vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RETRODIFFUSIONE IDROGENIONICA
Costituisce una condizione patologica. Il reflusso gastroesofageo - di succo gastrico può avvenire in condizioni di anormale funzionamento dello sfintere esofageo inferiore in presenza di un'ernia iatale da scivolamento o come conseguenza di operazioni chirurgiche che abbiano distrutto la funzione dello sfintere esofago-gastrico.
Si può andare da una semplice infiammazione, alla estesa distruzione della mucosa fino alla formazione di ulcere più o meno profonde. Se l'infiammazione si estende in profondità nella parete dell'esofago il processo di cicatrizzazione può portare ad una stenosi.
Le manifestazioni cliniche del RGE consistono in: disfagia (difficoltà ad inghiottire), pirosi, rigurgito, dolore retro-sternale o epigastrico. Talvolta l'erosione può portare ad ematemesi e melena.
Le complicanze possono essere: stenosi ed esofagite peptica, esofago di Barrett (si ha una
sostituzione dell'epitelio pluristratificato con un epitelio di tipo intestinale), patologie respiratorie. DIAGNOSI Le indagini diagnostiche vengono effettuate per mezzo di: - Esofago-gastro-duodenoscopia, per evidenziare erosioni o ulcerazioni della mucosa. - La pH metria. - La manometria esofagea. - Il test di perfusione acida, in presenza di dolore toracico può escludere la causa cardiaca del dolore. - Transito baritato esofageo-gastrico, per evidenziare l'eventuale presenza di un'ernia iatale. TERAPIA La terapia deve tendere principalmente a neutralizzare il reflusso, si può tentare un trattamento con antiacidi, dieta e riposo in posizione semi-assisa. Le misure chirurgiche tendono a correggere un'eventuale ernia iatale mentre in presenza di stenosi può essere effettuata la resezione del tratto di esofago interessato. CARCINOMA DELL'ESOFAGO Il carcinoma dell'esofago è uno dei tumori più scoraggianti dal punto di vista terapeutico. Spessoviene diagnosticato tardivamente, colpisce prevalentemente imaschi tra i 50-70 anni.L'eziologia può essere data da varie cause: alcolismo, fumo, cibi e bevandetroppo calde, dieta ricca di cereali e povera di frutta e verdura fresca, deficit divitamine A – C – E, e riboflavina. L'incidenza è particolarmente alta in Cina,Giappone e Russia.
Dal punto di vista istologico è un (derivaCARCINOMA SQUAMOCELLULAREdall'epitelio pavimentoso) o un (deriva dalla mucosa ghiandolareADENOCARCINOMAdel cardias). Il tumore può diffondersi per via linfatica e per propagazione diretta agliorgani vicini come trachea, bronchi, pericardio, aorta, per via ematica con metastasial fegato, ossa e polmoni.
Il sintomo più precoce è la disfagia progressiva, si manifesta anche bruciore,rigurgito, dolore, calo ponderale, anemia e sintomi respiratori.
La diagnosi si può fare con:l'esame radiologico mediante somministrazione di bario;-
3l'esofagoscopia per valutare quantitativamente la lesione neoplastica;
una broncoscopia per determinare o escludere l'interessamento delle strutture tracheo-bronchiali;
TAC torace e collo per rilevare l'interessamento dei linfonodi mediastinici.
Il trattamento terapeutico spesso è difficile, quando la malattia si manifesta in genere ha già dato metastasi a distanza. Si può intervenire con una resezione chirurgica, radio e chemioterapia o con una terapia palliativa quando il tumore è troppo esteso. Questa consiste nel tentativo di superare l'ostacolo rappresentato dal tumore per consentire l'alimentazione migliorando le condizioni del paziente. A questo proposito si possono effettuare:
- UNA GASTROSTOMIA addominale (per consentire l'alimentazione del paziente);
- UN ENDOPROTESI, si introduce un tubo endoeofageo di materiale plastico passando attraverso il tumore;
ACALASIA DELL'ESOFAGO
L'acalasia dell'esofago, detta anche megaesofago, è una malattia dovuta a un disturbo della motilità esofagea caratterizzato da una diminuzione o una assenza della peristalsi unita ad una mancanza di rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore (SEI) in risposta alla deglutizione. Probabilmente si tratta di una malattia su base neurogena conseguente ad una lesione del nervo vago. La parte di esofago sovrastante al tratto colpito dall'acalasia si dilata progressivamente e la mucosa va incontro a processi infiammatori.
SINTOMI
I sintomi più costanti e più precoci sono: la difficoltà ad inghiottire (disfagia) con inizio intermittente e poi continua; comune è il rigurgito di liquidi e cibi ingeriti, accentuato di notte quando il paziente giace in posizione supina, con
conseguenti processi infiammatori dell'apparato respiratorio. Negli stadi avanzati compare il dolore persistente. All'esame radiologico si nota a livello del cardias una ostruzione filiforme detta "acoda di topo". E' necessaria l'esofagoscopia per la valutazione dello stato della mucosa e escludere un carcinoma in fase iniziale.