Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
EPICUREISMO
Bisogna liberarsi dalla tirannia delle emozioni, che spesso ci spingono ad essere irrazionali.
Bisogna essere felici per ciò che è naturale e necessario (es. cibo, bevande), e non ricercare ciò che è naturale ma non necessario (es. prelibatezze gastronomiche), o ciò che non è né naturale né necessario (es. successo, potere).
Bisogna distogliere l'attenzione dalle questioni innaturali, non necessarie e che producono ansia, per rivolgersi a desideri naturali (avevano un profondo senso della natura, che oggi è stato in parte perso), soffermarsi sui valori concreti (es. coltivare l'amicizia).
STOICISMO (Crisippo, Seneca, Marco Aurelio)
Bisogna comprendere quale è la portata dei nostri desideri: estinzione dei desideri negativi, in quanto degni di desiderio sono il carattere con le sue virtù, la razionalità (possibile grazie all'anima, caratteristica divina degli uomini) e la
gentilezza.Crisippo.
L'emozione è suddivisa in due movimenti distinti: il primo è involontario, immediato, reattivo, ed oltre alla componente mentale, può avere una componente fisica (è quello che Darwin avrebbe chiamato azione geneticamente determinata), mentre il secondo è la reazione ponderata, il significato che noi diamo all'evento (questo rappresenta le emozioni vere e proprie, che permettono di decidere ciò che è davvero importante). Il primo movimento può solamente segnalarci che qualcosa è successo e preparare di conseguenza il cervello a uno stato di disponibilità rispetto alla situazione, mentre il secondo ci permette di scoprire che cosa l'ha generata e decidere cosa fare in proposito (processo di valutazione e rivalutazione). Probabilmente nel secondo movimento dipendiamo dalle nostre esperienze personali e da quelle della cultura in cui siamo nati, intreccio tra filo biologico, esperienza.
Individuale e esperienza della cultura, necessario per poter dare una spiegazione intelligente delle emozioni (metafora della treccia). Bisogna eliminare i desideri per sopprimere il secondo movimento, che serve per assecondare un impulso e trasformarlo in un'azione!!! Inoltre imparare a controllare i due movimenti consente di evitare i conflitti.
BUDDISMO - RELIGIONI MONOTEISTE
Come lo stoicismo, il buddismo contempla pratiche ed esercizi di meditazione per far sì che la mente raggiunga uno stato di serenità; non vuole combattere del tutto le emozioni, ma cercare di controllarle.
Come lo stoicismo, le tre grandi religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo, Islam) si propongono di coltivare la virtù, intesa come bontà nei confronti del mondo. Le cattive emozioni vengono concettualizzate nell'idea di peccato: nel Cristianesimo i 7 vizi capitali (gola, lussuria, avarizia, invidia, ira, accidia e superbia) mettono in pericolo l'anima.
non a livello del primo movimento, ma del secondo, quando vi ci si indulge con pieno consenso.
Inoltre le emozioni vengono usate: nel Cristianesimo l'emozione più negativa è la vergogna (Adamo ed Eva quando vengono puniti si vergognano, perché nudi)
Cartesio: ha aperto gli studi sul cervello.
Spinoza - "Etica" gli uomini sono ancora più schiavi delle emozioni quando cercano di controllarle: bisogna accettare le emozioni; vi sono emozioni attive, basate sull'amore per il mondo in quanto tale e per gli altri, e emozioni passive, in cui miriamo solo alla realizzazione dei nostri desideri (es. odio, invidia, risentimento).
La psicoterapia inaugurata da Freud nel XIX secolo, si basa sulla concezione che i desideri, seppur inconsci, influiscono sulla nostra personalità e i loro effetti agiscono senza che noi riusciamo a fare molto in proposito; occorre quindi riportare alla coscienza le intenzioni dell'individuo, per far sì
Che questo se ne assuma la responsabilità, liberandosi dalla loro tirannia.
Konstan i Greci avevano compassione solo per i loro morti, non per i cadaveri dei nemici.
Dal punto di vista sociale, oggi è cambiata l'idea della pietà, della condanna a morte; nel XXI secolo l'emozione che ci manca di più è la fiducia, ma la fiducia in sé stessi non deve mai venir meno.
Capitolo 4 >> Emozioni e cervello
Viene confermato il fatto che le emozioni hanno sede nel cervello: si parla di Phineas Gage, operaio statunitense che dopo un incidente in cui vennero colpiti i lobi pre-frontali, vide mutati il comportamento e la personalità. Non a caso, se alla nascita i lobi pre-frontali vengono colpiti da qualche malattia ci saranno disturbi nella sfera psico-emotiva (es. schizofrenia)
Capitolo 5 >> Storie sociali: emozioni e relazioni
Le storie sociali sono il terzo elemento, dopo l'elemento biologico e le esperienze individuali emotive,
Per poter comprendere a pieno le emozioni. Dal punto di vista delle relazioni sociali, ci rendiamo conto che esistono società in cui ci sono stili collaborativi diversi (2° capitolo Utku: tribù canadese, analizzata da un'antropologa americana negli anni '70, che non si arrabbia mai: prestano una piroga ad un'altra tribù e questi la rompano, ma non si arrabbiano perché sono cose che possono succedere; la tribù sudamericana Yanomamo invece ha uno stile più aggressivo tanto che le madri obbligano i figli a dare i morsi agli altri bambini: tipico delle società bellicose). Pur essendo dotati dello stesso codice genetico, le risposte emotive sono organizzate dalla cultura attraverso l'educazione; la cultura stabilisce delle bussole emotive alle quali noi ci adeguiamo. Oggi il mondo sociale ha assunto la massima importanza ed è diventato l'oggetto principale delle emozioni umane; mentre le emozioni individuali.
Le emozioni sociali e il loro ruolo nei rapporti umani
Le emozioni sociali hanno scopi e oggetti generali, mentre le emozioni specifiche si dirigono verso scopi e interessi molto specifici. Ad esempio, la felicità può determinare la collaborazione, mentre la collera può portare al conflitto.
Le emozioni svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dei nostri rapporti umani. Ma in che modo agiscono esattamente?
1. Affermazione di sé
Le ricerche empiriche hanno dimostrato che già nella scuola elementare i bambini seguono un leader, che può essere di sesso maschile o femminile, e accettano un'organizzazione gerarchica, affidando il loro comportamento a quella persona. La gerarchia è una forma di organizzazione sociale quasi naturale per gli esseri umani e i membri accettano più o meno volentieri il loro rango.
Esempi:
- Uno scimpanzé di nome Yeroen, quando vuole affermare il suo ego, mostra rabbia, arroganza e diventa minaccioso (si alza in piedi, batte i pugni, urla e sbatte i piedi). Le femmine scimpanzé scappano con i loro piccoli sulle spalle, mentre i maschi si nascondono dietro di lui.
Aggressioni verbali o fisiche (nasce il bullismo, in cui i subordinati accettano le scelte del leader senza alcuna forma di contrasto). In quella positiva il leader condivide le decisioni con gli altri, non esclude nessuno e non ricorre a strategie di aggressività o violenza.
In generale l'affermazione di sé è una dinamica fondamentale per capire come si strutturano le relazioni sociali; quando è positiva è collaborativa, mentre quando è autoritaria/aggressiva è conflittuale e genera emozioni negative.
L'emozione reattiva caratteristica della gerarchia sociale è la rabbia, che porta poi al conflitto e alla competizione; può esserci anche l'orgoglio, l'arroganza e al contrario la vergogna; da queste emozioni possono nascere sentimenti che si protraggono nel tempo, ad esempio ansia e mancanza di fiducia.
In questo caso si va in cerca del prestigio, che in molte società è espresso dal concetto di onore.
ha spinto le società europee ad avere comportamenti aggressivi nei confronti dei figli/figlie disobbedienti (figlie che avevano rapporti sessuali prima del matrimonio erano punite con la morte, talebanirispondevano con il lancio delle pietre nei confronti delle ragazze che si mettevano lo smalto nelle mani). Il controllo, soprattutto delle donne, è talmente forte da provocare risposte comportamentali aggressive. 2. Attaccamento Bowlby fece delle osservazioni negli orfanatrofi inglesi durante la guerra e scoprì che i bambini, nonostante avessero cura ed assistenza medica, avevano comportamenti differenti rispetto agli altri: si svegliavano più tardi, avevano ritardi linguistici... Ne dedusse che a questi mancava l'amore materno (l'amore è quindi una forma di apprendimento: noi impariamo ad amare). Secondo Bowlby chi non ha avuto l'esperienza affettiva nei primi anni di vita è incapace di amare; in realtà quest'affermazioneVennepoi smentita in quanto si osservò che da adulte le persone possono trovare un partner tanto buono, gentile ed affettuoso da colmare il vuoto avuto nell'infanzia. La natura umana è plastica: possiamo cambiare.
Il concetto dell'attaccamento, applicato dal punto di vista storico, è una novità introdotta nell'800/900; l'amore materno, l'affetto dei genitori nei confronti dei figli diventerà un valore nel tardo 800. Es. nel Medioevo i maschi e le femmine di tre anni erano mandati al monastero, per cui non vi erano forme di attaccamento da parte dei genitori; inoltre le madri non allattavano mai i propri figli, ma questo era compito della balia. L'amore materno vero e proprio si svilupperà poi con il Cristianesimo, quando verrà esaltato l'amore della Madonna nei confronti del figlio.
L'attaccamento ci serve per capire la storia delle emozioni nei sistemi educativi. Es. Libro "La capanna
Il romanzo "La capanna dello zio Tom", ci fa capire come stava cambiando il regime emotivo in America del tempo, in quanto il figlio chiede al padre di comprare uno schiavo.