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DEFINIZIONE DI ANEMIA:
Condizione patologica caratterizzata da una riduzione del numero di globuli rossi o dell’emoglobina.
CAUSE:
• Perdita acuta o cronica di sangue
• Gravidanza
TIPI DI ANEMIE:
• IPOCROMICA, MICROCITICA: piccoli globuli rossi con basso contenuto di emoglobina,
dovuta a carenza di ferro;
• ANEMIA MACROCITICA: globuli rossi di grandi dimensioni ma ridotti di numero;
• ANEMIA NORMOCROMICA E NORMOCITICA: globuli rossi di normale dimensioni e a
normale contenuto di emoglobina ma di numero ridotto;
FATTORI PREDISOPONNTI ALL’ANEMIA:
1. DEFICIENZA DEI FATTORI NECESSARI PER L’ERITROPOIESI:
• Ferro;
• Acido Folico e Vit. B 12;
• Vit. C, Piridossina;
2. DEPRESSIONE DEL MIDOLLO OSSEO DOVUTA A:
• Tossici (farmaci utilizzati in chemioterapia);
• Esposizione a radiazioni;
• Malattie del midollo osseo di origine ignota;
• Ridotta produzione o minore risposta all’eritropoietina (insufficienza renale
cronica, artrite reumatoide, AIDS);
3. ECCESSIVA DISTRUZIONE DEI GHLOBULI ROSSI:
• Anemie emolitiche dovute a molte cause (reazioni avverse ai farmaci, reazioni
autoimmuni.)
EMOPOIESI:
Processo che consiste nella continua sostituzione delle cellule del sangue;
Risponde sia al fabbisogno basale che a situazioni di aumentata richiesta come per esempio:
• Anemia;
• ipossia;
• infezioni;
Processo altamente regolato che dipende sia dalle interazioni cellula con cellula nel microambiente
midollare, che dall’attività di fattori di crescita sia emopoietici che linfopoietici;
Fattori emopoietici sono:
• Fattori di crescita: glicoproteine ottenute con la tecnica del DNA ricombinante;
• Minerali: ferro e rame;
• Vitamine: acido folico, vitamina B12, piridossina, acido ascorbico e riboflavina;
FATTORI EMOPOIETICI:
• IL3
• GM-CSF
• M-CSF
• SCF
• ERITROPOIETINA
Intervengono nel processo di rigenerazione delle cellule mature del sangue;
Promuovono la proliferazione e differenziazione delle cellule staminali midollari;
Hanno attività preferenziale su determinati elementi delle linee maturative del midollo osseo;
Agiscono attraverso interazioni additive o sinergiche;
In terapia vengono utilizzati in associazione con vari fattori -in funzione del tipo di carenza-
proliferativi e/o maturativi di elementi del sangue periferici.
FATTORI DI CRESCITA:
• ERITROPOIETINA:
Regolatore della proliferazione e della maturazione delle cellule eritroidi committed: BFU-E e
CFU-E;
E’ prodotta dalle cellule interstiziali peritubulari del rene sotto il controllo di un unico gene
localizzato sul cromosoma 7;
Molecola di natura glicoproteica con peso molecolare di 30.000 dalton;
Una volta sintetizzata e rilasciata, l’eritropoietina viene trasportata al midollo dove si lega ad un
recettore di superficie sul precursore eritroidi committed e viene internalizzata;
Ipossia=> disattivazione prolil idrossilasi => diminuisce poliubiquitinazione e degradazione
favorite da VHL protein => accumulo di HIF1alfa => eterodimero con HIF1beta =>
attivazione trascrizione EPO.
CONDIZIONI PATOLOGICHE CHE INFLUENZANO I LIVELLI DI ERITROPOIETINA:
1. CONDIZIONI CHE STIMOLANO IL RILACIO DI ERITROPOIETINA:
• Anemia o Ipossia
La sintesi di eritropoietina aumenta;
I livelli di eritropoietina sierica aumentano;
La proliferazione e maturazione dei progenitori midollari viene stimolata;
2. CONDIZIONI CHE RIDUCONO LA SINTESI ED IL RILASCIO DI ERITROPOIETINA:
• Nefropatia;
• Danno al midollo;
• Carenza di ferro o vitamine essenziali;
• Infezioni o infiammazioni;
ERITROPOITINA RICOMBINANTE:
1. EPOIETINA ALFA:
Prodotta con la tecnica del DNA ricombinante utilizzando una linea cellulare di mammifero (cellule
ovariche di criceto);
Fattore di crescita specifico per i precursori della linea eritroide;
Analogia strutturali con l’ormone endogeno;
Preparazioni disponibili : fiale da 2000 o 10.000 unità
Modalità di somministrazione:
• somministrazione sottocute o endovena;
• Emivita di 4-8 h, tuttavia l'effetto biologico è più lungo: tre somministrazioni a settimana;
Indicazioni terapeutiche :
• anemie da ridotta risposta eritropoietina;
• anemie associate a interventi chirurgici;
• anemie in pazienti con AIDS;
• anemie associate a chemioterapia antitumorale;
• anemia da prematuro;
• anemia associata a malattie infiammatorie;
Effetti collaterali:
• in genere ben tollerata;
• cefalea;
• atralgia;
• aumento della pressione arteriosa (per rapida salita del numero di globuli rossi);
• deficienza di ferro (per il rapido aumento della sintesi di emoglobina);
2. FATTORI DI CRESCITA MIELOIDI
EFFETTI FARMACOLOGICI E MECCANISMO D'AZIONE
Superfamiglia dei recettori delle citochine attivazione del patway JAK/STAT. GM-CSF: Inizialmente i
leucociti diminuiscono per aumento di marginazione e sequestro polmonare, in seguito si osserva una
risposta dose dipendente.
A basse dosi risposta dei neutrofili, a dosi più alte monociti ed eosinofili.
Associato ad EPO stimola tutte le linee del sangue.
G-CSF aumenta la produzione di neutrofili, la loro attività citotossica, la funzione fagocitica e rallenta
il processo apoptotico dei gr. Neutrofili.
Potenzia la funzione ADCC dei gr.eosinofili maturi;
Aumenta l'espressione di molecole di superficie della famiglia CD1 nei macrofagi umani(effetto
antitubercolare).
(GM-SCF): SARGRAMOSTIM, MOLGRAMOSTIM:
Sono glicoproteine.
Indicazioni terapeutiche :
• neutropenia secondaria a neoplasie;
• neutropenia clinica congenita
• anemia aplastica
• mielodisplasia
• per prevenire la neutropenia associata a chemioterapia e trapianto di midollo autologo
• trattamento dell’AIDS in associazione con zidovudina;
Effetti collaterali :
• febbre;
• malessere generale, stanchezza, dolori ossei;
• pericardite;
• ipotensione;
• ipossia;
• tachicardia;
G-CSF: FILGRASTIM:
prodotta da E. Coli e quindi non è glicosilata.
Strutturalmente non presenta omologia con GM-CSF.
Funzioni:
• stimola la proliferazione cellulare dei precursori dei granulociti neutrofili;
• ha funzioni chemiotattiche,
• aumenta la funzione ADCC nei neutrofili;
Impieghi clinici:
• neutropenia farmaco-indotta;
• insufficienza funzionale dei granulociti neutrofili;
Effetti collaterali:
• meno gravi di quelli osservati per il GM-CSF;
Uso clinico dei CSF
I CSF vengono utilizzati nei centri specializzati di chemioterapia antitumorale:
• per ridurre la gravità e la durata della neutropenia indotta da farmaci citotossici durante:
- la chemioterapia antitumorale convenzionale
- cicli intensivi di chemioterapia che danneggiano i tessuti emopoietici e che richiedono
trapianti autologhi di midollo osseo.
• Per stimolare la liberazione in circolo di cellule progenitrici che possono poi essere raccolte e
somministrate al paziente da solo o insieme a cellule del midollo osseo ,dopo intensa
chemioterapia ad alte dosi
• Per espandere la popolazione delle cellule progenitrici raccolte ex-vivo prima di reintrodurle nel
paziente.
Altri possibili impieghi: nell’ anemia anaplastica; mielodisplasia; anemia che si manifesta nell’aids e
viene esacerbata dalla zidovudina.
3. FERRO
Metallo di transizione dotato di due proprietà rilevanti ai fini del suo ruolo biologico:
1. Capacità di esistere in diversi stadi di ossidazione
2. Tendenza a formare complessi di coordinazione stabili
Contenuto di Ferro in un individuo di 70 Kg è pari a 4g e risulta così distribuito:
• 2+
65% circolante sotto forma di EMOGLOBINA (eme Fe ferro ferrico)
• 18% immagazzinato a livello epatico sotto forma di FERRITINA e EMOSIDERINA
• 16% è presente nella MIOGLOBINA nei CITICROMI, in vari altri enzimi.
FABBISOGNO GIORNALIERO DI FERRO
• Uomo: 1-1,5 mg
• Donne in età feconda: 1,5 -2 mg
• Bambini in fase di crescita: 1,5 - 2 mg
• Gravidanza: il fabbisogno aumenta di 2-10 volte
Assorbimento 1-2mg al giorno Plasma (4mg) 5 mg Tessuti(150 mg) Perdita 1-2
mg al giorno
ASSORBTMENTO : L’assorbimento del ferro avviene prevalentemente a livello del duodeno e del
digiuno prossimale.
In genere una dieta contiene in media 10-I5mg/die di ferro elementare, di questi il 5-10% sono assorbiti
cioè 0,5-1mg. L’assorbimento di ferro alimenta quando le riserve organiche sono ridotte oppure è
aumentato il fabbisogno.
Il ferro della carne è più facilmente disponibile per l’assorbimento, in quanto assorbito intatto come
3+
emina (forma ferrica dell’eme) senza prima essere trasformato in ferro elementare.
Il ferro non eme dei cibi e quello contenuto nei sali di ferro inorganici deve essere convertito a ione
ferroso prima di poter essere assorbito dalle cellule della mucosa intestinale.
Tale assorbimento diminuisce iii presenza di chelanti o di composti complessati il ferro, aumento in
presenza di acido cloridrico e di vitamina C.
Il ferro è trasportato attraverso le cellule della mucosa intestinale con meccanismo attivo.
Lo ione ferroso assorbito è convertito in ione ferrico all’interno delle cellule della mucosa, e insieme al
ferro ferrico derivato dall’ emina, può essere trasportato dalle cellule al plasma via transferrina
oppure può essere trasformato in ferritina e come tale accumulato nelle cellule della mucosa.
Il tutto è regolato da quelle che sono le richieste dell’organismo.
DISTRIBUZIONE : Il ferro è presente nel plasma legato alla transferrina, beta-globulina che lega
specificatamente il ferro ferrico, viene cos’ trasportato dalle cellule della mucosa intestinale e dai siti
di deposito del fegato e della milza alle cellule eritroidi in via di maturazione nel midollo osseo
(normoblasti), dove sono presenti recettori specifici del complesso ione ferrico-ferritina.
Tali recettori sono glicoproteine di membrana che internalizzano il ferro e lo rilasciano all’interno della
cellula, la transferrina cd il suo recettore sono quindi riciclati.
ACCUMULO: In 2 forme:
a. Ferritina : è la forma più rapidamente utilizzabile
b. Emosiderina
Entrambe si accumulano nei macrofagi del fegato, della milza e del midollo osseo.
La ferritina è presente anche nelle cellule della mucosa intestinale e nel plasma.
Il livello plasmatico può essere utilizzato per valutare le riserve organiche essendovi un equilibrio fra la
ferritina presente nel plasma e quella di deposito.
ELIMIZAZIONE : Non vi è