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La forza dello sguardo

Se la bellezza è un dono che viene da Dio allora, così come arriva da Dio, questa bellezza si irraggia nella persona: la bellezza è come un irraggiamento, una specie di luce che entra nella persona e la disegna;

Lo sguardo è come una lanterna che proietta luce e la bellezza come irradiamento attraversa lo spazio e lo spettatore; così come è entrata nella persona si proietta sugli altri ed è anche pericolosa perché cattura come il raggio di sole: può catturare al bene (se è una bellezza virtuosa) oppure al male (si parla di malocchio);

Certi sguardi sono così insostenibili agli occhi che diventa opportuno abbassare lo sguardo, evitare lo sguardo. Si tratta di una bellezza difficile da definire, infatti il vocabolario del tempo era limitato. La bellezza nel mondo occidentale è soprattutto coniugata al femminile - La donna deve essere bella, ma ciò denota la sua

inferiorità sociale perché è come se fosse un soprammobile (di cui il sotto come sostegno del sopra) che deve allietare l'ambiente, la corte del Re e dei principi dove si svolge la vita sociale che conta; deve essere abile e brillante nella conversazione: con la sua vivacità e capacità di conversare di tutto la donna nel 1600 è al centro dei salotti, capace di non far annoiare; deve essere brillante ma saper mantenere il limite virtuoso: non deve rinunciare alla misura, non deve dire cose che non stanno bene alla società.

Nel trattato il "Cortegiano" di Baldassare Castiglione la donna è caratterizzata da allegria e splendore, porta grazie e dolcezza alle cose; fin da bambina è addestrata a contenere la bocca in modo tale che la voce non sia sgraziata ma al contrario melodiosa.

La bellezza al femminile è fatta per il ristoro dell'uomo guerriero e per diventare madre.

L'uomo non deve essere bello,

corpo come la barba, i baffi e i segni della mascolinità.volto; il posto della donna grazia e bellezza.Nel Rinascimento nasce quella bellezza ancora presente nella nostra società, per certi caratteri di lunga durata: ad esempio la divisione tra donne e uomini circa il ruolo della bellezza infatti fino a poco tempo fa l'uomo non cercava di essere bello ma solo forte.Sotto a tali ideali di bellezza c'è anche un'idea scientifica del corpo, adottata dai medici del tempo, ossia la dottrina degli umori per cui il corpo è una combinazione chimica di umori: le donne sono fredde e umide: hanno un corpo delicato, fragile e grassottello; tutto ciò anche in relazione alla sessualità perché alla donna tocca solo il ruolo di madre, dunque i depositi di grasso che indicano la predisposizione alla maternità, la floridità del corpo, il mangiare bene, l'avere una buona salute; gli uomini sono caldi e secchi: hanno un corpo vigoroso, solido, resistente; la muscolatura

è resistente, le spallemesse in luce in quanto a loro tocca il lavoro, la guerra, la difesa della società e dell’onore. Mediante tale dottrina si giustifica la società maschilista in cui le donne non contano e devono obbedire: “I corpi sono così perché sono fatti così dalla natura quindi non possiamo farci nulla”. Ma una donna bella è per forza virtuosa? No, infatti ci sono diversi tipi di bellezza da ricondurre all’ordine morale:

  • Bellezza sediziosa quella della prostituta: la prostituta è una donna bella ma la sua bellezza mira a far perdere l’uomo e non a costruire la famiglia o accudire i figli; tale bellezza, evidente ma che si esaurisce lì, fascandalo. Ne è un esempio Lucrezia Borgia.
  • Bellezza leziosa è una bellezza recitata, che apparentemente è bella ma conduce al male, alla perdizione dell’individuo; si tratta di una bellezza insidiosa perché

Potrebbe passare per una bellezza accettabile, dunque è molto più pericolosa della sediziosa perché è nascosta dunque occorre fare attenzione.

Bellezza virtuosa è la vera bellezza, casta e prudente: si realizza l'equilibrio di attirare lo sguardo ma rimanere casta, suggerisce erotismo prudente e controllato.

Tale equilibrio è visibile nella Gioconda, che è una donna che ha un estremo controllo di sé (le mani sono il simbolo). In realtà ella potrebbe ingannarci e essere una bellezza leziosa ma i gesti, l'ovale del viso, le proporzioni evidenziano un equilibrio dell'anima.

Leonardo indica questo modello di virtù che è nelle proporzioni del corpo: solo certe parti del corpo sono scoperte, la bocca è piccola e emana una voce melodiosa, lo sguardo è diretto e a occhio quasi aperto dunque non scandaloso ma equilibrato in senso morale, il petto è un po' scoperto ma non

La bellezza è anche distinzione di ceti sociali, nei corpi è leggibile questa gerarchia sociale: il biancore significa che è una donna che non sta all'aria aperta a lavorare sotto il sole come la contadina; la bianchezza della carne fa parte della classe superiore e quindi diventa un modello politico, di appartenenza al ceto nobile; le forme delle donne sono più arrotondate per la popolana, più snelle per la nobile infatti la snellezza è segno di equilibrio interiore, di armonia, di bellezza; così come l'altezza (è anche questione di portamento); la libertà del volto e dei gesti è socialmente disprezzata, inducendo alla condanna delle bellezze popolari.

Ma la bellezza è difficile da definire. Il vocabolario è piuttosto misero, le aggettivazioni spesso ripetitive; si inizia però una ricerca di definizioni della bellezza che porterà ad un grande arricchimento del vocabolario.

mano a mano che questa bellezza si personalizza, si laicizza, diventa terrestre. C'è una ricerca, soprattutto da parte di pittori e architetti, di dare una definizione matematica di questa bellezza: è possibile misurare la bellezza? La cultura occidentale cerca di geometrizzare la bellezza e renderla umana e tale ricerca durerà più di un secolo. Ad esempio ciò verrà fatto da:
Piero della Francesca
La bellezza esisterebbe nella divina proporzione, negli schemi del corpo. Nei suoi dipinti egli disegna degli ovali geometrici secondo certe proporzioni: l'altezza della testa deve essere 1/8 dell'altezza totale, mentre la faccia (fra la fronte e il mento) deve essere 1/3 del tronco.
Leonardo
L'uomo vitruviano (1490 circa) rappresenta il tentativo di matematizzare l'armonia del corpo; egli tenta di iscrivere il corpo umano, fissando l'ombelico, sia in un cerchio che in un quadrato.
In realtà la chiavedella bellezza tanto ricercata non sarà mai trovata: questo perché la bellezza è individuale, ma la capiremo solo nel 1700 con Rousseau che dice "non mi piaci perché sei bello ma perché sei tu, anche con quel difetto"; ogni individuo è bello proprio perché si discosta da quella legge generale. I cosmetici e gli artifici servono un po' a questo: la bellezza è un dono divino (per cui la donna è bella perché nasce con belle proporzioni) ma l'uso del trucco la personalizza, la perfeziona. Inizialmente c'è una diffidenza per l'artificio e i cosmetici. Le autorità religiose, il perbenismo e la morale sociale sono ostili sull'uso dei cosmetici, in quanto sono un inganno, scandalosa: rendono bello qualcosa che poi, in verità, non è così bello (un po' come la bellezza leziosa); il trucco se applicato sulla donna sposata significa che ellavuole ingannare il marito ma, in generale, gli uomini, passando per quello che non è.- Successivamente si intravedono alcuni cambiamenti: non sono più gli artifici a essere accusati, ma il modo di usareli è il fine che conta: il fine "onesto" è truccarsi per trovare marito, il fine "disonesto" è truccarsi per ingannare gli altri e trarne vantaggi; ma in tal modo si inizia a liberalizzare il trucco, tollerarlo: esso passa le maglie della società, della morale religiosa e sociale.- Di qui l'uso sempre maggiore dei cosmetici, dei ritocchi, dell'abbellimento del soggetto: è la via aperta all'individuo. Nonostante siano pericolosi, perché tratti dai metalli e dal piombo, nessuno ci rinuncia; ad esempio la biacca è pericolosa.Intorno all'abbellimento vi sono due operazioni convergenti: Intervento esterno sulla bellezza: i cosmetici, le creme, le polveri per arrossare; conosciamo

L'uso di questi cosmetici attraverso i testamenti, gli inventari di morte (quando l'individuo ricco muore si fa l'inventario delle cose che lascia per l'eredità e qui sono elencati i cosmetici). Ad esempio mediante l'applicazione di creme, veli o ombrellini si impedisce al sole di scurire la pelle.

Intervento interno sulla bellezza: ad esempio Caterina Sforza fece un trattato che è una vera e propria dieta. Ad esempio per aiutare il biancore della pelle si poteva agire con la dieta (es. uso del latte), con i salassi (togliere del sangue dalla vena del braccio facendo crollare la pressione sanguigna), con le sanguisughe, consoluzioni di gesso alquanto pericolose; per diventare più snelli usavano le purghe mediante clisteri, intrugli. In realtà non sappiamo se, effettivamente, tali cure di bellezza fossero messe in atto però figurano nei manuali. Tutto ciò ci racconta quanto ci tenessero alla bellezza, alla snellezza.

al pallore della carnagione, alla pelle liscia, al difendersi dalle aggressioni esterne. Si riteneva infatti che i disturbi avessero come cause principali o disordini esterni (aggressioni dell'aria).

Dettagli
A.A. 2020-2021
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lauracapodimonte98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Mengozzi Dino.