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Filologia e Linguistica romanza

Definizioni:

Romanzo: l'aggettivo romanzo indica ciò che nel Medioevo e nell'Età moderna è una continuazione

del latino (lingua parlata nell'antica Roma). Queste lingue,nel Rinascimento, era definite volgari

poiché parlate dal vulgus, il popolo e si contrapponevano al latino,lingua considerata patrimonio dei

colti. In questa categoria rientrano anche i dialetti,sia antichi che moderni.

Linguistica: disciplina che studia il linguaggio umano,più precisamente la lingua parlata. La

linguistica romanza studia il tutti gli idiomi romanzi,sia morti che viventi.

Filologia: al suo significato attuale,la filologia indica: la somma di due discipline (linguistica e

letteratura),lo studio linguistico di documenti letterali,lo studio della storia e dei processi di

trasmissione dei testi antichi per fornire nuove edizioni per i lettori moderni. In Italia la filologia

romanza è la materia di studio che si preoccupa della genesi delle lingue e dei dialetti romanzi

attraverso l'analisi dei testi letterari e pratici.

Paradigmi: il termine “paradigma” indica un insieme di regole che i filologi hanno stabilito nel

corso dei propri studi e che servono a facilitare la loro ricerca. I paradigmi della filologia romanza

sono tre: classico(nato nell'antichità classica,ha una visione statica della cultura e della

lingua,concepite in funzione di un canone o modello assoluto),storico-comparativo (nato nell'epoca

romantica,è caratterizzato dalla scoperta della realtà storica della cultura,della letteratura e della

lingua) e strutturale (nato dalle teorie di Ferdinand De Saussure,ha come oggetto di studio i caratteri

generali di una lingua,vista come una struttura.).

Il paradigma classico.

Secondo Aristotele,lo studio della lingua è importante in quanto fornisce il controllo degli strumenti

necessari per il raggiungimento della verità filosofica. Saranno poi gli alessandrini,nel III- II sec.

A.C ad applicare il metodo aristotelico per analizzare alcuni testi letterali,in particolare le opere di

Omero,dando così vita alla filologia. Secoli dopo il filosofo Leibniz rielabora la logica utilizzata da

Aristotele e la trasforma in una “logica simbolica”,cioè matematica: è il secolo in cui gli studiosi

iniziano a domandarsi quale sia il numero effettivo delle lingue conosciute e sarà lo stesso filosofo a

creare una prima raccolta e a catalogarle secondo elementi che le lingue hanno in comune. Nasce

quindi un nuovo metodo di studio delle lingue,meno filosofico e più empirico. Il paradigma classico

si basa sul concetto che la buona lingua letteraria non cambia e il cambiamento (visto come

sinonimo di corruzione) deve essere evitato sul piano normativo.

Le prime grammatiche romanze risalgono al Duecento,secolo in cui la poesia dei Trovatori acquista

maggiore rilievo: queste grammatiche indicavano ai poeti il corretto modo di fare poesia,quindi

possiamo dire che sono opere grammaticali combinate con l'arte della retorica. In Italia fu Dante a

dar vita alla prima trattatistica dedicata all'italiano,contrapponendo fra loro volgare e latino: nel suo

“De vulgari eloquentia” Dante teorizza l'esistenza di un volgare romanzo in grado di diventare il

mezzo d'espressione per i poeti d'Italia. Nel Quattrocento gli Umanisti italiani si resero conto di una

cosa che Dante non aveva capito: le l'italiano e le altre lingue romanze derivano dal latino e ne

rappresentano la corruzione,dovuta dalle invasioni barbariche. Nella meta del XVI secolo iniziano

ad essere pubblicate le prime opere che affermano l'importanza del volgare sul latino,seguite dai

primi dizionari romanzi. In Italia,la prima grammatica dell'italiano risale al 1435-1441 e fu scritta

da Leon Battista Alberti; è la stessa epoca che sancisce la nascita del vocabolario.

Nel XV secolo,grazie all'opera degli Umanisti,vi fu un rinnovato interesse per la cultura classica;

questo interesse vide come primo ostacolo il recupero dei testi antichi: questo recupero venne fatto

attraverso la consultazione di testi risalenti al Medioevo,ricchi però di interpolazioni ed aggiunte, e

fece sì che gli Umanisti muovessero i primi passi verso quella che sarebbe diventata filologia

testuale,disciplina che ricostruisce il testo nella sua forma originale. Gli Umanisti facevano ricorso a

due tecniche: la correzione attraverso l'ingegno e la correzione attraverso i codici.

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Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aspasia1989 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia romanza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ponzi Marianna.