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FARMACOCINETICA: assorbito per os circa il 20% escreto con le feci, circa il 10-30% con le
urine immodificato.
Metabolizzato ad ossipurinolo (alloxantina) che ha emivita di 18-30 h, escreto per via urinaria.
Somministrazione una volta al giorno, buon legame alle proteine plasmatiche, penetra poco nel
cervello.
USI TERAPEUTICI:
• terapia dell'iperuricemia primaria della gotta
• secondaria (causata da terapia antitumorale)
• discrasie ematiche.
• nella policitemia vera
(La policitemia vera, nota anche come policitemia rubra o malattia di Vaquez-Osler, è una malattia
delle cellule staminali del midollo emopoietico che, per cause sconosciute nella maggioranza dei
casi, si dividono in modo incontrollato provocando un aumento delle cellule del sangue).
Controindicato nell'allattamento e nei bambini a meno che Lesch-Nyhan (dove però non allevia
sintomi neurologici e comportamentali) o altre situazioni.
Può essere associato a uricosurici.
E' più efficace con urine alcalinizzate.
E' necessario correggere la dose in caso di nefropatie.
EFFETTI COLLATERALI: effetto collaterale più comune sono reazioni di ipersensibilità. Si
possono manifestare dopo mesi o anni di terapia scompaiono con l'interruzione della terapia.
Rischio di reazione Stevens Johnoson limitato ai primi due mesi di terapia.
INTERAZIONI:aumenta l'emivita del probenecid e ne incrementa l'effetto uricosurico mentre il
probenecid aumenta la cleareance dell'allopurinolo. Inibisce l'inattivazione enzimatica di
mercaptiopurina azitioprima. Interferenza con la metabolizzazione epatica di farmaci (warfarin).
Aumenta effetto di teofillina per diminuzione del catabolismo di l-metil-xantina.
3) Agenti uricosurici
L’acido urico è filtrato attraverso il glomerulo e come molti altri acidi deboli è sia riassorbito che
secreto a livello del segmento medio del tubulo prossimale.
I farmaci uricosurici - SULFINPIRAZONE, PROBENECID e DOSI ELEVATE DI ASPIRINA -
agiscono a questo livello influenzando le sedi di trasporto ed in sostanza diminuendo il
riassorbimento netto di acido urico nel tubulo prossimale.
Poiché l’aspirina a piccole dosi (antidolorifiche ed antipiretiche) causa una ritenzione netta di acido
uirico inibendone la secrezione tubulare, non deve essere uisata come antidolorifico in pazienti che
soffrono di gotta.
Le concentrazioni plasmatiche di acido urico possono non diminuire in modo vistoso con
l’aumentare della escrezione urinaria, ma si riduce il pool degli urati.
In pazienti che rispondono favorevolmente, i tofi sono riassorbiti con miglioramento dell’artrite e
rimineralizzazione dell’osso.
Con il continuare dell’aumento della escrezione di acido urico si aumenta piuttosto che
diminuire la possibilità del formarsi di calcoli renali; e perciò il volume urinario dovrà essere
mantenuto elevato e, almeno all’inizio del trattamento, il pH delle urine mantenuto al di sopra di 6.0
con la somministrazione di alcali.