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Una concezione simile è la Giusnaturalistica.(Teoria filosofico-giuridica fondata sul
presupposto di un diritto naturale, sulla cui perfetta e unica struttura devono
esemplarsi i diversi diritti positivi).
Il riferimento allo stato di natura coinvolse anche un fattore politico e sociale, perché
la guida di uno stato non doveva dipendere dalla decisione autoritaria di un sovrano e
nemmeno dalla religione, bensì dalla ragione. Ma il clangore della rivoluzione, del
cambiamento il principio giusnaturalistico non è più un esercizio intellettuale che
donava ordine, ma una leva politica per trasformare l’intero mondo. L’essenza dei
diritti a questo punto dimostrava quanto meno venissero nella realtà dei fatti.
Tornata indietro la storia contemporanea vuole puntualizzare le novità accadute nel
19° secolo, nel campo del giusnaturalismo: affermazione dell’individuo come punto di
partenza del fondamento umanistico, con il principio di eguaglianza, libertà e legalità
(nel tardo ottocento poi definito: ‘’stato di diritto’’).
Libertà, individualismo, eguaglianza:
<<Non vi è parola che abbia ricevuto maggior numero di significati diversi e che abbia
colpito la mente in tante maniere come quella di libertà>>
-Montesquieu
Agli inizi dell’ottocento, Benjamin Constant distinse la <<la libertà dei moderni>>
dalla <<la libertà degli antichi>>; egli presunse che i primi avessero una prospettiva
di libertà che ha per oggetto il godimento privato. Quindi la distribuzione del potere
sociale, l’assenza di impedimento; chiamata anche ‘’libertà da’’ o ‘’libertà negativa’’
che riguarda l’individuo (libertà personale, di opinione, di movimento etc.); mentre i
secondi che avessero una prospettiva di libertà che riguardava il potere politico. Venne
anche definita ‘’libertà di’’ o ‘’libertà positiva’’ che riguardava un ente collettivo.
Tale distinzione la si nota anche nella dichiarazione del 1789, poiché la libertà
individuale si confonde con la concezione nazionale e statalistica. Di fatti ci sono
numerose teorie che riguardano il parallelismo tra individualismo e libertà.
La cosiddetta libertà dei moderni non accettava le concezioni <<oleoistiche>> della
società per le quali l’uomo è solo una piccola cellula di questo grande organismo;
ovviamente il timore fu quello in cui l’uomo avesse intrapreso un comportamento di
<<atomismo>>.
Si sarebbe tradotto così: Individualismo
Collettivismo organicismo
Corporativismo
Bisogna fare attenzione alla differenza tra individualismo ed individuo, perché la sua
origine non ha avuto in ambienti conservatori, o avrebbe rinnegato qualsiasi attività
collettiva che circondava i vari gruppi sociali come la famiglia, la religione ecc. Perciò
ha avuto origine in contesti rivoluzionari.
Ancor più problematico è l’affermare l’eguaglianza dalla rivendicazione di individualità.
Per definire tale concezione, infatti, si fa alternativamente riferimento a varie
considerazioni:
-Francesi = <<naturale>> universalità;
-Tedeschi = Educazione interiore di sé (la Bildung);
-Inglesi = Privacy; rinvia però ad un <<individualismo possessivo>>.
L'ultimo fondamento individuale è l'indipendenza dalle costrizioni e condizionamenti,
nella sua capacità di decidere autonomamente; una capacità che può riferirsi alla
liberazione dell'arbitrio politico, o dai condizionamenti materiali e sociali, psicologici,
culturali dettati dall'<<ingerenza dell'opinione collettiva>>: in questo contesto John
Stuart Mill vide nel 1859 il vero segno di individualità, poichè permette di un libero
sviluppo della personalità.
Esempio:
Il ceto di nascita non determina il destino di un individuo, bensì lo determinano le sue
abilità e capacità di vivere nella società.
Nell'Ottocento l'individualismo non è solo quello che riguarda i diritti, ma anche quello
dei sentimenti, delle emozioni coltivate dall'uomo romantico. Nell'età rivoluzionaria si
ambiva ad agire per smuovere il mondo antico che la politica voleva restaurare. Il loro
individualismo non accettava le convenzioni presenti, volevano rappresentare l'uomo
eroe e non uguale a tutti. Qui l'individualismo, quindi, non coincideva con
l'eguaglianza.
L'IDEOLOGIA:
Uno degli aspetti della politica contemporanea erano attivati dalla dinamica
rivoluzionaria è il loro carattere ideologico.
<<Ideologia>> nell'ottocento assunse connotazioni negative. Gli idéologues erano
filosofi liberali che criticavano il potere dei giacobini e di Napoleone, avendo entrambe
le figure l'atteggiamento di chi vuole imporre il proprio pensiero agli altri. Marx, invece,
coniò il termine per indicare l'insieme delle posizioni con le queli le classi dominanti
manipolano la realtà a loro piacimento.
L'ideologia pervase l'età dell'illuminismo e della rivoluzione politica, insieme ad altre,
per istruire l'individuo alla vita comune. Era però un carattere utopistico che conferisce
prestigio e carisma rispetto alla concretezza pragmatica. Tutto difeso dalla
giustificazione dei mezzi, illimitati, per arrivare ad un fine.
IL FONDAMENTO DELLO STATO DEL DIRITTO:
Libertà, uguaglianza ed individualismo sono il cuore della civiltà contemporanea. Tali
concetti hanno vari tipi ti incarnazioni e lo stesso accade nello <<Stato del diritto>>:
formula con la quale ci si riferisce alla difesa dei singoli dall'arbitrio del potere e dalle
varie forme di limitazione del potere assoluto elaborate in Europa nell'epoca moderna;
attraverso la suddivisione dei poteri oppure alla subordinazione della volontà popolare
o delle tradizioni o patti antichi.
In esempio possiamo prendere la Magna Charta Libertatum del 1215, un documento
sancito da Giovanni senza terra sulle <<antiche libertà>> inviolabili.
Uno dei punti elencati nella Magna Charta asserì che un individuo sarebbe stato
privato della propria libertà solo dopo un giudizio arbitrario.
Il principio fu ripreso:
- Nella Petition of right del 1628;
- Nell'Habeas Corpus Act del 1679;
- Nel 1789 nella carta delle dichiarazioni dei diritti;
- Nel 1948 dall'ONU;
- Nel 2000 a Nizza da tutte le potenze Europee;
Dunque tutti hanno il diritto di essere processati secondo una procedura specifica in
base all'accusa dei crimini da un giudice che ricopre una carica che ricopre le
necessità di giudizio.
Articolo 4: RISPETTO DEI LIMITI PARAGRAFATI DALLA LEGGE;
Se i limiti imposti ad una persona non sono precisati dalla legge, l'individuo può
ricorrere all'arbitrio. L'arbitrio è la dimostrazione del rispetto, ci sono procedure che
permettono di affermare la propria libertà ed avere l'esenzione dall'accusa.
16 Giugno 1945= ''Carta delle nazioni unite'', dopo 30 anni di guerra scompare il
modello razzista. Viene proposto un processo sociale che re dichiara il nucleo fondante
per creare legami pacifici tra stati, ma è in corso la guerra fredda(conflitto indiretto);
10 Dicembre 1948= 3 anni dopo a Parigi viene emanata la ''Dichiarazione universale
dei diritti umani'' promossa dall'ONU( Organizzazione delle Nazioni Unite);
7 Dicembre 2000= Vi è integrità fisica e psichica;
DISCUSSIONE NON NEUTRALE:
individuo ->Viene prima della società;
->Rispetta le sue regole;
società -> è composta dall'individuo;
1900, i primi anni= Gli inglesi contestano la centralizzazione dell'individuo. Se non è
collocato in un contesto che non lo definisce lo porta ad una condizione oggettiva.
Inoltre, la centralizzazione di esso è trasformata in strategia dai regimi
totalitari(Stalinismo, fascismo e nazismo), i quali necessitano della frantumazione
dell'Io del cittadino eliminando i corpi intermedi(Associazioni,partiti, gruppi, circoli
poichè rappresentavano un divisore tra individuo e stato).
La morte di questi corpi intermedi porta ad una massificazione; non esiste più la sfera
privata o pubblica, sono unificate e l'essere umano deve esaltare in entrambi i contesti
il partito e le sue regole.
EXCURSUS:
Esistono due tipi di concezione di libertà:
1) Antichi---> Libertà nella vita politica ed agire dentro la comunità, la quale è un
organismo che funziona solo se tutte le parti che lo compongono collaborano tra loro.
Nei totalitarismo si riprende tale concezione e la si fortifica arrivando ad etichettare il
diverso pensiero: Anti-patriota o traditore.
2) Moderni---> La libertà aveva lo scopo di godere del diritto privato; garantiva la
privacy. Un'idea come questa veniva definita individualista e che illudesse ad una
libertà promessa, poiché agendo solitariamente non si collaborava come un organismo
vivente, così facendo rischiava di mandare in rovina la comunità intera.
Lo stato nazionale
La nazione
Lezione 5
La storia contemporanea si divide in due tipologie di età: l'età antica, nella quale
vigevano le regole preposte dall'Ancient Regime(700), mentre la seconda è l'età
contemporanea.
Nel 1789 vi è la dichiarazione dei diritti attraverso un trattato(abolisce la schiavitù in
Francia), scaturito dalla rivoluzione francese avvenuta in quell'anno, il quale li
evidenzia affinché l'individuo li riconosca e li concretizzi. Tale trattato viene ribadito nei
prossimi due secoli.
Possiamo introdurre come esempio l'articolo 1 che afferma:
<<Il punto di partenza di un individuo è la vita sociale e politica. Come prima cosa,
l'individuo ha dei diritti ma deve rendersi conto di averli per tutelarli e farli
rispettare>>.
Perciò il punto di partenza è poter sciogliere l'abitudine di distinguere il destino di ogni
individuo dal suo ceto di nascita. Perché, pur nato in una determinata circostanza, in
futuro non ne farà parte; bensì apparterrà a quella che sarà la capacità di integrarsi
grazie alle sue abilità.
''Ascensore sociale''= è il movimento di ascesa e discesa dell'individuo nella società.
Ora è bloccato nel contesto politico e sociale attuale.
Però, le organizzazioni politiche non possono mettere in discussione i diritti umani