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Appunto esame di storia relazioni internazionali, prof Polsi Marzano, libro consigliato Storia dei diritti umani, Flores Pag. 1
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Floris, Storia dei Diritti Umani

Scopo del libro è mostrare l'evoluzione dei diritti umani nel corso della storia. I diritti umani sono diritti storici che passano da una visione universale derivata dal giusnaturalismo e dalla legge naturale, ad essere sempre universale ma non più solo validi di per sé, ma anche perché giuridicizzati. Diritti umani storici nella misura in cui si affermano in un dato momento storico, il Settecento, ma anche perché a seconda del momento storico cambiano definizione, si aggiungono, si modificano, cambia la sensibilità con cui vengono recepiti e a cui ci si riferisce.

Nell'antichità quindi non si può parlare di veri e propri diritti umani. Essi, se esistono, iniziano con il Codice di Hammurabi: il primo tentativo di realizzare l'individuo in quanto persona, ponendo fine alle vendette personali, ma pur sempre in un ambito di definizione in base al ruolo sociale dell'individuo. Contesti differenziati.

quindi, non universalità. C'è un rapporto tra legge e governo che si ritrova nell'antica Grecia, dove la tentazione ad attualizzare determinati dati è ancora più forte. Difatti qui non erano presenti diritti umani veri e propri: accanto alla legge troviamo precetti morali garantiti dalla religione. Questo significa che la sfera che noi chiameremo dei diritti è legata ad un ambito morale: del buon comportamento, dell'empatia (ius gentium, philantopia), in cui la religione ha un ruolo determinante in quanto l'unica in grado di dare una sanzione di questo tipo, quindi unica capace di far rispettare queste regole. C'è quindi una differenza fra legge morale e legge dello Stato, che rispecchia il problema della giustizia della legge, che si riscontra nelle riletture hegeliane e post hegeliane date all'Antigone di Sofocle (442 a.C., Atene). Ma è da questo punto di partenza che gli stoici prima, Seneca e Cicerone poi,

innestano una riflessione su una dimensione universale dei rapporti fra uomini che riprende lo ius gentium ed in parte la philantropia. Per loro la LEGGE DI NATURA è il dato fondamentale UNIVERSALE che fonda la possibilità della giustizia. Su questa base si innesta il contributo del Cristianesimo e Medioevale. Riguardo al primo esso è mutevole e sfaccettato, non sempre favorevole: il contributo fondamentale sta nell'aver scardinato le gerarchie nel tentativo della creazione di una comunità universale di uguali, che col tempo e l'azione di S. Agostino diviene ascrivibile alla sfera della cristianità soltanto. Il secondo contributo, quello Medievale, è un processo che di fatto è di lungo periodo che conduce sino alla stabilizzazione dello Stato Moderno tra il XV-XVI secolo: un rapporto tra diritti e politica che riguarda, prima i diritti corporativi, poi nei comuni toscani e lombardi un mettere per iscritto i limiti dell'interferenza governativa.

anche in funzione anti imperiale. Un inizio fondamentale per i diritti umani è considerato da molti la lotta per le libertà religiose che inizia con Lutero e Calvino nel confronto con la Chiesa di Roma, con cui si inizia a PORRE L'ACCENTO SULLA SINGOLA PERSONA. In questo contesto inizia a svilupparsi così, nel Cinquecento, una discussione relativa alla giusta guerra e a come comportarsi con l'individuo altro, dovuta alla Conquista del nuovo mondo. Fondamentale è la Discussione di Valalodid fra Bartolomé de Las Casas e Ginés de Sepulveda, in cui un contributo fondamentale fu dato da Francisco de Vitoria. Ma è nel Seicento la vera spinta per la nascita della cultura dei diritti umani nel Settecento. Qui inizia una riflessione sull'individuo che ha dei "diritti" che però sono applicabili all'intera umanità. Il contesto è quello del giusnaturalismo, che cerca di separarli dal contesto.

religioso per inserirli in quello stato-giuridico. Primo nome di rilievo è quello di Grozio, che fa questa operazione dandone anche un primo elenco parziale, gli segue l'allievo Puffendorf, che definisce diritti e doveri, e Locke con cui lo scopo dello Stato diviene quello di garantire sicurezze in questo senso ai cittadini. Nasce e si sviluppa un processo che perdura anche nel Novecento di AUTONOMIA ED EMPATIA, congiunta a DIRITTI E DOVERI, base dei diritti umani, appunto. Il processo di autonomia fa si che l'uomo venga slegato da una definizione di rapporti sociali per essere così un soggetto di autonoma definizione, in cui le esperienze comuni e le letture comuni creano un "comune sentire" da cui si sviluppa questo processo di empatia. La legge è cosi vista come fondamento del potere, che per essere giusto deve garantire lo sviluppo della libertà, dunque i diritti e i doveri. Ed è su questa base che si innestano gli ILLUMINISTI che

sulla base del giusnaturalismo e della legge dinatura universale, innestano una pretesa universalistica di riconoscimento di DIRITTI SOGGETTIVI, che sono legati ai DIRITTI DELL'UOMO (intesi come libertà individuali e uguaglianza di fronte alla legge), e DIRITTI OGGETTIVI, che servono a proteggere i primi, i soggettivi, legati quindi ai DIRITTI DEL CITTADINO (diritti politici e l'appartenenza alla Nazione) e ai DIRITTI DI SECONDA GENERAZIONE (economici e sociali). Su questa base si innesta la riflessione sull'estensione dei diritti dell'uomo e parallelamente di quelli del cittadino e poi di diritti di seconda generazione. Attraverso questi processi di empatia nascono i movimenti per l'abolizione della schiavitù e per l'emancipazione della donna, in cui escludendo i nomi di Olympe de Gouges (Mary Gouze, al secolo), Mary Wallstoncraft e Condorcet, il processo è prima di "diritti si, ma in sfere separate" (da Rousseau).soprattutto), a quello poi di volontà delle donne alla compartecipazione della gestione del potere. Le tappe fondamentali di questa storia sono: Dichiarazione di Seneca Falls (Declaration of Sentiment, 1848, forse primo documento femminista della storia), scissione nel movimento fra militanti attive attraverso azioni dirette (Pankrust) e moderate e pacifiste (Fawcet). Sempre su questo processo, in base anche a quanto detto sulla discussione di Valladolid, iniziano ad esserci movimenti per la riforma della guerra, per la sua limitazione (es Conferenza dell'Aja del 1899) e di riforma sociale. LA CARATTERISTICA FONDAMENTALE è che sono movimenti spontanei fra individui che nascono attraverso l'azione di campagne sensibilizzarci sui giornali, la letteratura, ecc., che UNISCONO LA Società CIVILE CON LA PARTECIPAZIONE INTELLETTUALE. Emblematica è la CAMPAGNA DI RIFORMA DEL CONGO BELGA, o le campagne di investigazione sui primi campi di concentramento (1896-98).spagnoli con guerra a Cuba, 1899-1902 guerra anglo-boera), in cui perla prima volta i governi che controllano e definiscono quell'azione militare che ne permette la creazione lasciano aperto lo spazio di discussione su questi temi alla cittadinanza che può ispezionarli e promuovere campagne di riforma. LA Società CIVILE INIZIA A DEFINIRE I LIMITI DELL'AZIONE GOVERNATIVA, QUINDI MILITARE. Parallelamente nasce anche un movimento pacifista: tutti sono ancora patriottici e fino alla Prima Guerra Mondiale soprattutto francesi. Vi sono tre strade: quella dei pacifisti integrali, quella seguita da Passy di favorire gli stati che vogliono l'arbitrato, quella di Lemmonier per favorire le integrazioni nazionali. Negli anni Trenta c'è un primo tentativo di riflessione sul cittadino inteso come soggetto internazionale passabile della protezione di un organismo internazionale, la SDN (1933, dall'Alta Slesia), in cui questo cittadino dell'Alta Slesiachiedere giustizia e riparazione per le violazioni dei diritti umani, e il processo di UNIVERSALIZZAZIONE dei diritti umani, per cui si cerca di garantire che i diritti umani siano riconosciuti e rispettati da tutti gli Stati, indipendentemente dalla loro cultura o sistema politico. Durante la Guerra Fredda, i diritti umani sono stati spesso strumentalizzati dai paesi coinvolti nel conflitto per promuovere la propria agenda politica. Tuttavia, contemporaneamente si sono sviluppati anche meccanismi internazionali per proteggere e promuovere i diritti umani. Nel 1948, l'ONU ha adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ha stabilito i principi fondamentali dei diritti umani e ha fornito una base per futuri strumenti internazionali di protezione dei diritti umani. Uno dei risultati di questi processi è stata la creazione di tribunali internazionali per perseguire i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, come il Tribunale penale internazionale. Questi tribunali hanno il compito di assicurare che i responsabili di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e genocidio siano portati davanti alla giustizia. Inoltre, sono stati adottati numerosi trattati e convenzioni internazionali per proteggere specificamente i diritti umani, come la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali. Questi strumenti legali forniscono una base per i governi e le organizzazioni internazionali per promuovere e proteggere i diritti umani a livello globale. In conclusione, la politica razziale dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale ha portato a una maggiore consapevolezza e impegno per la promozione e la protezione dei diritti umani. Nonostante le sfide e le strumentalizzazioni durante la Guerra Fredda, sono stati fatti progressi significativi nella giuridizzazione e universalizzazione dei diritti umani. Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire che i diritti umani siano rispettati in tutto il mondo.

alleviare e aiutare gli stati in questa responsabilità che inizia ad essere troppo grandi per loro nella misura in cui si parla di una monogestione e non di una cogestione di essa. Questo processo fa si che però sia la politica ad occuparsi e a decidere dei diritti umani. In base a questo fattore il principio di neutralità del diritto umano e della assistenza si modifica. Nel 1875 (dopo la battaglia di Solferino, 1859) Henry Durant aveva fondato la Croce Rossa, nella guerra di Crimea (1854-56) era emersa la Lady with di Wamp, Florence Nightingale fondatrice della moderna assistenza infermieristica sul campo. Siamo ancora nell'ambito dei dibatti sulla guerra dell'ottocento, che fanno nascere in questi due casi il DIRITTO ALL'ASSISTENZA NEUTRALE E IMPARZIALE. Questa imparzialità dell'assistenza rimane nel secondo dopoguerra, ma anche per il silenzio della Croce Rossa sulle atrocità dei campi di sterminio tedeschi, per una nuova

sensibilità e questo inizio digiuridizzazione del diritto, cambia parzialmente.

Nel 1961 Peter Benenson fonda Amnesty International (dall'Appeal for Amnesty), nel 1971 (crisi del Biafra), nasce Medici Senza Frontiere.

Il principio base non è più solo la neutralità dell'assistenza, la sua imparzialità, ma anche la possibilità di PARLARE A NOME DELLE VITTIME.

Se i diritti umani prevedono una reciprocità dovuta alla presenza dei doveri, L'UMANITARISMO NO, esso dipende dall'azione del "donatore", che è a senza unico, senza un principio legali di dovere, ma un principio morale.

L'azione di assistenza si coniuga così con quella per l'estensione dei diritti umani e della loro tutela, un processo questo che coinvolge anche l'ONU (secondo fenomeno cui facevo riferimento), che sin dai Cinquanta - sessanta inizia una riflessione sui diritti in tre fasi: la prima di scrittura e ideazione,

la seconda di consolidamento ed estensione pratica sul campo, la terza di influsso dei nuovi paesi più piccoli e del sud del mondo. Questa prevede una azione diretta per mantenerli, azi
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Publisher
A.A. 2019-2020
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Daniele.1992 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Polsi Alessandro.