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C,

Un altro elemento è l'area dove troviamo delle strutture molto importanti: essa è formata da due

cavità che mettono in comunicazione la pedana con il sottosuolo ed è costituita da due altari, uno

attribuito al culto dell'acqua e l'altro attribuito al culto del fuoco.

Quest’area si trova a sinistra del tempio e la collocazione degli altari e dei luoghi di culto secondari

è importante e ci riporta alla concezione sulle suddivisioni dello spazio che va rivista alla luce della

concezione del santuario che non è necessariamente diviso in base all'orientamento dei punti

cardinali, ma anche in base alla sinistra e alla destra.

Quindi un santuario non è necessariamente orientato secondo i punti cardinali, ma vi può essere

anche un discorso di parte sinistra e di parte destra ed è stato fatto anche uno studio sulla

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terminologia sacra per gli animali quando andavano al sacrificio: le aree di culto erano collocate,

guardando il tempio, a sinistra (area gamma dell’Ara della Regina, dove vi sono anche gli altari

alpha e beta che si trovano a sinistra oppure nel tempio del Belvedere a Orvieto: se cercassimo per

questi luoghi sacri un orientamento secondo i punti cardinali ci perderemo).

Un’altra considerazione importante dal punto di vista della presenza dell'area C è questa: qui gli

scavatori hanno trovato una cassetta fatta di lastre architettoniche in cui erano contenute le lamine

d'oro di Pyrgi, in fenicio e in etrusco che ci permettono di riportare il santuario sotto l'egida di Uni­

Astarte.

Vediamo il modellino del tempio B: abbiamo una percezione diversa del tempio e del frontone

aperto, infatti la pendenza del tetto ha dei gradi inferiori rispetto al frontone dell’Ara della Regina,

cioè ha una tendenza inferiore a 30°; quindi l’antepagmentum si abbassa ed è più facile da vedere; i

cavalli non potevano costituire l’antepagmentum del tempio dell’Ara della Regina, anche perché la

figura femminile e il vaso verrebbero ad essere troppo piccoli.

Per la decorazione del tempio B di Pyrgi abbiamo una cornice, un antefissa e un acroterio con il

cavaliere sul cavallo; abbiamo poi delle antefisse a figura intera, a 2/3 dal vero che costituiscono

l'apparato decorativo dell'edificio a 20 celle, in cui Colonna ha riconosciuto il tema dell'apoteosi di

Eracle, nel tondo esagonale con i due cavalli e una signora elmata, che costituisce una divinità della

luce.

Su queste antefisse vi è una grande diatriba: secondo Colonna rappresentano l'apoteosi di Eracle

perché Colonna fa dell'edificio a 20 celle un apparato legato al tempio B e al vertice del frontone

abbiamo un gruppo con l'apoteosi di Eracle accompagnato da Minerva, considerato il fondatore

dell'area nord sacra a Uni. 9

Questi acroteri si trovano alla NY Carslberg Glyptotek e presentano una fatica di Eracle: si tratta di

un Eracle euboico che appartiene alla fase in cui Eracle viene dal nome della divinità che lo

sosteneva, cioè Hera (Hera+ cluo che significa potenziare, innalzare). È quindi un Eracle che si

riappacifica con Hera e apre le porte a quelle divinità che con Hera erano entrate in conflitto e

spesso sono creature legate al mare e nel panorama mitico dell'Etruria è importante pensare che

queste sono madri di fondatori di città. C’è una specializzazione del culto che costituisce un

impulso alla fondazione di questi santuari; con i greci si era sviluppato un rapporto legato al mare.

Possiamo pensare all'apparato vascolare come sistema comunicativo, come medium tra etnie

diverse e possiamo vedere anche i programmi figurativi dei santuari come un sistema integrato di

comunicazione; il discorso ci porta quindi a vedere nell'edificio a 20 celle l'apoteosi di Eracle e le

fatiche di Eracle che vengono riproposte nella decorazione del tempio B.

tempio A

Il si accompagna al tempio B; la sua cronologia è basata sullo stile dell'antepagmentum,

ma anche sul ritrovamento di strati che si appoggiano al tempio A che è della metà del V sec. 10

L’antepagmentum si trovava come decorazione del frontone aperto dalla parte che guardava verso

la città, quindi la decorazione era su entrambi i lati; l'ampiezza di questo antepagmentum è di 132

cm ed è interessante lo sfondamento per cui le teste di queste figure invadono lo spazio del timpano

e spiccano dal fondo della cornice.

Se analizziamo la composizione da una linea che la divide a metà, l’antepagmentum è sbilanciato

perché tutte le figure si trovano nella metà destra, mentre a sinistra si trova solo Minerva; quindi la

figura di Minerva è talmente carica di pathos che dal punto di vista iconologico viene a compensare

le scene sulla destra.

A destra vediamo la salita di Partenopeo alle mura di Tebe e Zeus che fulmina Capaneo che sta

scalando le mura di Tebe; al centro vi è la scena di cannibalismo perpetrata da Tideo ai danni di

Melanippo e questa scena provoca l'orrore di Minerva che era la protettrice di Tideo, verso il quale

stava andando con l'ampolla contenente il liquido dell'immortalità (l'ampolla serve a sostituire una

figura femminile che avrebbe levato impatto alla figura di Minerva).

Questa composizione rimane unica: dal punto di vista stilistico possiamo vedere il gruppo con Zeus

e Ganimede da Olimpia che è uno dei rarissimi monumenti dell'arte greca in terracotta, ma perché

l'arte greca è così avara nella coroplastica e quale ruolo hanno avuto gli etruschi con le loro

terrecotte sui santuari aperti come quello di Olimpia?

Su questa lastra l'unico difensore che compare di Tebe è Melanippo, quindi la composizione è

specchio

sbilanciata tematicamente verso gli eroi che vengono contro Tebe; qui vediamo uno da

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Blera con Tideo e Melanippo in cui è evocato l'atto del cannibalismo: secondo Colonna lo specchio

raccoglie l'eredità dell'impatto dell’antepagmentum di Pyrgi.

Quindi è necessario fare un parallelo tra un santuario che si trovava nel porto e uno che si trovava

all'interno della città per vedere qual è la scelta iconografica in rapporto all'occupazione del

santuario rispetto alla geografia del luogo.

La vicenda rappresentata sull’antepagmentum di Pyrgi vede impegnati più personaggi che si

richiamano ad Argo, rispetto a Melanippo che è l'unico difensore di Tebe; la circolazione del culto

dal punto di vista iconografico è stata analizzata dalla Strazzulla. La fonte più vicina a questo

Fenicie Euripide

antepagmentum è quella delle di dove vi è un'insistenza sull'attacco alle mura,

mentre nell'iconografia è privilegiato il tema del duello tra Eteocle e Polinice, che si ritrova spesso

sulle gemme etrusche.

Noi abbiamo le informazioni sui legami di parentela e sulle storie dei sette contro Tebe che ci fanno

capire l'organizzazione dell’antepagmentum di Pyrgi, che però non comprende le figure principali,

cioè Adrasto e Anfiarao, che invece sono rappresentati sul frontone del tempio di Talamone.

La lotta dei sette è rappresentata sul frontone del tempio di Talamone, mentre sull’antepagmentum

di Pyrgi si vede lo svolgimento della lotta prima dell'epilogo finale drammatico; nella

composizione, che è sbilanciata a destra, la tensione è tutta su Athena e Zeus che arrivano a rendere

frontoni etruschi lotte

giustizia di una lotta fratricida. Questa scelta di mettere sui delle è

importante perché riguarda la decorazione architettonica di un santuario che si trova sul mare, e che

presuppone l'arrivo e la convivenza di etnie diverse; da Colonna è stato rilevato che si tratta di

scelte negative che vengono messe sui santuari come scelte programmatiche, però sono negative,

mentre questo non succede in Grecia, tranne che nel caso di Olimpia dove troviamo la lotta tra i

centauri e i lapiti; quindi il tema dell'evento su cui il dio si pronuncia in maniera negativa non è un

modello che si ritrova solo in Etruria. modello

La scelta di rappresentare le lotte rientra nell'iconografia templare volta a dare un delle

lotte fratricide modello da non seguire.

come

tomba Francois

Nella (Vulci, terzo quarto del IV sec) ritroviamo il concetto di lotte fratricide e tale

tomba, per l'uso di programmi figurativi opposti, è parlante: da una parte vediamo la feroce lotta di

Eteocle e Polinice, dall'altra vi sono due personaggi con due nomi parlanti, un romano e un etrusco;

Nestore è messo a specchio in contrapposizione al proprietario della tomba, Vel Satie, quindi questi

personaggi che si richiamano al prestigio e alla saggezza incorniciano due episodi negativi, come

negativo è il sacrificio dei prigionieri troiani alla presenza dell'ombra di Patroclo; quest'episodio è

in contrapposizione a quello della liberazione di Maxstarna da parte di Aulo Vibenna.

Quello che richiama la lotta fratricida è il sacrificio dei prigionieri troiani, mentre dall'altra parte, la

liberazione di Maxstarna da parte di Aulo Vibenna avviene in un quadro in cui si vedono etnie

etrusche che combattono tra di loro; quindi vi sono due lotte fratricide che culminano con il duello

di Eteocle e Polinice, che chiude o apre la sequenza greca, mentre dall'altra parte vi è il duello tra un

romano e un etrusco. 12

Il tema dell’antepagmentum di Pyrgi si riallaccia a un sottofondo di un mondo complesso e ci serve

per spiegare quello che abbiamo nel tempio dell’Ara della Regina dove vi è l'apoteosi di Eracle che

diventa il tema centrale perché la componente della lotta fra etnie diverse non riguarda il centro

della città.

Colonna ricorda uno specchio da Blera, che si trova in una collezione privata, dove è riassunta la

lotta fra Tideo e Melanippo alla presenza di Athena ed esso è stato utilizzato per dimostrare che

l’antepagmentum di Pyrgi ha avuto una grande risonanza.

A Pyrgi vediamo una testa di Ino/Leucothea che doveva far parte della decorazione più tarda del

frontone, quello dalla parte del mare; vediamo anche delle urne con il tema dei sette contro Tebe

che si distaccano dalla tematica delle urnette chiusine che presentano il duello tra Eteocle e

Polinice.

Su un’urna da Volterra, del museo Guarnacci, vediamo un mostro marino che porta in alto la

quadriga di Adrasto, al centro vi è Anfiarao che sembra sprofondare come nel frontone di

Talamone; su un’urna da Perugia vediamo la figura alata al centro; su un'urna da Chiusi, presso il

museo archeologico, vi sono le due quadrighe, quindi si tratta di urne che hanno attinenza con i temi

usati nelle lastre architettoniche di Pyrgi.

Sul frontone del tempio di Talamo

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/06 Etruscologia e antichità italiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher veroavalon84 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etruscologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bagnasco Gianni Giovanna.