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DISFUNZIONE ERETTILE

Definizione di disfunzione erettile

Incapacità ad ottenere e mantenere una erezione sufficiente a consentire un soddisfacente rapporto

sessuale

Incidenza del fenomeno: molto elevata: 30% della popolazione maschile fino a 40 anni di età;

percentuali più alte (oltre il 70%!) nelle fasce più avanzate.

Basi anatomiche e morfologiche dell’erezione

Il pene è costituito dorsalmente dai CORPI CAVERNOSI e ventralmente dal CORPO SPONGIOSO

che circonda l’URETRA e forma distalmente il glande.

Ciascuno dei corpi cavernosi è circondato da una PARETE FIBROSA denominata TUNICA

ALBUGINEA da cui si dipartono diramazioni di FIBRE COLLAGENE (ed elastiche) che si

addentrano nella profondità del corpo cavernoso. Una tunica albuginea (più sottile) circonda anche

il corpo spongioso.

Struttura dei corpi cavernosi

INVOLUCRO FIBROSO: tonaca albuginea di tessuto connettivo fibroso denso da cui si diramano

trabecole

TESSUTO ERETTILE: è paragonabile ad una spugna in quanto formato da lacune sanguigne di

forma irregolare (cavernule o sinusoidi) separate da trabecole di spessore variabile, comunicanti tra

loro e tappezzate di epitelio non fenestrato.

Fisiologia dell’erezione

1) STIMOLAZIONE SESSUALE (stimoli visivi, olfattivi, auditivi, immaginativi, tattili).

2) LIBERAZIONE DI NT DAI TERMINALI NERVOSI: rilascio di fattori dalle cellule

endoteliali, attivazione parasimpatica ed inibizione simpaticaEREZIONE

Erezione: dilatazione delle arterie elicine (sinuose) con aumento del flusso vascolare e

compressione da parte dell'albuginea delle vene che drenano il sangue con conseguente turgore.

Oltre alle elicine ci sono anche arterie nutrizionali nelle trabecole.

Fascia penis di Buck separa la vena dorsale del pene superficiale da quella profonda profonda.

Ruolo centrale del nitrossido (NO):

1) fibre nervose NANC (non adrenergiche non colinergiche) sono nitrergiche

l'acetilcolina attraverso il recettore M delle cellule endoteliali stimola il rilascio di NO.

2) 3

NO, molto diffusibile, attiva la guanilato ciclasi con conseguente aumento delle concentrazioni

cellulari di cGMP che viene degradato dalle fosfodiesterasi (PDE). ++

Il cGMP attraverso delle protein kinasi media la diminuzione della permeabilità al Ca e il suo

+

sequestro nel reticolo endoplasmico e l'aumento della permeabilità al K con conseguente

iperpolarizzazione e rilasciamento della muscolatura liscia.

PGE1 agisce su specifici recettori stimolando l'adenilato ciclasi con conseguente aumento del

cAMP e attivazione di PKA, la quale ha stessa azione del CGMP.

Le PDE (isoforma 5 è la più rappresentata nel caso dei corpi cavernosi) idrolizzano anche il cAMP.

Detumescenza

Ruolo centrale delle sostanze vasocostrittrici: NA, endoteline e prostaglandine della serie F. NA

attraverso i recettori alfa 1 e 2 determina contrazione della muscolatura liscia (effetto mediato da

PLC). 7 fasi:

Stimolazione sessuale stimoli visivi tattili olfattivi uditivi immaginativi.

Due braccia interconnesse: rilascio di fattori endoteliali e aumento del tono parasimpatico con

diminuzione del tono simpatico.

1) placido

2) fase di latenza, aumento del tono parasimpatico

3) tumescenza

4) piena erezione (compressione del plesso venulare e coinvolgimento dei muscoli ischio e

bulbocavernosi)

5) transizione (si riduce il flusso)

NA a livello centrale con il recettore alfa 1 stimola e con l’alfa 2 inibisce l'erezione, mentre a livello

periferico la inibiscono.

Angiotensina 2 trombossano PGF ed endoteline favoriscono la detumescenza a livello periferico.

6) detumescenza rapida

7) detumescenza veloce.

Aree centrali coinvolte sono AMPO area mediale preottico ipotelamica e PVN nucleo

paraventricolare ipotalamico da cui si diramano fibre ossitocinergiche che vanno ai (centri o

nuclei?) spinali.

GABA e oppioidi endogeni (morfina) inibisconol'erezione. NALTRAXONE (antagonista) la

stimola.

Ossitocina ed NO la stimolano.

Fisiopatologia della disfunzione erettile

Una possibile classificazione delle cause della disfunzione erettile è la seguente:

1) D.E. PSICOGENA

2) D.E. ORGANICA (neurogenica, ormonale, arteriosa, cavernosa, secondaria all’uso di

farmaci)

La d.e. ORGANICA è la più comune.

D.E. neurogena

Vari disturbi neurologici come

-morbo di Parkinson

-morbo di Alzheimer

-stroke

-trauma cerebrale

possono causare D.E. o mediante riduzione della libido o riducendo direttamente la capacità

erettile.

Negli uomini con lesioni spinali l’entità della D.E. dipende largamente da:

-natura della lesione

-localizzazione della lesione

-estensione della lesione

Il coinvolgimento sensoriale dei genitali è essenziale per evocare e mantenere una erezione riflessa

ed è senza dubbio molto più importante dell’effetto di stimoli psicogeni diminuiti dall’età.

Cause ormonali di disfunzione erettile

Il deficit di androgeni fa diminuire le erezioni notturne e la libido.

Ciononostante l’erezione in risposta a stimolazione sessuale visiva è normale nei soggetti

ipogonadici, dimostrando che gli androgeni non sono indispensabili per l’erezione.

L’ iperprolattinemia (da qualunque causa prodotta) determina disfunzione sia sessuale che

riproduttiva in quanto la PRL inibisce l’attività dopaminergica centrale e quindi la secrezione di

GnRH (ormone di liberazione della gonadotropina) con conseguente ipogonadismo da deficit di

gonadotropine.

Cause vascolari di disfunzione erettile

I più comuni fattori di rischio associati ad insufficienza arteriosa nel distretto penieno

comprendono:

-ipertensione

-iperlipidemia

-fumo di tabacco

-diabete mellito

-irradiazione pelvica

Queste cause determinano un’insufficienza arteriosa generalizzata a tutto il distretto penieno. Invece

una stenosi localizzata in un determinato punto del distretto arterioso può verificarsi a seguito di un

trauma pelvico o perineale. La disfunzione venosa è chiamata in causa più raramente.

Farmaci il cui impiego si associa a D.E.

Tranquillanti maggiori

Anticolinergici

Analoghi dell’ormone liberante l’ormone luteinizzante

Antiandrogeni

Antiipertensivi (diuretici, vasodilatatori, simpaticolitici centrali, bloccanti gangliari, beta-bloccanti,

ACE-inibitori, Ca-antagonisti)

Antidepressivi (triciclici, I-MAO)

Ansiolitici (benzodiazepine)

Farmaci psicotropici (alcol, marijuana, amfetamine, barbiturici, nicotina, oppiacei)

Miscellanea (cimetidina, clofibrato, digossina, estrogeni)

Farmaci per il trattamento della disfunzione erettile

1) Farmaci per somministrazione intracavernosa

-PAPAVERINA

-ANTAGONISTI α-ADRENERGICI

-PROSTAGLANDINA E1

-VIP

2) Farmaci non somministrati per via intracavernosa

-INIBITORI DELLE FOSFODIESTERASI

-NITRATI ORGANICI

-PROSTAGLANDINA E1 +

-ATTIVATORI DEI CANALI DEL K

-ANTAGONISTI α-ADRENERGICI

-YOHIMBINA

-ANTAGONISTI DEGLI OPPIOIDI

-AGONISTI DOPAMINERGICI

Farmaci per somministrazione intracavernosa

PAPAVERINA

È in genere classificata come un INIBITORE DELLE PDE anche se probabilmente il meccanismo

d’azione è più complesso. Nel cane e nell’uomo la papaverina ha dimostrato di essere in grado sia

di ridurre le resistenze del distretto arteriolare che di incrementare le resistenze del distretto

venulare. E’ descritta per uso prolungato: fibrosi dei corpi cavernosi.

FENTOLAMINA

È un ANTAGONISTA Α-ADRENERGICO NON SELETTIVO (alfa 1 e 2 ).

E’ probabilmente dotata anche di altre azioni (blocco recettori 5HT , aumentato release di istamina

3

dalle mast-cellule, attivazione della NOS).

La somministrazione per via intracavernosa determina erezione per riduzione delle resistenze

arteriolari (ma anche di quelle venulari).

Ha un emivita di circa 30 minuti ma ha una lunga durata d’azione (2,5-4 ore) (per metaboliti attivi

non conosciuti?).

Tra gli effetti collaterali è segnalata ipotensione ortostatica.

TIMOXAMINA

È un α-ADRENOLITICO SELETTIVO per gli Α1-recettori.

Produce erezione se somministrato per via intracavernosa. E’ particolarmente ben tollerato

(pressoché totale mancanza di effetti collaterali compresa la fibrosi dei corpi cavernosi).

PROSTAGLANDINA E1 (ALPROSTADIL)

È uno dei farmaci più adoperati per somministrazione intracavernosa anche se risulta efficace in

non più del 70% dei pazienti con D.E. La PGE1 è trasformata nel tessuto penieno nella PGE2

anch’essa attiva.

INCREMENTA LE CONCENTRAZIONI INTRACELLULARI DI CAMP.

VIP

Anche se il VIP è stato inserito nel novero di quelle sostanze dotate di un certo ruolo nei

meccanismi alla base dell’erezione, esso non è in grado, quando somministrato I.C., di indurre

erezione. Può PERÒ POTENZIARE GLI EFFETTI DI ALTRE SOSTANZE USATE IN

ASSOCIAZIONE (PER ES. PAPAVERINA).

Farmaci non somministrati per via intracavernosa

NITRATI ORGANICI

La nitroglicerina e gli altri nitrati organici sono in grado di rilasciare la muscolatura liscia attraverso

la stimolazione della guanilato ciclasi solubile dovuta a liberazione enzimatica di NO.

L’osservazione che l’applicazione topica di nitroglicerina sul pene può causare erezione (Talley

1985) ha spinto a verificare la possibilità dell’uso di tali farmaci nella D.E.

In effetti la nitroglicerina somministrata per via trans dermica sotto forma di cerotti che erano

applicati sul pene (Meynhoff 1992) si dimostrava parzialmente o pienamente efficace.

La cefalea era l’effetto collaterale maggiormente segnalato.

La nitroglicerina trans dermica potrebbe essere un trattamento efficace in alcuni tipi di pazienti.

INIBITORI DELLE FOSFODIESTERASI (principali molecole disponibili):

SILDENAFIL (VIAGRA)

FARMACODINAMICA

Inibitore selettivo della PDE5, 4000 volte più selettivo della PDE3 cardiaca ma non è così selettivo

(10 volte) per la PDE6 che sta sulla retina.

FARMACOCINETICA

Somministrato per os biodisponibilità non ottima ma sufficiente.

Emivita 3-5 h.

Assunzione con i pasti riducono l'assorbimento e la concentrazione plasmatca.

Metabolizzato dal CYP3A4 e dal CYP2C9, il derivato ottenuto attivo e ulteriormente

metabolizzato.

Escreto con le feci e in maniera minore con le urine.

Somministrazione 1 h prima del rapporto a stomaco vuoto attenzione nei pazienti epatopatici.

AZIONE

Il sildenafil agisce inibendo selettivamente la FOSFODIESTERASI 5 responsabile della

degradazione del cGMP.

EFFETTI COLLATERALI

Tra gli effetti collaterali segnalati vi sono: cefalea, vampate di calore, vertigini, dispepsia,

congestione nasale, disturbi visivi, eventi cardiovascolari g

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher domydiva di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e tossicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Calignano Antonio.