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FARMACOLOGIA DEL SISTEMA RESPIRATORIO
Parliamo di farmacologia dell'apparato respiratorio, concentrandoci essenzialmente su due condizioni
patologiche diverse per eziologia ma molto simili per fisiopatologia:
- COPD (bronco pneumopatia cronica ostruttiva): caratterizzata da un ostruzione bronchiale con limitazione
del flusso aereo solo parzialmente reversibile. Lentamente progressiva, causata da infiammazione cronica
di vie aeree e parenchima polmonare. Sintomi enfisema polmonare, bronchite cronica, disturbi
circolazione sistemica, iperproduzione di muco che può portare a infezione batterica, asma. Causa
principale è il fumo di sigaretta.
- Asma: malattia infiammatoria caratterizzata da ostruzione generalmente reversibile delle vie aeree
inferiori spesso in seguito a sensibilizzazione provocata da allergeni. (natura allergica) L'Asma si classifica
sulla base dell'insorgenza dei sintomi: può esserci forma stagionale, forma persistente, a seconda anche
dell'allergene.
Nell'attacco di asma ci sono due fasi importanti:
• Fase immediata: in cui giocano alcuni mediatori dell'infiammazione, come istamina e leucotrieni.
(attivazione di mastociti)
• Fase tardiva: più complessa dal punto di vista infiammatorio, numerosi mediatori entrano in gioco,
diversi tipi di citochine e chemochine entrano in gioco. (Th2 cells, monociti ed eosinofili)
Per questo nel trattamento dell'asma oggi tendenzialmente non si utilizzano farmaci anti-istaminici,
sostanzialmente non servono a niente, istamina comprende solo la fase iniziale. L'antistaminico ha una sua
applicazione in una patologia strettamente correlata all'asma, la rinite allergica (si parla di rinasma, spesso
chi ha rinite allergica sviluppa asma, e chi ha asma sviluppa rinite allergica), che ha componente
istaminergica.
Le due caratteristiche principali di queste patologie, sulle quali si concentra la terapia sono:
- INFIAMMAZIONE terapia anti-infiammatoria
- BRONCO-COSTRIZIONE (reversibile in entrambe ma può durare per molto tempo. Nell’asma non trattata
correttamente può diventare irreversibile) farmaci bronco-dilatatori.
Trattare solo la bronco-costrizione nell’asma porta a un peggioramento della stessa.
L’albero respiratorio in entrambe le patologie va incontro a rimodellamento: : ispessimento mucosa,
modificazioni membrane basali, ipertrofia e iperplasia muscolaris mucose → causa problemi a livello scambi
gassosi.
FARMACI BRONCO-DILATATORI
1. AGONISTI DEI RECETTORI β2 ADRENERGICI (SALBUTAMOLO E SALMETEROLO)
Ci sono due classi di bronco dilatatori Beta2 agonisti:
•
farmaci la cui azione è a rapida insorgenza, ma durano poco (short acting) SALBUTAMOLO
• farmaci la cui insorgenza dell'azione è più lenta, ma la durata di effetto è maggiore (long acting). Si
SALMETEROLO
mantiene il bronco cronicamente dilatato per prevenire il broncospasmo.
Salbutamolo: ad azione rapida, dopo 5 minuti insorge effetto broncodilatatorio. Dura 6 ore (in realtà un po'
utile
meno) nelle crisi acute
Salmeterolo e Formoterolo: ad azione protratta, effetto broncodilatatorio insorge dopo 30 minuti (paziente
già morto se ha attacco d'asma). Però dura fino a 12 ore, posso somministrare questi farmaci due volte al 1
perfetto
giorno, mattino e sera, coprendo le 24 ore. per trattamento cronico
Se mettiamo delle particelle sull’albero respiratorio queste vengono rapidamente eliminate, come è quindi
possibile che il Salmeterolo venga somministrato topicamente e rimanga 12 ore sulla muscolatura liscia?
Presenta un lungo braccio (catena di carbonio e idrogeno). Il farmaco si lega su recettore Beta2
transmembrana, nella tasca idrofilica di legame, che si forma praticamente all'interno della membrana
plasmatica. Ma con il braccio lungo si va a legare a “eso-sito” sempre localizzato sul recettore, dove ha
attività molto elevata, rimane attaccato! Anche quando si stacca da sito di legame dell'agonista, rimane
legato a recettore tramite “eso-sito” per 12 ore.
Il Formoterolo invece sfrutta la sua liposolubilità ma non è così efficiente come il Salmeterolo perché ha
progressivo decadimento. Tuttavia il salmeterolo è un agonista parziale mentre il formoterolo è un agonista
pieno.
terapia corretta dell'asma avrò steroide e long-acting (due volte al giorno), e al bisogno short-acting (ma
non deve essere usato troppo spesso in un giorno, tipo sette, vuol dire che terapia di fondo non sta
funzionando).
Sono farmaci molto selettivi per i recettori Beta2, che però si trovano anche nel cuore con rischio
di:tachiaritmie, aritmie, ischemia miocardica.
PROBLEMA: desensitizzazione recettoriale legata all’uso prolungato di beta2 agonisti. Il paziente risponde
sempre meno al trattamento e questo è pericoloso soprattutto nelle crisi. Questa avviene per esempio se si
tratta solo la bronco costrizione senza intervenire sulla componente infiammatoria della patologia. Cmq
salmeterolo grazie alla suo braccio ancora il recettore alla membrana e ne impedisce l’ internalizzazione.
I recettori sono strani, non stanno sempre accoppiati con adenilato ciclasi, possono essere a volte
promiscui. Beta2 recettori sono associati a adenilato ciclasi ma in condizioni di infiammazione cronica,
Beta2 possono stimolare un po' la Gq, e aumentare il calcio intracellulare (bronco costrizione).
Se ho infiammazione non trattata e dò solo broncodilatatore, alla fine broncocostringiamo paziente, va
sempre peggio! Dobbiamo trattare infiammazione, perché in un contesto di infiammazione controllata
recettore Beta2 fa il suo lavoro e non si confonde, ovvero fa il broncodilatatore
inibitore
2. TEOFILLINA aspecifico delle fosfodiesterasi. 40-50 anni fa era utilizzatissimi nelle forme
di asma più severe, perché da broncodilatazione efficace, fa accumulare cAMP nella muscolatura
liscia bronchiale. Ma è aspecifica, quindi è pericoloso come farmaco! Non si da più per via
endovenosa a causa aritmie, oggi si da per via enterale in certi casi. Adesso si utilizzano inibitori
selettivi della fosfodiesterasi 4 come Cilomilast e Roflumilast. Questa è espressa molto nelle cellule
infiammatorie, quindi l’effetto è più anti-infiammatorio che broncodilatatore. Danno pericolosi
effetti avversi perciò non sono ancora entrati in clinica.
3. FARMACI ANTAGONISTI MUSCARINICI (IPATROPIO, TIOTROPIO) imparentati con atropina.
Bisogna fare attenzione perché il blocco dei recettori muscarinici che sono presenti anche a livello
cardiaco (M2) può provocare tachiaritmie. Il rischio è cmq uguale a quello di usare agonisti Beta2,
quindi è meglio non utilizzare queste due classi di farmaci insieme.
I bronco dilatatori vengono somministrati per via inalatoria.
La terapia nel caso delle broncopatie serve solo a rallentare il decorso mentre nell’asma si può anche
guarire, specialmente in quello infantile.
FARMACI ANTI-INFIAMMATORI 2
1. CORTICOSTEROIDI (FLUTICASONE, FLUNISOLIDE, ETC) facilmente degradabili a livello
epatico. Normalmente somministrato topicamente, per via inalatoria (nelle forme più gravi
di asma per via sistemica endovenosa). Agiscono tramite il fattore di trascrizione NFkB.
Il 50% dei pazienti con broncopatia cronica non risponde a corticosteroidi, sia a livello delle cellule
infiammatorie che delle cellule muscolari liscie. A livello cellule infiammatorie, Beta2, attraverso PKA,
fosforilano recettore ormoni steroidei, che così entrano più facilmente nel nucleo. Nelle cellule muscolari
lisce, recettore glucocorticoidi stimola l'espressione del recettore beta2, aumenta responsività cellula
muscolare per gli agonisti. Steroidi vengono poi metabolizzati a livello epatico entro certi range terapeutici,
non ha effetti sistemici: si può vedere metaboliti a livello urine oppure a livello di crescita (interazione
glucocorticoidi con ormone crescita GH → limitazione crescita).
Bambini con asma: un gruppo trattato con glucocorticoidi, l'altro no. Chi cresce di più sono quelli del gruppo
glucocorticoidi, perché quelli non trattati sono sotto stato infiammatorio cronico.
C'è percentuale significativa di pazienti con broncopatia cronica su cui non hanno effetto. Perché?
Stato infiammatorio comporta attivazione NfkB: regolazione trascrizione, coattivatori trasportati da Nf-kB,
trascrizione citochine e molecole infiammatorie. Cromatina deve essere aperta, con istoni acetilati. Effetto
anti-infiammatorio prevederebbe la chiusura della cromatina, ci sono 11 HDAC, nell'albero respiratorio
prevale HDAC2.
Recettori glucocorticoidi può stimolare tante cose direttamente, ma può agire in forma anti-infiammatoria
agendo con NfkB, lo lega, lega corepressori come HDAC2, e disattiva NfkB. Nel paziente con broncopatia
cosa succede? Perché sistema non funziona? Fumando, ha tanti radicali liberi che portano a degradazione
HDAC2 per ubiquitinazione. Recettore glucocorticoidi non può agire perché gli manca effettore della
condensazione della cromatina. Bisognerebbe smettere di fumare, ma ciò a volte non basta perché il
sistema si è modificato.
Si è visto che a dosaggi molto bassi di teofillina, HDAC2 pian piano ricompare. Pazienti recuperano pian
piano nel tempo sensibilità a glucocorticoidi. Degradazione di HDAC in presenza di Teofillina diminuisce
(teofillina blocca l’aumento di Pi3K-δ) diretto contro porzione costante delle immunoglobuline
2. ANTICORPO MONOCLONALE
IgE circolanti, in modo da abbatterne concentrazione. IgE sono coinvolte nella
risposta allergica, così è fortemente diminuita. Omalizumab funziona bene entro
certo range, una somministrazione ogni 2-3 mesi di terapia garantisce una buona
risposta. Non sempre funziona
FARMACI SIA ANTI-INFIAMMATORI CHE BRONCODILATATORI
1. Leucotrieni sono coinvolti in modo
ANTAGONISTI DEL SISTEMA DEI LEUCOTRIENI
importante nell'asma. Presentano recettori sulle vie aeree (broncocostrizione) che
sui leucociti: aumentano calcio in entrambi i casi. Si sono cercati farmaci che
inibissero enzima di sintesi leucotrieni (5-lipossigenasi), ad esempio Zileuton (ma è
epatotossico!), oppure antagonisti recettoriali, come Montelukast o Zafirlukast. In
realtà questi farmaci hanno un qualche successo solo in certi casi di asma non
severa, persistente, magari per ciclare terapia si possono utilizzare questi farmaci,
ma hanno efficacia inferiore a steroidi+broncodilatatore. Però per paziente con
grave compromissione cardiaca può far comodo evitare dosaggi elevati di
Beta2agonisti.