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COSA=IDEE=CIO CHE SI PENSA REALMENTE

Oggetto di evidenza sono le idee chiare e distinte (le altre idee sono oscure).

Quindi oggetto dell’evidenza sono le idee e non gli oggetti del mondo. (da approfondire).

Tutte le idee hanno un duplice caratteristiche

• oscure e confuse

• chiare e distinte

Tramite un processo puramente intuitivo.

Oscure e confuse → ad esempio freddezza e colore (ciò che è immediatamente presente alla sostanza

pensante quando penso a qualcosa).

Prima di Cartesio si pensava che l’oggetto di un atto percettivo fosse comunque una realtà esterna

(una persona, un oggetto), qualcosa che si è in grado di percepire, ma in realtà esterna all’oggetto che

si percepisce.

Percezione prima di cartesio →

oggetto → rappresentazione sensoriale → immagine mentale → concetto.

Con Cartesio →

non si percepisce realtà esterna MA l’idea che ciascuno ha nella sua mente riguardo un determinato

oggetto.

In quanto realtà mentale esiste nella mente allo stesso modo. Non è una realtà fisica MA esiste quindi

deve avere una realtà formale.

Tutte le idee hanno la stessa natura e ogni idea ha un modo.

La mente è puro spirito → idea è puramente spirituale.

Sono modi della mente, hanno una realtà mentale, NON FISICA, quindi non hanno contatti di nessun

tipo con realtà fisiche!

Distingue tra la realtà delle idee tra la loro realtà formale e la loro realtà oggettiva.

Formale → riguarda la forma che hanno le idee e siccome la forma nei sistemi aristotelici è ciò da cui

dipende una certa realta parlare di realta formale vuol dire chiedersi in che modo esistano le idee,

quale sia la realtà che di fatto esse possiedono. La risposta di Cartesio è che tutte le idee non sono

altro che modificazioni della nostra sostanza pensante ovvero gli atti diversi che si succedono nella

sostanza pensante che noi siamo e che esistono come modificazioni della nostra sostanza pensante. I

modi diversi che la sostanza pensante nelle varie persone ha di immaginare, giudicare ecc e gli oggetti

diversi che successivamente si presentano alla sostanza pensante che noi siamo ogni volta che noi

compiamo degli atti mentali.

La sostanza pensante è una sola ma gli atti che compie sono diversi.

I diversi atti mentali vengono concepiti come le realtà che sono modificazioni dell’unica sostanza

pensante che in un certo momento pensa e in un momento successivo vuole in un momento ancora

successivo giudica ecc. la sostanza pensante pur rimanendo unica ha in se una successione di atti

mentali che costituiscono tutti realtà formali cioè modificazioni della unica sostanza pensante che

ciascuno è.

Tutto ciò che esiste è sostanza o modificazioni della sostanza. Quindi siccome gli atti mentali non sono

sostanze indipendenti sono modificazioni di una sostanza che esiste di per se in modo indipendente.

Lo stesso vale per la realtà oggettiva.

Oggettiva → anche gli oggetti degli atti mentali che la sostanza pensante compie sono di volta in volta

diversi. Noi pensiamo in qualsiasi momento, giudichiamo ecc.

Tanti atti diversi, tutte modificazioni della singola sostanza pensante, modificazioni che vedono non

soltanto una differenza nell’atto che di volta in volta noi compiamo ma vedono anche una differenza

negli oggetti dei nostri singoli atti.

Cosa differenzia un pensiero dall’altro? Non soltanto che sono indicazioni numericamente diverse della

stessa sostanza pensante ma anche soprattutto il fatto che pensiamo cose e realtà diverse. Sono

oggetti dei nostro atti mentali hanno una realtà oggettiva.

Cambiano sia gli atti mentali sia gli oggetti degli atti mentali che compiamo. È possibile che un atto di

puro pensiero pur rimanendo sempre lo stesso si rivolga di volta in volta a pensieri diversi (oggetti

diversi).

Quindi dove sta il cambiamento? Sia nelle realtà formali che nelle realtà oggettive cioè nella varietà

degli atti che noi compiamo e negli oggetti dei nostri singoli atti.

La differenza RF\RO: differenza fondamentale → tra la RF dei nostri atti mentali vi è una sola differenza

che è la differenza numerica. Ogni atto diverso dagli altri è numericamente distinto dagli altri ma sul

piano della loro natura tutti gli atti hanno la stessa realtà formale. Sono sempre modificazioni della

sostanza pensante. La natura degli atti che gli atti che noi compiamo sono modificazioni della mente e

come tali esistono solo come azioni della mente.

Se noi siamo immediatamente coscienti di qualcosa cioè delle idee, cio di cui siamo immediatamente

coscienti deve avere una sua realtà altrimenti non potrebbe essere oggetto di una nostra presa di

coscienza. Il problema è quale realta? È certo che siano qualcosa di realtà però bisogna stabilire quale

realtà entra in gioco.

Qui interviene una distinzione che ha causato problemi ma per Cartesio era consueta perché anche lui

era passato attraverso un insegnamento scolastico e si è impadronito di una certa terminologia.

La terminologia era sempre quella di distinguere tra realtà oggettiva e formale. Lui senza problemi

riprende i termini, i sistemi concettuali a cui i termini si riferiscono ma nonostante ciò vuole dare un

senso diverso sul piano concettuale a ciò che ha ripreso.

Insiste sul differenziare l’idea intesa come ciò che è immediatamente presente alla mente, ciò per cui

essa è una realtà formale ovvero qualcosa che esiste da ciò che essa raffigura, l’oggetto a cui essa si

dirige.

Per quanto riguarda la realtà formale le idee sono sempre e soltanto modificazioni di una sostanza

pensante.

Come mai uno stesso atto mentale può avere oggetti differenti?

Cartesio chiama realtà oggettiva la forma che è il punto terminale di un certo atto di pensiero. L’atto di

pensiero (che deve essere rivolto verso qualcosa sennò sarebbe nulla) va distinto dall’oggetto verso il

quale è diretto che è qualcosa che viene pensato e ha una sua realtà. Questa realtà è la realtà

oggettiva.

Fino a che l’atto di pensiero non ha un oggetto è qualcosa di non definito e che non si può dire che

esista.

Non esiste un atto di pensiero vuoto.

Una volta stabilito che ogni idea ha sia una realtà formale che oggettiva e una volta che ha stabilito le

differenze tra l’una e l’altra realtà Cartesio si chiede quale sia la causa della realtà formale e oggettiva

delle nostre idee. Si pone questo problema perché per lui è evidente sul piano razionale che tutto ciò

che ha realtà deve avere una causa.

CAUSE :

Se la realtà formale è il tipo di esistenza che realmente hanno le idee cioè l’esistenza come

modificazioni della sostanza pensante allora quale sarà la causa?

La causa è la sostanza pensante.

Che essendo una sostanza che esiste come attività di pensiero ogni volta che pensa a qualcosa

produce ciò che pensa. Tutto ciò che esiste come modificazione della sostanza pensante non è altro

che un effetto dell’unica causa che interviene, la sostanza pensante. La sostanza pensante è unica

quindi è anche unica la causa.

Realtà oggettiva la causa siamo noi come sostanze pensanti in certi casi, in altri casi no. Quando noi

mettiamo in relazione determinate idee e ne costruiamo di nuove sicuramente siamo noi che operiamo

quindi è la nostra mente o la nostra sostanza pensante la causa delle idee che noi produciamo ma solo

in questo caso. Quando noi pensiamo di ricevere dal mondo esterno delle idee attraverso i sensi che ci

dicono i colori, suoni, odori ecc noi abbiamo una serie di idee che per tanto che siamo coscienti di esse

non sono prodotte da noi ma sono ricevute da noi a partire da un rapporto che va spiegato come il

mondo esterno. In tutti questi casi non possiamo dire che la nostra sostanza pensante è la causa di

quelle idee.

Causa distinta da noi.

Non siamo noi la causa delle idee che presentano determinate caratteristiche che escludono il loro

inserimento sia nel primo gruppo di idee (idee che produciamo e di cui siamo le cause) sia dal secondo

gruppo di idee, le idee di cui noi abbiamo esperienza che costituiscono la nostra esperienza, che sono

l’effetto delle percezioni che noi abbiamo del mondo esterno.

Potete vedere dal confronto della causa delle realtà formali e le cause delle realtà oggettive come le

cause della realtà formale siano sempre le trasformazioni della sostanza pensante ma la sostanza

pensante è autrice soltanto delle idee che lei stessa costruisce e non di tutte le altre idee.

Proprio per ciò che Cartesio intende come realtà oggettiva il problema della causa delle realtà oggettive

ha una risposta differente rispetto a quella che riceve la realtà formale.

ORIGINE DELLE IDEE.

Cartesio si serve del rapporto effetto-causa (introdotto prima) sia di alcune caratteristiche qualitative

che le nostre idee in quanto realtà oggettive presentano.

Constata che tutte le idee hanno una duplice caratteristica o sono oscure e confuse o chiare e distinte.

Non è possibile definire la caratteristica dell’oscurità in modo nettamente diverso dalla caratteristica

della confusione ne la caratteristica della chiarezza da quella della distinzione. Si può soltanto intuire

che l’idea che ci si presenta come oscura è anche confusa. Se un’idea si presenta con chiarezza è

distinta dalle altre.

Possiamo tentare di sostenere questo processo intuitivo con esempi.

Idee oscure e confuse: freddezza\calore. (si ha a che fare con le idee, ciò che è immediatamente

presente alla sostanza pensante quando quella sostanza pensante pensa a qualcosa). Occorre

stabilire che idea abbiamo in mente quando pensiamo a qualcosa di caldo o freddo. Le teorie sono

ulteriori e successive.

Quando pensiamo a qualcosa di freddo non è chiaro se il freddo che noi pensiamo sia una qualità

positiva che è presente in un corpo e che per questo lo rende freddo o se per essere freddo quel certo

corpo deve essere privo di calore. La freddezza dove sta? Che cos’è come realtà oggettiva? È l’idea di

qualcosa di positivo che noi chiamiamo freddezza che quando esiste rende freddo un corpo e che

quando non esiste rende quel corpo non freddo oppure la freddezza che noi pensiamo quando

pensiamo a un corpo freddo è semplicemente l’idea della mancanza di qualcosa, del calore. Fino a che

ci limitiamo a pensare a che cosa sia il calore\ freddezza noi non riusciamo a distinguerli nettamente

perché non riusciamo a stabilire se la freddezza è

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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -elenasinigaglia- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Gilardi Roberto.