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POST-STRUTTURALISMO E MÉTISSAGE
I principali rappresentanti sono: Delenze, Derrida, Foucault
Il post-strutturalismo francese è un referente filosofico delle teorie del méssage e ha un rapporto anche con l'estetica. Questi autori non elaborano "un'estetica" (=riflessione a parte su bello e arte) ma la dimensione estetica influenza la loro filosofia in quanto usano concetti e categorie estetiche. Inoltre, la loro filosofia ha anche una valenza estetica in quanto pratica in fieri invece che dottrina (insieme di verità da trasmettere).
Questa influenza estetica sviluppa un nuovo modo di porre problemi e cercare soluzioni.
(1) STRUTTURALISMO
Strutturalismo, in generale, si intende un grande movimento di pensiero che si sviluppa in Francia, negli anni Cinquanta ed estende dei principi che erano stati elaborati all'interno della linguistica di de Saussure che aveva elaborato una serie di principi.
Uno dei principali principi di Saussure è...
la distinzione tra significato e significante, cioè il fatto che all'interno di un segno possiamo distinguere un significante, ovvero la forma, e il significato (la parola cane prende una forma). La forma che cambia nelle diverse lingue mentre il significato rimane lo stesso. L'idea che il rapporto tra significante e significato sia arbitrario, in quanto appunto nelle altre lingue cambia la forma. Inoltre, un altro punto importante è la distinzione tra lingua (langue) e parola (parole), perché la lingua è la struttura linguistica, il piano sincronico, mentre la parola è l'atto con cui si concretizza la lingua. Vi è l'opposizione tra la sincronia della lingua e la diacronia della parola. Diacronia vuol dire l'orizzonte temporale in cui si ha una trasformazione linguistica in quanto sia in costante cambiamento. I principi dello strutturalismo linguistico: - Carattere sistematico (strutturale) della lingua: cioè ogni elemento sidefinisce in rapporto agli altri, all'interno di una struttura ogni elemento ha un significato sempre in relazione, in rapporto agli altri;- Antistoricismo perché viene privilegiata la sincronia, studiando la struttura linguistica di base senza tenere conto delle trasformazioni, studio com'è la struttura in un determinato momento, tralascio il piano storico;
- Antireferenzialismo cioè l'autonomia del significato linguistico, mi occupo del significato che ha una parola all'interno della lingua senza considerare l'esterno della lingua;
- Formalismo è avere delle distinzioni. Avere un significato vuol dire che ci sono delle distinzioni all'interno della struttura linguistica. Io posso distinguere delle parole perché so che anche quelle vicine l'una all'altra sono diverse. Essere distintivo e essere significativo è la stessa cosa perché se non si distinguessero non avrebbero neanche
diacronica e non più sincronica, ovvero ha un orizzonte temporale, perché va a costituire la genealogia delle culture= vaa ritrovare l'origine dei valori culturali, dei sistemi valoriali tipici delle culture.
Il post strutturalismo, quindi, rifiuta l'idea di una struttura culturale e questo viene ripreso dalle teorie del métissage. I teorici del métissage si oppongono a:
- l'idea di cristallizzare le differenze culturali, cioè di vedere le culture come delle strutture, dei sistemi chiusi, definiti, autonomi e separati uno dagli altri.
- lo stereotipo dell'arcaico, cioè rifiutino l'idea che esistano culture etichettate come primitive e che le considerano appartenenti all'epoca arcaica della storia anche se sono contemporanee perché sono persone che vivono oggi.
- modello combinatorio delle relazioni tra le culture e della contaminazione, o bricolage culturali ovvero che si combinano degli elementi che rimangono
parola è segno mostrando la pluralità di sensi che il segno può assumere senza ricondurli a una unità. Il segno può avere tanti significati. Appunto dimostrando che non esista il rapporto univoco tra pensiero, parola e cosa. Ogni segno può avere tanti significati.
Questa pluralità va a costituire nel paradigma del métissage l'idea di una identità plurale, non abbiamo più soggetto/oggetto intesi come definiti, unitari, oggettivi ma abbiamo la differenziazione, la pluralità. La differenza diventa costitutiva dell'identità e non è più qualcosa che si oppone all'identità, non è più in principio ordinatore (come lo era nello strutturalismo dove la differenza distingueva oggetti, strutture autonome una diversa dall'altra). L'identità è attraversata dalla differenza. Questo porta a decostruire le nozioni di identità e
alterità che prima erano viste opposte mentre nel paradigma di métissage vengono viste come due nozioni che partecipano l'una all'altra, si co-costituiscono reciprocamente.
Queste idee portano a un nuovo modo di pensare il rapporto sé-altro in quanto ogni identità è intessuta di alterità, ogni alterità è lo scarto di un'identità ma anche ciò che la tiene in "movimento".
Deleuze -> propone una filosofia, ispirandosi a Niezsche (detto Nice), per cui il pensiero diventa una "potenza nomade" inaugura una controcultura, un pensiero sempre in movimento. Interpreta Niezsche, Deleuze parlando del pensiero nomade che contesta principalmente l'idealismo -> in quanto portatore di un modello conoscitivo che presuppone poter afferrare la verità e che sostiene la verità come oggettività, confermo la realtà.
Deleuze critica la dialettica come legge
del pensiero della realtà —> il pensiero di Deleuze è antidialettico perché rifiuta l'idea di un negativo che produce il positivo e che approda a una sintesi finale. Rifiuta l'idea di un divenire fondato da delle sintesi successive e che quindi assorbirebbe l'elemento negativo in una sintesi positiva. (Nella dialettica di Hegel abbiamo tre momenti: una tesi cioè il momento iniziale in cui affermo qualcosa, l'antitesi che è la tesi opposta, la sintesi che riprende sia degli elementi della tesi che dell'antitesi) Il pensiero nomade non è dialettico ma è genealogico: - Va ad interrogarsi sulla costituzione delle idee, dei principi e dei valori. Non ricercando la causa o principi originali nel senso assoluto ma vedendo tutte le dinamiche e rapporti di forza che vanno a costituire certi valori. Valorizza il caso è la molteplicità. - Non pensa il divenire secondo una casualità.lineare cioè come un rapporto di causa e effetto macome intreccio di differenze e ripetizione. Questo vuol dire che il divenire è dato dal tornare di certielementi che per non sono mai esattamente uguali, perché c'è sempre un elemento didifferenziazione.Indaga il modo in cui si costituiscono e variano i valori, sia i valori che noi assumiamo a livelloconoscitivo (verità) sia come cambiano i valori morali (il bene, il male).
Altro aspetto di Deleuze è l'idea della logica del senso e della logica morale
Logica del senso —> segue una logica non binaria (ripreso dopo con il Rizoma*), non lineare; nonha l'idea di qualcosa di universale e non ha una matrice unitaria da cui tutto previene; rifiuta lanecessità del radicamento, di una base che possa fondare sia la verità che i vari valori.
La logica del senso diventa il modello della logica meticcia di Laplantine e Nouss che non definisceconcetti oasformazione e l'evoluzione sono temi centrali nel suo lavoro. Utilizza una varietà di mezzi espressivi, tra cui la pittura, la scultura, l'installazione e la performance. Le sue opere spesso sfidano le convenzioni e le aspettative, invitando lo spettatore a riflettere sul concetto di identità e sulla natura mutevole della realtà.