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EFFETTI COLLATERALI
Possibili azioni cancerogene
Carcinoma dell’endometrio aumenta di circa 5-15 volte se non associati a progestinici in
menopausa.
Adenocarcinoma vaginale e cervicale di donne nate da madri che hanno assunto estrogeni nel primo
trimestre di gravidanza.
Mammella: aumenta il rischio con uso di estrogeni e progestinici si suppone però che il maggior
responsabile sia il medrossiprogesterone il rischio diminuisce significativamente a 5 anni
dall’interruzione del trattamento suggerendo altri meccanismi tumorigeni oltre a quello della
stimolazione della crescita.
Effetti metabolici e cardiovascolari
Debole aumento dei trigliceridi ma complessivo effetto positivo sul profilo lipoproteico plasmatico
che può però essere ridotto dai progestinici.
Aumenta la quantità di colesterolo nella bile, e diminuisce lo svuotamento della colecisti:
aumentano le patologie biliari di 2-3 volte.
Riduzione del rischio di malattie cardiovascolare non ancora dimostrato.
Aumento delle malattie tromboemboliche.
Effetti sulle funzioni cognitive
Sembra avere un ruolo nella comparsa dell’Alzhaimer (ritardo della comparsa).
Altro
Nausea vomito edema dolorabilità mammaria emicrania riacerbazione dell’endometriosi.
MODULATORI SELETTIVI DEL RECETTORE ED ANTIESTROGENI
ANTIESTROGENI
Di per se questi composti hanno pochi effetti, ma competono efficacemente per il ligando naturale
degli estrogeni.
Tamoxifene: usato principalmente nel cancro della mammella legato agli estrogeni, produce gli
stessi effetti collaterali di essi ma in misura minore. Infatti si lega allo stesso recettore, ma produce
un effetto molto debole sulla trascrizione, ingombrando invece il recettore molto a lungo. Ne
rende difficile anche il ricircolo.
Clomifene e ciclofenile: inibiscono il legame degli estrogeni nell’ipotalamo e nell’ipofisi, e quindi
fanno venir meno il feedback negativo che altrimenti si verificherebbe. Quindi, pur essendo
antagonisti, hanno un effetto molto potente di stimolazione alla secrezione di estrogeni. Vengono
usati per curare l’infertilità provocata da mancata ovulazione. Sono possibili con essi delle
gravidanze multiple.
PROGESTINICI
Prodotti dal corpo luteo, dalla placenta (grande quantità) e in misura minore dai testicoli del
maschio e dalla surrene in entrambi i sessi.
Agiscono analogamente agli altri steroidi, ma il recettore per il progesterone viene stimolato da una
precedente esposizione del tessuto agli estrogeni.
I loro effetti sono essenzialmente quelli di trofizzare la mucosa uterina e l’endometrio per
accogliere l’impianto dell’ovulo, e preparare il corpo della donna alla gravidanza e al parto e
lattazione.
CHIMICA
PRIMA CLASSE: progesterone, idrossiprogesterone, o esteri di quest’ ultimo o
medrossiprogesterone (che ha in più un metile in posizione 6).
I derivati del 19 – nortestosterone presentano attività androginica e anabolizzante
SECONDA CLASSE: manca il metile 19: hanno attività prevalentemente progestinica più che
androgenica, se aggiungo un gruppo etinilico in 17 (noretindrone) diminuisco il metabolismo
epatico di primo passaggio e ho composto somministrabile per os.
TERZA CLASSE
• Desogestrel
• Gestodene
• Norgestimato
QUARTA CLASSE
Drospirenone
• Attività antiandrogenica e antimineralcorticoide (possibile iperotassiemia)
FARMACODINAMICA: un solo gene due isoforme PR B stimolatorio ed A inibitore (mancano
164 aa).
FARMACOCINETICA
Progesterone ha un rapido metabolismo di primo passaggio (soluzioni oleose iniettabili o
applicazioni gel).
MPA (medrossiprogesterone acetato) e megestrolo per os.
Ottimo legame farmacoproteico, varia la percentuale e la proteina a seconda del farmaco.
Progesterone ha emivita di 5 min, noretindrone 7 h, norgestrel 16, h gestodene 12 h.
EFFETTI
• Aumento lipoprotein lipasi (maggior deposito di grassi)
• Aumento livelli basali di insulina in risposta al glucosio (aumento immagazzinamento di
glucosio)
• Aumento temperatura corporea
• Effetto deprimente sul SNC
• Sviluppo alveolo tubulare dell’apparato secretorio della mammella
USI TERAPEUTICI
Anticoncezionali e terapia sostitutiva in menopausa.
Trattamento palliativo del carcinoma metastatico dell’endometrio.
EFFETTI COLLATERALI
Profili lipidici sfavorevoli e aumento del cancro della mammella.
MODULATORI SELETTIVI DEL RECETTORE ED ANTIPROGESTINICI
CHIMICA: RU38486 o RU486 (PILLOLA DEL GIORNO DOPO)
FARMACODINAMICA
RU38486 o RU486 o mifepristone tende ad essere antagonista dei recettori del progesterone ma in
alcune situazioni si può comportare come agonista quindi è un modulatore (MPR).
1. Nella fase follicolare: inibisce ovulazione
2. Nella fase luteinica: effetto antiprogestinico a livello uterino
3. Nelle fasi iniziali della gravidanza:
• aumento dell’azione delle prostaglandine sull’utero
• aumento delle contrazioni uterine
• ammorbidimento della cervice uterina
• sfaldamento della decidua con conseguente ridotta sintesi di hCG
• ridotta sintesi di progesterone
• facilitazione dell’espulsione della blastocisti
Blocca il recettore dei glucocorticoidi e degli androgeni.
Onapristone sembra essere antagonista puro del recettore del progesterone e avere minore effetto
sugli altri recettori.
FARMACOCINETICA
Mifepristone: assorbito per os, emivita 20-40 h, metabolismo epatico (CYP3A4) e ricircolo
enteroepatico con escrezione fecale
USI TERAPEUTICI
In associazione a misopristolo o altre prostaglandine interruzione di gravidanza nei primi 50
giorni. Può essere utilizzato anche nel Cushing poiché blocca l’azione del cortisolo legandosi al
recettore dei glucocorticoidi.
EFFETTI COLLATERALI
Emorragia vaginale (8-17 giorni).
Crampi addominali uterini, nausea, vomito, diarrea (dovuti a prostaglandine).
Altri usi: induzione del travaglio, endometriosi, leiomiomi, contraccezione postcoitum o nella fase
luteinica.
INTERAZIONI
Terapia cronica con glucocorticoidi o donne anemiche o trattate con anticoagulanti (rischio
emorragia).
ANTICONCEZIONALI
CONTRACCETTIVI IN ASSOCIAZIONE
Due principali associazioni di farmaci:
• Associazione estro-progestiniche (pillola combinata)
• Progestinici da soli (minipillola)
La componente estrogenica è l’etenilestradiolo, anche se a volte può essere sostituita dal
mestranolo.
Il progestinico può variare, oggi ci sono composti ad alta potenza e minor effetti sul metabolismo
delle lipoproteine:
1 generazione etenilestradiolo + noretisterone
2 \\ \\ + norgestrel\levo
3 \\ \\ + desogestrel gestodene
4 \\ \\ + drospirenone
Infatti se gli estrogeni abbassano le LDL e alzano le HDL, i progestinici fanno esattamente il
contrario.
La pillola, che contiene dosi di entrambi i componenti parecchio basse dato il buon assorbimento
orale (limitato però da diarrea e vomito) deve essere assunta per 21 giorni di seguito, seguiti da una
pausa di 7, per permettere la mestruazione, e così via finché si desidera evitare la gravidanza.
CHIMICA
Efficacia teorica del 99.9% .
Pillole monofasiche bifasiche o trifasiche.
• Monofasiche stessa composizione per 21 giorni e 7 giorni di pillole con ingredienti inerti.
• Bifasiche (1-10/10-21)
• Trifasiche due o più pillole con composizione quantitativa diversa da assumere in tempi
diversi del ciclo in modo da mimare la fisiologia, progestinico aumenta progressivamente
estrogeni diminuiscono, 7 giorni di pillole con eccipienti inerti anche qui.
Preparazione particolare norgestrel+etinilestradiolo somministrata per 84 giorni con 7 giorni di
pillole con eccipienti inerti.
Oppure iniezione una volta a mese o cerotto settimanale o anello vaginale.
Contenuto in estrogeni da 20 a 50 microgrammi, al di sotto dei 35 ho pillole a basso dosaggio
(moderne), contenuto dei progestinici è più variabile a seconda della potenza del composto.
Iniezione intramuscolo di una sospensione cristallina (preparazione depot) di MPA che ha efficacia
per 3 mesi.
MECCANISMO D’AZIONE
• Diminuzione della sensibilità ipofisaria al GnRH e della frequenza di secrezione di
quest’ultimo
• Inibizione del picco LH estrogeno-indotto (progestinici)
• Diminuzione del rilascio di FSH (estrogeni).
Altri effetti (a monte del blocco dell’ovulazione):
• produzione di muco endocervicale spesso e viscoso (progestinici)
• alterata motilità delle tube (entrambi)
EVOLUZIONE DELLE FORMULAZIONI CONTRACCETTIVE
Estrogeni
Riduzione della dose di estrogeni a meno di 50 µg che comporta una riduzione del rischio di
tromboembolismo venoso.
Le formulazioni attuali comprendono 30, 25 o 20 µg.
Progestinici
L’ introduzione di progestinici di 3 e 4 generazione inducono minori effetti collaterali di tipo
androgenico, particolarmente a livello cutaneo.
EFFETTI
Cardiovascolari
• modico aumento della gittata e della pressione sistolica e diastolica (piccolo numero di paz.
Ipertensione)
Ovaio
• Ovaie più piccole
• Scarsità di follicoli in via di maturazione
• Edema stromale
Utero
Muco cervicale spesso
Mammella
Aumento di volume
Effetto sul metabolismo glucidico
Aumento livelli basali di insulina in risposta al glucosio (aumento immagazzinamento di glucosio).
A lungo termine riduzione della tolleranza ai carboidrati.
Metabolismo lipidico
100 µg : aumento HDL, diminuizione LDL, aumento trigliceridi, aumento colesterolo libero
ed esterificato
Fegato
Riduzione del flusso biliare
Aumento dell’ acido colico
Riduzione dell’ acido chedeossicolico
Effetti ematochimici
Aumento sintesi di alcuni fattori della coagulazione.
Diminuzione della antitrombina 3
• In condizioni basali tempo di emorragia e tempo di coagulazione invariati.
• In soggetti trattati con cumarinici e contraccettivi bisogna aumentare la dose degl
anticoagulanti per ridurre il tempo di protrombina
• Aumento aggregabilità piastrinica indotta da nor epinefrina
EFFETTI COLLATERALI
Lievi
• Nausea, edema, mastalgie (dip dal contr. estrogenico) e lievi cefalee o più raramente
emicrania, che però può indicare trombosi venosa cerebrale
• emorragia da sospensione
Moderate
• continue perdite ematiche
• aumento peso ponderale, acne, irsutismo (dip da prog)
• infezioni vaginali
• dilatazione ureterale
• amenorrea
Gravi
1) Disordini vascolari
• Tromboembolia venosa
• Infarto
• Malattia cerebrovascolare (concorre il fumo e l’età)
2) Disturbi gast