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Una combinazione articolata di relazioni e forze di produzione
<< UNA COMBINAZIONE ARTICOLATA DI RELAZIONI E FORZE DI PRODUZIONESTRUTTURATA DAL PREDOMINIO DELLE RELAZIONI DI PRODUZIONEVi è anche introdotto il concetto di Pluslavoro che, secondo i Marxisti, è presente in tutte le societàma queste se ne appropriano in maniera diversa. Le società comuniste fan si che siano i lavoratoriche se ne approprino collettivamente mentre invece nelle società di tipo feudale o capitalista, chi sene appropria sono classi di non lavoratori come i signori feudali e i capitalisti (…)Le forze di produzione comportano il "modo di appropriazione della natura"I mezzi di produzione invece sono la pastorizia, l'agricoltura ecc.Marx operò anche nella distinzione fra struttura e sovrastruttura, la sovrastruttura sono il pensiero,gli usi e i costumi collettivi di una data civiltà mentre invece la struttura va a vedere tutti quei mezzitecnologici, le relazioni di scambio e molte altre cosetesto fornito formattato con tag html:legate alla produttività di una data società, ovvero ciò che determina la società stessa. Marx aveva dei punti in comune con Steward, ossia il concetto di "cultura totale" e "nucleo culturale". Godelier, si basava su un concetto Marxista che verteva sull'ecologia culturale, e nondimeno, si interessava di capire le relazioni interconnesse fra ambiente, tecnologia e società. Lo strutturalismo Marxista enfatizzava le relazioni di produzione a scapito delle tecnologie e delle attività individuali. Shalins criticava l'idea strutturalista Marxista perché dava troppo poco addito alla cultura, lasciando oscuro il funzionamento delle società precapitalistiche. Maggiore enfasi viene posta sul lavoro di produzione di tipo domestico da Meillassoux in quanto concedesse una certa continuità al lavoro con il conseguente rafforzamento delle strutture esistenti. In tutto questo vediamo un forte funzionalismo.
Capitalismo e il concetto di globalizzazione
Il sistema capitalistico rappresenta uno stadio evolutivo nel quale un tipo di società domina le altre, tuttavia le idee di Capitalismo e globalizzazione possono essere viste in chiave diffusionista rapportando la cultura occidentale al resto del mondo oggi come lo era la popolazione egizia a suo tempo.
RESTANO I 3 DIBATTITI FINALI DEL CAPITOLO DI CUI NON CI HO CAPITO UNA BEATA MINGHIA.
Cap 7
Dal relativismo alla scienza cognitiva
Iniziamo con una classificazione del relativismo secondo un certo Spiro, per lui il relativismo era di tre tipi: descrittivo, normativo ed epistemologico.
Il relativismo descrittivo pone che i diversi tipi di cultura siano i diversi modi che le popolazioni hanno di vedere il mondo, conseguenza è che la percezione del modo e la psicologia della popolazione in questione sarà determinata dalla cultura.
Il relativismo normativo invece dice che, conseguenza del descrittivo, non esistono universali di giudizio.
Il relativismo culturale è una teoria che sostiene che non esistano valori o verità universali, ma che tutto sia relativo al contesto culturale. Questo tipo di relativismo si divide in due categorie: quello "cognitivo" e quello "morale". Quello cognitivo riguarda le affermazioni descrittive e sostiene che non esistano affermazioni che siano separate dalle circostanze contingenti. Quello morale riguarda le affermazioni valutative e sostiene che i giudizi etici ed estetici debbano essere basati su valori specifici anziché universali.
Il relativismo epistemologico rappresenta la forma più estrema del relativismo descrittivo. Combina una concezione estrema di determinismo con l'idea che le diversità culturali siano infinite. È importante distinguere tra determinismo culturale generico e determinismo culturale particolare, e i relativisti epistemologici abbracciano la seconda forma di determinismo, sostenendo che le generalizzazioni sulla cultura e le teorie generali ad essa associate siano ingannevoli.
Praticamente). Boas si interessava alla soggettività della percezione studiando l'importanza della cultura come fattore determinante della percezione soggettiva. Di conseguenza rifiuta il determinismo ambientale di partenza. Inoltre rifiuta anche l'evoluzionismo quando sostiene che non è utile studiare sul passato di varie culture bensì può esserlo una cosiddetta "ricerca di prima mano" che sia condotta sul campo e con fare sincronico. Corollario dei dibattiti sulle superiorità razziali sono i suoi pensieri sul "pensiero primitivo" rifiutando qualsiasi base biologica correlata alla cultura poiché, se il linguaggio è indipendente dalla razza, la cultura lo è ancora di più. Formula così un'idea sul pensiero primitivo e lo stato "primitivo" dell'uomo dicendo che quest'immagine è data da una cultura secondo la quale i canoni e valori principali sono semplici ed uniformi.
il contenuto el'aspetto della cultura infine miseri e deboli. Inoltre sostiene che un popolo è avanzato o menorispetto ad un altro da una visione relativa al punto d'osservazione. Cultura e personalità Sono stati ipotizzati sei gruppi di definizioni antrolpogiche: descrittive, storiche , normative,psicologiche, strutturali e genetiche. Benedict sosteneva che le comparazioni andassero fatte ancheper vedere le culture nella loro interezza e prendere in considerazioni le specifiche sfaccettature diqueste in relazione all'interezza della cultura, una sorta di comparazione micro-macro. Distingueanche due elementi diversi nell'agire della cultura, basati sulle tragedie greche: l'apollineo e ildionisiaco, l'una atta alla compostezza e al contegno e l'altra invece votata al libero flusso dellepassioni.. La relatività di cosa è giusto e cosa sia sbagliato rimane una delle più forti asserzioni delrelativismo. In molti siOpposero a questo pensiero e altri invece utilizzarono studi pratici sul campo per comprendere (Mead i riuscì) culture diverse.
Molti interrogativi portano a chiederci cosa sia un pensiero primitivo. Si è dedotto che il pensiero primitivo è capace di pensare logicamente al quotidiano per quanto riguarda il minimo indispensabile, non riuscendo così a pensare in astratto. Inoltre differisce dal pensiero logico in quanto quello primitivo è collettivo e non individuale. Di li l'attenzione si spostò sul relativismo linguistico di Whorf che sosteneva, prendendo in esame lingue semplici e complesse, che naturalmente la visione del mondo da parte di entrambi sarà differente, poiché si pensa nella forma della lingua che parliamo quindi non esistono poche forme di pensiero bensì molteplici. Secondo Whorf i pensieri riflettono categorie linguistiche preesistenti. Le critiche rivoltegli sono prese dall'esempio che popoli che hanno
una stesa cultura a volte parlano lingue molto diverse, poi, le idee di Whorf pongono sul linguaggio un'enfasi eccessiva, ancora, non ci sono prove sufficienti che il linguaggio determini la realtà e qualsiasi verifica si rivela difficile da ottenere data la soggettività dei fatti. Infine, se ci attenessimo alla teoria, potrebbero mai popoli che parlano lingue molto diverse comprendersi sul piano del pensiero? Potrebbero mai avvenire delle adeguate comparazioni quindi? I questo c'è negata implicitamente la comparazione antropologica. Sperber classifica le tradizioni relativiste in antropologia con la corrente degli "intellettualisti" e "simbolisti". Gli intellettualisti sostengono che le credenze irrazionali sono solo sbagliate, mentre i simbolisti invece si addentrano più in profondità nel significato dei termini che intendono qualcosa al di là di ciò che esprimono superficialmente. Fondamentalmente il problema del.Il relativismo è seesista un solo mondo (o modo di vedere il mondo). Diversamente dagli universalisti invece, che si basano tuttavia su una ricerca culturalmente specifica.
Per quanto riguarda la semantica strutturale, le parole di una lingua costruiscono il senso passando dalle strutture di linguaggio proprie di quella data lingua.
L'antropologia cognitiva distingue due livelli di unità nel linguaggio, quello etico ed emico. Quello etico consiste le caratteristiche linguistiche universali e osservabili da un osservatore obiettivo mentre invece quello emico rappresenta i contrasti significativi all'interno delle varie lingue. Su questo concetto sono stati spesso aperti vari dibattiti. Si possono sicuramente rilevare meglio nelle relazioni che sono composte dai denotata, connotata e designata.
L'etnoscienza segue due filoni chiamati rispettivamente modernisti e postmodernisti. Per i modernisti prevale una metodologia formalista e uno studio di matrice scientifica.
Sulle discipline tradizionali (botanica e zoologia). L'etnoscienza oggi non si discosta molto dall'antropologia cognitiva e abbraccia l'approccio multidisciplinare. Ai postmodernisti di recente è stata affiancata l'etichetta infine di "nuova etnografia" proprio per la natura assunta oggi di tale appoggio.
Cap 8
Lo strutturalismo: dalla linguistica all'antropologia
Principio base dello strutturalismo è l'unificazionismo, il comprendere le cose per come stanno nel loro insieme e non separatamente. Vi è una serie di somiglianze fra strutturalismo e struttural-funzionalismo, e queste si interessano delle relazioni fra le componenti di una data struttura. Il metodo usato dagli strutturalisti non è induttivo come quello di Radcliffe-Brown bensì deduttivo, ovvero si basa su certe premesse per le asserzioni. Ivi vi si differenziano vari tipi di strutturalismo, il francese che si interessa della struttura di tutte le strutture,
L'olandese che si interessa della struttura delle regioni e quello britannico che pone l'attenzione su società particolari. Sassure si collocava sia all'interno del campo sincronico che diacronico. In particolare, in un suo libro, prese in esame l'analisi strutturale e sincronica del linguaggio.
Quattro distinzioni chiave:
- diacronico e sincronico
- Langue e parole
- Significante e significato
- Sintagmatico e associativo
Nella distinzione sincronica e diacronica egli diede anche importanza ad una lingua in un determinato momento. Nel tempo si è concepito che la distinzione fra sincronico e diacronico a volte è lieve e altre addirittura è mutevole poiché alcune cose si comprendono meglio con approcci ambivalenti (sia l'uno che l'altro). I Sassureiani invece sostengono che la distinzione sia assoluta ed emarcata.
Langue e parole, invece, spiegano una lingua per come effettivamente è parlata. La langue è la lingua nel
Le relazioni sintagmatiche sono le connessioni tra le parole all'interno di una frase o di una struttura linguistica più complessa. Queste relazioni determinano il senso grammaticale e strutturale di un testo.