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USI TERAPEUTICI
Si usano i corticosteroidi per evitare gli altri effetti che l’ACTH ha sul surrene.
Usi diagnostici:
• valutazione dell’asse HPA (hipotalamicpituitary adrenal cioè ipotalamo ipofisi surrene).
• test di stimolo con CRH per differenziare malattia di Cushing da secrezione ectopica di
ACTH.
EFFETTI COLLATERALI: possibile ipersecrezione di corticosteroidi
STEROIDI CORTICOSURRENALICI
CHIMICA
Corticosteroidi (a 21 atomi) divisi in glucocorticoidi e mineralcorticoidi, e androgeni (19 atomi).
MODIFICHE CHE COMPORTANO LA VARIAZIONE DI ENTRAMBE LE ATTIVITÀ:
1. Doppio legame 4-5 e chetonico in 3 essenziali per l’attività degli enzimi.
MODIFICHE CHE COMPORTANO LA VARIAZIONE DELL’ ATTIVITA’
GLUCOCORTICOIDE
1. Anello A: gruppo keto in posizione 3 e doppio legame 4,5 fondamentali per entrambe le
attività
2. Ossidrile in 11 essenziale per l’attività glucocorticoide (cortisone e prednisone infatti
vanno prima trasformati).
3. Steroidi di sintesi hanno spesso un ossidrile in 17 perché aumenta l’attività
glucocorticoide.
4. Doppio legame 1-2 (prednisolone, prednisone, desametasone, betametasone) aumenta la
selettività dell’attività glucocorticoide rispetto a quella mineralcorticoide.
5. Ossidrile in 21 essenziale per l’attività mineralcorticoide.
6. Fluoro in posizione 9 (fludrocortisone, triamcinolone, desametasone, betametasone)
aumenta l’ attività mineralcorticoide.
7. Sostituzioni in C-16 diminuiscono l’effetto mineralcorticoide (triamcinolone OH,
desametasone e betametasone CH3).
RECETTORI DEI GLUCOCORTICOIDI
Sono stati individuati in tutti i tessuti ed hanno densità variabile di 3000 a10000 per cellula.
La risposta biologica dipende dal numero di recettori che interagisce con il ligando.
Lo splicing alternativo del recettore dà origine a due isoforme alternativamente omologhe, hGRα e
hGRβ.
hGRα è il classico recettore attivato da ligando che modula l’espressione di geni responsivi.
hGRβ, funzionalmente inattivo, riveste un ruolo rilevante come inibitore endogeno dell’ azione dei
glucocorticoidi poiché spiazza per cosi dire hGRα quando i glucocorticoidi sono presenti in
massive quantità.
La 11βidrossisteroido deidrogenasi tramite la conversione del cortisolo in cortisone protegge il
recettore per i mineralcorticoidi dai glucocorticoidi presenti in circolo ad alte concentrazioni
consentendo così specifiche risposte all’aldosterone da parte delle cellule sensibili ai
mineralcorticoidi.
EFFETTI FARMACOLOGICI E MECCANISMO D’AZIONE
I glicocorticoidi e i mineralcorticoidi trovano a livello del citoplasma cellulare un recettore
specifico, che è legato a proteine specifiche (HSP 90 e 70, proteine dello shock, e p 23).
Il legame ormone-recettore attiva il recettore, che migra a livello nucleare con una delle molecole
proteiche di accompagnamento.
Il complesso ormone-recettore dimerizza, legandosi al sito di risposta ormonale GRE
(glucocorticoidi responsive elements) presente nel materiale genomico (promoter di gene).
Si induce la formazione di RNA messaggeri specifici, che codificano la sintesi di proteine capaci di
dare gli effetti propri degli ormoni corticoidi (EFFETTI GENOMICI).
GRE mediano la diminuzione di POMC COX2 e iNOS, ma anche il legame con altri fattori di
trascrizione (nfkb ed AP1).
EFFETTI NON GENOMICI DEL CORTISOLO
1. La CBG si lega al recettore di membrana della cellula bersaglio.
Si attiva cAMP intracellulare, e tramite la solita cascata enzimatica si arriverà alla
fosforilazione di diversi substrati.
2. Il complesso ligando recettore interagisce direttamente con i fattori di trascrizione mediante
interazione proteina-proteina, impedendo il legame del fattore di trascrizione con le
sequenze GRE.
ATTIVITÀ ANTIINFIAMMATORIA
INIBIZIONI
1. Ridotta sintesi di citochine
I meccanismi dell’inibizione si esercitano a diversi livelli:
- IL-1 viene bloccata a livello della trascrizione, traduzione e secrezione
- TNF-α e è regolato attraverso la maggiore degradazione del suo RNA messaggeri
- IL-3, IFNγ sono bloccati a livello della trascrizione.
2. Interazione con fattori di trascrizione
Inibisce l’attivazione di NFKb con meccanismo:
- Indiretto, con stimolazione dell’ inibitore di NFKb
- Diretto, con interazione diretta col fattore di trascrizione
3. riduzione della sopravvivenza degli eosinofili
4. riduzione del recettore NK1 (per le tachichinine) che media molti effetti della sostanza P
5. inibizione COX 2
6. inibizione di iNOS
STIMOLAZIONI
7. Stimolazione di produzione di LIPOCORTINA, che determina una diminuzione della
fosforilasi A e quindi ridotta sintesi di eicosanoidi
2
8. aumento neutroendopeptidasi ed ACE (aumento del catabolismo della bradichinina
ATTVITA’ IMMUNOSOPPRESSIVA
Inibizione della sintesi di molecole pro infiammatorie e immunostimolanti
• citochine e recettori
• chemochine
• fattori di crescita
• molecole di adesione
• enzimi (COX , fosfolipasi, collage nasi, iNOS)
2
EFFETTI SULLE CELLULE COINVOLTE NEI PROCESSI INFIAMMATORI O IMMUNITARI
1) Riduzione della proliferazione di cellule endoteliali e fibroblasti
Conseguenze:
• effetto antiangiogenico
• riduzione della proliferazione di matrice cellulare
• ritardo dei fenomeni riparativi post-infiammatori
2) Effetti sui mastociti
Inibizione del rilascio di istamina, dei mediatori lipidici e delle citochine
3) Effetti sui leucociti
Riduzione del numero di eosinofili, basofili e monociti
Aumento del numero di neutrofili, ma con ridotta attività
Inibizione funzione dei macrofagi
Inibizione della proliferazione dei linfociti secondaria ad attivazione antigenica per diminuizione
della sintesi di IL-1 e IL-2
EFFETTI METABOLICI
Effetto proteolitico a livello del tessuto
• Muscolare
• Connettivo
• Linfatico
L’aumento degli aminoacidi circolanti determina a livello epatico un’aumentata captazione degli
stessi.
Viene, in tal modo, incrementata la gluconeogenesi, che porta alla formazione di glucosio, che
viene liberato nel circolo in maggiore quantità.
Il cortisolo aumenta la glicogeno sintesi
diminuisce la glicogenolisi
riduce l’utilizzazione di glucosio da parte delle cellule periferiche, specialmente
muscolari (azione antinsulinica).
METABOLISMO LIPIDICO
Stimolazione delle lipasi ormono-dipendente (beta adrenergici agonisti e GH).
Alcuni distretti non sembrano molto sensibili al cortisolo (presenza di 11 beta HSD tipo 1), per cui
prevale l’effetto dell’insulina lipogenetica.
ELETTROLITI E BILANCIO IDRICO
Effetto di spill over sul recettore dei mineral corticoidi a dosaggi elevati.
Effetto permissivo sull’escrezione di acqua libera (anti ADH).
• Debole ritenzione di Na
• Debole escrezione di K
• Aumento della velocità di filtrazione glomerulare
• Aumento dell’ escrezione di calcio renale e diminuzione dell’ assorbimento intestinale dello
stesso
SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Gli effetti sono correlabili essenzialmente alle modifiche esercitate dai glucocorticoidi
sull’escrezione renale di Na.
Sull’apparato cardiovascolare il cortisolo influenza la forza di contrazione ventricolare e
determina un aumento del tono vascolare (effetto permissivo su sostanze vasocostrittrici).
MUSCOLO SCHELETRICO
La funzionalità del muscolo scheletrico è ridotta sia da
• 1’eccessiva presenza di glucocorticoidi ( o di mineralcorticoidi). Tale effetto può essere
dovuto a ipokaliemia o al fatto che Il cortisolo accelera il catabolismo delle proteine
(aumento della degradazione) e rallenta l’anabolismo (diminuzione della sintesi). L’effetto
complessivo e’ una perdita delle proteine, principalmente muscolari.
• ridotta presenza di glucocorticoidi( l’astenia midollare è uno dei segni più precoci
nell’Addison. Tale astenia è da attribuire essenzialmente a inadeguata perfusione di sangue).
SNC
Elevati livelli di cortisolo provocano prima insonnia ed euforia, poi depressione.
Bassi livelli portano ad un rallentamento delle onde alfa dell’ EEG e depressione.
ELEMENTI CORPUSCOLARI DEL SANGUE
: linfocitopenia e riduzione della massa del tessuto linfatico, aumento dei neutrofili per diminuita
emarginazione policitemia.
Va ricordato l’effetto antiallergico per l’inibizione della produzione di anticorpi e inibizione
della reazione antigene-anticorpo.
L’incremento della secrezione dell’ACTH e dei glicocorticoidi caratterizza, infine, la risposta
dell’organismo umano allo stress e agli stimoli nocivi.
FARMACOCINETICA
Assorbibili per os.
Somministrati anche per endovena (necessità di effetto rapido), intramuscolare (effetto
prolungato), topicamente (può portare ad effetti sistemici).
Legame proteine: 90% CBG ed albumina.
Elevati livelli di estrogeni aumentano la produzione di CBG.
Riduzione del doppio legame 4-5 rende i composti inattivi.
Meccanismi di riduzione (del gruppo chetonico in 3), coniugazione con solfato a acido glucuronico
nel fegato, e nel rene escrezione urinaria.
• Cortisolo e idrocortisolo: composti endogeni, produzione giornaliera 10 mg. Hanno la
stessa affinità per i recettori glucocorticoidi e mineralcorticoidi (1:1).
Nei siti dell’organismo dove deve essere esplicata una azione glucocorticoide senza attività
minerale, il cortisolo viene trasformato in cortisone da un enzima (11β idrossisteroide
deidrogenasi), la cui carenza a livello renale da la sindrome da apparente eccesso di
mineralcorticoidi.
Per via della sua grande affinità ai due recettori, il cortisolo è più affine al recettore
mineralcorticoide dell’aldosterone stesso.
• Prednisone e prednisolone: profarmaco e principio attivo, sono 4 volte più potenti del
cortisolo ed hanno bassa attività di ritenzione di sodio.
• Betametasone, Desametasone Triamcinone: 25 volte più potenti del cortisolo, con attività
mineralcorticoide praticamente nulla. Sono i migliori glucocorticoidi in commercio.
• Fludrocortisone : sono glucocorticoidi che però sono modificati con un atomi di F in
posizione 9, e quindi hanno una grande potenza di mineralcorticoidi (125 volte
l’aldosterone).
Il cortisone e il prednisone sono profarmaci che vengono trasformati nei rispettivi 11OH
derivati.
Emivita biologica breve (8-12 h) idrocortisone cortisone fludrocortisone
intermedia (12-35 h): prednisone prednisolone triamciclone
lunga (36-72h): desametasone betametasone.
USI TERAPEUTICI
Terapia palliativa, atten