vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RECETTORI
Macromolecole specifiche presenti all’interno o all’esterno della cellula,deputate al
riconoscimento di sostanze chimiche endogene (neurotrasmettitori, ormoni, fattori di
crescita) e alla generazione di risposte biologiche.
In farmacologia il termine recettore indica la macromolecola a cui il farmaco si lega e ne
modifica la funzione.
FARMACI CHE NON NECESSITANO DI RECETTORI SPECIFICI
• agiscono spesso ad alte dosi
• generalmente si ottiene lo stesso effetto con sostanze diverse dal punto di vista
chimico/strutturale (come l’acqua ossigenata),bicarbonato contro l’acidità
Sono pochissimi. es. lassativi, disinfettanti
gastrica.
Gli effetti del farmaco sono basati su proprietà:
1) osmotiche (lassativi, alcuni diuretici)
2) acido-base (bicarbonato antiacido)
3) ossidoriduttive (H O antibatterica)
2 2
4) surfattanti (disinfettanti)
5) destabilizzatrici della membrana plasmatica (anestetici generali)
FARMACI CHE NECESSITANO DI RECETTORI SPECIFICI
Un farmaco ha due principali tipi di interazione con un recettore, potendo agire da:
- Agonista: Farmaco che legandosi al recettore genera una risposta biologica,
generalmente mimando gli effetti di composti endogeni
- Antagonista: Farmaco che legandosi al recettore non produce nessun effetto e inibisce
(parzialmente o completamente) l’ effetto dell’ agonista che agisce sullo stesso recettore.
Questi, dal punto di vista del meccanismo molecolare, possono a loro volta essere:
- Antagosti competitivi
- Antagonisti non competitivi
Di solito questi farmaci:
• agiscono a basse dosi
l’effetto è generalmente riproducibile con sostanze
• strutturalmente simili
FARMACO: LIVELLI D’AZIONE
1)Molecolare (macromolecola definita)
2) Subcellulare (organelli, nucleo, membrane)
3) Cellulare
4) Tessute, organo
5) Organismi intatti
INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE
Le interazioni farmaco-recettore possono essere:
- Reversibili: cioè il farmaco si attacca a un recettore e successivamente si stacca, diffonde
nell’ambiente circostante e infine eventualmente si può riattaccare un altro recettore.
quando il numero di legami deboli è estremamente elevato l’energia del
- Irreversibili:
sistema biologico può essere insufficiente a causare il distacco del farmaco. Queste
possono anche essere dovute alla formazione di legami covalenti tra farmaco e recettore.
Prendiamo in considerazione nel resto del testo l’interazione recettore-farmaco reversibile e
stechiometrica, secondo la legge di azione delle masse (modello matematico che spiega e
predice il comportamento di molecole libere in soluzione in equilibrio dinamico tra loro). Non
verranno quindi considerate interazioni che prevedono una modificazione covalente del recettore
(es aspirina che acetila la COX).
L’interazione farmaco recettore può essere quindi schematizzata:
R + L RL
Dove R è il recettore, L il farmaco e RL il complesso. La reazione scatenerà poi una serie di eventi
che porteranno alla risposta finale.
Seguendo questo tipo di schematizzazione si può descrivere il comportamento di farmaci agonisti
e antagonisti. AR* rappresenta il complesso attivato (eventualmente soggetto a un cambiamento
conformazionale).
Affinità: misura della capacità di un farmaco di legarsi al suo recettore
esprime l’entità dell’effetto generato.
Efficacia:
Le interazione farmaco-recettore sono date da:
• Legami ad alta energia
legami covalenti
• Legami a bassa energia
1) legami ionici
2) ponti idrogeno
3) attrazione di Van der Waals
4) interazioni idrofobiche
Si tratta prevalentemente di legami a bassa energia poiché il legame deve essere reversibile. I
a bassa energia richiedono un’energia 20-200
legami volte inferiore a quella necessaria per
rompere il legami covalenti. Affinchè il legame persista per un tempo significativo e sufficiente a
generare un effetto biologico occorre che il numero di interazioni sia sufficientemente alto e che le
superfici di farmaco e recettore siano complementari. Se si aumenta la concentrazione del
farmaco si aumenta la probabilità di interazione farmaco-recettore e si può avere un effetto
biologico anche con una complementarietà parziale.
RECETTORE: SPECIFICITÀ (selettività)
Esprime la capacità di un farmaco di interagire con un numero ristretto di macromolecole. La
specificità di un farmaco è anche funzione della sua concentrazione, in particolare diminuisce
all’aumentare della concentrazione/dose utilizzata.
METODI DI STUDIO DEI RECETTORI
I principali parametri che caratterizzano l’interazione di un farmaco con i suoi siti di legame
specifici sono generalmente determinati attraverso:
1. Studi di binding (interazione diretta farmaco-recettore)
2. Curve concentrazione-risposta (in vitro)
3. Curve dose-risposta (in vivo); poiché in vivo la concentrazione a cui espongo la cellula non
la conosco esattamente.
4. Biologia molecolare: isolamento, purificazione o clonaggio di recettori.
STUDI DI BINDING FARMACO-RECETTORE
Vengono eseguiti utilizzando un ligando radioattivo.
Caratterizzazione dell’affinità di farmaci e composti
•
• Misura delle costanti cinetiche di associazione e dissociazione
• Determinazione del numero di recettori presenti sulla membrana, per cellula,
per mg di tessuto
• Discriminazione tra sottotipi di recettori
• Localizzazione dei recettori
• Non danno informazione riguardo alla classe di farmaco a cui appartengono
(agonisti, antagonisti, agonisti parziali)
• Impossibilità di distinguere tra siti e recettori
• Complessità analisi dati
STUDI DI BIOLOGIA MOLECOLARE
VANTAGGI
1) Isolamento, purificazione e clonaggiodei recettori
2) Determinazione del PM, struttura fino a 3D, classificazione filogenetica
3) Determinazione delle funzioni specifiche del recettore
4) Determinazione delle funzioni specifiche delle varie regioni del recettore
SVANTAGGI
1) Complessità e costi
2) Problemi della trasfezione:
Trascrizione non corretta ma non dell’antagonista
- cambia affinità dell'agonista
- cambia affinità ligando peptidico, ma non di ligando non peptidico
- recettori troncati hanno affinità maggiore o minore
Effetti della cellula ospite
- alterate modificazioni post-traduzionali (glicosilazione, modificazioni lipidiche)
- poche o diverse proteine G
- potenze assolute e rapporti di potenza diversi per lo stesso recettore espresso in
cellule diverse (classificazione!!!)
CURVE DOSE-RISPOSTA
VANTAGGI:
1) Valutazione biologica del fenomeno
2) Possibilità di distinguere tra agonisti e antagonisti
SVANTAGGI:
Ignoranza dei fenomeni tra interazione ed evento finale
INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE: ANALISI QUANTITATIVA
La formazione del complesso RX è una reazione reversibile e, come tale, possiede una costante
di equilibrio:
Ka è la costante di associazione e indica quanto la reazione è spostata verso la formazione del
complesso ed è pertanto correlata alla forza del legame chimico tra farmaco e recettore.
Per tradizione è però più utilizzata la costante di equilibrio della reazione inversa, cioè della
reazione di dissociazione, in quanto ha le dimensioni di una concentrazione:
Kd è la costante di dissociazione ed è pertanto inversamente correlata all’affinità del ligando per il
recettore.
La densità dei siti, indicata con Bmax o R , è il numero massimo di siti di legame presenti per
T
cellula. Questo corrisponde al numero massimo di molecole di ligando solo se ogni recettore lega
un'unica molecola, cioè se possiede un unico sito di legame.
Dobbiamo ricordare che i parametri descritti finora si riferiscono alla situazione di equilibrio in cui
il numero di molecole di complesso che si formano nell’unità di tempo è uguale al numero di
molecole dello stesso che si dissociano.
Le costanti cinetiche sono le costanti di velocità della reazione diretta, K , e inversa, K . Quindi:
on off
ISOTERMA DI LEGAME (ISOTERMA DI HILL-LANGMUIR)
Si tratta dell’equazione fondamentale che correla la concentrazione di farmaco alla concentrazione
del complesso RX. B indica la concentrazione di farmaco legato al recettore, equivalente a [RX],e
B è equivalente a [R ].
max T
L’isoterma è rappresentata da un iperbole rettangolare e in grafico semilogaritmico da una
sigmoide:
Kd è uguale alla concentrazione del farmaco necessaria per saturare il 50% di tutti i siti presenti,
cioè Kd è uguale alla concentrazione del farmaco libero quando le quantità di recettore legato e
non legato sono uguali.
FARMACI DIVERSI POSSONO COMPETERE PER LO STESSO RECETTORE
Il concetto di affinità è estremamente soprattutto quando si voglia paragonare la capacità di due
farmaci diversi nel legare lo stesso recettore.
Il farmaco A ha kd= 1mM mentre il farmaco B ha kd= 1nM. Considerando 100 nM di ogni farmaco
vediamo che:
Cioè per legare il 50% dei recettori al farmaco A serve una concentrazione mille volte superiore
rispetto al farmaco B. Poi le differenze nella Kd possono essere dovute a Kon e Koff, in ultima
analisi sono dovute a differenze nella struttura chimico-fisica dei farmaci.
Se i due farmaci possono legarsi a uno stesso sito di legame, solo uno dei due potrà legarsi. Se il
legame è reversibile si instaurerà una competizione. Nel tempo il farmaco che avrà occupato per
un tempo maggiore il sito sarà quello che si lega più velocemente o si distacca più lentamente:
quindi il farmaco con maggiore affinità. La competizione sposta determina uno spostamento delle
curve di legame e quindi una riduzione apparente dell’affinità.
ESPERIMENTI DI COMPETIZIONE
di un farmaco per il recettore
Permettono di determinare l’affinità anche in assenza dello stesso
farmaco radioattivo.
Campioni con concentrazioni costanti di tessuto D*(farmaco radioattivo) e con concentrazioni
crescenti di farmaco freddo che è diverso o uguale al farmaco radioattivo.
Nel terzo grafico della successiva figura sono presenti due recettori differenti.
I RECETTORI POSSONO ESSERE ETEROGENEI
Molto spesso si verifica il caso in cui sono presenti più sottotipi recettoriali e il farmaco non è
dotato di selettività sufficiente per discriminare le sottopopolazioni. In questo caso la presenza di
recettori con affinità e numero differenti comporta una modificazione delle curve di interazione
farmaco-recettore.