, del significato universale del sentimento espresso, è un palpitare della vita del tutto.

Brano nel testo p.184 in fondo, leggere

8.1.4 Logica

• Non confonda il termine: nulla a che vedere con la logica formale, aristotelica od hegeliana.

• Si tratta della filosofia in quanto conoscenza universale concreta (concetto), da non confondersi con la

conoscenza generalizzante, utilitaristica e pseudoconcettuale delle scienze empiriche (tesi vicina a Mach e

Bergson, vd. 6.3 ).

• Si ripete per il concetto quanto già detto per l’intuizione: dove non c’è espressione non c’è concetto.

T 7 p. 208, leggere

• In primo luogo la filosofia è studio della struttura generale dello Spirito (vd. 8.1.2 ).

• Ma lo Spirito è processo di autocreazione, perciò tutto ha carattere storico ed è compreso quando è colto

nella sua connessione al processo. La filosofia si risolve pertanto nella storia, come riflessione metodologica

sulla ricerca storiografica (peraltro mai separata dalla concreta ricerca storica), ma, soprattutto, come

comprensione della logica immanente al processo storico.

T 8 p. 209, leggere 23

8.1.4.1 La storia

Ne derivano alcune conseguenze epistemologiche e metodologiche:

• ogni storia è storia contemporanea, perché muove da un interrogativo attuale dello Spirito e la spirito è

capace di comprendere ogni epoca, come sua propria creazione (l’uomo è microcosmo storico);

• non hanno senso le ipotesi storiche (la storia non si fa con i se: aperta antitesi rispetto a Weber, vd. Error:

Reference source not found);

• la storia non è mai giustiziera, bensì giustificatrice;

• la storia ha funzione catartica: libera dalle passioni;

• la storia è progresso, perché costruita dalla libertà, che è motore, non fine della storia, come erroneamente

pensava Hegel;

• apparente è la contraddizione tra determinismo e libertà: nulla è già dato, gli uomini costruiscono la storia

liberamente come azione, la comprendono nella sua immanente necessità come pensiero. Quest’ultima

distinzione ha permesso a Croce, nonostante il suo storicismo assoluto, di opporsi al fascismo, visto invece

da Gentile, anch’egli neoidealista ed ex amico di Croce, come immanente necessità del processo storico

italiano.

8.1.5 Economia

• Si ripete per la volizione quanto già detto per l’intuizione e il concetto: dove non c’è azione non c’è volontà.

• Se si vuole e si agisce per scopi individuali, in riferimento solo alle condizioni di fatto, si ha l’attività

economica.

• Nell’ambito dell’economia rientrano la percezione, le scienze empiriche, il diritto e lo stato, visto da Croce,

in opposizione ad Hegel e Gentile, come subordinato alla società civile, contrattualistico.

8.1.6 Etica

• È la volizione dell’universale, l’unità di pensiero e volere, è vivere della stessa vita dello Spirito: “negarsi e

superarsi in quanto individuo singolo, e servire Dio”.

Brano nel testo p.189 in alto, leggere

8.2 Gentile

8.2.1 L’Attualismo

• Dialettica del pensato e del pensare.

• L’Attualismo: reale è solo il pensiero in atto (idealismo fichtiano): soggetto trascendentale creativo, libero,

infinito, autoponentesi (autoctisi).

T 9 p. 211, leggere

• Acosmismo: lo Spirito pone la natura come altro da sé (oggetto) cui rapportarsi come soggetto, ma soggetto

e oggetto sono solo momenti del processo del pensiero.

• Totale giustificazionismo: male, errore, sofferenza sono momenti necessari del trionfale procedere del

pensiero. La morte non è.

Brani nel testo p. 192-93, leggere

• Nel processo del pensare si distinguono tre momenti:

tesi (m

Dettagli
A.A. 2015-2016
55 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher federicapari311291 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Toccafondi Fiorenza.