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Procedura di ricorso presso l'Unione Europea
Se queste condizioni sono rispettate, viene informato lo stato che è stato presentato un ricorso nei suoi confronti e può fornire la sua versione dei fatti entro sei mesi. In seguito l'individuo ne è informato e può contro-replicare. Si instaura un contraddittorio tra le parti. Dopo di che il comitato deve decidere se c'è stata o meno una violazione. Il tutto è in forma scritta, non c'è nessuna udienza, non ci sono testimoni, né avvocati. Se il comitato dovesse ritenere che c'è stata una violazione, invita lo stato a stabilire un'equa soddisfazione all'individuo (una somma di denaro simbolica). Non siamo di fronte a una sentenza, ovvero un atto vincolante, ma è solamente una decisione (punti di vista, in italiano). Il Comitato può anche suggerire l'adozione di provvedimenti, leggi o atti per evitare ulteriori contraddizioni. Gli stati hanno deciso di non volersi
Sottoporre a corti internazionali. Si è scelto invece un sistema di collaborazione tra gli stati, che instaurano piuttosto un meccanismo di pressione nei confronti degli altri stati, isolandolo politicamente e economicamente.
General Comments = Tutti i comitati possono emetterli relativamente ad una norma e come deve essere interpretata. I comitati hanno anche il compito di interpretare il patto in maniera evolutiva.
Motu proprio = Procedura di inchiesta ovvero di propria iniziativa senza che sia presentato un ricorso. Questa possibilità è prevista per 4 comitati: tortura (previsto nel trattato istitutivo), diritti economici e sociali, diritti della donna, disabili (per questi ultimi tre grazie ad un protocollo opzionale), possono usare questa procedura a meno che gli stati abbiano escluso questa possibilità. Questa procedura si chiama di ovvero opt in.
Tirarsi indietro, piuttosto che una procedura di questi comitati possono ricevere informazioni.
Le informazioni fornite sono attendibili riguardo a violazioni sistemiche. Gli organi si attivano per dialogare con lo stato, per fare visite in loco, utili per dialogare con la società civile ma possibili solo se lo stato acconsente, mettere insieme una commissione di inchiesta. Il comitato redige in seguito un rapporto in cui formula una serie di raccomandazioni per lo Stato. Questo sistema è di tipo confidenziale.
Visite preventive previste dal Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura:
- Sottocomitato per la prevenzione della tortura (2002) = È stato creato un composto da 25 individui che si occupa di prevenzione. Questo comitato può entrare nei territori degli stati parte senza chiedere l'autorizzazione. Ha la possibilità di visitare senza autorizzazione qualsiasi luogo di detenzione, ha la possibilità di fare colloqui individuali, senza la presenza delle autorità statali o detentive. Strumento molto efficace ma che si traduce nell'adozione
Di un semplice rapporto confidenziale. Se lo stato non si adegua allora il rapporto potrebbe essere pubblicato. Il sottocomitato può chiedere al comitato di fare una dichiarazione pubblica.
Efficacia dei controlli giuridici
Aspetti negativi:
- Le raccomandazioni e i rapporti non sono vincolanti.
- Gli stati possono decidere di non ratificare o non autorizzare gli accertamenti.
- Opt in/opt out.
- Riserva: in diritto internazionale, quando gli stati ratificano un trattato hanno la possibilità di fare una riserva ovvero escludere parte di un trattato o sottoporre l'applicazione di una norma ad alcune condizioni. È stato introdotto perché permette una maggiore partecipazione al trattato, ma finisce per creare una certa frammentarietà. Non è sempre possibile apporre riserve, vi sono trattati che non lo prevedono.
Tutto si può trovare sul sito web. Si discute della questione, si cerca di comunicare con lo stato, può nominare un relatore speciale per paese che si deve occupare di verificare le violazioni, cerca un dialogo con la società civile, chiede di poter entrare nel territorio dello stato, tuttavia lo stato non è obbligato a consentirlo. Alla fine viene adottata una risoluzione pubblica che consta in due parti: in una prima parte il consiglio ricostruisce il problema, mentre in una seconda parte si individuano una serie di raccomandazioni a favore dello stato per terminare le violazioni (non è vincolante).
Procedure confidenziali (ereditata dalla commissione per i diritti umani): si attiva per effetto di una segnalazione da parte di individui o gruppi di individui che si ritengano vittime di violazioni gravi e sistematiche. Il rapporto con gli individui si limita alla segnalazione, non segue alcun dialogo. Vi è un apposito working group.
che verifica la veridicità di quanto segnalato, mentre un altro valuta se il ricorso è ammissibile. Dopo di che, se il consiglio decide di approfondire la questione, la procedura è confidenziale. Adotterà un rapporto che non è pubblico e rivolto solo allo stato. Possiamo solo conoscere la lista degli stati che sono oggetto di procedura confidenziale. Procedure speciali a tema (ereditata dalla commissione per i diritti umani): si occupano di questioni tematiche, fino ad ora sono stati istituiti 44 special rapporteur. Essi possono ricevere comunicazioni individuali (da parte di individui o ONG) su una questione oppure possono decidere di agire per propria iniziativa. Dialogano con lo stato e la società civile, può chiedere di entrare nel paese, ma lo Stato non è obbligato a dare seguito alla richiesta. Al termine della visita viene stilato un rapporto pubblico in cui suggerisce allo stato cosa può fare a riguardo della questione.tematica in esame. Si occupano anche di chiarire il contenuto tematico su alcuni rapporti. È un controllo più ampio verso tutti gli Stati delle Nazioni Unite.
Revisione periodica universale: è una procedura introdotta nel 2006 con la creazione del Consiglio per far fronte alle accuse di parzialità della Commissione. Tutti gli stati membri delle Nazioni Unite ogni 4 anni e mezzo sono oggetto di revisione da parte del Consiglio. Attualmente siamo al terzo ciclo, ovvero per 2 volte tutti gli stati sono stati oggetto di revisione da parte del Consiglio. È una revisione trasparente perché tutti i rapporti sono pubblici. Questa revisione viene affidata a una troica di stati di aree geografiche diverse, che devono effettuare la verifica dei diritti umani nel paese. Si deve tener conto della dichiarazione universale e delle convenzioni che questi stati hanno ratificato e delle dichiarazioni spontanee degli stati; si deve tenere conto delle segnalazioni
della società civile. Il ciclo successivo deve riprendere dai punti deboli segnalati dal rapporto precedente. C'è anche una procedura di medio termine: a metà ciclo si chiede allo stato del rapporto procedente, cosa è stato fatto fino a quel momento. Le discussioni sono pubbliche, dove possono intervenire anche le associazioni della società civile. Il Consiglio non riuscirebbe a svolgere questa procedura di medio termine senza l'aiuto delle ONG. Alto commissario per i diritti umani = Attualmente è Michelle Bachelet Jeria. Creato dall'Assemblea Generale nel 1993 con il compito di coordinare i lavori delle Nazioni Unite in tema di diritti umani. Si tratta di un individuo, nominato sulla base delle sue competenze in ambito di diritti umani e l'alta levatura morale, che resta in carica per 4 anni. È un organo che può avere grande visibilità, rilasciare interviste ai media, dialogare con le ONG, dialogarecon gli Stati tramite lettere. Es. htt