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M
attiva gli N sul m. causando la depolarizzazione della placca, quindi si attiva il sistema di tubuli T che libera il Ca nella
M
fibrocellula attivando l'apparato contrattile. Il blocco degli N è eseguito da f. bloccanti neuromuscolari che hanno un
M
effetto miorilassante (paralisi flaccida):
-Miorilassanti non depolarizzanti/competitivi: occupano il rec. rendendolo indisponibile per l'ACh, alle dosi
terapeutiche non hanno effetti gangliari:
▪Coiina: deriva dalla cicuta, attiva anche per via orale.
▪Destro-tubocurarina: principio attivo della droga Curaro (Chondrodendron tomentosum), da paralisi flaccida solo per
via parenterale. Sugammadex (f. Bridon dato per via parenterale o endovenosa in bolo) deriva dalla γ-ciclodestrina che
risolve il blocco neuromuscolare da curaro incapsulandolo in rapporto 1:1.
▪Aminosteroidi: Rocuronio (durata intermedia ed effetti cardiovascolari minimi), Vecuronio (durata intermedia, no
effetti cardiovascolari), Pancuronio (durata lunga, usato per la ventilazione meccanica, ma gli effetti vagolitici e
simpaticomimetici possono dare tachicardia e ipertensione).
▪Benzilisochinolonici: Mivacurio (durata breve, metabolizzato dalle colinesterasi plasmatiche), Atracurio (durata
intermedia, miscela di 10 isomeri a metabolismo non enzimatico), Cisatracurio (durata più lunga, non induce la
liberazione di istamina). Quasi tutti causano anche il rilascio di istamina che causa arrossamento, tachicardia,
ipotensione.
-Miorilassanti depolarizzanti/non competitivi: si legano al rec. dando depolarizzazione, quindi comportandosi da
agonista, ma restandovi legati lo destabilizzano impedendo una nuova attivazione; un es. è il Suxamentonio
(Succinilcolina). Tuttavia i pazienti affetti da miastenia grave o con Cp di AchE basse o atipiche possono sviluppare una
paralisi prolungata e quindi l'apnea da succinilcolina (idiosincrasia). Per misurare il rischio di tale idiosincrasia si fa un
test del n° di Dibucaina che indica la % d'inibizione della AchE (normali >75%, eterozigoti 50-75%, omozigoti <50%). La
miastenia grave è una malattia autoimmune caratterizzata da un n° basso di rec. nicotinici, ne consegue che i pot. di
placca sono < è quindi si ha una < possibilità di attivazione delle fibre muscolari. L'Edrofonio è dato per endovena ed
ha azione periferica, forma un legame reversibile col sito attivo dell'AChE inducendo un transitorio ↑ della F
muscolare (importante per la diagnosi della malattia), la Neostigmina è data per via orale e serve per la terapia.
Tuttavia gli effetti muscarinici degli anticolinesterasici causano anche vomito, bradicardia, > sudorazione.
F. che controllano gli spasmi muscolari:
F. Sito d'azione Azione Effetto Cinetica
Baclofen Agonista rec. GABA Inibisec il rilascio di aa Riduce le contrazioni Dato per via
A eccitatori come Glu, Asp e la riducendo gli spasmi orale, è assorbito
Sostanza P (effetto analgesico) velocemente ed
eliminato con le
urine
-in
Diazepam Benzodiazepina, Permette il iCl → Dato in caso di
(Valium) modulatore iperpolarizzazione stiramento, tratta le
allosterico del rec. spasticità causate da
GABA sclerosi multipla
A
Dantrolene Interagisce col rec. Inibisce la liberazione di Ca dal Tratta le spastictà più Da debolezza
della rianodina (RYR) reticolo sarcoplasmatico gravi e diagnostica muscolare e
l'ipertermia maligna sedazione
Tizanidina Agonista dei rec. α2- Regola il tono muscolare ed Tratta stati spastici Può dare
adrenergici inibisce la via nocicettiva dolorosi ipotensione e
sonnolenza
Tiocolchicoside Rec. GABA e Miorilassante e Tratta lomboscialgie, Dato per via
glicinergici antifiammatorio nevralgie orale
La tossina botulinica (ha un tropismo per il n. colinergico) produce una paralisi flaccida interferendo nella
neurotrasmissione colinergica soprattutto motoria, in particolare nei processi biochimici determinanti il processo
esocitotico. La depolarizzazione della membrana determina l'apertura di canali Ca V-dip, il Ca entra nella cell e causa il
distacco delle vescicole dal citoscheletro, rompendo il legame con prot di ancoraggio come la Sinapsina, e loro fusione
con la membrana. La vescicola libera nello spazio sinaptico è intercettata da prot di membrana della giunzione
neuromuscolare come Sintaxina e il complex SNAP-25 che riconoscono delle omologhe prot di adesione
(Sinaptobrevina) esposte sulle vescicole dopo l'attivazione. La tossina botulinica è un polipeptide a doppia catena: una
pesante, che riconosce le prot neuronali di membrana (rec. SV2), ed una leggera, che è una proteasi che agisce su
SNAP-25, Sintaxina e Sinaptobrevina causando l’effetto tossico.
E' usata per la terapia di strabismo, spasmo emifacciale, distonia cervicale, miglioramento delle rughe. Gli effetti
indesiderati sono legati ad un eccesso di attività: paralisi dei muscoli, arresto respiratorio, reazione anafilattica.
L'intossicazione causa debolezza e scoordinazione muscolare fino a paralisi dei muscoli respiratori; si manifesta dopo
10 gg e la durata d'azione è di 6 sett-6 mesi. Il recupero è lungo poiché gli effetti cessano per: ▫Produzione di Ab anti-
tossina.
▫Rigenerazione aberrante di terminazioni neuronali: le terminazioni si rigenerano dando terminali multipli quindi una
volta finita l’azione della tossina lo spasmo è potenziato.
▫Fenomeno di Upregulation: dato che i rec. nicotinici della placca ricevono poco segnale sono up-regolati, quindi la
placca diventa ipersensibile.
❷Ortosimpatico: il n. pregangliare ha il soma nei segmenti della divisione toraco-lombare (T1-L2) del midollo spinale,
il n. postgangliare nei gangli che possono essere paravertebrali (laterali alla colonna vertebrale) o prevertebrali
(davanti della colonna). Una parte di fibre pregangliari raggiunge la midollare del surrene dove stimola le cell
cromaffini che rilasciano A e NA. Sul n. pregangliare agisce l'ACh (attività eccitatoria; rec. nicotinici), sul n.
postgangliare la NA (attività eccitoria o inibitoria; rec. muscarinici). F(x): ▫↑ flusso sanguigno in m. e cuore.
▫Dilatazione bronchiale. ▫↑ F di contrazione del m. scheletrico. ▫Mobilitazione delle riserve. ▫Midriasi.
Neurotrasmettiori: il sistema adrenergico si attiva quando è necessaria una risposta intensa e rapida (risposta
“attacca o fuggi”) da parte dell’organismo; se il simpatico serve nell'attacca o fuggi, il parasimpatico nella risposta
conservativa di recupero. Le vie noradrenergiche centrali originano dalla formazione reticolare (si attiva al risveglio) e
dal locus ceruleus e proiettano soprattutto a bulbo olfattorio, corpo amigdaloide e talamo, ma anche a cervelletto,
corteccia prefrontale ed aree ippocampali. Nel SNC il sistema adrenergico controlla l’ipotalamo, stimolano lo stato di
veglia, regolano il comportamento alimentare, regolano il sistema endocrino (stimolando rec. α1: ↑ACTH, stimolando
rec. β: ↑ ADH e ↓ACTH).
I recettori per A e NA si distinguono in α1 (a/b/d; attivano Gq/11 che ↑ [Ca]) e α2 (a/b/c; inibisce cAMP), β1 e β2
(attiva Gs che ↑cAMP), β3 (attiva Gs che ↑cAMP e Gi che ↓cAMP -solo β3 cardiaci-). Gli α1a sono nell'intestino, gli
α1b/d nel cervello, i β1/2 nel cuore, i β3 in adipe e cuore.
I rec. α1 attivano Gq/11 che attiva la fosfolipasi, essa degrada il fosfatidil-inositolo in DAG e IP3 che determina la
liberazione di Ca con attivazione del meccanismo di contrazione del m. liscio. Gli α2 sono rec. pre-sinaptici che
inibiscono sia la sintesi che la liberazione di neurotrasmettitore: sono connessi ad una Gi che è connessa all'Adenilato
ciclasi, inibendo la produzione di cAMP si riduce l'eccitabilità neuronale e quindi la liberazione di neurotrasmettitore. I
rec. β1/2 attivano la prot Gs stimolando l'Adenilato ciclasi e quindi la produzione cAMP e l'↑ dell'attività cardiaca, i β3
cardiaci il contrario. Effetti:
Contrazione cardiaca ↑ β1 (-A-)/2 ↓ β3
Vasi e m. liscio ↑ α1 (cute, mucosa, vasocostrizione ↓ β2 (vasodilatazione, m. scheletrico,
-A-) reni, coronarie)
m. liscio GI ↓ β2/3, α/2
m. liscio bronchi ↑ α1 (broncocostrizione) ↓ β2 (broncodilatazione -A-)
Occhio α2: Midiasi β2: ↑ umor acqueo α2: ↓ umor acqueo
Gh. salivari e sudoripare ↑ α1 ↓ α2 (solo salivari)
Secrezione Renina e ADH ↑ β1 ↓ α2
Fegato α2: inibizione rilascio di Ins
α1: iperglicemia da diminuzione della liberazione di Ins
Tex adiposo Β3: lipolisi, termogenesi
Il m. scheletrico non ha un’innervazione adrenergica, ma solo colinergica, quindi il sistema adrenergico ha solo effetti
indiretti su esso: stimola i β2 sul m. e quindi aumenta nella fibrocellula l'AMPc, che aumenta la velocità di contrazione
ed è responsabile dell'attività tremorigena. Quindi l’Adrenergico aumenta la stimolazione muscolare ma diminuisce la
qualità del movimento.
Dal meccanogramma della P diastolica, sistolica e media di vede:
▫In presenza di A, stimolante tutti i rec., un ↑ della freq. cardiaca e una ↓ delle resistenze periferiche (per
vasodilatazione data dai β2), con ↑ della P sistolica e leggera ↓ della diastolica. Se si somministra A in presenza del f.
Fentolamina (antagonista competitivo dei recettori α1/2), non c’è un ↑ di P per effetto α1 perché è bloccato
dall'antagonista.
▫In presenza di NA, che stimola α1/2 e β1, una leggera ↓ della freq. cardiaca e ↑ della resistenza periferica, con ↑ sia
della P sistolica che diastolica. La ↓ della freq. cardiaca si ha, in assenza della stimolazione dei β2, per effetto
compensatorio: quando la P aumenta barocettori aortici, carotidei e periferici inviano segnali al centro vasomotore del
SNC che si oppone ad un ulteriore aumento attivando il vago che rallenta l'attività cardiaca.
▫Se si vogliono eliminare gli effetti α si usa la catecolamina non endogena Isoproterenolo (o isoprenalina -ISO-),
agonista aspecifico β, si ha un ↑ della freq. cardiaca e ↓ delle resistenze periferiche, quindi un leggero ↑ della P
sistolica e una ↓ della P diastolica.
Gli agonisti endogeni (A e NA, molecole chirali) sono poco selettivi (Na agisce su α1/2 e β1, A su α1/2 e β1/2), mal
assorbiti e metabolizzati velocemente nel fegato, quindi andrebbero somministrati continuamente. L’A è usata per:
▪Shock anafilattico: si manifesta quando c'è un abbassamento di P tale che i vasi collabiscono e quindi non c'è più
perfusione degli organi. E' caratterizzato da broncocostrizione intensa (broncospasmo) sostenuto dalla degranulazione