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Decamerone come
“epopea dei mercanti”
-i mercanti riadattavano e intervenivano sulle novelle
-Codice Mannelli: Decameron + Corbaccio
-Mannelli riscrive il Decameron affiancando i propri
commenti
-i copisti per passione spesso modificano i testi
-anche dopo la nascita della stampa continuano ad esistere libri manoscritti
ex. Anatole France: copiava a mano per gli amici i propri romanzi
(nella Reserche Bergot adombra Anatole France)
-contesti in cui vige la censura
Colofone o colofon: -nelle stampe ha valore funzionale
-forma gradualmente restringentesi
-nei manoscritti invece di solito accoglie commenti del copista
Repertori dei colofoni: -repertorio allestito dai monaci benedettini di Bouvert: Benedectins
de Bouveret
Descrizione di un manoscritto: -materiale
-datazione
-misura in mm lxh
-numero di carte
-presenza di eventuali carte bianche
-conteggio del n. medio di righe presenti in
ciascuna carta
-notizie sulla fascicolazione
-descrizione del contenuto
Cataloghi dei manoscritti:
17/10/2013
www.iccu.sln.it
www.internetculturale.it
-Manus
-Solo due biblioteche in Italia sono Biblioteche nazionali Centrali (una a Roma, l’altra a Firenze),
dove per legge deve essere depositato tutto ciò che viene pubblicato in Italia
Serie degli inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia: IMBI - opera di Giuseppe
Mazzatinti
-ogni gruppo di libri è dedicato
ad una biblioteca
-pubblicazione ancora in corso
-Iter italicum: -opera in 6 volumi (1963-1992)
-di Paul Oscar Kristeller (1905-1999)
-descrizioni di manoscritti prima mai censiti
-è organizzato a seconda della città dove sono ospitati i manoscritti
volume utopia: manoscritti che sono in collezioni private
-ci sono cataloghi di ogni singola biblioteca: -ben studiate di solito quelle religiose:
vd. Biblioteca vaticana
Biblioteca ambrosiana
-oppure in luoghi dove vi è stata una tradizione
erudita molto forte già in epoca antica
Biblioteca estense di Modena (studiata da
Muratori)
La stampa: -B42: -Bibbia stampata da Gutemberg a Magonza
-così chiamata perché ha 42 linee per pagina
-formato Infolio
-stampata sia su carta, sia su pergamena
-in Italia c’è n’è una sola copia in carta alla Biblioteca vaticana
Infolio: -al contrario che nel manoscritto il fascicolo è formato da un solo
foglio, i vari fogli non vanno l’uno dentro l’altro
-formato molto grande, per libri solenni
Inquarto: 2 piegature
In ottavo: -forma più diffusa
3 piegature
Insedicesimo:
-in Italia la stampa già arriva nel 1460: 2 stampatori tedeschi: Sweynheym e Pannartz
-prima opera stampata: Lattanzio
Biblioteca dei Duchi di Montefeltro a Urbino: -a fine “400 si specifica che non vi sono testi a
stampa
-biblioteca spogliata, quando Urbino passa sotto
lo Stato della Chiesa viene trasferita nella
Biblioteca vaticana
(Manoscritti vaticani latini urbinati)
VLU 366: -manoscritto che contiene una copia della divina Commedia, usato come testo-base
da Sanguineti
-però problema: origine padano-romagnola
1470 - Venezia: -tipografo tedesco Vindelino da Spira stampa il Canzoniere
Incunaboli: -manufatti piuttosto rari, tutti quelli rimasti sono preziosissimi
-IGI: indice generale degli Incunaboli
Aldo Manuzio: -la sua casa era un cenacolo di intellettuali, per molti anni visse a casa sua
Erasmo da Rotterdam
-introduce alcuni cambiamenti radicali:
-enchiridia (enchiridion) -testi di Petrarca e Dante
-a cura di Bembo che studia
l’autografo del Canzoniere
(in età manoscritta si chiamano liber pugillaris)
-corsivo aldino -modello del corsivo di Manuzio nel corsivo
dell’amanuense Bartolomeo Sanvito
stampa popolare: -forma a stampa del libro da bisaccia nell’epoca del manoscritto
-formato robusto e poco costoso
-parametro di tipo formale: -poche carte, spesso un solo foglio
-ornate da xilografie (stampo di legno
inchiostrato), quindi immagine a bassa
definizione, inoltre tendenza la riciclo delle
immagini = le immagini spesso non sono legate
al contenuto
-non si usa il corsivo, ma gotica e dopo scrittura
minuscola tonda
-carta: fattura modesta
non c’è filigrana
-parametro di sostanza: -testi non di grande letteratura
-contenuto devoto (preghiere, contrasti)
-tradizioni popolari o folklore
(contrasti: personaggi simbolici, enti astratti: ex.
fra Quaresima e Carnevale)
-o resoconti di cronaca nera, prodigi
-spesso sono testi scritti in dialetto o dialettaleggianti
-mettono in scena uno strato sociale, dei marginali, che viene eliminato o
satireggiato dalla letteratura alta
-spesso la stampa popolare era legata e distribuita in corrispondenza di
spettacoli di piazza
-sono materialmente fragili: quindi sono particolarmente rare, di solito i testimoni rimasti sono un
unicum
-spesso si ritrovano raccolte in miscellanee
(Bertoldo e Bertoldino - di Giulio Cesare Croce, - autore popolare)
(Guglielmo Libri - bibliomane dell’Ottocento
-ruba il manoscritto con il Detto d’amore e il Fiore, riuscì a smembralo e rubare la
parte con il Detto d’amore)
altri stampatori: -a Firenze : Bernardo di Filippo Giunti
-Gabriele Giolito de Ferrari
-per rinsaldare l’Unità nazionale studiosi hanno messo insieme raccolte di Canti popolari
-Raccolta dei canti popolari piemontesi di Costantino Nigra
Giorgio Pasquali (1885-1952) ha insegnato anche a Pisa
-recentiores non deteriores
-Storia della tradizione e critica del testo
-Incunabolo del 1490: riporta poesie di Jacopone che nella tradizione non sono altrimenti
conservate
Stampa giuntina di rime antiche (1527):
-in parte provengono dalla raccolta aragonese
-una parte di rime (soppr. di Dante da Magliano) si trovano solo in questa testimonianza
-contro autenticità: -Giulio Bertoni
-Dante da Magliano non è mai esistito ed è invenzione dello stampatore
-pro autenticità: Santorre Debenedetti (1878-1948)
-ebreo e zio di Cesare Segre (vd. ed. di Orlando furioso)
-fu suo allievo Contini
-trovò le prove archivistiche dell’esistenza di Dante da Magliano
Iscrizione ferrarese: -falso
-scritto su un portale della Cattedrale di Ferrara, portante la datazione
-ne abbiamo testimonianza da un erudito ferrarese del Sei-Settecento
(= tradizione indiretta)
-dimostrata falsa da Angelo Monteverdi
-compositorio: -cassetta dove veniva composto il testo al contrario
-operazione fatta almeno da due persone (prendono il posto del copista)
-tiratura media da 500 a 1000 copie
carte che portano varianti diverse = -stati
-varianti di stato
-esemplari che mescolano fascicoli cancellans: è il fascicolo che cancella tutti i precedenti
cancellandum
edizione rinfrescata o emissione: -si lega alle necessità del mercato
-rinfrescare: fa ristampare solo il frontespizio con una data
più recente
-oppure serie di esemplari con lettere dedicatorie diverse =
opere con doppia dedica (vd. Pietro Aretino)
18/10/2013
-la fenomenologia dei paratesti si concentra sull’emissione o rinfresca tura
-non c’è accordo totale sul concetto di emissione:
-emissione: -per alcuni studiosi perché ci sia una emissione vera e propria: stessi materiali
tipografici, ma presentato come lavoro di un altro editore (= cambio frontespizio e data)
-rinfrescatura: stesso editore che ripresenta una stessa edizione con data diversa o diversa
dedicatoria
-le incertezze sono dovute al fatto che la disciplina si è sviluppata tardi in Italia; incertezza anche
sul nome della disciplina: filologia dei testi a stampa, bibliografia testuale (calco dall’inglese:
textual bibliography), tipofilologia
First-Folio di Shakespeare: -del 1623
-contiene 36 opere
-divise in Commedie, Tragedie, e storiche
-Chailton Hinman (1911-1977) - The printing and … of First-Folio del 1963
-dimostra che su 900 pagine 134 avevano subito cambiamenti durante la stampa (= varianti
di Stato)
-individua 5 compositori (A,B,C,D,E) - sulla base delle abitudini grafiche
-B: quello che compone più pagine di tutti
E: il meno attivo e solo sul testo delle Tragedies
-del First Folio esistono 238 esemplari
-Hinman lavorar ava presso la Folger Shakespeare Library di Washington, che possiede 82
esemplari del First Folio
-in Italia la disciplina arriva dopo gli anni “70 e per merito di studiosi inglesi
-eccezione: Santorre Debenedetti
ed. Orlando Furioso, Debenedetti-Segre, 1960 ed. Commissione per i testi di lingua
Commissione per i testi di lingua: organo di Bologna, promosso di Carducci, dedicata alle
edizioni critiche
-l’apparato mostra l’evoluzione dalla versione A a B a C
-Debenedetti da solo aveva fatto l’edizione critica della versione definitiva del 1532, pubblicata nel
1928 nella collana Scrittori d’Italia (Laterza, sovraintesa da Croce)
-introduzione, testo nudo (= senza commento), note al testo
molto sintetiche
-al contrario la nota al testo dell’Orlando di Debenedetti era molto più accurata (100 pg circa)
-Debenedetti si pose il problema di collazionare gli esemplari del 1532, Debenedetti aveva in casa
l’esemplare l, uno degli esemplari in cui erano confluite tutte le lezioni più corrette
-edizione critica dell’edizione del 1916 - a cura di Marco Dorigatti, per ed. Oischik
-manca ancora una ed. critica della versione b, ne sopravvivono solo 2 esemplari
Giovanni Aquilecchia (1923-2000) -studioso di Bruno e Aretino
-insegnava in Inghilterra
-studiò La cena delle ceneri
Conor Fahy (1928-2009) -ed. Antenore, Saggi di bibiliografia testuale
-studia autori cinquecenteschi
-L’Orlando furioso del 1532: profilo di un’edizione - elogio al lavoro
di Debenedetti
-ha studiato Il cortigiano
-introduce i concetti della bibliografia testuale
Filologia dei testi a stampa - di Pasquale Stoppelli - pubblicato in Italia in epoca vicina ai testi di
Fahy
Neil Harris: -allievo di Fahy
-insegna all’università di Udine, maggior filologo presente in Italia
-(1988-1991) - Bibliografia dell’Orlando Innamorato
-versione toscanizzata confezionata negli anni “20 del Cinquecento da Francesco Berni: oscura
completamente la versione di Boiardo
-Berni censura anche il testo
-ciò perché Boiardo scriveva senza alcuna preoccupazione linguistica in senso toscano centrico
-il testo di Boiardo comincia ad essere riletto grazie ad Antonio Panizzi: (a cui è intitolata la
Biblioteca comunale di Reggio Emilia), era andato a Londra, decisivo nella costituzione del
patrimonio della London Library, grazie a lui vi è entrata la King’s Library
1999 - prima edizione critica dell’Orlando Innamorato - a cura di Cristina Montagn