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IL Y A c'è IL Y
IBI seguito dal verbo AVERE, l'italiano fa eccezione: = nel francese moderno (e
A PAS HAY
= non c’è), in spagnolo Nell'italiano antico c’era la forma AVVI.
Castel castrum”. Ca > Cha, Chateau
= da “piccolo Nel francese moderno dunque = castello
Carlo, Carl,
perché il nesso velare sorda +a differisce: in italiano in Provenza nel nord della
Ciarl ciastel), Charles. Chanson,
Provenza (e in francese diviene fricativa Il francese della
dunque, non aveva ancora subito l'evoluzione netta del nesso C+ VOCALE
= caduta della vocale finale
Mur
Ne citet civitate,
Ne = da cade la vocale finale e A diventa E, il nesso VI cade già nel latino
Caesar Augusta , Saragozza
volgare Sarraguce = da ma la A finale
evolve in E
Une= la E va pronunciata piena altrimenti il verso sarebbe ipometro
Muntaigne montagne
= la U è un tratto dell'anglo-normanno, in francese è
Guarder = Pronuncia <gharder> cade la E finale (anche in provenzale e nelle lingue ibero-
romanze), la A tonica diviene E. Nelle lingue galloromanze la labiovelare
sonora di GU perde la componente labiale e resta solo quella velare. Resta la U perché è
gw
una scrittura etimologica che viene dal germanico, in cui il suono era (come in guardia,
guerra, guardiano…).
28/03/2019 Chanson de Roland,
Nel manoscritto pergamenaceo della fascicolato in un modo simile a
quello moderno, le iniziali ornate segnalano l'inizio delle lasse. Alcune parti del
manoscritto sono deteriorate e dunque ci si deve affidare agli studiosi precedenti (il primo fu
Michel) o utilizzare la lampada di Wood, che rileva anche l'inchiostro più abraso. In In
quest'epoca le lettere potevano essere rese anche diversamente dallo stesso copista, a
maggior ragione se il manoscritto era scadente e non destinato ad un ambiente nobile. La S è
per.
alta e somiglia alla F, dunque si genera confusione. La P tagliata è una abbreviazione per
La lettera iniziale del verso è sempre valorizzata, resa più grande e distanziata rispetto
alle altre e ciò influenza l'impaginato della poesia successiva: ancora oggi, per ridondanza, si
ritrovano maiuscole di inizio verso anche se non è presente il punto. Uno dei tratti grafici che
maggiormente in paleografia si confondono sono le stanghette di U, M, N. Spesso il copista
Tres que, Fin ché,
separa ovvero in quanto avverte la distinzione lessicale fra le due parti della
la mer
parola. Il sintagma è scritto unito, poiché spesso l'articolo è agglutinato al
sostantivo in un'unica unità di scrittura (sezione che va da uno spazio all'altro, varietà
unicamente grafica e non dipendente dalla parola). L'editore critico Segre, invece, normalizza
titolus
distinguendo i due lemmi. Quando C è scritta con sopra il trattino del essa è un
compendio che include la nasale N/M. L'edizione diplomatica traspone il sistema grafico antico
nel moderno per migliorare la leggibilità, ma non interpreta il testo. In essa per sciogliere il
titolus si scrivono le lettere compendiate tra parentesi. Nell'edizione critica Segre scioglie
cunquist conquist,
in e non poiché la U è un tratto tipico dell'anglo-normanno. Per tutto il
Medioevo vige l'indistinzione grafica tra U e V ed essa va mantenuta nella trascrizione
diplomatica, mentre nell'edizione critica bisogna rendere la moderna distinzione. Allo stesso
modo la maiuscola è usata dai copisti per segnalare l'inizio del verso, ma dai moderni per
E(t)
segnalare i nomi propri. Nel manoscritto del secondo verso della quarta lassa è indicato in
note tironiane con una specie di 7.
04/04/2019 Edizione diplomatica interpretativa
La trascrizione diplomatica riporta esattamente il testo del copista, che può aver inserito
varianti ed errori. L'edizione diplomatica interpretativa modernizza il testo, introducendo
la punteggiatura sintattica e le maiuscole, ma conserva errori e varianti introdotte dal
copista. L'edizione critica intende ricostruire il testo secondo la volontà dell'autore.
emp(er)e
V.1 Edizione diplomatica: la parentesi segnala lo scioglimento
empere
dell'abbreviazione Edizione diplomatica interpretativa: si elimina il
empe<re>re
segnale di scioglimento dell’abbreviazione Edizione critica:
Il filologo, tra parentesi uncinate/quadre o con altri segni diacritici, integra per congettura la
sillaba voluta dall'autore, ma fatta cadere dal copista per aplologia (la elimina ritendola
doppia). In caso contrario il verso sarebbe ipometro e conterrebbe anche un errore linguistico,
empere
in quanto non ha significato in francese antico. In apparato vanno riportate
tutte le lezioni tramandate nella trascrizione diplomatica del manoscritto o anche le
integrazioni del filologo, se egli sceglie di eliminare i segni diacritici dal testo.
TRADUZIONE LASSA 4
Quando ciascuno sarà al suo miglior riparo,
Carlo sarà ad Aquisgrana, nella sua cappella,
A San Michele terrà una grande festa
Verrà il giorno, così passerà il termine,
Non ci saranno (ascolterà di
noi) parole né novelle Il re è
feroce e il suo cuore è pessimo:
Dei nostri ostaggi farà tagliare le teste.
È molto meglio che loro perdano le teste
Che noi perdiamo la chiara Spagna, la bella,
o che noi abbiamo mali e sofferenze.
Dicono i pagani "Ciò può ben essere!"
LASSA V - Trascrizione diplomatica 11/04/2019 pag.3 Manoscritto
di Oxford L ireis marsilie out sun cunseill finet
S in apelat clarin debalaguet E stamarin et
eudropin sun per
E p(ri)amun et guarla(n) le barbet
E machiner et sun uncle maheu
Et iouner et malbien dulcremer
Et blancandrins por la raisun cunter
D es plus feluns dis enad apelez
S eign(ur) s baruns acarlemagnesirez
I l est alsiege
acordres lacitet
B ranches dolinesen voz mains porterez
P ar ouz saveirs sem puez acorder
C o sene fiet pais et humilitet
I ouos durrai or et argent asez
T
eres et fiez tant cu(m) vos en unld(r)ez
D ient paiende co auu(n) nus asez
Trascrizione diplomatica interpretativa
Li reis Marsilie si ne apelat Clarin de Balaguet Estamarin e Eudropin sun per
e Priamun et
Guarlan le barbet e
Machiner et sun uncle Maheu
et Iouner et Malbien d’ulcremer
et Blancandrins por la raisun cunter
des plus feluns dis en ad apelez
“Seignurs baruns a Carle Magnes irez
il est alsiege a Cordres la citet
branches d’olines
en voz mains porterez
par ouz saveirs sem puez acorder
co sene fiet pais et humilitet
i o uos durrai or et argent asez
teres e fiez tant cum vos en unldrez.” avon)
Dient paiende: “Co avun (forma angl-norm. di
nus asez!”
Traduzione
Il re Marsilio ebbe il suo consiglio finito
così ne chiamò Clarin de Balaguet
Estamarin ed Eudropin suo pari
e Priamo e Guarlan il barbuto
e Machiner e suo zio Maheu
e Iouner e Malbien d’Oltremare
e Biancandrino per raccontare la ragione
dei più felloni dieci ne ha chiamati
“Signori baroni, da Carlo magno andrete
lui è all’assedio nella città di Cordoba
rami d’ulivo porterete nelle vostre mani
attraverso i vostri sapere se ne può accordare
ciò significa pace e umiltà
io vi donerò oro e argento assai terra e feudi tante
quanti voi ne vorrete”
Dicono i pagani: “Ne abbiamo abbastanza di ciò!”
LASSA VI Trascrizione diplomatica
L ireis marsilie out finet sun cunseill
D ist ases humes segnu(r)s vos en ireiz
B ranches doline en voz mains
portereiz S ime direz
acarlemagne lerei a
> verso ipermetro, sillaba in più nel 2° emistichio, dunque la si sopprime
nell’edizione critica
Trascrizione diplomatica interpretativa
Li reis Marsilie out finet sun cunseill
dist a ses humes: “Segnurs, vos en ireiz
branches d’olines en voz mains portereiz
si me direz a Carle Magne le rei
Traduzione
Il re Marsilio ha finito il suo consiglio
disse ai suoi uomini: ”Signori, voi ci andrete,
rami d’ulivo porterete nelle vostre mani
così mi direte a Carlo Magno il re.
LASSA 266 Edizione diplomatica (pag.132 manoscritto)
P asset la noit si ap(er)t le cler ior
D esarraguce carl(es) guarnist les turs
M ilcheualers ilaissat puigneurs
G uardent la
uile aoes lemp(er)eor
M and(et) li reis esihume trestuz
Et bramidonie quil meinet enla p(ri)sun
M ais nad talent quelifacet sebien nun
R epairez s(un)t aioie et abaldur
P assent nerbone par force et
par uigur V int
aburdeles lacitet de
Edizione diplomatica interpretativa
Passet la noit si aperet le cler ior
de Sarraguce Carles guarnist les turs
mil cheualers i laissat puigneurs
guardent la uile a oes l’empereor
mandet li reis e si hume trestuz p tagliata= per, p con sopra il
et Bramidonie q’uil meinet en sa prisun
trattino= pri mais n’ad talent que li facet se bien nun
repairez sunt a ioiie et a baldur
passent Nerbone par force et par
uigur
vint a Burdeles la citat de
Traduzione
Passa la notte appare il giorno chiaro
di Saragozza Carlo guarnisce (rinforza) le torri
mille cavalieri ci lasciò combattenti
fanno la guardia alla città per conto
dell’imperatore comanda il re e
proprio tutti i suoi uomini
e Braminonda che conduce nella sua prigione
non ha mai desiderio che le faccia se non bene (non vuole farle alcun male)
sono rimpatriati con gioia e baldoria
pag.640 Edizione critica di Cesare Segre passano
Narbona con forza e con vigore
arrivano a Bordeaux la città di ?? >crux disperationis
12/04/2019 collazione
L'edizione critica si allestisce attuando una , ossia una comparazione tra tutte le
redazioni di un testo. Ci sono due metodi per collazionare:
-di Bedier: popolare in Francia e
nel Regno Unito, tende a individuare il manoscritto migliore all'interno di una tradizione, non
recentiores non sunt deteriores
necessariamente il più antico (come teorizzato da Pasquani, ).
Emendato dai suoi errori, esso è pubblicato come edizione di riferimento di un testo. Il
manoscritto rappresenta"un monumento", ossia non è toccato né ricostruito, poiché anche il corso
del tempo su di esso, che genera errori e deterioramenti, è considerato significativo.
-di Lachmann: popolare in Germania e in Italia, consiste nel confrontare le diverse versioni del
testo per ricostruire l'originale. Il presupposto è la comunanza degli errori nei manoscritti,
errori guida
alcuni dei qual