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APPENDIX PROBI:
La testimonianza più antica del Latino volgare è del III- IV sec.
d.C. : Appendix Probi (Appendice di Probo). Appartiene alla fase
sommersa.
Copia di un elenco di volgarismi con a fianco la forma corretta
raccolta da un insegnante in epoca romana e si trova all'interno di
un manoscritto (gli Instituta artium) una grammatica di Probo,
copiato li secoli dopo. Ora conservato alla Biblioteca Nazionale di
Napoli.
Consiste in un elenco di 227 vocaboli scritti in forma volgare
sbagliata più forma corretta del Latino. Le forme sbagliate sono
importanti perchè emergono gli atteggiamenti del Latino volgare e
tendenze linguistiche tipiche delle lingue romanze.
Cosa rileviamo:
– GRAFIA: Scompare la y che era presente in Latino (presa dal
Greco) difficile da pronunciare. Vi sono inoltre ipercorrettismi
ovvero dove non andrebbe aggiungono la y.
– MORFOLOGIA : La tendenza normalizzante ad esempio
"TRISTIS non TRISTUS":
5 declinazioni, vogliono far rientrare qualcosa che si percepisce
come diverso in qualcosa che si riconosce. Tutte le altre declinazioni
vanno in -a (femm) -us.(maschile).
TRISTIS/E è un aggettivo di 2° classe, per uno scolaro o analfabeta
è complesso ricordare le desinenze. Si usa invece un aggettivo della
prima classe.
Nell'Italiano grammaticale abbiamo Triste, ripreso dalla 2° classe
ma nell'italiano comune troviamo Tristo (bello di piazza, tristo di
casa).
- FONETICA: Caduta della vocale post-tonica e il passaggio
dall'accento melodico all'accento intensivo.
"Calida non calda"
C A L I D A : Sincope La i postonica cade a causa dell'accento forte
che rende debole la pronuncia della vocale ''i'' nella sillaba seguente.
Nel parlato il pronunciare lievamente la vocale della sillaba atona ha
portato alla sua scomparsa.
Infatti nell'italiano abbiamo calda.
Altri fenomeni li rivediamo nel francese:
Francese = Lingua ossitona quindi l'accento cade sulla vocale
dell'ultima sillaba quindi la sillaba successiva è diventata così
debole che è andata perdendosi.
Nel Latino volgare si palatalizza il Latino classico:(velare) NESSO
CH
Chichero vs Cicero
Palatalizzazione nell'incontro 2 consonanti (nesso consonantico)
dopo la caduta di una vocale all'interno di questo.
Oculus: Pronuncia forte della O produce caduta della U(postonica)
= OCLUS = OCCHIO
CL palatalizza in CH e raddoppia, la U diventa i (palatale)
stesso discorso per VETULUS = VETLUS = VECLUS = VECCHIO
– AURIS non Oricla
AURICULA > ORICLA
GRAFFITI, LETTERE PERSONALI, DISCIPLINE DI
SECOND'ORDINE.
Altre testimonianze importanti sono le iscrizioni come i graffiti a
Pompei ed Ercolano sepolte nelle ceneri nel 79d.c. Il Latino è
modesto, in una veste quotidiana. Possiamo vedere molti errori
come l'assenza della h, che infatti verrà persa nelle lingue romanze o
errori di metrica a causa della differenza con il Latino che si basava
su sillabe lunghe e brevi che già non venivano più considerate. Le
lettere personali (sempre dettate a degli scribi da militari) oppure la
letteratura tecnica (di discipline come l'agricoltura, culinaria)
materie di second'ordine.
Per tutto il Medievo si è scritto in Latino, spesso molto modesto, a
causa della carenza di scuole. Spesso si ripetevano delle formule
imparate a memoria . Nel nono secolo ci sarà un miglioramento del
Latino dovuto alla riforma carolingia di Carlo Magno che parte da
una riscolarizzazione. Andava imparato il latino classico
grammaticale. ma vedremo dei miglioramenti a partire dal 14°-15°
secolo con gli Umanisti che cercarono di riprendere il Latino
classico, nonostante l'uso delle lingue romanze. Il romanzo era già
nato ma non veniva scritto.
Possiamo dividere in questo periodo:
Il latino detto merovingico scritto nella Gallia da quello Leonese e
quello longobardo(Italia) e sono spesso scorretti, infarciti di lessico
romanzo.
Una testimonianza del latino tardo sono le glosse, precedono i
primi testi interamente volgari e rappresentano delle spiegazioni,
parafrasi di parole che potevano essere spiegate o con un'altra
parola latina o con una forma romanza. Scritte aggiunte per
spiegare.
Per questo si dividono in glosse esplicative o traduttive: Le prime
tendono a spiegare la parola, le seconde invece traducono le parole
in un'altra lingua o nella stessa però in un altro registro linguistico.
Es: EQUS > CAVALLUS invece CHEVAL> CAVALLO altra lingua
Ad esempio le glosse di Reichenau: contengono traduzioni di
parole della Bibbia diventate difficili e un piccolo lessico alfabetico.
Questa è una glossa traduttiva. Infatti pulchra è spiegata con bella..
Sono contenute in un manoscritto appartenuto all'abbazia dell'isola
di Reichenau (nord della Francia) e scritte tra la fine del 8 e l'inizio
del 9 secolo. Sono glosse alla vulgata di San Girolamo (traduzione di
san girolamo sul testo ebraico e la bibbia dei 70). La vulgata era il
testo più conosciuto, incaricato dal papa nel 4 secolo per rivedere
una traduzione unica poi corretto da Alcuino quindi produce questo
manoscritto di Karlsruhe a Reichenau sul lago di Costanza (sotto
incarico di Carlo Magno). Rendono conto di una lingua francese
diffusa in quella zona ma c'era autorità latino.
Sono delle glosse linguistiche anch'esse in Latino ma più semplice o
di aria locale. Il manoscritto non è l'originale, sono sparse, fogli
spostati. Sono state prodotte nel 9 secolo, epoca concilio di tours.
Questo è il manoscritto copia e con glosse divise nel glossario che
segue la vulgata e un'altra sezione che va in ordine alfabetico. C'è
disordine. Altre glosse sono quelle emilianensi o silensi (zona
iberica) ad esempio repente dal latino è spiegato con lueco.
EVOLUZIONE FONOLOGICA:
Lunghezza sillabica: Il sistema fonologico Latino divideva tra vocali
e consonanti lunghe o brevi. Le consonanti venivano segnate nella
grafia, le vocali venivano scritte allo stesso modo.
In Latino erano possibili tutte le combinazioni di vocali lunghe e
brevi con consonanti lunghe e brevi.
La vocale in sillaba tonica aperta è lunga mentre in sillaba tonica
chiusa è breve.
In Italiano la lunghezza consonantica è un tratto distintivo mentre
la lunghezza vocalica no.
Nel I secolo d.C. Il sistema fonologico Latino volgare si era
semplificato:
L'opposizione tra vocali lunghe e brevi non era più distintiva.
Ci si basava sulla complementarietà che porta solo a due
combinazioni:
VOCALE LUNGA + CONSONANTE BREVE
VOCALE BREVE+CONSONANTE LUNGA
L'accento in Latino dipendeva dalla legge della penultima: cadeva
sulla penultima sillaba se era lunga, se era breve cadeva allora sulla
terzultima.
L'accento non aveva carattere distintivo.
Ora l'accento si è fissato e diventa distintivo con una
fonologizzazione dell'accento.
Nel francese antico era rimasto invariato, sulla penultima sillaba. La
sillaba tonica è così forte che rende debole quella successiva.
VIDERE > VOIR
Lenizione e dileguo della D, caduta della postonica e finale, non
diventa ei per dissimilazione ma OI.
Perchè la pronuncia è diversa dalla scrittura? Perchè la pronuncia
ha continuato ad evolversi mentre la scrittura si è fissata
VOCALISMO TONICO:
La caduta della distinzione tra vocali lunghe e brevi provoca una
riorganizzazione dell'intero sistema vocalico latino.
Non ce ne è solo uno.
DI TIPO 1: Maggioritario.
Dalle 10 vocali latine ne restano 7 con le E/O aperte o chiuse.
Italiano 5 grafemi, 7 fonemi.
FONEMA=UNITA' MINIMA DI SUONO
GRAFEMA= MANIERA IN CUI L'UNITA' MINIMA VIENE
SCRITTA
ī > i
ĭ ē > e chiusa
ĕ > e aperta
A > a
ŏ > o aperta
ō ŭ > o chiusa
ū > u
Le vocali aperte in molte lingue romanze hanno dato vita a
dittonghi. Così in italiano E > jE o aperta> wo ma solo VOCALI
APERTE in sillaba aperta producendo dei dittonghi ascendenti
(devono trovarsi dentro una sillaba libera tonica)
pĕdem > piede
AE > E aperta
OE > E chiusa
AU > O
mentre in spagnolo VOCALI APERTE IN SILLABA SIA APERTA
CHE CHIUSA diente bueno
FORTEM> FORTE it, FUERTE sp
FERRUM> Ferro it, FIERRO sp
MORTEM> Morte it, MUERTE sp
In francese dittongano solo in sillaba aperta libera sia le vocali
chiuse che quelle aperte:
Bene > Bien
Mortem> mort non dittonga perchè è sillaba chiusa
In Francese antico cadono tutte le vocali finali tranne la A, che
diventa una e evanescente
es: rose non si pronuncia ma serve per far sentire la consonante
precedente => suono vocalico d'appoggio
Cos'è un dittongo: 2 vocali che vengono pronunciate con una stessa
emissione di suono. Una vocale dittonga, si allarga.
In Italiano abbiamo quindi 7 fonemi e 5 grafemi perchè O/U non si
differenziano graficamente.
Eccezione:
Sistema maggioritario ĭ ē > e chiusa però FAMĬLIA> FAMIGLIA
invece dovrebbe essere FAMEGLIA. Il motivo è che una laterale +
semivocale o IOD che produce palatalizzazione: i breve davanti al
nesso L+IOD(i semiconsonante) palatalizzato in GL non evolve in e
chiusa.
Fenomeno chiamato ANAFONESI: eccezione toscana, se evolve si
innalza e ritorno della vocale ad i.
DI TIPO 2: Arcaico o Sardo (Corsica meridionale e zona di Lausberg
tra Lucania e Calabria) ed è uno schema in cui tutte le coppie
vocaliche qualitativamente uguali confluiscono nello stesso suono
(defonologizzazione).
DI TIPO 3: Sistema del Romeno dove c'è la defonologizzazione
dell'opposizione tra Ĭ e Ē, che evolvono entrambi in e
quindi NĬGRUM = NEGRU
U continua in u
DI TIPO 4: Siciliano, Calabrese, Cilento, Salento.
E' il sistema vocalico in uso presso la Scuola poetica siciliana alla
corte di Federico II. Nel momento in cui i testi venivano tradotti
bisognava adattare le rime, infatti TINIRI E VINIRI erano TENERE
E VENIRE in italiano. Venivano delle rime imperfette. Ad esempio
non essendoci distinzione nella ''o'', cori dal latino volgare CŏRE con
o breve faceva rima con amori da AMŌREM con o lunga. Infatti
Dante usa rime siciliane. Si credeva che avessero scritto già a loro
tempo un volgare illustre.
E' stato ridotto il dittongo latino AE già nel latino volgare con E
aperta, aeris = eris. Che in molte lingue romanze è poi diventato il
dittongo jE CAELUM> CIELO
In Latino volgare c'era ancora AU invece poi passato a O in it,sp.. in