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ECONOMIA DI MERCATO PERFETTO

Abbiamo una serie di molte piccole aziende che non possono influenzare il prezzo di mercato del prodotto: sono una variabile esogena. Quindi avrò una funzione: - di ricavo totale lineare - di costo costante - di ricavo medio uguale al prezzo di vendita del prodotto - di domanda dell'impresa parallela all'asse delle ascisse di intercetta P Quindi hanno una funzione di domanda infinitamente elastica. Ricavo marginale: derivata del ricavo totale rispetto alla quantità, è P. Quindi il ricavo medio dell'impresa coincide con la domanda dell'impresa e il ricavo totale dell'impresa. Quindi la regola di ottimo volume di produzione ci dice che in questo caso il prezzo deve eguagliare il costo marginale. E l'impresa deve cessare l'attività se il costo medio è uguale al prezzo di mercato. In un'ottica di breve periodo posso continuare a produrre pur facendo profitti contabili negativi per venire.

Incontro alle spese SANC che ho intrapreso. I profitti economici non sono negativi. In un ottica di lungo periodo se il prezzo di mercato è minore del mio costo economico medio mi conviene cessare l'attività.

CURVA DI OFFERTA DELLA SINGOLA IMPRESA: Coincide con la curva del costo marginale a partire dal punto di minimo della curva di costo medio: consideriamo il tratto di curva del costo marginale che sta sopra.

Curva di offerta di mercato: si ottiene sommando in orizzontale la curva di offerta delle singole imprese.

Per la curva di offerta di breve periodo:

  • Fino a p1 costo medio minimo l'impresa continua ad offrire una quantità pari a 0.
  • Il prezzo che eguaglia il costo medio minimo di breve periodo è un punto di discontinuità.
  • Per prezzi maggiori la quantità offerta cresce proporzionalmente al prezzo di mercato.

Questi ragionamenti valgono anche in lungo periodo anche se i costi economici sono diversi perché tutti.

i fattori sono variabili e hanno un costo-opportunità diverso da 0. Data la presenza di fattori fissi, l'impresa può decidere di produrre anche se così facendo subirà perdite contabili nel breve periodo, perché se così non facesse subirebbe perdite maggiori, almeno così riesce a coprire i costi fissi. Curva di offerta di lungo periodo: la costruisco analogamente. Le curve di costi medi e marginali di lungo periodo in generale sono più alte delle corrispondenti curve di costi medi e marginali di breve periodo (perché non sto considerando i costi fissi). Dal confronto tra le curve di offerta di lungo periodo è quella di breve periodo: - La curva di offerta di lungo periodo è più elastica di quella di breve periodo, perché essendo variabili tutti i fattori posso ottimizzare i fattori di produzione. Per prezzi di mercato maggiori del costo medio minimo. - L'unico caso in cui abbiamo laperfetta coincidenza tra costo marginale di lungo e di breve periodo è il caso in cui la quantità di fattore fisso sia esattamente quello ottimale.

LA DOMANDA DEI FATTORI DI BREVE PERIODO

Consideriamo un'impresa price taker, noi sappiamo che l'aumento dell'utilizzo di lavoro (capitale come fattore fisso), comporta per l'impresa un costo MFC=W (prezzo del fattore lavoro).

Il maggiore utilizzo del lavoro porta ad un incremento della produzione, l'incremento di produzione porta ad un potenziale incremento dei ricavi MRP MRP=PxMPl.

Dobbiamo stabilire di quanto l'impresa aumenterà l'impiego del fattore lavoro: fino a quando il ricavo marginale aggiuntivo che ottiene per l'incremento del fattore sarà maggiore del costo marginale dell'utilizzo di quel fattore.

Imponiamo una nuova condizione: MFC=MRP W=PxMPl.

Se l'impresa vuole massimizzare il proprio profitto se il prezzo di mercato eguaglia il rapporto tra il prezzo di mercato

periodo perché l'impresa ha più flessibilità nel modificare la sua combinazione di fattori produttivi. Inoltre, nel lungo periodo, l'impresa può anche apportare cambiamenti strutturali, come l'adozione di nuove tecnologie o l'espansione della capacità produttiva. L'aumento del prezzo del lavoro nel lungo periodo può portare a due effetti principali: l'effetto scala e l'effetto sostituzione. L'effetto scala si verifica quando l'impresa aumenta la sua produzione in risposta all'aumento del prezzo del lavoro, sfruttando le economie di scala. L'effetto sostituzione si verifica quando l'impresa sostituisce il lavoro con il capitale, poiché il capitale diventa relativamente più conveniente rispetto al lavoro. In generale, la domanda di fattori di lungo periodo è più elastica rispetto alla domanda di fattori di breve periodo. Ciò significa che un aumento del prezzo del lavoro nel lungo periodo porterà a una maggiore riduzione dell'output prodotto rispetto a quanto avverrebbe nel breve periodo. Questo perché nel lungo periodo l'impresa ha più opzioni per adattarsi ai cambiamenti dei prezzi dei fattori produttivi.

periodo.

FORME DI MERCATO

IL MODELLO DELLA CONCORRENZA PERFETTA

Gli agenti che operano dal lato della domanda non fanno il prezzo così come gli agenti che operano dal lato dell'offerta: ogni operatore è consapevole che la quantità di prodotto chiesta non incide sul prezzo di mercato e sul comportamento degli altri soggetti.

Inoltre i produttori non adottano comportamenti di tipo strategico:

  1. Chi opera dal lato dell'offerta non cerca di fare previsioni sulle reazioni dei concorrenti e di tenerne conto nel prendere decisioni
  2. Non esistono ostacoli all'ingresso di altre imprese sul mercato

In un mercato di concorrenza perfetta ipotizziamo:

  1. Che gli agenti che operano dal lato della domanda siano in numero e dimensione da non influenzare il prezzo di mercato del bene.
  2. Minore è la quota di mercato del bene maggiore è la sua elasticità al prezzo.
  3. Più imprese ci sono nel mercato più è difficile

L'interazione strategica.

  1. I prodotti siano tra loro sostituibili: tanto più i prodotti sono omogenei tra di loro, tanto è più probabile che il consumatore acquisti il prodotto meno costoso sul mercato.
  2. Tutti abbiano a disposizione lo stesso livello di informazione su prezzi e possibili alternative di acquisto.

PUNTO DI EQUILIBRIO

  • Breve periodo:
    • La curva di offerta di mercato è data dalla somma orizzontale delle curve di offerta delle singole imprese.
    • Nuove imprese non sono in grado di reperire i fattori fissi e quindi di entrare nel mercato.
  • Lungo periodo: le imprese possono entrare e uscire dal mercato, il numero di imprese che operano nel mercato dipende dall'equilibrio che viene a crearsi. L'impresa ha maggiore flessibilità alle decisioni.

BREVE PERIODO

Il punto di equilibrio di mercato lo leggo in corrispondenza dell'intersezione tra la curva di domanda e la curva di offerta: la quantità domandata sul

Il mercato eguaglia la quantità offerta sul mercato. I prezzi sono segnali di mercato e hanno il ruolo di coordinamento: sono il luogo istituzionale in cui le esigenze di chi compra coincidono con le esigenze di chi vende. Dobbiamo costruire le curve di offerta e di domanda di mercato (prendendo in considerazione le curve di domanda individuale sommate in orizzontale): le interseco, nel punto di intersezione individuo il prezzo e la quantità di equilibrio. I singoli consumatori decidono la quantità di bene ottimale da acquistare in base al prezzo, lo stesso fanno le imprese per decidere il loro ottimo volume di produzione.

LUNGO PERIODO

La curva di offerta di mercato nel lungo periodo: tutti i fattori sono variabili e nuove imprese possono entrare nel mercato. Se il prezzo è maggiore del costo medio minimo nel lungo periodo, nuove imprese possono entrare nel mercato per fare profitti economici negativi. Non essendoci barriere economiche si può produrre una quantità

molto alta. Supponendo che le imprese siano omogenee: ossia hanno la medesima struttura di costo, l'offerta di mercato è illimitata: rappresentata da una retta parallela all'asse delle ascisse.

Industria: insieme di imprese che operano nello stesso settore.

  • Se le imprese sono omogenee il costo medio minimo di produzione è indipendente da Q*: abbiamo industria a costi costanti.
  • Un equilibrio di lungo periodo è anche un equilibrio di breve periodo ma non vale viceversa.
  • Se le singole imprese non fanno il prezzo, l'aumento complessivo della quantità dei fattori può modificare il prezzo dei fattori dando luogo ad un industria a costi crescenti: inclina positivamente la curva di offerta di lungo periodo.

SURPLUS DEI PRODUTTORI

Tracciamo la curva di domanda e la curva di offerta ottenendo il prezzo di equilibrio: il surplus del produttore è l'area che sta al di sopra della curva di offerta fino alla linea di prezzo.

beneficiare di questo surplus: tutte le imprese stanno facendo profitto uguale a 0 se sono omogenee, ma potrebbe essere inclinata positivamente se è un'industria a costi crescenti, otteniamo un surplus che va chi fornisce gli input.

IMPRESE ETEROGENEE: CURVA DI OFFERTA DI MERCATO DI LUNGO PERIODO

Non sarà una retta orizzontale ma avrà un tratto crescente. Osserviamo che inizia ad offrire sul mercato l'impresa che sostiene i costi marginali di produzione più bassi.

  • Costo medio minimo maggiore del prezzo: non ci sarà offerta
  • Tra il costo medio minimo della prima impresa e il costo medio minimo della seconda: curva crescente
  • Sopra il costo medio minimo della seconda: tratto orizzontale

Se le imprese sono eterogenee siamo sempre in grado di determinare il surplus dei produttori. In corrispondenza del punto di equilibrio di un mercato di concorrenza perfetta la somma di surplus dei consumatori e di surplus dei produttori è

PRODUTTORI L'accisa comporta un costo per i produttori imposto dal regime fiscale e comporta un aumento dei costi marginali della singola impresa. Questo ha una ripercussione sulla curva di offerta di mercato. I produttori cercheranno di trasferire questo aumento di costo ai consumatori. L'effetto immediato per il consumatore è una diminuzione del surplus del consumatore. Il surplus dei produttori diminuisce di conseguenza. L'effetto dell'accisa è quello di ridurre sia il surplus del produttore che del consumatore. Per determinare il nuovo prezzo di equilibrio, che è diverso dal primo prezzo aumentato del valore dell'accisa, il costo marginale di produzione deve eguagliare la differenza tra il nuovo prezzo di equilibrio e l'accisa. Queste imposte sono distorsive.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
51 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/22 Estimo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AdeleBASTI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estimo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof D'Alpaos Chiara.