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1. onorario o Parcella → di solito sono valutate a tempo, sulla base di tabelle professionali.
Ad es. per arch. ing. → si colloca al sema del "Testo unico della tariffa degli oneri per le prestazioni professionale dell’arch. e ingegneri."
Ad es. per LAVORI PUBBLICA → D.M. n. 10 4/01, C.C. Lezz. v. per le attività di progettazione e delle altre attività.
Con il Decreto legge 24 12 ha ANNULLATO i minimi della tariffa professionale.
L'INTERESSE
(legato al FONTE PROPRIO, CAPITALE)
- FINANZIARO (indifferenziato) → RENDITA
- TECNICO (differenziato) → RITURNO D'USO
- L'interesse sarà la somma da "RISCUOTERE" o da "PAGARE" in seguito al prestito di un capitale.
- Per chi presta il CAPITALE, (CREDITORE), somma da RISCUOTERE → INTERESE ATTIVO
- Per chi riceve il CAPITALE, (DEBITORE), somma da PAGARE → INTERESE PASSIVO
IMPOSTE e TASSE
(legato al FONTE PROPRIO, ORIRARY, STATALE)
L'IMPOSTA consiste in un prelievo (di quota) dal cittadino “CONTRIBUENTE” volto al finanziamento delle spese “invisibili”, ovvero alla copertura delle spese pubblica. Secondo l'art. 53 della Costitu. “Tutti sono tenuti a pagorle le spese pubbliche, in base al propito; pachtrimonio, reddito e consumo”
- IMPOSTE DIRETTE → rispecchiamo PATRICAIO e REDDITO, a livello SGATAI
- IRPEF (Imposta Reddito Persone Fisiche) → imposta che grava sulla richezza prodotta in un anno con (lavoro, impresa, investimenti)
IRES (Imposta Reddito delle Società): imposta che riguarda
particolari categorie di società di capitali come:
- S.p.d.: Società per azioni
- S.r.l.: Società a Responsabilità Limitata
A livello locale abbiamo:
- IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive):
è una imposta locale che tutte le attività di impresa devono
pagare alla regione.
IMPOSTE INDIRETTE: che riguardano il consumo dei beni, vie-
- IVA (Imposta sul Valore Aggiunto): maggiorazione
del prezzo di acquisto dei beni o dei servizi.
TASSE = la tassa è un tributo, ovvero una somma di denaro
versata dai privati cittadini allo Stato per il godimento
di determinati servizi. (ad esempio la TARSU — Tassa rifiuti)
PROFITTO (Legge di Stato normativa organica … imprenditoriale)
Il profitto è ciò che “resta” una volta che sono state compensate tutte le
figure economiche che hanno partecipato alla produzione (di un bene).
- P. POSITIVO → TORNACONTO
- P. NEGATIVO → PERDITA
- P. PAREGGIO → PROFITTO NULLO
Prof = R - C
* Il Profitto è dato dalla differenza algebrica
tra: il (valore) dei beni prodotti e
- il (costo) di produzione
(totale) →
PRODUZIONE LORDA VENDIBILE
Finiti rigo qua
2° PROBLEMA DELL’IMPRESA
Come varia (l’andamento) il COSTO TOTALE (di produzione) al variare dei fattori produttivi (della quantità prodotta).
COSTO DI PRODUZIONE sotto il regime dei FATTORI PRODUTTIVI (del processo produttivo).
- Se aumentano la QUANTITÀ PRODOTTA, i prezzi aumentano sempre?
- Determiniamo le 3 variabili dei costi:
- COSTO TOTALE CT
- COSTO MEDIO CM
- COSTO MARGINALE Cm
1) COSTO TOTALE (CT) ≡ riferito a una certa quantità di prodotto, è la somma dei costi che l’impresa deve sostenere per produrre quella quantità di prodotto. (Cambia nel tempo)
2) COSTO MEDIO (CM) ≡ è il costo che in media l’impresa sostiene per produrre la SINGOLA QUANTITÀ DI PRODOTTO
CM = CT/q ed è anche CT chiamato costo unitario delle produzioni, Cu
→ esprime il rapporto tra costo totale e quantità prodotta
3) COSTO MARGINALE (Cm) = Esprime la VARIAZIONE del costo totale che si ha quando l’impresa produce una quantità (unità) di prodotto in più. (Derivata 1ª del costo totale)
Cm = dCT/dq
→ riflette la variazione di costo dell’ultima unità prodotta
Sono CURVE QUALITATIVE. Gli andamenti sono questi in qualunque unità produttiva, fattori produttivi dell’impresa, danno vita a queste curve dei costi.
Vedremo poi cosa cambia nel breve/lungo periodo.
CURVA COSTO MARGINALE
Cm = dcT / dq
Nella curva dei costi marginali sono presi in considerazione solo costi variabili (poiché i costi fissi non variano con le unità prodotte) quindi l'incremento dei costi (visione della curva del costo marginale) è determinato esclusivamente dai costi variabili della produzione.
- Cm si riferisce relativamente alla:
- Quantità aggiuntiva della produzione
- All'incremento dei costi variabili
Osservazioni
Mettendo a confronto le due curve (CM e Cm) vediamo che non coincidono.
Quando il costo marginale coincide con il costo medio vediamo (in due punti):
- Il primo punto coincide quando si produce la prima unità di produzione (1).
- Il secondo si verifica sulla curva di Cm, in quanto i costi variabili crescono più rapidamente rispetto ai costi medi.
3) TEORIA CONSUMATORE
Curva di indifferenza
Il consumatore qui vuole ottenere il max di UT
- Curve di indifferenza: Combinazioni che danno stessa soddisfazione in termini di utilità totale.
- Reddito (R) noto, con prezzi (P) noti
R = p1q1 + p2q2
- Trovo la retta isolando q2
q2 = R⁄p2 – p1⁄p2 q1
SMT coeff. angolare
- Ricavo una sola retta di bilancio (poiché ho il reddito fisso, noto) e tante curve di indifferenza.
- Trovo il punto E → max utilità totale (max UT)
- Poiché l'obiettivo del consumatore era di soddisfare al massimo i suoi bisogni (per il principio edonistico) con il suo reddito a disposizione.
Profitti (Totale, Medio, Marginale)
è un guadagno residuo dell’attività di impresa ed è il guadagno finale dell’imprenditore.
Prof T = RT - CT (Profitto Totale) → Differenza tra
Ricavo Totale e Costo Totale che si ha in corrispondenza di una certa quantità.
(Non è costante, dipende dalla quantità prodotta)
- RT = p1q
- CT = CF + Cv
"Profitto" se ⊕ "Tornaconto"
se ⊖ "Perdita"
se = "Pareggio"
- Prof M = RM - CM = Prof T (Profitto Medio) → Differenza tra Ricavo Medio e Costo Medio
- dato da 2 rette CM e RM
Prof MM = Rm - Cm = d Prof T (P. Marginale) → Differenza tra Ricavi Marginali e Costi Marginali