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CARATTERISTICHE

 La materia è religiosa e didattica,

 il cui pubblico ideale sono le persone istruite che volevano imparare, dunque la borghesia nascente

in ambito comunale (periodo di breve durata perchè i signori subentrano alle democrazie comunali)

 l'area geografica è quella della Lombardia-Veneto

 le forme metriche sono caratterizzate da un ritmo lento e monotono con versi lunghi di tipo

alessandrino (6+6 in Francia, 7+7 in Italia perchè c'è una sillaba in più)

LE SCUOLE – IL CAPITOLARE DI CORTEOLONA

Lotario I, erede di Carlo Magno e figlio di Ludovico il Pio nel 825 in quanto Re dell'Italia dei Longobardi crea

un decreto (capitolare) voluto dal padre per fare un riordino del sistema scolastico non tanto a livello di

qualità dell'istruzione ma per regolare i centri di studio: le scuole devono essere disposte capillarmente in

Lombardia per permettere ad ogni studente che lo desideri di studiare.

Fino a quel momento l'istruzione e la cultura, sia laica che religiosa, erano interamente nelle mani della

Chiesa. Questo capitolare è sintomo del progressivo interessamento dello stato e del mondo laico nei

confronti della cultura e Lotario stesso avanza critiche nei confronti dell'istruzione ecclesiastica. I nove

centri di studio sono:

 Pavia: privilegio in ambito culturale in quanto centro della cultura, punto di riferimento per gli

studenti di: Milano, Brescia, Lodi, Bergamo, Como, aldilà del Ticino con Novara e Vercelli e dopo il

Po con Tortona, Aquiterme, Genova ed Asti)

 Ivrea: l'unica eccezione gestita interamente dal Vescovo

 Torino: meta di studenti liguri e del Piemonte meridionale con Alba, Ventimiglia, Albenga e Vado

ligure

 Cremona: studenti provenienti da Reggio, Piacenza, Parma, Modena)

 Firenze: studenti della Tuscia, cioè la Toscana

 Verona: studenti di Mantova, Trento, Treviso

 Vicenza: studenti Padova, Treviso, Feltre, Ceneda, Asolo

 Forlì: studenti rimanenti

Le scuole pubbliche sono scuole di insegnamento superiore, mentre le università si distinguono per

l'associazione comunitaria di studenti-professori.

Tra il XI ed il XIII secolo queste scuole urbani hanno un grande successo tra i clerici (=non il clero ma gli

studenti) perchè è in corso una mutazione di tipo antorpoloigco: l'apprendimento della cultura è essenziale

per accedere a cariche amministrative.

GLI AUTORI LOMBARDI

 Anonimo veronese: non si sa chi sia ma è un autore di scarso valore, analizzato perchè uno dei

primi autori lombardi dell'inizio del 200, riportato anche in “I poeti del 200” di Contini.

Serventese

La sua opera è un serventese (=il maggiore genere minore della poesia trobadoica di carattere

politico) giullaresco (l'autore deve essere un giullare che si compiace di dare consigli all'amico

Compagno Guglielmo) in cui l'autore da' consigli banali per vivere meglio indirizzati verso l'amico

Guglielmo.

E' interessante perchè mostra il modo di vivere degli uomini del tempo

Struttura:

 91 versi con uan quartina introduttiva

 serie di terzine di tipo AAX BBX CCX ( in cui X è -ar)

 amisosillabi (i versi non hanno lo stesso numero di sillabe e oscillano tra i decasillabi ed

endecasillabi, senza la possibilità di scelta fra i due perchè trovati in numero uguale).

 Gerardo Patecchio: Specializzato nel genere della tenzone (= creazione di un dibattito a versi) era

un autore era già noto prima delle sue due uniche opere ritrovate grazie ad al testo “Croniche” del

frate Salimbene de Adam da Parma che lo cita ben sei volte come autore del “Libro dei fastidi”.

Di Patecchio si è anche occupato Tobler (lo stesso della legge Tobler-Mussafia e co-scrittore del più

importante dizionario dell'antico francese), basandosi sul manoscritto Saibante-Hamilton ritrovato

nel 1896, di particolare importanza perchè raccoglie molte opere di poeti lombardi del 200, dunque

è un codice fondamentale per la comprensione dei testi didattici del nord Italia.

Tre anni prima, nel 1893, Tobler lo identifica anche con un personaggio dello stesso nome di

Cremona risultante essere stato presente all'alleanza tra Cremona-Parma contro Piacenza.

1) Lo splanamento de li proverbi de Salamone

Splanamento significa “spiegazione/esposizione” ma è anche una raccolta di morali religiose a cui

vengono mescolati altri proverbi regionali e dall'origine sconosciuta.

Le fonti non provengono tanto dal testo biblico del supposto Salomone ma che da altri come

“Ecclesiastica/Siracide” (l'unico libro dell'antico testamento di cui si sappia l'autore, il figlio di Sira,

testo riconosciuto nella religione cristiana cattolica ma non nel protestantesimo o nell'ebraismo) ed

altre raccolte medievali moraleggianti simili alla Dicta Catonis ( -o Disticha Catonis- Raccolta di

sentenze morali in coppie di esametri latini, di paternità e origine incerte, probabilmente del 3° sec.

d.C., diffusa nel Medioevo; parecchie le versioni italiane, tra cui una di Bonvesin de la Riva).

Struttura:

Sono 606 versi alessadrini (doppi settenari)

o rimati a coppie (couplez)

o in una rima che confina nell'assonanza.

o Patina linguistica veneta per via dell'influenza del copista

o

2) Enoie

E' un testo non troppo lungo a cui si sommano le risposte del destinatario, Ugo di Perso, che

risponde per rime (cioè facendo uso dello stesso schema metrico) facendo una lista delle proprie

noie. Perso deriva da Persico, in provincia di Cremona.

E' uno splanamento di cose che infastidiscono l'autore, genere molto in voga a quel tempo, uno dei

maggiori sottoinsiemi dela poesia trobadoica (enueg -letto enuetch-).

Tra due importanti autori di questo

genere troviamo Bertrand de Born

(noto per i suoi serventesi,

manifestazioni di fastidi nei

confronti della piccola politica

feudale) ed il monaco di

Mountaundon dalle cui noie ne

vengono copiate alcune di

Patecchio. Si può notare una certa

tensione alla cortesia in queste sue

opere.

o Patina linguistica

cremonese.

 Giacomino da Verona: Ha scritto

due poemi escatologici sull'inferno

ed il paradiso in “de Irusalem

celesti” e “de Babilonia civitate

infernali”.

E' stato un frate francescano

dell'ordine dei minori (nonostante

Il suo nome non compaia tra i

registri dell'ordine dei minori).

Nome e titolo vengono riportati

alla fine di uno dei suoi testi, “La Babilonia Infernale”.

Si ritiene sia nato alla fine del 200.

Le sue opere sono giunte a noi tramite 4 codici, il marciano (a Venezia, il più antico ed autorevole),

di Siviglia, di Oxford e di Udine

“DE IERUSALEM CELESTI” E “DE BABILONIA CIVITATE INFERNALI”

Tra le fonti usate dall'autore per i suoi due testi escatologici troviamo l'Apocalisse (da cui il titolo “La

Gerusalemme Celeste”) e la letteratura francescana della sua epoca.

Struttura

versi dodecasillabi alessantrine

o in quartine monorime

o patina linguistica veneta

o

BONVESIN DA LA RIVA

Biografia

Nome:

Contini usa il nome “da la Riva” perchè il principale manoscritto contenente le sue opere (codice berlinese)

ne fa uso, mentre i due codici milanesi usano “da Riva” e “de la Riva”. Oltre a queste ci sono varianti

latinizzate come Bon vicinus o Buon vicino. Riva è il luogo di nascita, località nel centro di Milano (Ripa di

porta ticinese)

Importanza

E’ stato il maggior poeta milanese del XIII nonché il più prolifico, con più di 10.000 alessandrini in dialetto

milanese, è grazie a lui che la tradizione della poesia didattica lombarda è stata nobilitata.

Capofila dei poeti dell'Italia settentrionale del secolo, spicca per la sua sapienza stilistica e solidità della

dottrina retorica (=esposizione degli argomenti).

Biografia

E' nato tra il 1240-1250 nella zona di Ripa Ticinese a Milano e morto tra il 1313, anno in cui fece secondo

testamento (il primo è nel 1304 in cui lascia tutti i suoi beni alla moglie, non lasciandoglieli nel secondo si

può presupporre che essa nel frattempo fosse morta) ed il 1315 (anno in cui si è certi della sua morte in

quanto il signore di Milano, Ottone Visconti, loda le persone che sono state capaci di carità, tra cui il

defunto Bonvesin de la Riva).

Egli era un maestro privato di grammatica prima a Legnano e poi a Milano.

L'ordine degli Umiliati

Egli appartenne all'ordine degli umiliati, movimento spirituale simile a quello francescano e domenicano,

che propugnava un ritorno ad una vita più austera e frugale rispetto agli eccessi del clero di quel tempo e

un maggiore sostegno verso i più poveri.

In particolare faceva parte del terzo ordine, ovvero una libera associazione di laici in cui vi era un'adesione

impegnativa al movimento ma senza vincoli di castità.

La sua appartenenza all'ordine degli Umiliati ha spesso fatto leggere i suoi testi come eretici quando non lo

sono, sia perchè il suo ordine al tempo di Bonvesin non era ancora considerato eretico e sia perchè egli

stesso condannava l'eresia.

Vita civile

Bonvesin aveva una predisposizione per la vita civile, almeno finché democratica, ma nonostante ciò egli

era soprattutto un uomo d'ordine che non voleva far prevaricare i potente ma allo stesso tempo non far

ribellare con il popolino.

Verso la fine della sua vita tende a simpatizzare con le autorità.

Devozione mariana

Nel parlare di Bonvesin è importante considerare la sua devozione alla Madonna.

Con la sua influenza sul territorio fece persino suonare le campane all'Ave Maria a Milano e provincia.

Bonesin è stato paragonato ad altri scrittori europei a Gonzaloda Berceo e Gauthier de Coincy per la sua

devozione mariana.

Le opere

Principalmente la sua prassi è rivolta a tradurre e ridurre in volgare opere latine sia altrui che proprie, in

quello che viene definito come “rimaneggiamento”, cioè traduzioni non troppo fedeli del testo (in quanto

nel Medioevo non si prestava attenzione a questo canone).

Opere in latino

In due delle sue opere in latino si vede il coronamento e la maturità della sua carriera letterale: “de

magnanimus ubis Mediolane” e “de Vita scholastica”.

 Le meraviglie di Milano: in quest'opera Bonvesin sfrutta le proprie ricerche statistiche, fattibili solo

da una persona sul posto per decantare la bellezza della città in sviluppo di Milano

 De vita scholastica: E' divisa in due libri molto asimmetrici: il primo con i doveri degli scolari di più di

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Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
20 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia_polly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza B e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Bensi Mario.