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FARMACOLOGIA
La farmacologia è una branca delle scienze biomediche che studia le proprietà dei farmaci e le interazioni reciproche fra questi e gli organismi viventi. La farmacologia si suddivide in farmacologia generale, che comprende la farmacocinetica e la farmacodinamica, alla quale si aggiungono le varie specializzazioni cliniche come la neurofarmacologia, la farmacologia cardiovascolare, la farmacologia gastrointestinale, l'immunofarmacologia, etc... Ciascuna branca può poi comprendere un vario numero di ulteriori sottoclassificazioni, come la psicofarmacologia, la tossicologia, la farmacogenetica, la farmacogenomica, la farmacoepidemiologia e la farmacoeconomia. Una sottocategoria della farmacologia è anche la chemioterapia, con la quale non si intendono soltanto i farmaci adoperati nella terapia oncologica, ma che comprende un'ampia varietà di molecole che spaziano dagli antibiotici, agli antivirali, agli antielmintici e agli...antimicotici fino ai farmaci anti-neoplastici; si tratta in generale di farmaci con capacità di distruzione, quanto più mirata e selettiva possibile, di manifestazioni biologiche patologiche. La farmacologia generale si occupa dei principi che stanno alla base dell'interazione farmaco/organismo, e quindi anche della variabilità nella risposta ai farmaci a seconda dell'individuo e secondo la patologia (del monitoraggio nel dettaglio degli effetti farmacologici si occupa la farmacovigilanza). Come detto, si divide in due branche principali:a. Farmacocinetica: descrive gli effetti dell'organismo sul farmaco, e quindi il percorso che questo compie al suo interno e le modificazioni che l'organismo effettua nei suoi confronti. Comprende varie fasi che sono riassunte nell'acronimo ADME:
- Assorbimento;
- Distribuzione;
- Metabolismo;
- Escrezione.
Si interessa dei target d'azione del farmaco e qual è il meccanismo attraverso cui tale farmaco può indurre il suo effetto.
La farmacologia speciale, invece, si occupa della descrizione delle varie classi di farmaci e in particolare il loro meccanismo d'azione specifico e il loro uso clinico. Normalmente non viene suddivisa in base alla specialità, ma in base alle classi di farmaci (es. analgesici, antiinfiammatori, ipoglicemizzanti, antidepressivi, chemioterapici).
Il farmaco è una qualsiasi sostanza che introdotta nell'organismo, è in grado di indurre variazioni funzionali nell'organismo; quindi, non necessariamente un farmaco coincide con un medicinale. Un medicinale (o medicamento) è un qualsiasi farmaco che, se somministrato a dosi opportune determina variazioni funzionali utili in senso terapeutico, profilattico o diagnostico. Se la sostanza invece causa variazioni dannose per l'organismo è un veleno.
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otossico; un farmaco può diventare tossico anche se impiegato a dosi elevate o in particolari condizioni fisiopatologiche.
Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il farmaco è "qualsiasi sostanza chimica o prodotto utilizzato per modificare o esaminare funzioni fisiologiche o stati patologici a beneficio del paziente". In Italia, però, la legislazione dà una denominazione più specifica, andando ad identificare il farmaco non con il generico termine drug, ma con il prodotto medicinale, definito come:
- Ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle malattie umane;
- Ogni sostanza o associazione di sostanze che può essere utilizzata sull'uomo o somministrata all'uomo a scopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, esercitando un'azione farmacologica, immunologica o metabolica, ovvero di
Stabilire una diagnosi medica. I principali scopi della somministrazione di farmaci sono:
- Prevenzione di uno stato patologico;
- Trattamento di uno stato patologico;
- Blocco temporaneo di una funzione fisiologica;
- Correzione di una funzione fisiologica alterata;
- Somministrazione di elementi di cui l'organismo è carente;
- Diagnosi della funzionalità o dello stato di mantenimento di un organo.
Esistono numerosi criteri di classificazione dei farmaci, in base a:
- Origine:
- Naturali: sono rappresentati da sostanze prodotte in natura da:
- Regno vegetale (es. atropina, scopolamina, morfina, cocaina);
- Regno animale (es. cortisolo, adrenalina, insulina, calcitonina);
- Microrganismi (es. penicillina G, cefalosporina C, eritromicina);
- Minerali (es. allume, ossido di magnesio, solfato ferroso);
- Semisintetici, come l'amoxicillina e l'ampicillina, derivanti dalla penicillina G;
- Sintetici, come anti-aritmici, anti-ipertensivi, anti-epilettici, antistaminici, FANS.
anti-depressivi, ansiolitici, anestetici locali;
Biotecnologici: sostanze attive di origine proteica sintetizzate in laboratorio ma strutturalmente identiche a quelle umane, facendole codificare ed esprimere da cellule in coltura (es. E. coli, cellule del lievito di birra). La tecnica consiste nell'inserimento del gene umano, mediante adeguati vettori virali, nel DNA extracromosomico delle cellule. Queste trasmettono il gene acquisito alle cellule figlie le quali, a loro volta, esprimeranno la proteina nel loro protoplasma. Alcuni esempi di farmaci prodotti mediante biotecnologia sono l'insulina umana, che un tempo veniva estratta dal mondo animale (con lievi differenze a quella umana), l'ormone somatotropo, l'eritropoietina, fattori della rispettocoagulazione, vaccini, interferoni, interleuchine.
Modalità d'azione farmacologica:
- Farmaci preventivi: evitano uno stato patologico indesiderato (es. vaccini) o modificano temporaneamente un effetto
fisiologico (es. contraccettivi);
Farmaci causali: agiscono sulla causa della malattia (es. chemioterapiciantibatterici);
Farmaci sintomatici: finalizzati all'attenuazione delle manifestazioni cliniche- della malattia (es. antidepressivi, ansiolitici, analgesici). Migliorano la qualità di vita del paziente e l'accettazione dello stato di malattia e inoltre riducono i rischi di complicanze legate a quel sintomo e quindi il peggioramento dello stato patologico;
Farmaci sostitutivi: sostituiscono un fattore fisiologico carente (es. terapie ormonali, insulina, vitamine, L-dopa nel morbo di Parkinson;
Farmaci diagnostici: rilevano aspetti anatomo-funzionali di organi mettendo in evidenza la condizione normale o patologica, permettendo di effettuare diagnosi di malattia (es. mezzi di contrasto).
Impiego terapeutico (es. antibiotici, antiipertensivi, neurolettici (antipsicotici), antineoplastici);
Struttura chimica;
ATC (Anatomico-Terapeutica-Clinica): i farmaci sono
Divisi in gruppi in base all'organo o apparato su cui agiscono e alle loro proprietà chimiche e terapeutiche. È una classificazione utilizzata, più che in ambito strettamente clinico, dalle case farmaceutiche e dall'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). La classificazione avviene a cinque diversi livelli (esemplificati qui dal caso della metformina codice ATC = A10BA02):
- I livello: gruppo anatomico principale (apparato digerente e metabolismo A);
- II livello: sottogruppo terapeutico (farmaci usati nella cura del diabete 10);
- III livello: sottogruppo farmacologico (ipoglicemizzanti orali B);
- IV livello: sottoclasse chimica (biguanidi A);
- V livello: sostanza chimica (metformina - 02).
Classificazione AIFA
- Classe A → farmaci a carico del SSN;
- Classe H → farmaci a carico del SSN ma dispensati dalle strutture sanitarie (distribuzione diretta dalle farmacie ospedaliere o per conto di quelle territoriali) es. adrenalina;
C → farmaci a carico del cittadino.
Regime di dispensazione
- Con ricetta medica ripetibile (RR) che a seconda del farmaco può essere ripetuta 3,6 o più volte;
- Con ricetta medica non ripetibile (RNR), che viene ritirata una volta presentata in farmacia;
- Farmaci in ambiente ospedaliero o specialistico, con ricettazione che circola all’interno dell’ospedale;
- Senza obbligo di prescrizione (SOP);
- Prodotti da banco (OTC).
Forme farmaceutiche
Le diverse forme farmaceutiche permettono la somministrazione del farmaco attraverso la via prescelta e nel dosaggio richiesto. È il mezzo attraverso cui le performance del farmaco stesso sono migliorate e/o adattate alle diverse esigenze. La formulazione farmaceutica influenza la compliance del paziente e la biodisponibilità del farmaco. Una forma farmaceutica contiene il principio attivo, ossia la componente da cui dipende l’azione curativa, e gli eccipienti, ossia sostanze inerti prive di
azione farmacologica; questi hanno la funzione di:
- Proteggere il principio attivo dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarlo (es. caldo, freddo, umidità, altre sostanze chimiche);
- Facilitare la preparazione della forma farmaceutica;
- Rendere stabili soluzioni o sospensioni evitando la sedimentazione del principio attivo sul fondo dei contenitori;
- Rendere il sapore del medicinale più gradevole;
- Facilitare e modificare l'assorbimento del principio attivo da parte dell'organismo.
Vengono suddivise in base all'uso in:
Le forme farmaceutiche destinate all'uomo:
- Preparati per via orale:
- Solidi: compresse; capsule; cachet; polveri e granulati in bustine;
- Liquidi: gocce; sciroppi; flaconi soluzione monodose per os.
- Preparati per vie parenterali (soluzioni iniettabili):
- Pronti per l'uso: fiale monodose; siringhe pre-riempite;
- Flaconi multidose; flaconi per infusione; preparati a lento rilascio (depot);
Da allestire al momento
iche a rilascio modificato; Forme farmaceutiche a rilascio prolungato; Forme farmaceutiche a rilascio controllato; Forme farmaceutiche a rilascio ritardato; Forme farmaceutiche a rilascio programmato.